Alzi la mano chi ha avuto l'intenzione di profondere energia,
tempo e spirito artistico per realizzare il vetusto velivolo
della Junkers, Ju 86 !
Nessuno? Proprio nessuno?
Beh! Occorre ammettere che il velivolo è quanto meno poco
interessante e poco conosciuto e visto che non mostrava
caratteristiche di assoluto rilievo, è quasi logico che
solo pochi modellisti si siano presi la briga di comprare la
scatola Italeri, per tentarne la realizzazione.
Io l'ho fatto!
Mi sembra ormai di sentire le critiche! Ecco quello che realizza
scatole impossibili e per quale motivo poi! Nessun motivo
particolare. Only modelling
passion!!!
Il Junkers 86 E è uno sviluppo
della versione D che, (sotto)potenziato da motori Diesel Jumo
205, mostrava difetti e inconvenienti proprio legati all'apparato
propulsivo. I nuovi motori radiali BMW 132 F, derivati dai
P&W Hornet S1E-G, fornirono si maggiore potenza, ma imposero
un aumento del carico di carburante, il che penalizzò
l'incremento prestazionale, mantenendo il velivolo su
qualità mediocri.
Il Ju 86 E-2 ebbe modo di essere impiegato durante l'assedio
di Stalingrado in qualità di velivolo da trasporto.
Cotanta iimportanza storica dovrebbe portare alla produzione di
kit con soluzioni economiche, come la tecnica vac-u-form ed
invece la italiana Italeri ha sfornato un kit quanto meno buono,
per non dilagare nella lusinga e definirlo ottimo.
Ora mi chiedo, ma perchè darsi allo stampaggio di un kit
di un velivolo insulso come il Ju 86, invece di spendere gli
stessi soldi e tirar fuori un altrettanto ben fatto S-79, o
C-200, o Re 2005, o Ro 37, o C-205, o G-55, o che altro di
italiano?
Mah! Misteri dei costruttori di kit.
Ad ogni modo il modello si presenta in una ottima box-art. Il kit
in mio possesso è stato in attesa di costruzione per
alcuni anni, per cui le pannellature sono in rilievo, la plastica
è in verde scuro e le decals della Cartograf sono delle
mattonelle da rivestimento.
I pezzi sono numerosi, ben stampati, senza ritiri ne colature
di stampaggio. Tra questi è compreso il piedistallo, per
non parlare dei quattro figurini tra pilota e mitraglieri. Un
modello che oserei collocare alla 4^
Classe. Gli interni sono pressochè completi e
prevedono persino due parti in movimento (torretta dorsale e
ventrale). Dopo una sommaria colorazione degli interni
(giustificata dal fatto che a modello chiuso, degli iinterni non
si vede più nulla), si chiude la fusoliera (in modo
così perfetto che è quasi superflua la stuccatura),
poi si uniscono le ali a loro volta composte di quattro pezzi che
si congiungoono in modo limpido e privo di disallineamenti, poi
si uniscono tutti gli altri pezzi...et voilà!
Insomma se si seguono le istruzioni e se si pianificano bene i
vari passaggi, il modello "va su" nell'arco di una settimana con
pochissimi lavori aggiuntivi, niente ritocchi e niente sacrifici.
Poi se si sanno usare bene colori ed aerografo e se si sanno
enfatizzare le forme del velivolo con abili giochi di
chiaro-scuri, direi che il modello, al termine, è
semplicemente perfetto.
Io non ho fatto proprio così, ma quasi!
Ho si trascurato volutamente gli interni, tranne una sommaria
colorazione come detto, ma ho totalmente reinciso le
pannellature, ho perforato gli scarici collocati sulla parte
superiore delle gondole motore ed ho rifatto i tiranti delle
parti mobili dei piani di coda.
La sola reincisione delle pannellature ha richiesto 5 giorni
di lavoro, ma alla fine il risultato ha ripagato
dell'impegno.
Grande attenzione ho profuso per la colorazione effettuata con le
tinte della LifeColor e con numerose mascherature. La colorazione
si compone del solito splinter in 70/71 per le superfici
superiori e in 65 per quelle iinferiori. Come per tutti i
velivoli assegnati al territorio russo, anche questo possiede la
fascia in fusoliera in Giallo 04. Per cercare di evidenziare le
pannellature ho spruzzato del nero diluitissimo lungo tutte le
linee, mentre per le superfici inferiori ho provveduto ad
effettuare una sporcatura maggiore fatta con colori ad olio e
spruzzate ad aerografo. Per tridimensionalizzare il tutto ho
proceduto a passare ad aerografo del nero diluito nelle parti
concave e del grigio diluitissimo su quelle convesse.
I soliti passaggi del trasparente lucido Model
Master hanno preceduto la stesura delle decals che, grazie
al Mr. Mark Softer della Gunze, hanno
aderito bene. Il trasparente opaco ha concluso i lavori.
Al termine occorre dire che il Ju 86 Italeri in 1/72 è un
gran modello che aiuta il modellista ad ottenere un vero e
proprio pezzo unico.