Caro
Freesk, è vero, il paese ha
emesso il suo verdetto: inequivocabile e senza appello.
Ha
vinto Tullio, ha vinto il suo "coraggio dei fatti". Ha vinto la
sua "umiltà". Hanno vinto "le sue opere pubbliche".
Ha vinto la sua "coerenza". Ha vinto. Hanno vinto tutte le
cose che hai detto.
Ha
perso Michele D’Amici, Michele Sacchetti, Luigi Ferracci, Mauro Cipolla,
Fabio Celletti e Antonella Trapani. Hanno perso i candidati di
Amministrare Insieme. Hanno perso i giovani di Vallecorsa Viva. Hanno
perso i progetti del futuro e le rivendicazioni del passato.
Hanno
un nome e cognome, non si nascondono, non lo hanno mai fatto, stanno in
mezzo alla strada e qualcuno di loro urla la propria umana rabbia di
fronte alla vergognosa provocazione di qualcun'altro, spedito a
strombettare la vittoria dei tanti contro la sconfitta dei pochi….ma
tutti, proprio tutti hanno un nome e cognome, si riconoscono, si fanno
riconoscere.
Eppure
caro Freesk, di fronte a cotanta vittoria, da una parte, e altrettanta
sconfitta, dall’altra, c’è qualcuno che come te ha ancora bisogno di
non firmarsi, di non farsi riconoscere, di nascondersi e dare
del POVERACCIO a chi, nonostante la sconfitta, ha un nome e cognome e
continua a portarlo fieramente.
Probabilmente
fai parte anche tu della cerchia degli "eletti", della cerchia
degli uomini pii del nostro paese, per questo se oggi hai sbagliato, non
temere, domani qualcuno, altrettanto pio, sarà pronto ad assolverti.