Il vento anima ancor quel vessillo nero


Camminavo, per le strade di Lot, come mi è uso sempre fare quando sono pensieroso, con sotto braccio la mia borsa ricolma di pergamene, ed il pensiero chissà dove, perso in mille voli pindarici, quando ad un tratto uno stormo di uccelli, che si alza in volo, attira la mia attenzione verso un vessillo nero, che sventola nel vento, riportando alla mia mente quel che è recente storia...

Cielo blu, un vessillo nero nel vento.
Cos'è che, ora, prende il mio sguardo ?
Un nero drappo, segno di tormento,
del sangue versato ora è baluardo.
 
Ma dov'è della pugna la gloria ?
Pochi giorni son ormai passati,
del Presidio questa è la storia,
da quando i Neri sono arrivati.
 
E fu dura battaglia mi han detto,
mi hanno raccontanto del versato
rosso sangue, del cui caldo getto
nobili soldati han tristi abbondato.
 
E sì, sento ancor riecheggiare,
la forza ed il coraggio del nero,
che con crudele e maligno fare,
qui ha trovato avversario vero.
 
E sì, vedo ancor della battaglia
i segni, e delle armi vedo resta,
di una furia che niente eguaglia,
per orrore e coraggio di gesta.

abbassa lo sguardo sul un debole di lama spezzato,
e alza gli occhi al cielo


Possa il cantastorie qui scrivere,
del passato il ricordo col cuore,
perché la sola furia da temere
è perder del cuore e del valore 
 
il ricordo e memoria, tristezza
se Bene e Male si scontreranno
e a nessuno di vera Saggezza
il frutto, un giorno,  recheranno.


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