(il primo dirigibile a motore in grado di compiere delle manovre aveva visto la luce nel 1854, ad opera di Henri Giffard.
Negli anni successivi si sperimentò la propulsione che per l’epoca non poteva che essere elettrica, con l’handicap di un peso eccessivo delle batterie
e dei motori. Il primo dirigibile, nel senso moderno del termine, nacque nel 1884 grazie a Charles Renard e Arthur Krebs. Con l'invenzione del motore a scoppio di Daimler, i dirigibili cominciarono finalmente ad essere tali, potendo contare su un migliore rapporto tra peso e potenza dei motori installati alle eliche.
Il primato tedesco passò dal motore ai mezzi per molti anni.) |
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BATTAGLIONE
AEROSTIERI
ORIGINE-
E’ il 1884 e, agli ordini del tenente Alessandro Pecori Giraldi, viene costituito al
Forte Tiburtino in Roma un Servizio Aeronautico divenuto poi Sezione Aerostatica del 30° Genio l'anno successivo. I mezzi: due palloni da 550
m3 (metri cubici), l'"Africo" e il
"Torricelli. Nell'estate di tre anni dopo la Sezione, facente parte della Compagnia specialisti del genio, partecipa alla spedizione
del generale Asinari di San Marzano in Eritrea (1887) con tre aerostati - il "Serrati" il "Volta" e il "Lana" - che vengono impiegati in ascensioni
frenate di
ricognizione (tenute ferme con un cavo). La Compagnia specialisti si impone agli onori della cronaca nell'estate del 1894 con la prima ascensione libera di un pallone militare di costruzione italiana, il
"Generale Durand de la Penne", compiuta dal capitano
Maurizio Moris (ricordare questo nome) e dal tenente Cesare Dal Fabbro.
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Nasce nel 1908 il primo dirigibile Italiano, il "N.1", ideato, progettato e costruito dai capitani Gaetano Arturo
Crocco
(poi consulente in G.B. durante la guerra
vedi sotto) e Ottavio Ricaldoni.
Questo semirigido - di 2.500 m3 lungo 63 metri e con un diametro di 10 alla
sezione maestra- effettua durante il mese d'ottobre 15 uscite, condotto in volo dagli stessi costruttori. Gli esperimenti si concludono proprio l'ultimo giorno del mese con il volo Vigna di
Valle - Anguillara - Roma e ritorno, per un totale di 80 km percorsi in
1h e 35'. Per la prima volta nella storia un dirigibile vola, a 500 metri di quota, sulla capitale; un giornale l'indomani titolerà:
"Da Bracciano al Quirinale in 32
minuti".
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Esattamente un anno dopo (1909) il N.1 bis parte da Vigna di Valle ed effettua, in 14 ore di volo senza scalo, una crociera di 470 chilometri nel corso della quale vengono sorvolate Napoli e Roma. Ma il progresso ormai aveva sorpassato il "più leggero" dell’aria. Il 17 dicembre 1903 un velivolo a motore, realizzato da due fratelli, Orville e Wilbur Wright, si alza a tre metri da terra sulla spiaggia di Kitty Hawk e compie per dodici secondi un volo di
36 metri troppo modesto dirà poi lo stesso Orville - se paragonato a quello degli uccelli
http://www.infodomus.it/flyer/
. Gli Stati Uniti per primi, ma anche il Vecchio Continente grazie soprattutto alla Francia, iniziano la costruzione delle nuove macchine volanti. In Italia ci si limita all'acquisto da parte del Club degli aviatori del velivolo Wright n. 4. Su di esso lo stesso Wilbur compie, il 15 aprile 1909, il primo di una lunga serie di voli circondato dall'entusiasmo di una folla enorme convenuta per l'occasione sull'aeroporto romano di Centocelle.
Poiché un aeroplano si costruiva con tela legno e tubi di ferro, salvo il motore
che doveva essere di qualità, i costruttori artigianali non mancarono.
