COME MAI....
Per l'investitore tipo, abituato ad acquistare titoli di Stato, incassarne gli interessi (BTP; CCT) e, alla scadenza, rinnovare l'investimento, è impensabile che un Fondo, investendo nei medesimi titoli, possa perdere, ovvero, guadagnare di più. Ciò avviene perchè il ns. investitore non si interessa a quel che avviene al suo titolo nel periodo che intercorre tra l'acquisto e il rimborso finale. Non si accorge del variare, anche sensibile, del valore del suo investimento.
Per comprendere bene l'argomento, vediamo quale potrebbe essere la sorte di un titolo di Stato (il BTP si presta bene all'esempio) durante l'arco della sua vita. Il BTP (Buono del Tesoro Poliennale) è un titolo di lunga durata a reddito fisso. Proseguendo nella simulazione, ipotizziamo che lo Stato emetta questo BTP di durata settennale, del valore di cento lire, sul quale riconosce un interesse semestrale del 2% (che più o meno è quanto effettivamente riconosciuto alla data in cui scrivo). Successivamente all'emissione, sul BTP dell'esempio, come su tutti gli altri titoli, si crea una mercato formato da chi, per diversi motivi, vuol vendere prima della scadenza il suo titolo e chi, invece, è interessato ad acquistarlo. Come per tutti i mercati il prezzo di compravendita si determina in base "alla legge della domanda e dell'offerta". Continuando nelle ipotesi, se dopo sei mesi dalla sua emissione si verificasse un riaccendersi dell'inflazione ed una aspettativa di tassi in crescita, nessuno sarebbe interessato ad acquistare il BTP dell'esempio a L. 100 (il prezzo di emissione) che, ricordiamo, offre un 2% semestrale, contro, magari nuovi BTP (sempre a L. 100) che potrebbero rendere il 2,5% semestrale, ma, probabilmente, qualcuno sarebbe disposto ad acquistarlo ad un prezzo inferiore. Ovviamente potrebbe verificarsi il caso opposto dove, una riduzione dei tassi di mercato renderebbero appetibile il BTP che rende il 2% e qualcuno sarebbe disposto ad acquistarlo a più delle L. 100 pagate all'emissione.
Come abbiamo visto, anche i titoli a reddito fisso, come i titoli azionari, durante l'arco della loro vita subiscono delle variazioni di prezzo (è sufficiente consultare qualsiasi giornale finanziario per leggere le quotazioni giornaliere dei titoli di Stato ed obbligazionari). La differenza principale risiede nel fatto che, comunque, se avremo la possibilità di attendere la scadenza, lo Stato sarà obbligato a rimborsarci per intero il prezzo del BTP.
Assimilato il concetto su esposto, vediamo ora come è possibile che i Fondi possano avere rendimenti diversi dal privato cittadino. Il ns. investitore tipo, come visto, difficilmente si cura di verificare le osillazioni dei suoi investimenti, si rende conto di questo, solo nel caso in cui sia nella necessità di disinvestire anticipatamente. Solo allora troverà il funzionario della sua Banca che, mostrandogli il "Sole 24 Ore", gli dirà più o meno "..e no, Signor investitore tipo, non le possiamo rimborsare il suo titolo a L. 100, come da Lei pagato, bensì L. .... , come da quotazione".
A differenza del privato, che se ha investito 100 ml. in titoli di Stato è sempre convito che il suo investimento valga 100 ml., il Fondo è costretto ad utilizzare la quotazione effettiva giornaliera del titolo al fine di valorizzare la quota. Già questo implica una differenza (in più o in meno) fra colui che ha investito per conto proprio e colui che tutti i giorni si sente dire dal gestore del Fondo: "..Guarda che, alla luce della variazione delle quotazioni dei titoli di Stato, il tuo investimento vale...". La differenza è che quella dell'investitore tipo è una semplice convinzione e quella dell'investitore in fondi è la realtà.
I Fondi, inoltre, difficilmente acquistano i titoli all'emissione e ne attendono la scadenza (direi che si tratterebbe di un caso più unico che raro), il più delle volte acquistano i titoli già emessi e li rivendono prima per acquistare titoli che ritengono più appetibili. A differenza del privato il cui rendimento è dipeso esclusivamente dalla cedola, i Fondi tendono ad ottenere un utile dalle differenze di prezzo di tutte queste compravendite.
Il privato, infine, deposita il ricavato delle cedole sul conto corrente, mentre il Fondo lo utilizza per riacquistare altri titoli.