Il Do 17 è uno sviluppo di un velivolo civile impiegato
all'epoca, come aereo postale. Le caratteristiche aerodinamiche e
progettuali hanno portato il velivolo ad essere soprannominato
"Matita Volante". La fusoliera in effetti è sottile, l'ala
è alta ed i piani di coda sono sdoppiati, il che rendeva,
all'epoca, il velivolo molto performante e assai veloce nei
confronti delle macchine contemporanee.
La versione E è una prima versione armata ed adattata in
qualità di bombardiere mentre la versione F è una
versione da ricognizione a largo raggio dotata di fotocamere
alloggiate nel vano bombe insieme ad un serbatoio
supplementare.
Entrambi sono motorizzati da propulsori BMW VI 7,3 a 12
cilindri per 750 CV di
potenza ed erano difesi da due MG 15 da 7.9 mm. alloggiate in una
torretta superiore ed in una ventrale.
I Do 17 E ed F hanno effettuato la campagna di guerra spagnola
durante la Guerra Civile ed hanno ottenuto brillanti risultati
per il fatto che le prestazioni dei caccia avversari erano
così scarse, che non riuscivano a raggiungere la quota e
la velocità dei bombardieri o ricognitori. Solo con
l'arrivo di caccia russi più moderni tra le fila delle
squadriglie da caccia repubblicane, la superiorità dei Do
17 venne messa a dura prova.
Dal punto di vista modellistico, anche in questo caso siamo al
cospetto di un velivolo dal peso storico quasi impercettibile
sebbene abbia dato adito allo studio ed allo sviluppo di velivoli
ben più rinomati (Do 17 Z e Do 217). Tuttavia "mamma
Airfix" è stata molto generosa nel produrre un modello che
pur risalendo alla fine degli anni '70 è incredibilmente
bello, preciso e dettagliato. Un altro diseredato di lusso, come
il Ju 86 di
cui ho già scritto.
Le sole pecche, ma veniali e veramente poco notate, sono date
dagli interni molto sommari, dalle derive di coda un pò
troppo spesse e dai portelloni carrello con lo stesso difetto
dello spessore. Il resto è assai ben fatto come poc'altra
produzione Airfix. La plastica celeste chiaro è morbida e
di facile trattabilità, i pezzi sono abbastanza fini, ben
rifiniti, con modici e rari ritiri, le superfici sono incise non
agli standard Tamiya ovviamente, ma comunque abbastanza
finemente. I trasparenti sono limpidi e precis, ma un pò
troppo spessi. Le decals, purtroppo le ho dovute gettare
perchè di colore "ambra-orrido".
La mia realizzazione si è svolta strettamente "da scatola"
compresa la colorazione. Ho aggiunto veramente poche cose, come
il filo dei freni ed ho rettificato altrettanto poche cose come i
parafanghi, le superfici (per rimuovere la bullonatura
eccedente), i portelloni carrello (da assottigliare con carta
abrasivaa o frese) e poc'altro ancora.
Gli interni hanno ricevuto un trattamento sommario, mentre tutte
le energie sono state convogliate all'esterno per ottenere delle
superfici molto regolari e lisce al fine di eseguire la classica
colorazione Luftwaffe "Anni '30" che prevedeva la Superfici
Superiori in Dunkelbraun 61 (FS 30045),
Grun 62 (FS 34159) e GrunGrau 63 (FS 36307) e le Superfici Inferiori
in Hellblau 65 (FS 35526). Le foto dicono
che i colori avevano una distribuzione a Splinter di una certa
complessità, per cui ho provveduto a passare dapprima il
65 LifeColor UA 061 poi, dopo le opportune
mascherature, ho steso il 63 LifeColor UA
113, quindi il 62 LifeColor UA 059 ed infine il 61 LifeColor UA 143. La colorazione prevedeva la
costruzione di maschere assai spigolose e complicate da ottenere.
Ho proceduto a stendere del nastro da carrozziere su una
superfice di plasticard, poi osservando l'andamento dello
splinter, ho inciso il nastro badando agli angoli ed alle forme
dell'ala, un pò "a spanna" come si dice da noi! Comunque
al termine la colorazione è risultata assai soddisfacente
anche perchè i colori LifeColor sono veramente ottimi e
molto "morbidi".
Le decals mi hanno fatto impazzire poichè avrei dovuto
riprodurle in proprio, almeno per ciò che riguardava i
codici alfanumerici e, come tutti sanno, quando si agisce
artigianalmente pressochè mai il secondo pezzo risulta
uguale al primo. Poi ho (ri)scoperto i trasgferibili R41 che sono
risultati abbastanza simili agli originali.
Il velivolo è il conosciuto 54+A 39 i cui codici sono
neri e ripetuti quattro volte (sopra e sotto le ali e a destra e
sinistra della fusoliera). Le svastiche (Tauro) sono su disco
bianco in fascia rossa.
Al termine ho provveduto ad alonare le pannellature ed a
riprodurre i fumi di scarico, ottenendo un modello dall'aspetto
convincente.