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Dornier Do 17 E
Do 17 E Airfix 1/72
Airfix 1/72

Giorgio Beltrammi

Il Do 17 è uno sviluppo di un velivolo civile impiegato all'epoca, come aereo postale. Le caratteristiche aerodinamiche e progettuali hanno portato il velivolo ad essere soprannominato "Matita Volante". La fusoliera in effetti è sottile, l'ala è alta ed i piani di coda sono sdoppiati, il che rendeva, all'epoca, il velivolo molto performante e assai veloce nei confronti delle macchine contemporanee.
La versione E è una prima versione armata ed adattata in qualità di bombardiere mentre la versione F è una versione da ricognizione a largo raggio dotata di fotocamere alloggiate nel vano bombe insieme ad un serbatoio supplementare.
Entrambi sono motorizzati da propulsori BMW VI 7,3 a 12 cilindri per 750 CV di potenza ed erano difesi da due MG 15 da 7.9 mm. alloggiate in una torretta superiore ed in una ventrale.
I Do 17 E ed F hanno effettuato la campagna di guerra spagnola durante la Guerra Civile ed hanno ottenuto brillanti risultati per il fatto che le prestazioni dei caccia avversari erano così scarse, che non riuscivano a raggiungere la quota e la velocità dei bombardieri o ricognitori. Solo con l'arrivo di caccia russi più moderni tra le fila delle squadriglie da caccia repubblicane, la superiorità dei Do 17 venne messa a dura prova.

Dal punto di vista modellistico, anche in questo caso siamo al cospetto di un velivolo dal peso storico quasi impercettibile sebbene abbia dato adito allo studio ed allo sviluppo di velivoli ben più rinomati (Do 17 Z e Do 217). Tuttavia "mamma Airfix" è stata molto generosa nel produrre un modello che pur risalendo alla fine degli anni '70 è incredibilmente bello, preciso e dettagliato. Un altro diseredato di lusso, come il Ju 86 di cui ho già scritto.
Le sole pecche, ma veniali e veramente poco notate, sono date dagli interni molto sommari, dalle derive di coda un pò troppo spesse e dai portelloni carrello con lo stesso difetto dello spessore. Il resto è assai ben fatto come poc'altra produzione Airfix. La plastica celeste chiaro è morbida e di facile trattabilità, i pezzi sono abbastanza fini, ben rifiniti, con modici e rari ritiri, le superfici sono incise non agli standard Tamiya ovviamente, ma comunque abbastanza finemente. I trasparenti sono limpidi e precis, ma un pò troppo spessi. Le decals, purtroppo le ho dovute gettare perchè di colore "ambra-orrido".
La mia realizzazione si è svolta strettamente "da scatola" compresa la colorazione. Ho aggiunto veramente poche cose, come il filo dei freni ed ho rettificato altrettanto poche cose come i parafanghi, le superfici (per rimuovere la bullonatura eccedente), i portelloni carrello (da assottigliare con carta abrasivaa o frese) e poc'altro ancora.
Gli interni hanno ricevuto un trattamento sommario, mentre tutte le energie sono state convogliate all'esterno per ottenere delle superfici molto regolari e lisce al fine di eseguire la classica colorazione Luftwaffe "Anni '30" che prevedeva la Superfici Superiori in Dunkelbraun 61 (FS 30045), Grun 62 (FS 34159) e GrunGrau 63 (FS 36307) e le Superfici Inferiori in Hellblau 65 (FS 35526). Le foto dicono che i colori avevano una distribuzione a Splinter di una certa complessità, per cui ho provveduto a passare dapprima il 65 LifeColor UA 061 poi, dopo le opportune mascherature, ho steso il 63 LifeColor UA 113, quindi il 62 LifeColor UA 059 ed infine il 61 LifeColor UA 143. La colorazione prevedeva la costruzione di maschere assai spigolose e complicate da ottenere. Ho proceduto a stendere del nastro da carrozziere su una superfice di plasticard, poi osservando l'andamento dello splinter, ho inciso il nastro badando agli angoli ed alle forme dell'ala, un pò "a spanna" come si dice da noi! Comunque al termine la colorazione è risultata assai soddisfacente anche perchè i colori LifeColor sono veramente ottimi e molto "morbidi".
Le decals mi hanno fatto impazzire poichè avrei dovuto riprodurle in proprio, almeno per ciò che riguardava i codici alfanumerici e, come tutti sanno, quando si agisce artigianalmente pressochè mai il secondo pezzo risulta uguale al primo. Poi ho (ri)scoperto i trasgferibili R41 che sono risultati abbastanza simili agli originali.

Il velivolo è il conosciuto 54+A 39 i cui codici sono neri e ripetuti quattro volte (sopra e sotto le ali e a destra e sinistra della fusoliera). Le svastiche (Tauro) sono su disco bianco in fascia rossa.
Al termine ho provveduto ad alonare le pannellature ed a riprodurre i fumi di scarico, ottenendo un modello dall'aspetto convincente.

Do 17 E



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