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Martin Pring: conosciamolo meglio

di: Mario Salvia 
Socio SIAT
(Società Italiana di Analisi Tecnica)

 

M.J.P. è uno dei più conosciuti analisti tecnici, anzi, il "tecnico dei tecnici" secondo la ormai nota definizione che gli diede la rivista Barron's. Il suo ingresso sul Mercato nordamericano risale al 1969, con una delle maggiori società di investimenti canadese. E' direttamente editore di due pubblicazioni mensili molto apprezzate nel campo delle previsioni degli andamenti di mercato: la Intermarket Review e il Global Chart Book. E' inoltre autore di uno dei classici della A.T.: Technical Analysis Explained, che anche in italiano (Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari) è ormai giunta alla II edizione.


Nella metà degli anni 80 è stato "inventore" di un indicatore chiamato KST (Know Sure Thing) che è stato molto apprezzato dagli analisti di tutto il mondo, ed è oggi quasi sempre integrato tra gli strumenti a disposizione delle più note Trading Stations. Oggi Martin, che segue sempre molto da vicino l'evoluzione dei vari mercati, è principalmente un conferenziere a tempo pieno. I suoi seminari di A.T. (sempre seguiti, possiamo testimoniare) lo portano in giro per il mondo, ma non gli impediscono di collaborare con riviste del calibro di Barron's, International Herald Tribune, Future Magazine etc. E' anche autore di un interessantissimo Corso di Introduzione all'Analisi Tecnica in videocassette, iniziativa assai rara anche negli States (ed a mio parere ottima).

 

Cosa ha detto a Milano il 3 luglio 2000

Voglio partire dalla fine, perché sono sicuro che è la parte del (lungo) discorso di Pring che più vi interessa; più di sapere che a Milano si moriva dal caldo, e cosa c'era al buffet.

Al momento Martin Pring è "Bearish " sia sul DJIA che sullo S&P; ad una mia domanda ha risposto che il suo target su questo ultimo indice è di 1315 punti , mentre sul Nasdaq ipotizza un andamento in "trading range" molto ampio sia in termini di ampiezza del "canale", tra i 3500 ed i 4500 punti sia in termini temporali. Martin immagina un trading range per il Nasdaq di almeno 2 anni.


Per quanto riguarda il ns. mercato, Pring è certamente meglio disposto. Il "suo" KST mostra in effetti una tendenza al rialzo per il Comit, ma ovviamente precisa che un "crollo altrove avrebbe forti effetti anche a Piazza Affari".
Senza voler polemizzare, trovo però che titolare l'articolo su questo seminario "BUY PER L'ITALIA DA Mr.PRING", come fa oggi un noto settimanale finanziario, sia un po' forzato. In effetti, tutto il discorso di "previsione" fatto da Pring, pur senza voler generare allarmismi, (lui stesso cerca ancora conferme...) è improntato all'orso. Questo perché egli ritiene di avere identificato la congiuntura attuale come un trend discendente in atto dalla fine dello scorso anno, coerentemente con la sua visione "ciclica" dei mercati, che prevede inversioni più o meno nette ogni due o tre anni.


Altro "pallino" di Pring sono le correlazioni "intra- market"; in particolare quelle tra gli indici azionari classici (DJ, S&P, Russel) e l'indice CRB (quello delle materie prime) ed il prezzo dell'oro. Se il CRB index arrestasse la sua crescita, dice Pring, e contemporaneamente l'oro cominciasse una discesa con target almeno 250$, si potrebbero cambiare previsioni, ma questo appare piuttosto difficile.


Pur non condividendo, a titolo personale, questo tipo di relazioni, non sempre supportate da statistiche storiche valide, debbo però dire che disgiungere un aumento dei prezzi delle materie prime ,oggi, dall'inflazione e quel che ne consegue, è difficile da negare. Ne potremo riparlare, così come del KST strumento davvero utile. Ho volutamente tralasciato la parte più "istituzionale" del seminario, quella strettamente tecnica, che pur non apportando nulla di nuovo, dal punto teorico, ha evidenziato le capacità di Pring di spiegare con semplici esempi ogni aspetto della A.T. Uno per tutti (famosissimo): per spiegare cosa sia un "momentum" ascendente Pring spiega : immaginiamo di lanciare in aria una penna; quando lascia la nostra mano ha già raggiunto la sua velocità massima, e la velocità iniziale è molto maggiore di quella successiva: Strong Momentum Ascendente. Gradualmente la sua velocità si riduce fino ad arrivare ad un momento di stallo, qualche istante prima di tornare a velocità crescente verso il basso: Perdita di Momentum. Questo processo di perdita di Momentum ascendente, è ciò che si verifica anche sui mercati. Se paragoniamo la traiettoria della penna con una media-indice di mercato,il tasso di crescita dei prezzi tenderà a diminuire notevolmente prima che venga raggiunto il prezzo massimo definitivo.


Spero, sia pure in poche righe, di aver reso qualcosa di ciò che il "guru" ci ha raccontato. Per i più "esperti", che magari in questo articolo non hanno trovato spunti, rimandiamo ad i prossimi approfondimenti su Momentum e KST, in preparazione.

m.s. 07/07/2000

 


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