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BATTAGLIONE AVIATORI
Con la legge 27 giugno 1912 n. 698 viene istituita, nell'ambito del Ministero della Guerra un'organizzazione aeronautica che – attraverso un Ufficio d'ispezione dei servizi aeronautici - si articola sul preesistente Battaglione specialisti di Roma (al quale viene affidato l'impiego esclusivo di dirigibili e palloni) e un Battaglione aviatori con sede a Torino e uno Stabilimento costruzioni nella capitale (Cantiere sperimentale di Vigna di Valle). Contemporaneamente prende il via un programma di potenziamento che prevede - entro la primavera del 1913 – la costruzione di dieci dirigibili e la costituzione di dieci squadriglie con 150 aeroplani. A questi si affiancano gli idrovolanti (idroaeroplani) della
Marina a Venezia (Punta Sabbioni) che sperimentano il primo idrovolante comprato
in Francia (Franco British Aaviation montato poi alla
SIAI-SOC. IDROVOLANTI ALTA ITALIA)
). Alla base navale di La Spezia si insedia invece lo studio tecnico per la
progettazione.
http://www.vittorelli.it/gregocap.htm
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Nel cominciare a porre concretamente le basi della sua organizzazione aeronautica militare,negli stessi anni
l'Italia è anche il primo paese, e per lungo tempo l'unico, nel quale si sviluppa, grazie a Giulio Douhet (subentrato a fine 1912 al Montezemolo
foto a sinistra), una vera e propria dottrina del potere aereo e del
suo impiego nel campo strategico, una dottrina che fa del "dominio
dell'aria" la chiave di volta decisiva per il conseguimento della
vittoria finale in un conflitto moderno. Il 7 gennaio 1915 è costituito il Corpo Aeronautico Militare, che sostituisce i due Battaglioni Aviatori e Specialisti, alle dipendenze della Direzione Generale Aeronautica del Ministero della Guerra e al comando del generale Maurizio Mario Moris.
Allo scoppio della guerra il parco aeronautico italiano sarà ancora
misero e fortuna vuole che il nostro diretto avversario non ci abbia
creduto tanto di più. L’Italia entrò in guerra con 86 aeroplani (15
idrovolanti da ricognizione disarmati) e 44 fra palloni e
dirigibili. L’Austria pochi di più, la Germania 784, la Francia
1150. |
Foto dei primi dirigibili
http://www.earlyaviator.com/
http://www.tusciaromana.info/5Turismo/t_mus_vdv_idrovolanti.htm
http://www.aerostati.it/storia.htm
storia aviazione. versione inglese biografia DOHUET
http://www.comandosupremo.com/Douhet.html
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Durante i 3 anni del conflitto L’Inghilterra e la Francia produssero 40.ooo aerei a testa, la Germania 48.000. L’Italia, debole nei motori, poteva poi esportare o cedere i diritti degli scafi ad altre nazioni del blocco occidentale, ma non ne costruiva più di 12.000. Il Regio Decreto del 7 gennaio 1915 istituisce infatti il Corpo aeronautico militare - dipendente dal Ministero della Guerra e articolato su due Comandi, quattro Battaglioni, uno Stabilimento costruzioni aeronautiche. Analoga struttura in formato minore si ebbe nella Marina
che schierava 4 stazioni dirigibili (Arma di Taggia, Albenga, Chiavari,
Pontedera)e 3 idrovolanti con 15 mezzi. A Marina di Pisa (Boccadarno) la Fiat
poi avvierà nel 1917 la costruzione di dirigibili. A fine conflitto gli
idrovolanti arriveranno a un totale di 550 sparsi su tutto il territorio, dai
laghi ai porti con compiti di ricognizione e interdizione.
http://www.84centrosar.it/storia/sarnascita.htm
Una colonna di questa produzione la Nieuport-Macchi che produce 1807 aeroplani e
731 idrovolanti, circa un sesto dell’intera produzione aeronautica degli anni
1915-18. |
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DA
"L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA" DEL 22
SETTEMBRE 1895 |
GLI AEROSTATI DEL
GENIO ALLE GRANDI MANOVRE |
*
E' indubbio che non si tratti di telefoto nel termine moderno la cui
scoperta avvenne più tardi con gli esperimenti di Korn a cui si debbono
le prime applicazioni pratiche. (La lastra asciutta
alla gelatina di Bromuro che permette di preparare in anticipo il negativo
risale invece al 1871. Del 1880 la prima fotografia sui giornali e del
1884 la pellicola in rotoli che aprirà la strada al cinema).
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Quest'anno
per la prima volta presero parte alle grandi manovre gli aerostieri
della Brigata Specialisti di Roma con due parchi: uno comandato dal
Capitano Moris (partito bianco) e Capitano Pescetto con l'altro partito.
