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Junkers Ju 86 E
Ju 86
Italeri 1/72

Giorgio Beltrammi

Alzi la mano chi ha avuto l'intenzione di profondere energia, tempo e spirito artistico per realizzare il vetusto velivolo della Junkers, Ju 86 !
Nessuno? Proprio nessuno?
Beh! Occorre ammettere che il velivolo è quanto meno poco interessante e poco conosciuto e visto che non mostrava caratteristiche di assoluto rilievo, è quasi logico che solo pochi modellisti si siano presi la briga di comprare la scatola Italeri, per tentarne la realizzazione.
Io l'ho fatto!
Mi sembra ormai di sentire le critiche! Ecco quello che realizza scatole impossibili e per quale motivo poi! Nessun motivo particolare. Only modelling passion!!!
Il Junkers 86 E è uno sviluppo della versione D che, (sotto)potenziato da motori Diesel Jumo 205, mostrava difetti e inconvenienti proprio legati all'apparato propulsivo. I nuovi motori radiali BMW 132 F, derivati dai P&W Hornet S1E-G, fornirono si maggiore potenza, ma imposero un aumento del carico di carburante, il che penalizzò l'incremento prestazionale, mantenendo il velivolo su qualità mediocri.

Il Ju 86 E-2 ebbe modo di essere impiegato durante l'assedio di Stalingrado in qualità di velivolo da trasporto.
Cotanta iimportanza storica dovrebbe portare alla produzione di kit con soluzioni economiche, come la tecnica vac-u-form ed invece la italiana Italeri ha sfornato un kit quanto meno buono, per non dilagare nella lusinga e definirlo ottimo.
Ora mi chiedo, ma perchè darsi allo stampaggio di un kit di un velivolo insulso come il Ju 86, invece di spendere gli stessi soldi e tirar fuori un altrettanto ben fatto S-79, o C-200, o Re 2005, o Ro 37, o C-205, o G-55, o che altro di italiano?
Mah! Misteri dei costruttori di kit.
Ad ogni modo il modello si presenta in una ottima box-art. Il kit in mio possesso è stato in attesa di costruzione per alcuni anni, per cui le pannellature sono in rilievo, la plastica è in verde scuro e le decals della Cartograf sono delle mattonelle da rivestimento.

I pezzi sono numerosi, ben stampati, senza ritiri ne colature di stampaggio. Tra questi è compreso il piedistallo, per non parlare dei quattro figurini tra pilota e mitraglieri. Un modello che oserei collocare alla 4^ Classe. Gli interni sono pressochè completi e prevedono persino due parti in movimento (torretta dorsale e ventrale). Dopo una sommaria colorazione degli interni (giustificata dal fatto che a modello chiuso, degli iinterni non si vede più nulla), si chiude la fusoliera (in modo così perfetto che è quasi superflua la stuccatura), poi si uniscono le ali a loro volta composte di quattro pezzi che si congiungoono in modo limpido e privo di disallineamenti, poi si uniscono tutti gli altri pezzi...et voilà!
Insomma se si seguono le istruzioni e se si pianificano bene i vari passaggi, il modello "va su" nell'arco di una settimana con pochissimi lavori aggiuntivi, niente ritocchi e niente sacrifici. Poi se si sanno usare bene colori ed aerografo e se si sanno enfatizzare le forme del velivolo con abili giochi di chiaro-scuri, direi che il modello, al termine, è semplicemente perfetto.
Io non ho fatto proprio così, ma quasi!
Ho si trascurato volutamente gli interni, tranne una sommaria colorazione come detto, ma ho totalmente reinciso le pannellature, ho perforato gli scarici collocati sulla parte superiore delle gondole motore ed ho rifatto i tiranti delle parti mobili dei piani di coda.

La sola reincisione delle pannellature ha richiesto 5 giorni di lavoro, ma alla fine il risultato ha ripagato dell'impegno.
Grande attenzione ho profuso per la colorazione effettuata con le tinte della LifeColor e con numerose mascherature. La colorazione si compone del solito splinter in 70/71 per le superfici superiori e in 65 per quelle iinferiori. Come per tutti i velivoli assegnati al territorio russo, anche questo possiede la fascia in fusoliera in Giallo 04. Per cercare di evidenziare le pannellature ho spruzzato del nero diluitissimo lungo tutte le linee, mentre per le superfici inferiori ho provveduto ad effettuare una sporcatura maggiore fatta con colori ad olio e spruzzate ad aerografo. Per tridimensionalizzare il tutto ho proceduto a passare ad aerografo del nero diluito nelle parti concave e del grigio diluitissimo su quelle convesse.
I soliti passaggi del trasparente lucido Model Master hanno preceduto la stesura delle decals che, grazie al Mr. Mark Softer della Gunze, hanno aderito bene. Il trasparente opaco ha concluso i lavori.
Al termine occorre dire che il Ju 86 Italeri in 1/72 è un gran modello che aiuta il modellista ad ottenere un vero e proprio pezzo unico.



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