Personaggi:
don Giuseppe Cumer


Don Giuseppe Cumer
Don Giuseppe Cumer - Foto Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa


Così lo ricordano:

Padre Dario Cumer
IN MEMORIA di "DON BEPO"

Giacomo Sartori
("www.vallarsa.com - forum del 9 dicembre 2004"):

... " parroco di Raossi e Parrocchia sacerdote umile e povero per scelta donava ai poveri e alla comunita’ cio’ che riusciva a realizzare …..La sua moto Guzzi col volano esterno …quando veniva ai Cumerlotti a trovare suo fratello Tullio e la lasciava sotto il portico della maestra Luisa. Noi ragazzini provavamo ad accenderla piu’ volte ma quasi sempre il rinculo della messa in moto dava delle botte al piede che ci faceva veder le stelle , ma noi duri …….. a volte qualcuno ci riusciva…. ,accesa sembrava un trattore.
I bauletti erano chiusi con il filo di ferro…..Il suo mantello grigio a coprirlo dal freddo …. La sua voce un po’ stridula …. ci faceva ridere …la sua canonica fredda per risparmiare per i poveri….
GRANDE PERSONAGGIO …
adesso non ha piu’ freddo sicuramente e’ in paradiso. "
...


Luciano Girardi
("Galleria di personaggi di Raossi di Vallarsa negli anni '30" - "Vallarsa Notizie N° 32 del luglio 2003"):

... " un santo prete nel vero significato del termine. Un poco originale, ma intelligente e generoso, pieno di fede e di carità evangelica, viveva da solo, in assoluta povertà, da solo si preparava il cibo (un minestrone per tutta una settimana), si lavava la biancheria, si rattoppava i vestiti. Riceveva volentieri, anche se con ritrosia, da qualche parrocchiano, un po' di frutta o le uova o altro.
Lui era nativo dei Cumerlotti e, per qualche settimana, in estate, teneva con sé uno dei nipotini per aiutarlo nello studio. Era riuscito a costruirsi, da solo, una radio a galena; si infilava la cuffia e ascoltava musica o altre trasmissioni, non senza esprimere poi il suo giudizio. Era stato uno dei fondatore della Cassa Rurale di Raossi e continuava a tenerne la contabilità con molto rigore. Con gli utili della cassa aveva fatto costruire il campanile della chiesa, partecipando lui stesso ai lavori.
Alla Messa della domenica, quella cantata, teneva un'omelia fin troppo lunga e circostanziata, cercando di dimostrare l'attualità dei Vangeli, anche servendosi di arditi paralleli fra le parabole evangeliche e le situazioni dell'epoca. Ricordo ad esempio che, per rendere viva la parabola del buon samaritano che "scendeva da Gerusalemme a Gerico", faceva riferimento alla discesa "dal Monte di mezzo agli Speccheri".
Poiché era anche "il curatore d'anime" di Camposilvano, dove si recava con frequenza, oltre che per la liturgia domenicale, possedeva una motocicletta - una vecchia MAS - che guidava con una certa spericolatezza.... Alla partenza, infilava un telo impermeabile che lo copriva completamente, un gran cappuccio e occhiali da motoclista e quindi, con non poco sforzo, metteva in moto e partiva con gran fragore.
Aveva dotato la moto di due grandi sporte sopra la ruota posteriore e, poiché la moto perdeva olio dal motore, aveva agganciato sotto il motore, due o tre barattoli di latta che raccoglievano l'olio.
Ricordo che il dott. Dorigotti - il medico condotto - se era chiamato a Camposilvano, si informava, prima di partire, se, per caso, non fosse in viaggio sulla stessa strada, don Cumer, preoccupato com'era di evitare un probabile scontro. Il buon curato infatti era spesso soprapensiero e distratto durante la guida. "
...


Rudi Piazza
("www.vallarsa.com - forum del 18 dicembre 2004"):

... " ci sono degli episodi molto divertenti, narrati dal professor Remo Bussolon nei suoi libri sulla Vallarsa. Uno me lo ricordo in particolare. Sempre alla guida della sua moto Guzzi, ... , nell'attraversare il ponte della Val di Foxi, ebbe un piccolo incidente con un altro motociclista, del quale adesso mi sfugge il nome, proprio sul ponte. Evidentemente entrambi erano in mezzo alla carreggiata ed entrambi intenti a guardare dappertutto a parte la strada, si urtarono e caddero. L'altro motociclista un po' stizzito se la prese con don Cumer, come per dire, "Ma guarda dove vai", e don Giuseppe gli ha risposto: "E di che ti lamenti, siamo sani e salvi tutti e due, e poi, se mi facevo male io, tu mi salvavi, e se ti fossi fatto male Tu, io ero qui pronto con l'olio santo". Olio santo, inteso per dare l'estrema unzione. "
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