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<-- (I Trading systems)
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Trading sistematico
Vs trading discrezionale
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- di: Antonio
Pantalena
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Lo sviluppo delle
potenzialità di calcolo degli elaboratori elettronici
unito all'esigenza dell'investitore di disporre di uno strumento
che dia maggior ordine e disciplina alla sua operatività
ha portato alla diffusione dei cosiddetti trading systems o sistemi
automatizzati di trading.
Vediamo di definire
innanzitutto l'argomento dei nostri discorsi; per far questo
prendiamo in prestito le parole di Tushar Chande, secondo
il quale un trading system è "un insieme di regole
che stabiliscono le condizioni necessarie affinché un'operazione
possa avere inizio o debba concludersi".
Un "sistema
di trading" sarebbe, quindi, per definizione, tipico
dell'attività di qualsiasi operatore, o almeno lo spero.
Credo che chiunque decida di operare sui mercati segua per lo
meno delle linee guida nel momento in cui prende le proprie decisioni
di investimento. Queste possono essere le più disparate
e, volendo, anche le più assurde, del tipo: comprare ogni
qual volta un certo indicatore è in ipervenduto, vendere
quando è in ipercomprato; comprare di venerdì e
vendere di lunedì; cercare di aderire a tutte le IPO e
vendere due giorni dopo; comprare in apertura i titoli che hanno
un articolo positivo sulla prima pagina del giornale X e vendere
in chiusura, o viceversa; comprare con la luna piena e vendere
con i quarti di luna; comprare quando si litiga con la moglie
e vendere quando si fa pace.
Tutti questi sono
sistemi di trading in quanto stabiliscono delle regole in base
alle quali aprire e chiudere posizioni; non importa quanto illogici
o strambi ci possano sembrare, sono comunque sistemi, in quanto
definiscono degli eventi e le relative conseguenze. Molto spesso
tali regole sono definite solo implicitamente dall'operatore:
difficilmente sono fissate su carta ed espresse secondo uno schema
logico formale.
Il passo che porta
da quanto qui considerato al trading system quale generalmente
inteso consiste, dunque, nell'esplicitazione di tali regole in
modo che possano essere codificate e trasferite ad un elaboratore
elettronico. Il risultato di tale processo è uno strumento,
il sistema di trading automatizzato, appunto, in grado di generare
segnali di acquisto e di vendita traducibili in ordini e, in
alcuni casi, inoltrati all'intermediario senza che sia necessario
altro intervento.
Il computer segnala quando
comprare (frecce verdi) e quando vendere (frecce rosse)
Si confrontano,
così, due differenti approcci al mercato, quello discrezionale
e quello sistematico. Il primo si basa, sostanzialmente, sulla
capacità dell'operatore di filtrare ed elaborare tutte
le informazioni di cui dispone al fine di definire la qualità
e l'entità dell'operazione che si appresta a realizzare.
Questa attività non è mai uguale a sé stessa
in quanto, nel tempo, non solo mutano i criteri di valutazione
delle variabili (essendo lanalisi di tipo discrezionale)
ma anche le variabili stesse, essendo il set delle informazioni
a disposizione delloperatore non costante, perché
basato su flussi di dati che non sempre sono continuamente aggiornabili
o che, in alcuni casi, sono addirittura occasionali. L'operatore
discrezionale, così, potrà decidere se considerare
negativamente o meno una trimestrale inferiore alle aspettative,
così come valutare l'impatto della tardiva elezione del
presidente americano o di un imminente uragano sulle piantagioni
sudamericane.
Il trading sistematico,
al contrario, vuole che i dati su cui basare le decisioni siano
definiti a priori e che altrettanto sia fatto con i criteri di
analisi di tali dati. Le regole devono essere chiare e precise,
permettere di stabilire il timing e l'entità delle posizioni
da assumere, prevedere una strategia di gestione del rischio
e di protezione del capitale
La traduzione delle
regole in un algoritmo matematico ha un primo ed immediato vantaggio:
permette di evitare l'incongruenza che spesso si riscontra nell'attività
di numerosi operatori. Il linguaggio matematico, infatti, fa
sì che vengano superate le ambiguità che può
presentare, ad esempio, un'esposizione verbale, costringendo
i modelli interpretativi in schemi logici che non ammettono contraddizioni.
