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Nel primo capitolo
del corso ci siamo occupati della teoria di Dow e dei concetti
relativi ai trends, supporti, resistenze, mentre nel secondo
capitolo abbiamo analizzato i prezzi in forma grafica, soffermandoci
sui vari tipi di grafici utilizzati e sulle loro caratteristiche.
In questo capitolo tratteremo alcune figure che si formano graficamente
sul chart e che troviamo in diverse aree ed altezze del trend
in atto. Ci occuperemo cioè, delle cosiddette figure di
inversione, quelle che implicano normalmente
un'importante inversione del major trend.
Da un punto di vista
tecnico le fasi di passaggio da una tendenza ad un'altra vengono
segnalate da figure formate dal movimento dei prezzi, il cui
completamento sancisce l'avvenuta inversione, spesso di primaria
importanza. Le figure di continuazione,
di cui ci occuperemo nel prossimo capitolo, rappresentano, invece,
una semplice pausa nella tendenza in atto, un'occasione per correggere
situazioni di eccesso di breve periodo (ipercomprato/ipervenduto).
Normalmente nelle
"figure di inversione" sono comprese:
Testa e Spalle (head & shoulders)
Doppio
massimo e doppio minimo
Triplo
massimo e triplo minimo
Top
e Bottom arrotondati
Spikes
o formazioni a "V"
Elementi comuni alle
formazioni di inversione
Tutte le figure
di inversione hanno alcuni elementi e tratti comuni che le caratterizzano
e che possiamo brevemente così riassumere:
la presenza di un trend primario. Come abbiamo già riferito
nel capitolo delle candlestick giapponesi, una figura di inversione
deve avere qualcosa da invertire, cioè deve apparire al
top o al bottom di un trend. Ovviamente una figura di inversione
rialzista non ha senso se si forma al top di un trend al rialzo
e così pure di una formazione ribassista, in fondo ad
un trend già negativo. Essa non avrebbe nulla da invertire,
al massimo potrebbe dar maggior valenza alla tendenza in atto.
La comparsa di tali figure, nell'inversione di un trend, permette
anche di stabilire a priori l'obiettivo teorico di prezzo minimo.
La reale inversione però, sarà conseguenza di molti
altri fattori, tra cui l'estensione del movimento precedente.Queste
figure si formano in prossimità di livelli di massimo
di un movimento al rialzo, oppure in corrispondenza di valori
di minimo: nel primo caso le aree interessate sono definite 'zone di distribuzione',
nel secondo 'zone
di accumulo'.
perforazione o superamento di Supporti/Resistenze Un'inversione di tendenza è segnalata
nel grafico anche da molti altri elementi. Riferendoci al più
semplice possiamo affermare che sicuramente una trendline importante
sarà perforata o superata magari in anticipo o nel corso
di tale movimento. Potrebbe trattarsi di un supporto/resistenza
statica o di una trendline che funge da supporto/resistenza dinamica,
ma sicuramente altri elementi importanti saranno coinvolti al
completamento della figura d'inversione .
dimensioni ed estensione della figura Una figura può essere più
o meno estesa, in funzione del numero di sedute di borsa che
occorrono per costruirla e più o meno alta sul grafico
per le escursioni dei prezzi, diretta conseguenza della maggiore
volatilità del titolo sui mercati. La regola classica
vuole che: "quando più è estesa ed alta è
la figura in formazione, tanto più sarà esteso
e violento il movimento successivo di inversione".
diversa volatilità nei tops e bottoms La formazione dei tops è
generalmente molto veloce e più volatile rispetto ai bottoms.
Il tempo impiegato nei tops è decisamente breve, con una
volatilità improvvisa e maggiore soprattutto nella fase
di completamento della figura. I prezzi sono più veloci
a scendere che a salire ed il rischio per l'operatore è
compensato dalle ottime possibilità di guadagno. Operare
nei bottoms invece è più tranquillo, si sfruttano
i piccoli movimenti di un bear market con volatilità e
guadagni inferiori, potendo seguire le figure di inversione con
maggior calma operativa.
volumi I
volumi sono essenziali nell'individuazione e conferma delle figure
di inversione. In particolare, l'aumento dei volumi è
presente in tutte le fasi di completamento delle figure rialziste
e ribassiste. Vedremo che nelle figure ribassiste i tops vengono
realizzati con minor convinzione dal mercato (volumi bassi) per
esplodere quando l'opinione di fine trend diviene "comune"
e la figura si completa.
Anche nella fasi di bottom i volumi forniscono l'esatta misura
della rottura al rialzo. E sono ancora i volumi a metterci in
guardia dal falso completamento della figura che potrebbe rivelarsi
una trappola ed indurre l'operatore a posizionamenti errati.
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Bibliografia: Financial Advisor
D Zein: Patterns Analysis
Zweigh M.: Winning on WallStreet 1990 Warner-Books- New York
Stewart - How Charts can make you money -Cambridge
Murphy -Technical Analisis of the futures Markets - Hoepli
Di Lorenzo - Guadagnare in borsa con l'AT -Ilsole24ore
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