I minnows

 

Un grande successo tra gli amanti dello spinning hanno incontrato questi artificiali che imitano le fattezze di piccoli pesci e che scatenano l'istinto aggressivo di grosse trote.

 

Con il termine minnows si indicano tutte le imitazioni Più o meno precise di pesci, realizzate in legno di balsa rivestito di stagnola e successivamente vemiciato o plastificato. Ultimamente sono apparse sul mercato realizzazioni con un concetto nuovo, ottenuto mediante due semigusci in plastica e interno in balsa. Questa soluzione permette di ottenere un prodotto molto robusto e non soggetto ad inglobare acqua, fattore che poteva modificare la funzionalità degli artificiali. In altre versioni si è cercato un succedaneo meno costoso e più plasmabile del legno, nella fattispecie materie plastiche, ottenendo buoni risultati estetici, ma con una resa del movimento nettamente inferiore. E il movimento è l'elemento base di un minnow: imitando le movenze di un pesciolino in difficoltà, l'artificiale attira l'attenzione dei grossi predatori.

Un territorio ancora da esplorare

Ogni pescatore ha le proprie opinioni circa la resa di artificiali per lo spinning prodotti da case diverse. In realtà la marca è di relativo interesse, mentre molto più importanti sono il modo in cui il minnow è stato costruito e il suo funzionamento una volta in acqua. Sono, infatti, alcune doti peculiari di questi artificiali a far sì che essi siano appetiti o sgraditi, ma con un risultato identico: in ogni caso alla trota, per scacciare quello che ritiene un intruso o per assalire quella che ritiene una preda, non resta che muovere all'attacco. Attualmente c'è ancora uno spazio notevole da esplorare e sfruttare a proposito dell'impiego dei minnows, per esempio molto c'è ancora da fare riguardo la diversificazione di modelli e il loro utilizzo in acque fino a ora ritenute ostiche per questi tipi di esche. Occorre soltanto tenere a mente una regola fondamentale, valida per tutti gli artificiali: non inflazionarne l'uso. t perfettamente inutile (e controproducente), dopo aver conseguito i piimi e inevitabili successi, continuare a pescare negli stessi posti fino alla noia. Giova ricordare che il pesce è fornito di un'ottima memoria, per cui, siccome i minnows raffigurano creature non presenti nella dieta quotidiana del pesce, finiscono per essere facilmente associati all'idea di pericolo. Certamente non è pensabile che tutti coloro che frequentano un fiume o un torrente si mettano d'accordo sul periodo in cui usare i vari modelli di artificiali, ma ognuno può, a settimane alterne, utilizzare minnows, rotanti e ondulanti, ricavandone senza dubbio grandi soddisfazioni e ottime catture.

Le reazioni delle trote

Occorre rimarcare che il minnow stimola maggiormente all'attacco la trota, ma ha una percentuale di ferrate a vuoto superiore rispetto a quella del rotante, specialmente in quei torrenti dove scarsa è la presenza di pesciolini preda delle trote. Proprio per questo motivo occorre anche una certa cautela nella scelta delle misure degli artificiali, scelta da farsi sempre in base alla taglia media delle trote presenti. E' vero che, ricercando la preda da foto-ricordo, occorrono esche di misura adeguata, ma è anche opportuno valutare cosa è in grado di offrire alla trota il fiume o il torrente che la ospita. Per questa ragione in fiumi come il Ticino, l'Adda e il Po per esemplari di marmorate di 1 o 2 kg saranno ottimi minnows di 11-13 cm, mentre le fario di torrente di pari peso saranno assai più restie e rivolgeranno maggiore attenzione a minnows lunghi 5-7 cm. Ovvio il perché: nel fiume del piano l'alimento base è costituito da piccoli pesci, mentre nel torrente le prede delle trote sono soprattutto larve e insetti, affiancati da pochi vaironi e rare sanguinerole. Anche qui, però, esistono delle eccezioni e sono riscontrabili in quei corsi d'acqua caratterizzati da acque soggette al disgelo dei ghiacciai, quelli che, nel corso dei mesi estivi, presentano il classico color grigio piombo originato dal detrito morenico. In questo ambiente si evitino le misure di minnows più grosse poiché il pesce bianco non sarà mai in eccesso, in quanto ha il periodo riproduttivo coincidente con il disgelo. A seconda della temperatura più o meno alta che si riscontra negli ambienti in cui si opera è necessario variare anche il sistema di recupero e di movimento. Infatti in presenza di temperatura elevata bisogna utilizzare minnows con movimento veloce, mentre in acque più fredde risulta redditizio adottare quelli con movimento ampio e sinuoso.