Una regola che vuole un segnale di acquisto ogni giorno in cui
si realizza un rialzo, richiederebbe la necessaria definizione
di rialzo in termini di massimi, minimi o chiusure crescenti;
ancora, comprare quando il Roc a 5 giorni è positivo e
la chiusura settimanale è inferiore a quella precedente,
una volta codificata, paleserebbe in modo evidente la sua incongruenza.
La codifica permette,
poi, di sottrarsi al disordine tipico di molti traders, in quanto
la strutturalità del piano di trading favorisce il raggiungimento
di una maggiore disciplina. La necessità di esplicitare
in maniera completa le regole di apertura e gestione delle posizioni
comporta che l'operatore abbia presenti, con maggior chiarezza,
i principi che egli stesso ha posto alla base della sua attività
e, di conseguenza, gli risulti più facile rispettare tali
principi. Il rispetto delle regole predefinite è, poi,
assoluto nel caso dei sistemi completamente automatizzati, dove
il computer stesso inoltra l'ordine all'intermediario. In tal
modo viene eliminato uno dei principali fattori di debolezza
del trading discrezionale: quello psicologico ed emotivo. Lo
stato di estrema euforia in cui cade loperatore durante
le fasi di forte rialzo, così come quello di profondo
panico che lo assale in caso di mercato orso, finisce
col togliergli lucidità, impedendogli di avere una chiara
visione dello stato dei mercati e di elaborare, di conseguenza,
una coerente strategia di trading. Loperatività
che deriva dal trading sistematico, al contrario, è frutto
di una fase di analisi e valutazione svolta a priori, realizzata,
quindi, in assenza di elementi in grado di intaccarne la razionalità.
La traduzione dei segnali in ordini, poi, da parte del computer
stesso, evita che lemotività possa influire anche
in questa fase del processo.
Un ulteriore pregio
dei trading systems consiste nel fatto che essi possono essere
testati, è possibile, cioè, verificare la validità
del sistema simulandone l'operatività su serie storiche
di dati. Ciò, come si vedrà, anche se non garantisce
il ripetersi dei medesimi risultati nel futuro, permette di valutare
la qualità della strategia che si intende implementare,
evitando, così, di tradurre in operazioni, ipotesi che
non hanno alcuna possibilità di fornire risultati positivi.
Il trading discrezionale,
daltro canto, ha innanzitutto lindubbio vantaggio
di poter usufruire di una grande quantità di informazioni
rispetto al trading sistematico, e ciò per due ordini
di motivi.
Il primo è
che i trading system necessitano che i dati ai quali le regole
di analisi andranno applicate siano definiti a priori, essendo,
così, impossibile per il sistema tener conto di classi
di informazioni che, non disponibili o trascurate dalloperatore
durante la fase di realizzazione del sistema stesso, diventino
successivamente accessibili o addirittura finiscano per costituire
un vero e proprio fattore critico per una corretta elaborazione
delle strategie di trading. Un esempio potrebbe essere un sistema
costruito sull'analisi dei volumi che non tiene conto delle variazioni
che il flottante di un titolo può subire: un trader discrezionale
può facilmente acquisire ed elaborare questo genere di
informazioni; un trading system, al contrario, necessita come
minimo di una ricodifica che lo aggiorni in funzione di un cambiamento
di questo tipo.
