Francis Baumli, filosofo e psicologo, è il curatore di "Men Freeing Men", uno dei libri fondamentali del movimento mascolinista di liberazione degli uomini. Il brano
che segue è tratto da tale libro.
"E' davvero difficie parlare del sessismo della coscrizione con persone che fanno parte del movimento pacifista. Tipicamente rispondono: "Forse la leva è sessista
ma non è questo il punto. Il punto fondamentale è che non ci dovrebbe essere la leva perché la guerra non è mai giustificata. Quindi è inutile parlare di coscrivere
le donne. Parliamo di mettere fine alla leva".
Allora io replico che guerre difensive talvolta sono necessarie. Per esempio quante obiezione si possono portare al fatto che una forza militare dovesse andare
in Germania per liberare gli Ebrei di Dachau durante la secoda guerra mondiale? E quando il regime di Pol Pot in Cambogia, dal 1975 al 1979 ha eliminato 3 milioni
di persone su una popolazione di 7 milioni e mezzo, non è stato giustificato l'intervento vietnamita che ha posto fine a tale massacro di massa?
E possiamo andare avanti a dibattere così all'infinito. Non c'è dubbio che preferiremmo non dovere più vedere guerre, preparativi militari od uccisioni. Il problema è che
ci perdiamo in tanti "se solo" e non arriviamo da nessuna parte.
E la domanda rimane: la leva è sessista?
La mia risposta è sì. Anche se sei il più grande pacifista del mondo, anche se sei Gandhi in persona, se rifiuti di discutere il sessismo insito nella leva sei ingiusto nei
confronti degli uomini. Se pensi che tutte le guerre sono sbagliate allora questa è una ragione in più per cui dovresti chiedere che tutti, maschi e femmine, siano
sottoposti alla leva. Perché in questo modo, nel vero spirito della democrazia, uomini e donne sarebbero sullo stesso piano nel decidere se è giusto o no combattere,
se è giusto o no resistere alla leva.
Certo, donne, apprezziamo la vostra partecipazione alle manifestazioni pacifiste. Ma vogliamo qualcosa di più.
Siamo stanchi non solo di essere i cavallereschi guerrieri quando si tratta di combattere le guerre; siamo stanchi anche di essere gli eroi quando si tratta di essere renitenti alla leva. E crediamo che sia vero in fondo che la gente diventi più attenta ad un certo problema quando si tratta di salvare il proprio sedere. Pensiamo quindi che il giudizio sul fatto
se una certa guerra è giusta sarebbe molto più ragionevole e ponderato se le donne si trovassero a dovere lottare per salvare il proprio sedere e non solo quello degli uomini.
Così, donne, apprezziamo le vostre veglie di pace ed i vostri lutti quando gli uomini muoiono, ma preferiremmo un vostro coinvolgimento ancora maggiore. Perché state a casa mentre gli uomini fanno il lavoro sporco (o eroico)? Perché non chiedete che venga estesa anche a voi la leva? In questo quando i generali daranno i loro ordini, sia gli
uomini che le donne potranno decidere di essere per la pace e saremo lì tutti insieme - con lo stessa preoccupazione e lo stesso interese personale ad uscirne vivi."