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Vietnam War

Breve storia dell'impegno americano in Vietnam 1964-1973

Giorgio Beltrammi

Premessa
Il tema della Guerra del Vietnam, riguardo all'arma aerea, è un argomento molto interessante e accattivante, che ogni modellista può affrontare.
Il numero di modelli oggi disponibile per affrontare tale tematica è notevolissimo ed è possibile la realizzazione di ogni tipo di velivolo che è stato in servizio nella Guerra che complessivamente è durata quasi 25anni.
Pur essendo impossibile allestire una collezione che comprenda tutti i velivoli che hanno solcato i cieli del Vietnam. è senz'altro possibile realizzare una raccolta dei soggetti più interessanti e che hanno, come si dice, "fatto la guerra"! Naturalmente nel fare ciò la documentazione è assolutamente di primaria importanza e deve essere ampia ed esauriente, poichè anche se si tratta di una guerra moderna e recente, alcuni soggetti hanno avuto colorazioni e arrangiamenti squisitamente campali e molto interessanti, che è possibile realizzare solo alla luce di numerose fotografie e riferimenti storici.
La storia del conflitto, sia dal punto di vista generale che dal punto di vista della guerra aerea, è il tema di queste righe.
Pur rimanendo un dramma, la Guerra del Vietnam rappresenta una fonte di interesse modellistico di prima importanza di cui lo scrivente si è occupato per molto tempo.


Storia della Guerra del Vietnam
Pur non essendosi più verificato un conflitto a livello mondiale, nel lungo periodo che va dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi, si sono scatenati moltissimi conflitti più o meno circoscritti territorialmente, più o meno devastanti e sanguinosi, più o meno motivati ed in ogni singolo, stupido e orrendo conflitto, è sempre stata coinvolta la popolazione civile!
Da quel lontano 1945 ad oggi si sono verificati almeno 200 conflitti solitamente a carico di paesi in via di sviluppo o in fase di delicato assestamento politico-economico. Tra tutti questi diverbi armati, uno dei più sanguinosi, devastanti, inutili, ingiustificati e clamorosi, fu quello accesosi sul territorio indocinese del Vietnam.
Nell'interminabile trascorrere dei 29 anni che vanno dall'inizio degli scontri tra vietnamiti e francesi, alla fine dell'impegno americano, sono state compiute le più grandi efferatezze fisiche, politiche e religiose e le più orribili atrocità, dove lo scatenersi della bestialità umana non conobbe confini.
Questa guerra estremamente brutale, soprattutto a carico della popolazione civile, fu una guerra inutile perchè non portò, in sintesi, ad un miglioramento delle condizioni sociali o ad un armonioso convivere delle rappresentanze etniche presenti sul territorio. Fu una guerra devastante dove l'economia delle due fazioni in lotta riconobbe un tracollo e dove si provocarono tali danni ecologici da frantumare un delicato equilibrio naturale che è durato per moltissimi anni.
La guerra del Vietnam fu una guerra ingiustificata, poichè l'impegno francese dapprima e quello americano poi, non era motivato ne da stringenti esigenze economiche, ne da bisogni territoriali
Fu un evento bellico soprattutto clamoroso, in seguito al quale due potenze economico-militari di sicura prevalenza, vennero sconfitte da una forza militare rozzamente armata e sostenuta da una economia che riconosceva, quale principale fonte economica, la sola agricoltura.
Per la maggior parte della popolazione mondiale, il Vietnam era una nazione sconosciuta, almeno fino a che i francesi non dovettero impegnarsi a combattere i guerriglieri di Ho Chi Minh. Questo accadeva all'inizio degli anni cinquanta. Ho Chi Minh coltivava in cuor suo idee comuniste e, soprattuto, si riconosceva in quelle cinesi ed una volta stabiliti i contatti con i vertici cinesi, affinchè fornissero il necessario supporto militare, diede inizio alla guerriglia per rendere il Vietnam indipendente e ideologicamente orientato all'ideale maoista. I francesi, dal canto loro, così distanti da quelle lande, ma indiscussi padroni colonizzatori. si videro minacciati da tale insurrezione ed inviarono contingenti armati e, in sostanza, ben motivati a resistere. In un primo momento i Vietminh (guerrieri Vietnamiti) subirono un sicuro contraccolpo, ma la volontà ideologica così radicalmente inculcata nelle menti, portò alla possente e imperitura resistenza ed al piegarsi dei francesi che, a Dien Bienh Phu, firmarono una umiliante resa liberando il territorio cocincinense, della loro presenza.
A Ginevra vennero presi accordi per il cessate il fuoco e la resa e fu fissata al 17° parallelo la linea di confine tra i due nuovi stati: Vietnam del Nord comunista e Vietnam del Sud filo-americano.
La sconfitta dei francesi, stranamente, non significò molto per chi aveva già messo gli occhi sul territorio vietnamita: gli americani.

