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A causa delle fitte foreste e del clima equatoriale, la regione Est è la “patria” di una serie di malattie, in primis la malaria, che resta una delle principali cause di morte nella regione. Come per la maggior parte dell'Africa sub-sahariana, la cattiva igiene, derivante anche dalla difficoltà di accesso all'acqua, è una delle principali fonti di malattie: schistosomiasi, brucellosi, epatite A, dissenteria amebica, dissenteria batterica, e giardia intestinalis.
Le condizioni di approvvigionamento idrico sono precarie e difficoltose a causa della qualità e della disponibilità della risorsa: a livello nazionale, 6 abitanti su 10 non hanno accesso all'acqua potabile ed un terzo della popolazione – nel caso specifico stiamo parlando di circa 250.000 persone, in maggioranza bambini! - contrae malattie legate alla scarsa qualità dell'acqua utilizzata (fonte: Ministeri della Sanità e delle Miniere dell'Acqua e dell'Energia del Camerun); la speranza di vita per un camerunense è inferiore ai 50 anni (fonte: The Economist ed Internazionale, UNICEF)
In special modo durante la stagione secca, le condizioni di approvvigionamento idrico sono problematiche sia in termini di qualità che di disponibilità. Questo rappresenta uno dei problemi più rilevanti della zona e comporta un forte tasso di malattie legate all'utilizzo di acqua non potabile ed un'alta mortalità infantile. In genere l'accesso all'acqua potabile della zona si compie attraverso pozzi tradizionali poco profondi, scavati a mano, che non assicurano alcuna protezione dalle contaminazioni esterne; inoltre, durante la stagione secca, la maggior parte dei pozzi si prosciuga e l'acqua diventa sempre più sporca e pericolosa.