Ugo Leoni - Organista classico liturgico


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Scheda organo della Steccata di Parma

S. MARIA DELLA STECCATA
Santuario Mariano - Basilica Magistrale
Piazza Steccata 9 - 43100 Parma (Tel 0521-234937)

Corpo D'organo in Cornu Evangelii
B. Anetgnati (1574) - A. Negri-Poncini (1780)
Tamburini (1970)

Corpo d'organo in Abside
C. Vegezzi Bossi (1892)-Tamburini (1970)

Consolle generale a quattro tastiere
Tamburini (1970)

Consolle a trasmissione meccanica corpo d'organo
Antegnati/Negri-Poncini

La chiesa di S.Maria della Steccata è per eccellenza "IL" Santuario Mariano della città di Parma.
Il nome S.Maria “della Steccata” è dovuto al fatto che è sorta sul luogo di un oratorio, detto di S.Giovanni Battista della Steccata, fondato nel 1392 per accogliere l’immagine, ritenuta miracolosa, di S.Giovanni Battista, già sul muro di una casa e protetta da una steccata.
In questo oratorio vi era pure un affresco della Madonna allattante, che ebbe anch’esso grande fama, per cui già nel 1498 l’oratorio prese il nome di “Beata Vergine della Steccata”, passato poi alla nuova chiesa.
I lavori di costruzione della nuova grande chiesa ebbero inizio nel 1521 e terminarono nel 1539.
Vi fu trasferito anche il piccolo organo esistente nel vecchio oratorio, ma ben presto si rivelò insufficiente e inadatto alle dimensioni del tempio.
Nel 1574, il famosissimo organaro bresciano
Benedetto Antegnati costruì un nuovo grande organo.
Vent’anni più tardi, suo nipote
Costanzo effettuò lavori di manutenzione e restauro.
Nella parte interna delle ante di questo strumento furono applicati due dipinti, opera dell’età giovanile di Francesco Mazzola, detto
il Parmigianino (1503-1540), raffiguranti S.Cecilia e David.
Dal fatto che nel 1579 i Fabbricieri della Steccata chiesero al Duca i fondi per la sistemazione definitiva di queste ante
”del famoso nostro Parmigianino, che le produsse”, viene accreditata l’ipotesi che provenissero da un’altra chiesa.
Nel 1581 il pittore fiammingo Giovanni Sons ampliò i dipinti della parte interna delle ante, eseguiti dal Parmigianino, aggiungendo fastose colonne tortili avvolte da drappi e coronate da putti.
Nella parte esterna invece dipinse la scena della fuga in Egitto.
Queste ante d’organo si possono tuttora ammirare: le parti interne sono appese alle pareti ai lati dell’ingresso principale, mentre le parti esterne, unite come in un solo quadro, sono appese nella parete del transetto di sinistra, sopra la porta che introduce alla Cappella del Crocifisso e, di seguito, al deambulatorio che conduce alla Sacrestia.
Claudio Merulo, il grande musicista e compositore (1533-1604) dopo essere stato organista della Basilica di S.Marco di Venezia e del Duomo di Mantova, nel 1586 entrò al servizio del Duca di Parma, Ranuccio Farnese, come organista di corte: nel 1587 fu nominato organista del Duomo di Parma e nel 1591 organista della chiesa ducale di S.Maria della Steccata, dove rimase per il resto della sua vita.
Oltre alle esecuzioni musicali liturgiche e concertistiche, si occupò anche della cura e manutenzione dello strumento.
Nel 1778,
Antonio Negri-Poncini restaurò ed ampliò l'organo di Benedetto Antegnati, adattandolo alla nuova cantoria lignea, dipinta dal Rubini.
Un secolo dopo, nel 1892
, Carlo Vegezzi-Bossi costruì nella cantoria absidale, un nuovo grande organo di circa 2.400 canne, a due manuali.
La costruzione di questo strumento maggiore, aveva purtroppo comportato, nel corso dei decenni successivi, la completa rovina dell'organo Antegnati Negri-Poncini.
Nel 1940 la ditta
Tamburini elettrificò il Vegezzi-Bossi, eliminando la consolle originale a trasmissione meccanica in cantoria, e installandone una nuova a trasmissione elettrica, collocandola a pavimento al centro del coro in abside.
Fortunatamente non furono smantellati i meccanismi ed i sistemi di trasmissione originali per l’eventuale reinserimento di una consolle simile a quella ottocentesca.
Nel 1970 la stessa ditta Tamburini operò un imponente lavoro di restauro ed ampliamento dello strumento, ripristinando (ed in gran parte, ricostruendo) l'organo Antegnati Negri-Poncini ed aggiungendo un nuovo gruppo di canne, un “positivo aperto”, all'interno del corpo in abside.
Venne anche sostituita la consolle a due manuali, con una nuova a quattro (attualmente è l'unico organo a Parma a possedere una consolle a quattro tastiere).
Conseguentemente a quest'opera di restauro ed ampliamento del 1970, l'organo della Chiesa Magistrale di S.Maria della Steccata in Parma (il più grande della città) si ritrova con le seguenti caratteristiche:

62 registri reali (tutti, compresi quelli della pedaliera)
• 4.300 canne complessive
• Consolle generale a trasmissione elettrica a 4 manuali (il 4° manuale comanda l'organo antico)
• 88 registri a placchette reversibili + 8 annullatori
• 8 combinazioni aggiustabili generali
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• Consolle a finestra ad una tastiera
• Piccola pedaliera a leggìo
• Registri a manetta ad incastro, disposti su due file al lato destro della piccola consolle
• Prima ottava della tastiera e della pedaliera "in sesta"
• Divisione bassi/soprani Do# - Re



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