Galleggianti o affondanti ?

I minnows, galleggianti o affondanti, presentano, oltre a campi di utilizzo completamente diversi, anche differenti pregi e difetti. Rispetto a quelli affondanti, i modelli galleggianti offrono più plasmabilità in fase di recupero, hanno un movimento più veloce e sono meno suscettibili di incagli. Non va sottaciuto il vantaggio di poterli lasciare derivare, in condizioni favorevoli, anche per diverse decine di metri sul filo della corrente senza sforzarsi troppo nel lancio. I galleggianti possono essere inoltre utilizzati in quelle zone ricche di ostacoli, dove c'è pochissimo spazio per posare e far lavorare l'esca. E il caso del "ritaglio" d'acqua calma dietro ai massi o a valle dei salti d'acqua, dove occorre far sostare e nel contempo mantenere in movimento il minnow, per dar tempo alla trota di percepirne visivamente la presenza e di aggredirlo. I modelli affondanti (detti anche piombati") posseggono una minor plasmabilità in corsi poveri d'acqua, ma diventano indispensabili là dove occorre far lavorare l'artificiale a profondità più sostenute. Questo tipo di pesca, se praticato in modo corretto, gratificherà senz'altro con le catture, ma saranno anche piuttosto frequenti gli incagli degli artificiali sul fondo. Se proprio non si vuole rischiare subito il minnow, sarà utile sondare preventivamente i punti ritenuti più insidiosi con un ondulante che, oltre ad affondare molto rapidamente, fornirà un 1idea esatta degli ostacoli e delle correnti anomale non riscontrabili visivamente. Questo preliminare può rivelarsi indispensabile poiché consentirà di far transitare il minnow molto vicino agli anfratti sommersi, tane sicure delle prede più grosse. In alcuni casi, qualora la forza della corrente sia notevole, può essere utile spostarsi qualche metro a monte e lasciar derivare il minnow animandolo di tanto in tanto, fino a che non stazionerà nei punti in cui si ritiene sia presente una preda. Oltre ai due tipi appena descritti esistono anche modelli ibridi di minnow, con caratteristiche di rapido affondamento (pur essendo galleggianti) la cui peculiarità più evidente è costituita dalla paletta, posta quasi orizzontalmente in confronto al corpo, fattore che li fa immergere alla minima trazione. Questi ibridi sono anche diversi per quanto riguarda il movimento, velocissimo e poco sinuoso, forse più pratico, ma senza dubbio meno plasmabile. Occorre un poco di esperienza per poter manovrare correttamente questi artificiali , risultando un poco ostico variare la direzione in senso assiale quando, per esempio, si deve far compiere all'esca il periplo di un ostacolo sommerso. Non sempre la spinta della corrente consente di effettuare quel classico movimento di "rilascio e scatto" che fa volteggiare su se stesso l'artificiale, fase molto utile per il richiamo dei predatori, motivo per cui questi modelli ibridi vanno riservati per acque sgombre da ostacoli. I modelli snodati trovano, almeno in torrente, un campo d'utilizzo più limitato, poiché risultano più appetiti nei fiumi con buona portata d'acqua e popolati da grossi esemplari di marmorate. La fario di torrente li osserva con una circospezione insolita, forse per il nuoto troppo ampio e poco riscontrabile nei pesciolini cui dà solitamente la caccia.

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