Abito a Pesaro ed ho 55 anni sono sposato con due figli
e posso ritenermi "un veterano" della depressione
convivendoci ormai a volte ciclicamente a volte saltuariamente
con questo fastidioso "stato di disagio".
Ho cercato l'aiuto di medici , medicine e psicoterapia ed oggi
sono dell'idea che è necessario prendere coscienza di questo disturbo
ancora troppo trascurato anche se la percentuale è in aumento.
Farcela da soli a volte è impossibile anche per chi come me si
ritiene "vaccinato" a questo tipo di "disagio".
Allora mi rivolgo al medico (psicologo) che tramite gli "psicofarmaci"
riesce a rimettere a posto ( meglio dire a dare la "spinta") ai circuiti
cerebrali al momento appannati.
Ricevuta "la spinta" il resto viene gradatamente e lentamente da solo
ricominciando dalle piccole cose (con molta fatica)programmandosi
per il giorno dopo dove l'importante è che questi piccoli passi che ci proponiamo
di fare "siano effettivamente fatti"
L'ansia e l'angoscia che poi attanaglia al mattino va vinta sia "farmacologicamente"
che facendo "violenza a noi stessi" per non lasciarsi sopraffare dall'apatia
pensando che: è solamente un periodo come è venuto se ne va