INTRODUZIONE G. De Chirico, Le cerveau de l'enfant (part. Moderna Museet, Stoccolma).

 

L'interpretazione di un testo comporta, da parte del lettore, una partecipazione attiva, motivata e libera da pregiudizi. Il riconoscimento delle tecniche consente di ricavare numerose informazioni, non solo strutturali ma soprattutto contenutistiche, che contribuiscono a chiarire il messaggio dell'autore, attraverso la comprensione del tema di fondo, racchiuso nell'opera.

Il nostro lavoro di lettura procede ricorrendo ad una selezione di racconti brevi e, pertanto, in sé conclusi.

E' proprio per una questione di completezza testuale che applichiamo i modelli d'analisi ai racconti anziché ai romanzi che, per la loro macro-struttura, ci costringerebbero ad una esemplificazione e riduzione parziale, limitata a poche pagine.

Inoltre gli scrittori si sono serviti e si servono tuttora del racconto, ossia di una micro-struttura, per sperimentare molteplici e diversificate tipologie narrative. Tale varietà di modi narrativi consente di esplorare le specificità di ciascun testo, ma anche quelle caratteristiche comuni ad altre composizioni che permettono di distinguere una fiaba da un racconto fantastico, oppure una favola mitologica da una novella. Ciò significa che ogni tipologia è contraddistinta da modalità espositive, addirittura artifici e convenzioni che ne precisano le caratteristiche generali e che sono creativamente reinterpretate dagli artisti.

Ogni sezione di questo testo comprende:

  1. una introduzione che fornisce indicazioni generali, relative al genere e alle sue caratteristiche, per orientare una lettura autonoma, estensibile anche ad altri racconti non presenti in questa raccolta;

  2. una brevissima presentazione del testo;

  3. il testo stesso;

  4. un'analisi che non vuole fornire una valutazione estetica del testo, né un percorso precostituito e vincolante, ma soltanto una guida alla riflessione e uno stimolo per sollecitare ulteriori e personali tecniche di approfondimento;

  5. alcuni suggerimenti operativi, che propongono la riscrittura di testi d’autore secondo modalità stilistiche diversificate oppure la produzione di uno scritto creativo originale.

La lettura di brevi intrecci redatti in prosa, consente di rilevare alcuni principali modi narrativi, quali il mito, la fiaba, la novella, ecc.; in tal modo è possibile riscontrare le molteplici valenze e gli artifici, che specificano le diverse peculiarità d'ogni singola tipologia, e osservare l’evoluzione dello statuto narrativo attraverso la trasformazione di modelli letterari precedenti, rinnovati a misura delle richieste culturali e sociali dei riceventi.

Nel XIII sec., ad esempio, la novella, che derivava dalla fiaba e dal mito, attraverso la mediazione dell’exemplum (una succinta narrazione a finalità morale), riportò in auge anche il piacere della funzione narrativa fine a se stessa, rispecchiando evidentemente le esigenze di divertimento del pubblico contemporaneo.

Peraltro è possibile ipotizzare una serie di percorsi che, come accennato, descrivano l’evoluzione di un genere, per l’appunto Dal mito al racconto, in uno spaccato diacronico, ma anche sincronico, con necessari confronti orientati all’esplorazione delle opere straniere (si veda, ad esempio, il testo di don JUAN MANUEL, Il mago rimandato, tratto da El Conde Lucanor, qui riportato nella sezione dedicata al RACCONTO FANTASTICO).

Un altro possibile percorso può invece articolarsi quale indagine rivolta alla comprensione più approfondita di una categoria, ad esempio lo spazio, in un’ottica non solo narratologica, bensì transdisciplinare, ricollegabile dunque agli ambiti della filosofia oppure della storia dell’arte, in quanto proprio lo spazio caratterizza una dimensione dell’uomo che non è soltanto fisica, ma anche esistenziale.

Si potrebbe allora pensare ad una ricognizione di luoghi letterari, quali "La corte dei Miracoli" tratteggiata nel romanzo di VICTOR HUGO, Notre Dame de Paris. E’ in senso connotativo che dobbiamo leggere la descrizione dell’autore: lo "spazio esistenziale", che Hugo delinea, offre un’immagine di devianza e di degrado rispecchiata nell’irregolarità stessa della planimetria e comprova la stranezza delle tipologie umane, quasi a giustificare le grottesche simbiosi cui dà luogo.

Proprio perché la ricerca in classe è sempre aperta, la strutturazione di questa dispensa - pensata quale strumento di lavoro ad uso degli studenti - ha un carattere volutamente provvisorio e un approccio "semplificante" rispetto a tematiche, il cui statuto è ancora sottoposto al vaglio di una riflessione critica complessa: si tratta perciò di uno strumento di lavoro smontabile e rimontabile in itinerari dotati di differente flessibilità, che possono, eventualmente, tenere conto di alcuni nessi intertestuali segnalati in una tabella riportata nella parte conclusiva.

Alla fine del percorso ci sarà ovviamente un test perché lo studente possa verificare da solo quanto appreso.


Fabia Zanasi

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