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AT in pillole: introduzione all'Analisi Tecnica
 

 

Triangoli

(Continuation Patterns)

di: Salvatore Guarino

Definiamo in A.T. 'TRIANGOLO' la formazione costituita da due trendlines convergenti verso la destra del grafico in un punto comune detto "apice". L'analisi dei triangoli è stata di gran moda soprattutto negli anni trenta, e grandi autori come Edwards, Murphy, Stewart, hanno dedicato alla figura molti studi famosi.

Il triangolo più semplice è quello simmetrico o acuto detto "coil". Il termine 'coil' sta per contrazione, avvitamento e da bene l'idea del mercato che contrae progressivamente le proprie escursioni; ma "coil" significa anche molla con gli effetti che vedremo in seguito.

COIL
Fig1 : Esempio di Triangolo Simmetrico

Il triangolo simmetrico è tra le più note figure di continuazione e in una percentuale altissima assume il significato di un momentaneo allentamento della tensione del trend principale, per poi far riprendere al grafico la sua iniziale pendenza. Così, se il grafico in uptrend entra nel triangolo dal basso ne uscirà probabilmente dal lato superiore e viceversa in un downtrend entrando dall'alto ne uscirà quasi certamente dal lato inferiore.


Nel capitolo relativo alle trendline dicemmo che per tracciare una retta occorrono almeno due punti, ed ovviamente in un triangolo, costituito da due rette, ne occorrono almeno quattro (2x2). Nella maggior parte dei triangoli simmetrici si hanno però sei punti di reazione, tre decrescenti (fig.1 punti 1-3-5) sulla retta superiore e tre crescenti sulla retta inferiore (punti 2-4-6). Si generano così cinque onde prima dell'uscita del grafico dal triangolo (punto A), a cui segue spesso, un tentativo di pullback (B-C) prima della ripresa, con volumi, del trend principale verso il target della figura (punto D).

Del triangolo individuiamo la base nella prima correzione del movimento in corso e l'altezza come distanza tra il vertice ed il punto in cui l'asse incontra la base.

Normalmente, mentre il processo di contrazione implicito nel coil va avanti, il volume delle contrattazioni, diminuisce sempre più, fino a raggiungere livelli tanto bassi da risultare addirittura preoccupante. Quindi, in genere non c'è altro da fare che aspettare che il mercato si decida. Tutto nel triangolo segnala "impasse", indecisione, dubbio. L'incertezza, termina però all'improvviso; proprio come se si trattasse di una molla (coil) compressa, il grafico scatta fuori dalla formazione con alti volumi.

Nel momento del breakout dal triangolo i volumi, normalmente, esplodono o comunque aumentano visibilmente. Edwards, riferisce che, se c'è quasi sempre un esplosione dei volumi quando il grafico esce verso l'alto, quando esce verso il basso spesso questo non accade o succede in misura minore. E ciò, è congruente con la nota affermazione, già citata nel capitolo precedente, che per salire i mercati hanno bisogno di volumi, ma per scendere possono semplicemente crollare sotto il proprio peso, senza che i volumi aumentino necessariamente.

Il breakout deve però avvenire in una zona precisa del triangolo: tra la metà ed i tre quarti della figura (tra la base e l'apice) Se il grafico continuasse oltre questa fascia con la solita indecisione e con volumi bassi, non potremmo più fare affidamento sulla significatività della figura stessa.

Anche nel triangolo è possibile misurare l'obiettivo di prezzo. Il metodo più semplice è quello di disegnare, nel caso di un uptrend, una linea parallela alla retta ascendente (fig.1 retta 1-D), con inizio dal punto massimo della base (punto1) e viceversa in un downtrend. Si tratta però di un obiettivo minimo. Murphy, invece, suggerisce un target leggermente diverso proiettando la lunghezza della base dal punto di breakout (punti a-e). Tale metodo individua un livello più alto rispetto al precedente, ma essendo quest'ultimo un obiettivo minimale i due metodi risultano compatibili tra loro.

Quando un triangolo funziona da figura di consolidamento, la pendenza media del trend in uscita è più o meno la stessa di quella del trend in entrata. Analogamente in un trend al ribasso.(fig.2 AB-CD).

 

Triangolo ascendente e discendente 
Fig 2 - Esempio di triangolo ascendente e discendente

Le due più comuni varianti al triangolo simmetrico sono il triangolo ascendente e quello discendente (detti anche "triangoli rettangoli").

Mondatori - Triangolo Ascendente
Fig.3 - Mondatori Editori - Triangolo ascendente

Il primo è caratterizzato da una figura il cui lato superiore assume una inclinazione zero rispetto al grafico, cioè perfettamente, o quasi, orizzontale, mentre quello inferiore risulta inclinato verso l'alto a causa dei minimi di reazioni ascendenti. La resistenza mostrata dal lato superiore alla fine sarà violata dalla dinamica dei supporti, posti sempre più in alto per la maggior forza dei compratori, anche se ricordiamo, che essa non è espressa dai volumi i quali, al contrario, in questa fase regrediscono fino al breakout.

Alitalia - Triangolo discendente
Fig. 4 - Alitalia - Triangolo discendente

 

Il triangolo discendente, invece è caratterizzato da un lato superiore discendente e da quello inferiore quasi piatto (Fig.4). Anche in questo caso la figura è la conseguenza della forza ribassista del mercato che vede nei massimi di reazione calanti la rarefazione dei compratori più che la forza dei venditori fino, ovviamente al punto di breakout. Si può affermare con sicurezza che queste figure di triangolo mantengono il loro effetto rialzista (triangolo ascendente) e ribassista (triangolo discendente) indipendentemente dalle posizioni di topping o di bottoming del grafico. Infatti, non è difficile trovare un triangolo ascendente alla fine di un downtrend. Anche in questo caso, la figura manterrà il suo valore rialzista, pur testimoniando, di fatto, un'inversione di un trend.

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Bibliografia: Financial Advisor
D Zein: Patterns Analysis
Zweigh M.: Winning on WallStreet 1990 Warner-Books- New York
Stewart - How Charts can make you money -Cambridge
Murphy -Technical Analisis of the futures Markets - Hoepli
Di Lorenzo - Guadagnare in borsa con l'AT -Ilsole24ore
S.Guarino -Introduzione all'Analisi Tecnica - Università Popolare Napoli Nord
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