Leggieri, elegantissimi già in alto in vedetta all'alba indicavano a
noi le posizioni occupate dai due partiti...le marce coperte, le
sorprese, gli aggiramenti possono essere veduti e segnalati...I francesi
furono i primi, ma dopo viene universalmente riconosciuto che l'Italia
possiede il servizio aerostatico meglio organizzato. La Brigata venen
costituita come semplice compagnia nel 1885 (84) dal Capitano ingegnere Conte
Pecori Giraldi. ...La Brigata possiede officine meccaniche proprie per
la compressione dell'Idrogeno e una per le riparazioni e costruzione
palloni. I primi palloni usati in Italia erano inglesi e di piccolo
volume sperimentati in Abissinia nel 1887. L'idrogeno puro secco, in
alternativa al gas illuminante per vari motivi meno adatto, viene
compresso in cilindri d'acciaio a 120 atmosfere ....(ascensione) Si
lascia il suolo dove per tanti anni i piedi hanno camminato, si guardano
quelle teste che salutano e a 40 metri anche le tre funi vengono
sganciate per troncare l'ultimo legame tranquilizzante ..... ecco suona
il campanello, ci parlano dal basso, si scende. Durante le ascensioni
frenate il pallone può sollevarsi a 500 metri e è attaccato a un
verricello a vapore trascinato su un carro che può procedere alla
stessa velocità di una batteria di artiglieria sul terreno. .... ben
organizzato è il servizio telefonico, con la navicella. Il filo
conduttore è avvolto a spire attorno al cavo e funziona chiaramente
anche con vento.. Quando
il Ministero Francese della guerra diede il via con successo
all'esperimento, l'Imperatore di Germania disse -
Ebbene
noi creeremo corsi di tiro al pallone -.... conoscendo le dimensioni
dell'aerostato, la distanza e l'altezza la media dei tiri necessari a
colpirlo varia dai 25 ai 60. Per le fucilate ne occorrono 10 ben
piazzate per far iniziare una veloce discesa. ... il pallone non viene
lasciato a lungo in aria, pochi minuti bastano a un buon ufficiale
per fare tutte le osservazioni richieste di aggiustamento o
individuazione del nemico. Quello che l'occhio non vede subito o la
parola non ha tempo di descrivere viene raccolto sulla lastra sensibile
coll'aiuto della camera oscura. ..i dettagli di quelle alterazioni
provvisorie (ponti etc...) che la carta topografica non segna,
costituisce infine il materiale per la .... da uno a vari kilometri
di distanza la nitidezza e trasparenza delle immagini è notevole.
La
tele fotografia (Fotografia
presa con apparecchio fotografico provvisto di teleobbiettivo)
istantanea venne per quanto ci consta applicata da noi per primi al
servizio aerostatico*.
Fra le varie ascensioni libere che meritano menzione, quella del
Capitano Moris che in 3 ore percorre il tratto Roma Civita Ducale. |
Prof. Arthur Korn
demonstrates (1903) the first photoelectric telephotography. It employs
the light-sensitive element selenium to convert the different tones of a
scanned image into a varying electric current. This enables 'halftone'
illustrations to be transmitted for the first time. Commercial use of
Korn's system began in Germany five years later. By 1910, Paris, London
and Berlin were all linked by facsimile transmission over the telephone
network.
http://www.hffax.de/html/hauptteil_faxhistory.htm
DALLE
TEORIE DELLA GUERRA AEREA TOTALE DI DOUHET “Il dominio dell'aria”
Tutto ciò perché [in seguito a questi bombardamenti] non può mancare di giungere rapidamente il momento in cui, per sfuggire all'angoscia, le popolazioni, sospinte unicamente dall'istinto della conservazione, richiederanno, a qualunque condizione, la cessazione della lotta. Forse prima che l'esercito abbia potuto mobilitarsi e la flotta uscire dai porti.
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Arturo Crocco (1877-1968),
who served in the army, is well-known for his studies on air mechanics. In
1903 he built the first wind tunnel in Italy (and in Europe, at the same
time of GB ). In 1906 he built the first experimental dirigibles. In 1908
the first military dirigible was built in Vigna di Valle (near to Rome):
the main authors were Crocco and Ricaldoni. In 1908 (with the help of
Volterra) Crocco founded the Istituto Centrale Aeronautico, which had an
important role during the war.
