L'apartheid del sesso di Martine Rothblatt
Saggiatore, Lire 22.000
Martine Rothblatt è la vicepresidente del Bioethics Subcommitee of the
International Bar Association ed è tra i protagonisti della discussione in
atto a livello internazionale sul progetto del genoma umano.
Il libro della Rothblatt è una dura critica sia al sistema patriarcale sia
alla teoria delle differenze di genere di larga parte del moderno
femminismo. Secondo l'autrice i sessi non sono 2 ma 5 miliardi, uno per
individuo e pertanto è immorale che si obblighino le persone in determinati
ruoli sessuali in base al fatto che alla nascita presentino un piccolo pene
ed una piccola vagina. Per la Rothblatt sono inaccettabili sia le
discriminazioni contro le donne che quelle contro gli uomini, come ad
esempio le azioni affermative. Nel suo libro propone la tesi affascinante
quanto radicale dell'abolizione della registrazione anagrafica del sesso.
"In futuro schedare gli individui alla nascita come "maschi" o "femmine"
sarà giudicato iniquo quanto l'ormai abolita pratica sudafricana di stampare
"nero" o "bianco" sui documenti di identità.
La radicalità dell'approccio scelto la porta a sostenere anche, tra le varie
cose, l'abolizione della separazione sessuale nei bagni pubblici e
l'abolizione delle competizioni sportive separate per le donne che
dovrebbero gareggiare insieme agli uomini.