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NOSTRA INTERVISTA A

Christophe Henry

Christophe Henry è il segretario generale di Condition Masculine - Soutien de l'Enfance, il movimento francese per la parità per gli uomini

Signor Henry, quando è nata Condition Masculine e quali sono i suoi scopi?

Il nostro movimento è un'associazione fondata nell'ottobre del 1975 da Antoine Leenhardt e da Andé Perot. Si pone l'obiettivo di consentire ad uomini e donne di studiare quali rapporti devono istituirsi tra loro, al fine di arrivare a determinare soluzioni da presentare ai poteri pubblici ed all'opinione pubblica. Sostiene tutte le azioni utili a difendere i diritti degli uomini e dei bambini di fronte alle conseguenze dell'evouzione della condizione femminile. E' nato dall'incontro di padri divorziati che non accettavano la discriminazione sessista di cui loro ed i loro bambini erano vittime.

L'opinione pubblica è pronta a comprendere che anche gli uomini possono sentirsi discriminati?

No. L'opinione pubblica è femminista a causa della propoganda delle lobbies femministe e gli uomini ed in particolare i giovani non sono informati dei rischi cui vanno incontro per esempio se si sposano.

Quali sono i successi più importanti che avete ottenuto?

Tra le varie cose, sul piano legislativo, l'uguaglianza di obblighi per uomini e donne nel matrimonio, sanzioni penali contro la madre che lasci la casa con i bambini senza fare conoscere al padre il suo nuovo indirizzo, la sostituzione del termine "madre sola" con "genitore solo" e del termine "congedo di maternità" con "congedo parentale", la possibilità per gli uomini di insegnare nelle scuole materne, la carta vermigio per gli uomini alla stessa età delle donne ed infine obblighi militari uguali per uomini e donne- Inoltre abbiamo sensibilizzato parte dell'opinione pubblica ed alcuni magistrati nei confronti dei problemi maschili.

Quali sono invece altri obiettivi che vorreste raggiungere?

Senza dubbio favorire gli affidamento al padre o forme di affidamento congiunto in caso di separazione. Inoltre un padre che non abbia impiego deve essere dispensato dalla contribuzione economica come viene dispensata una madre senza impiego ed inoltre limitazione al massimo a due anni degli alimenti a favore della moglie. Chiediamo inoltre l'abolizione nel matrimonio della presunzione di paternità, l'abolizione della prigione per chi non fornisce gli alimenti, un più attento vaglio delle accuse di violenza di cui sono accusati gli uomini ed una maggiore valutazione dei casi in cui sono gli uomini ad essere vittima di violenza. Vorremmo inoltre un ministero per la condizione maschile e l'infanzia.

Ci sono partiti politici o singoli esponenti che si sono interessati in particolare al vostro punto di vista?

Purtroppo no. A sinistra come a destra si usa lo stesso linguaggio e ci si trincera dietro la necessità di istituire commissioni che non portano a nulla.


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