Letter by Crocco to Volterra (in Accademia dei Lincei): 2 Aprile 1916 -
Savoy Hotel London
Illustre Senatore,
Una domenica di sosta spinge il mio pensiero verso l’Italia e, quindi,
verso di Lei. Voglia anzi perdonarmi se di tanto ho tardato; e attribuirlo
al fatto che io non potevo prevedere una sì lunga permanenza in
Inghilterra. L’accoglienza qui fatta al nostro “G” non poteva essere più
lusinghiera. Hanno bisogno di dirigibili (come rileverà dall’accluso
articolo) e non hanno alcuna preparazione tecnica per costruirli. Hanno
fatto quindi il miglior viso possibile a un progetto che, sebbene non
ancora completo, si presenta tuttavia impostato su basi solide e prevede
un rendimento aeronautico eccezionale. Però occorrerà cambiare lo scopo
che noi ci eravamo proposto in Italia, come rileverà dal citato articolo.
Qui non vogliono offensiva, ma servizio di esplorazione. Ed inoltre la
mentalità inglese non è sprovvista d’inerzia. Nulla è perciò ancora deciso
circa la sua costruzione, sebbene tutto lasci supporre che si farà, e,
poiché sono già attrezzati, si farà probabilmente in Inghilterra. (...) io
non so prevedere quanto tempo mi toccherà di rimanere quassù. Penso quindi
con nostalgia a tutto il programma che si sta svolgendo costaggiù: sento
la mancanza prolungata di quell’appoggio intellettuale che nel nostro
scambio giornaliero di idee, guidava la mia mente; e mi oriento,
desideroso, verso i collaboratori italiani, e verso Lei, Senatore, con
particolare frequenza. (...) |
Riflessioni e propositi per deliberare in materia di crimini di guerra per questioni che tutt’ora restano insolute.
Nell'ambito di un conflitto si può considerare legittimo obiettivo la popolazione civile, il “fronte interno”, come centro di gravità, come fulcro vitale dello Stato
avversario? - La volontà di combattere dell'avversario si può spezzare con questi metodi di condotta?
La prima risposta venne dagli atti internazionali. La Conferenza di Washington sulla limitazione degli armamenti, nel primo dopoguerra, incaricò una commissione di giuristi di preparare una disciplina organica per la guerra aerea. Le regole della guerra aerea dell'Aja del febbraio del 1923, non furono trasformate in uno strumento internazionale.
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Ricordiamo tre
articoli.
L'art. 22 proibisce il bombardamento aereo allo scopo di terrorizzare la popolazione civile, di distruggere o danneggiare la proprietà privata avente carattere non militare, di colpire i non combattenti.
L’art.
24, comma 1 stabilisce che il bombardamento aereo è legittimo solo quando diretto contro un obiettivo militare, con un individuato vantaggio militare. Il comma 3) proibisce il bombardamento di città, villaggi, edifici siti non nelle immediate vicinanze delle operazioni condotte dalle forze terrestri. E nel caso in cui siano vicini ad obiettivi militari è vietato il bombardamento indiscriminato della popolazione civile, e l'aviazione deve astenersi dai bombardamenti.
L'art. 25
impone al comandante di una forza aerea di prendere tutte le misure necessarie a risparmiare per quanto possibile dal bombardamento gli edifici dedicati al culto, all'arte, alla scienza, a scopi caritatevoli, monumenti storici, navi ospedali, ospedali,
etc. La legge di guerra italiana del 1938 è in linea con queste norme quando regolamenta, nell'ambito del titolo II delle operazioni belliche, i belligeranti (artt. 25 e ss.), gli atti di ostilità (artt. 34 e ss.), il bombardamento (artt. 40 e ss.). Il Codice penale militare di guerra del 1941 punisce il comandante militare che ordina l'uso di
mezzi o metodi di guerra vietati dalla legge o dalle convenzioni internazionali (art. 174), così come punisce il comandante militare che omette il preavviso in caso di bombardamento (art. 178) ovvero di adottare provvedimenti per la protezione di edifici, luoghi o beni protetti (art. 179). La lega o società delle Nazioni riconosceva i seguenti principi:
1. il bombardamento volontario della popolazione civile è illegale;
2. gli obiettivi dei bombardamenti aerei devono essere legittimi obiettivi militari e devono essere identificabili;
3. ogni attacco contro legittimi obiettivi militari deve essere condotto in modo tale da non coinvolgere per negligenza la popolazione civile nelle vicinanze di detto obiettivo. |
Tali bombardamenti sarebbero stati ben poca cosa rispetto a quelli devastanti condotti durante la seconda guerra mondiale. Basta il nome di alcune città per la memoria: Rotterdam (T),
Coventry(T), Bristol (T) e Londra(T), Dresda (A) e Schweinfurt(A),
Roma(A), Tokyo(A), fino a quelli devastanti di Hiroshima e Nagasaki (A).
(T = ad opera dei tedeschi A = alleati)
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