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La valle del Belice

Poggioreale e Salaparuta: Paesini sperduti nelle campagne del trapanese, i due centri sonno quasi uniti. Entrambi ricostruiti dopo il terremoto del '68, contano in tutto 3500 abitanti: 1700 a Salaparuta e 1800 a Poggioreale. L'attività più praticata è l'agricoltura.

Partanna e Santa Ninfa: Anche questi due centri sono stati colpiti dal sisma. Rispetto ai precedenti sono più grandi e più abitati: Partanna ha 12100 abitanti, Santa Ninfa 6000. Le attività prevalenti sono: a Partanna le colture specializzate di fragole e mandorle, a Santa Ninfa la produzione di vino, olio, mandorle e il commercio di carne. Nel territorio di Santa Ninfa si trova la "Grotta di Santa Ninfa". Nella omonima riserva naturale, la grotta è ricavata in un altopiano gessoso che per varietà di fenomeni carsici costituisce un'area di interesse geomorfologico unica in Italia. Per arrivarvi bisogna prendere la A29 verso Mazara del Vallo, uscire allo svincolo di Salemi e seguire la SS 188 in direzione Santa Ninfa superando poi il centro abitato. Per visitarla è necessaria la prenotazione. Per informazioni, l'E-mail è: ninfagro@centrocomp.it 

Gibellina: Centro di circa 5000 abitanti anch'esso distrutto dal sisma del '68. I ruderi di Gibellina vecchia sono oramai una attrattiva turistica. La nuova Gibellina è stata ricostruita a qualche chilometro di distanza. 

Vita: Piccolo centro alle porte di Salemi, ai limiti della zona del Belice. Conta 2800 abitanti. Anche questo borgo è stato ricostruito dopo il terremoto e vive di attività connesse all'agricoltura. 

Campobello di Mazara: Conta circa 13000 abitanti e si trova nella parte sud della valle del Belice. È nota perchè all'interno del territorio comunale si trovano le famose cave di Cusa da cui sono stati estratti i blocchi di pietra per i templi di Selinunte. L'economia è incentrata sull'agricoltura.