The Manipulated Man di Esther Vilar
Pinther & Martin, London, 1998 (ed. orig. "Der Dressierte Mann", Berstelsmann Verlag, 1971)
27 anni dopo la prima pubblicazione il controverso libro sui rapporti tra i sessi della scrittrice e sociologa Esther Vilar
"Der Dressierte Mann" è stato ripubblicato con una nuova introduzione dell'autrice.
Da ogni pagina del libro della Vilar emerge astio nei confronti del genere femminile, considerato fondamentalmente venale,
egoista e parassitario.
Secondo la Vilar la donna - incapace di assicurare la propria sopravvivenza lavorando - utilizza il proprio potere sessuale per
addomesticare l'uomo e renderlo suo schiavo. Riesce in ciò utilizzando il classico metodo del "bastone e della carota".
L'uomo è costretto ad una vita di lavoro, di stress e di sacrifici per ottenere nella vita il "successo" che gli è necessario per mantenere
la sua donna e per ricevere la sua approvazione.
La Vilar è ovviamente particolarmente critica nei confronti del movimento femminista, le cui pretese possono infatti
affermarsi solamente grazie alla cieca galanteria degli uomini indotta dalla manipolazione che le donne da sempre
fanno delle loro menti.
I contenuti ed i toni del libro della Vilar sono in gran parte inaccettabili ed il testo merita di essere segnalato esclusivamente per il suo interesse storico.
Pubblicato nel 1971 ha infatti a lungo rappresentato una sorta di manifesto dell'ala più arrabbiata del movimento maschile.