Alan, come è nato il tuo interesse per i diritti degli uomini?
Ho cominciato ad interessarmene quando ho visto che a livello nazionale stava emergendo un interesse per il tema dell'uguaglianza. Avevo già una forte percezione di come gli uomini erano trattati e di quello che ci si aspettava da me piuttosto che da mia sorella, di come la scena sociale favoriva le donne, del fatto che fondamentalmente gli uomini erano al servizio delle donne, rischiando in ogni momento di essere rifiutati da loro, dovendo pagare un prezzo alto quando le donne accettavano e dovendo sempre cercare un'impressione positiva su di loro.
Capii che era il momento. Mi rendevo conto che gli uomini non erano ascoltati, che lo sforzo era solo nella direzione di dare alle donne sempre di più e che gli uomini erano solamente qualcosa da biasimare in ogni circostanza. Trovavo tutto questo incromprensibile ed incredibile.
Ci fu certo qualche idea all'inizio di riconoscere anche agli uomini una pare considerazione, ma fu quasi subito soppressa. Idee sbagliate, pregiudizi ed abusi superarono in fretta il livello che potevo tollerare. Cominciai a raccogliere informazioni ed articoli ed all'inizio degli anni '80 pubblicai i miei primi articoli. Nella primavera dell'83 decisi che avrei scritto il mio libro, per spiegare a tutti la mia posizione così isolata sui temi di genere. Prima che il libro sia stato effettivamente pubblicano nel 1995 ho parlato ad alcuni seminari e scritto altri articoli.
Qual'è secondo te la più pesante discriminazione che gli uomini devono subire oggi?
Penso che le differenze tra uomini e donne debbano essere comprese ed accettate , ma non debbano essere usate per creare pregiudizio, per giustificare abusi nei confronti degli uomini, in modi che non accetteremmo neppure per degli animali. Secondo me la sessualità rappresenta una differenza chiave tra uomini e donne e la sessualità maschile viene continuamente attaccata, anche attraverso leggi discriminatorie che la prendono di mira.
Quali sono i maggiori ostacoli che gli uomini si trovano di fronte quando cercano di fare avanzare la prospettiva maschile sull'uguaglianza all'interno del mainstream culturale? E quale strategia suggerisci per gli attivisti per i diritti degli uomini?
E' necessario essere capaci di portare l'informazione e quindi la verità al grosso pubblico. Gli uomini hanno bisogno inoltre di comprendersi, di non avere una immagine negativa di se stessi, di rispettarsi gli uni gli altri il più possibile, per lo meno quanto rispettano le donne. Gli uomini hanno bisogno di autostima e di autoaccettazione. Dobbiamo rivalutare la razionalità, come caratteristica maschile, e riconoscere come essa sia più portatrice di benevolenza rispetto alle caratteristiche emozionali. Sono l'odio, la crudeltà ed il pregiudizio sono prodotti delle emozioni. Gli uomini devono unirsi e formare gruppi maschili - e non solamente specializzati su una singola tematica, ma che si occupino di tutti i campi che riguardano gli uomini - ed accettarsi come essere umani meritevoli ed ad accettare le caratteristiche maschili - in modo libero da influenze esterne, come il femminismo o la religione. Perché si ottenga l'uguaglianza è necessario accettare le differenze tra i sessi. Educare la gente e gli stesi uomini in questa direzione è importante. Per fare comprendere alla gente quanto è ingiusto il trattamento a cui gli uomini sono sottoposti, un buon metodo è quello di scambiare i ruoli, di immaginare che ci siano le donne, anziché gli uomini in quella certa situazione.
Bisogna rafforzare i gruppi attraverso la fedeltà ad una causa legittima. Non penso che sia utile diluire i gruppi con simpatizzanti del femminismo o comunque consostenitori dei temi delle donne. Perché il movimento abbia successo occorre che ci sia un nocciolo duro e puro.
Gli uomini devono imparare ad organizzarsi su tutti i fronti ed a collegarsi con altre organizzazioni maschili dalle medesime finalità. La forza si ottiene sui grandi numeri e la strategia delle divisioni ha sempre lavorato contro gli uomini, che sono stati intimiditi ed indeboliti e privati di qualsiasi sostegno. Il movimento delle donne è stato - e continua ad essere -
uno sforzo sciovinista. Gli uomini invece sono stati troppo generosi, tutt'altro che egoisti come a volte vengono accusati. Gli uomini devono cominciare a pensare a loro stessi e riconoscere che le donne sono state finora servite e coccolate. Il passaparola e l'educazione all'uso della ragione è un buon esercizio giornaliero per creare consapevolezza.
E' una concezione comune che viviamo in una società patriarcale in cui gli uomini opprimono le donne. Si tratta di una delle nozioni fondamentali del femminismo mainstream. Qual'è la tua opinione sulla teoria dei ruoli sessuali?
I ruoli sessuali, in generale, sono necessari; altrimenti finiamo nel caos più assoluto. Nessun ordine può esistere senza tale distinzione di ruolo. Come accade tra due partner di affari, l'uomo e la donna devono lavorare insieme e complementarsi a vicenda, non competere l'uno con l'altro. L'organizzazione, la cooperazione e l'efficienza risulteranno in una società migliore e più completa. Come possono due partner d'affari di successo essere avversari?
Quando esistevano ruoli sessuali complementari c'era felicità e coesione. Un simile arrangiamento non comportava nessuna forma di oppressione dell'uomo sulla donna. Si tratta di un'idea completamente straniera introdotta dalle femministe che non ha nessuna relazione con quella struttura sociale complementare che un tempo esisteva, prima che fossero introdotte così negative influenze sociali.