Il secondo motivo
consiste nellimpossibilità, o nella difficoltà,
che si incontra nel tradurre una serie di dati di carattere qualitativo
in una forma che sia correttamente interpretabile da parte di
un elaboratore elettronico; in tal modo notizie, rumori e umori
del mercato finiscono con lessere elementi imponderabili
e non gestibili da parte dei trading systems. Ciò è
dovuto al fatto che il computer è incapace di fare valutazioni
discrezionali. Supponiamo di voler costruire un sistema basato
sul completamento di formazioni testa-spalle bottom (rialzista):
tutti, credo, sappiamo descrivere un testa-spalle a parole, il
problema è descriverlo al computer, tradurlo, cioè,
in termini matematici. Dovremmo ricorrere a variazioni percentuali
dei prezzi, livelli da questi raggiunti, definire distanze minime
e massime in termini di prezzi e tempo tra gli eventi; certo
è che dovremmo raggiungere un compromesso tra ciò
che noi intendiamo e ciò che il computer è capace
di comprendere. Sono sicuro che il nostro modello individuerà
Testa-Spalle per noi semmai improbabili mentre sarà incapace
di evidenziare configurazioni più che chiare agli occhi
di un qualsiasi analista tecnico.
Questo vantaggio
del trading discrezionale si traduce in performances superiori
a quelle del trading sistematico nel momento in cui si riesce
a trasformare la componente umana da elemento di fragilità
del processo di trading a fattore critico di successo. Ciò
accade quando il fattore uomo non apporta elementi
di debolezza allinterno del processo decisionale (emotività,
insicurezza, distrazione) ma contribuisce allesaltazione
dello stesso grazie allintuito, alla capacità di
analisi di problemi complessi ed alla flessibilità (insomma,
quando si è un Buffett o un Soros dei tempi migliori).
La mancanza di questultima, in particolare, è ciò
che differenzia in negativo il trading sistematico da quello
discrezionale: la possibilità di variare, a seconda delle
esigenze, lorizzonte temporale di analisi, il tipo di informazioni
a cui attenersi nellassumere scelte, le variabili chiave
in base alle quali definire le singole operazioni; ladattabilità,
insomma, delle strategie di trading discrezionale al mutare delle
condizioni di mercato fanno sì che questo permetta di
ottenere risultati superiori a qualsiasi sistema automatizzato.
Perché ciò avvenga, però, è necessario
che tale libertà sia esercitata da soggetti che possiedono
unapprofondita conoscenza dei mercati in cui operano e
delle capacità di analisi e di interpretazione particolarmente
elevate. Negli altri casi forse è preferibile affidarsi
a trading systems, i quali sono in grado di ottenere buoni risultati
in maniera sistematica nel lungo periodo, garantendo
una crescita del capitale più regolare di quanto non possa
fare il trading discrezionale.
E possibile
riassumere i pregi e i limiti dei trading systems nella seguente
tabella:
Pregi
|
Limiti
|
- Non ammettono strategie incoerenti
o ambigue
- Permettono il raggiungimento
di una maggiore disciplina
- Non sono soggetti ad emotività
- Possono essere testati
- Consentono di guadagnare in
maniera sistematica
|
- Non sono in grado di analizzare
in maniera soddisfacente qualsiasi tipo di informazione
- Non sono capaci di adattarsi
in maniera adeguata alle mutevoli condizioni che si alternano
nei mercati finanziari
|
Per adesso mi fermo
qui. Una cosa dovremmo averla chiarita: i trading systems non
sono esenti da limiti. Il computer ci offre delle opportunità
che non possono non essere sfruttate...a delle condizioni, però:
ci chiede, insomma, di rinunziare alla versatilità dell'
'elaborazione umana' in cambio della velocità dell'
'elaborazione sintetica'. A noi la scelta, purché
consapevole! ...avete scelto? Ok! Allora la prossima volta cominceremo
col descrivere le diverse tipologie di trading system...vi aspetto!
a.p. - 26 gennaio
2001
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che questa Rubrica, occupandosi esclusivamente di Analisi
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genere, limitandosi ad analizzare oggettivamente i grafici proposti.
Le pagine di questo sito non costituiscono servizio di consulenza
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Le indicazioni riportate sono frutto di analisi amatoriali e
vengono diffuse come elementi di studio o semplici spunti
di riflessione. L'autore ed il Web Master declinano pertanto
ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative
che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza
delle suddette indicazioni.
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