L'impegno preso dal Vietnam del Sud di bandire elezioni democratiche e di proclamare un governo stabile, venne a mancare e così Ho Chi Minh, insediatosi ad Hanoi capitale del Nord, decise che il tempo di unificare i due Vietnam sotto la stella comunista filocinese, era giunto.
Si apprestò così a chiedere larghi aiuti a Cina e Unione Sovietica.
Il confusionario stato di cose che si presentava al sud, portò però alla creazione di un governo republicano filo-americano che, avendo subodorato il vento comunista proveniente dal nord, contrastò questa idea.
Le dottrine politiche così pressanti al nord, portarono ad una ideologia unificatrice estremamente potente e le infiltrazioni di componenti Vietminh al sud, cominciarono in modo subdolo, ma efficacissimo. I membri del Vietminh si infiltrarono nel tessuto sociale delle campagne effettuando l'indottrinamento dei capi villaggio attirando componenti verso l'idea unificatrice. Ngo Dinh Diem, intanto, divenuto presidente del Vietnam del Sud, per contrastare l'opera del Vietminh , chiese ed ottenne gli aiuti americani. Questi aiuti vennero prontamente forniti anche in considerazione del fatto che gli americani erano pervasi da una profonda intolleranza alle ideologie comuniiste ed avendo notato che gran parte del Sud Est Asiatico fosse caduto in preda al comunismo, imperversava il terrore legatoo alla cosiddetta "Teoria del Domino"secondo la quale tutti ii riamnenti staterelli del S.E.A., sarebbero ben presto caduti nella sfera ideologica sovietica.
Tra glii aiuti americani figuravano numerosi consiglieri militari con la funzione di educare i sudvietnamiti a difendersi dagli assalti dei comunisti. Nel frattempo anche il Vietnam del Nord ricevette gli aiuti chiesti a cinesi e russi, aiuti che giunsero via terra, al confine cinese, e via mare nel Golfo del Tonchino. Queste vie di approvvigionamento rimarranno, per tutto il conflitto, intoccabili per questioni legate a delicati equilibri internaziionali. Questo fece si che le armate di Ho Chi Minh, furono sempre armate di tutto punto per l'intera durata della guerra..

Con il passare del tempo le cose, al sud, non cambiarono. Diem più che curarsii del popolo, pensava solo ed esclusivamente al suo prestigio personale ed alla sua agiatezza, mentre il malcontento popolare cresceva vistosamente. Mimetizzati accuratamente e intelligentemente, gli insorti comunisti provenienti dal nord o reclutatii al sud, commisdero omicidi poolitici, attacchi alle forze sudvietnamite e non solo, tanto che durante questi attacchi persero la vita i primi due americani. Era l'8 luglio del 1959 in quel di Bien Hoa.
Diem per non scontentare gli americani mise in atto una repressione ferocissima nei confronti di accertati o sospetti appartenenti al Vietminh. Tale rete repressiva aveva maglie così fitte che in esse incapparono anche molte persono non coinvolte con il moto rivoluzionario ed il malcontento raggiunse vertici preoccupanti, favorendo il viraggio delle menti più vivaci verso il pensiero unificatore comunista e l'infiltrazione dei Vietminh nel tessuto sociale sudvietnamita.
I guerriglieri arrivavano al sud passando attraverso il famosissimo Sentiero di Ho Chii Minh. Questo discusso, inespugnabile, intricatissimo sentiero, nasceva nella parte nord occidentale del Vietnam del Nord, attraversaava alcune zone di Laos e Cambogia e giungeva fino al delta del Mekong. Benchè americani e sudvietnamiti avessero tentato migliaia di volte di arrestare iul flusso delle infiltrazioni e dei rifornimenti, questo non fu mai interrotto, al massimo fu rallentato, ma a costi spropositati e per periodi brevissimi.
Il traffico lungo questo sentiero avveniva inizialmente con l'ausilio di camion, poi proseguiva con carri trainati da animali ed infine, per la distribuzione capillare, proseguiva a piedi. I membri del Vietminh garantironoo il flusso con indomabile coraggio e sopportando il peso degli attacchi con atti di vera e propria temerarietà.

Il costante disinteressamento di Diem, diede origine a molti tentativi per il suo rovesciamento che, però, fallirono sempre per via della ferocissima polizia personale e di stato. Agli inizi degli anni sessanta, si costituiva, al nord, il Fronte di Liberazione Nazionale del Su Vietnam i cui membri vennero chiamati da Diem, Vietcong che significava "comunista vietnamita". Per sondare la situazione governativa e militare, il futuro presidente Lyndon B. Johnson visitò iil Vietnam del Sud nel 1961 e rilevò la necessità di fornireulteriori aiuti economici e militari a Diem. Questi aiuti volevano alludere all'invio di veri e propri contingenti armati, ma per evitare dissensi interni all'amministrazione americana, queste unità vennero tramutate in nuovi consiglieri militari che all'inizio del 1962 ammontavano a 12.000 unità.

Dopo aver subito minacce di ogni genere, a novembre del 1963 Ngo Dinh Diem viene assassinto per mano di Nguyen Kao Ky. A pochi giorni di distanza, in quel di Dallas, viene ucciso dai sicari di una congiura guerrafondaia, il presidente americano John F. Kennedy. Pur essendo egli stato il fautore delle spedizioni di aiuto al Vietnam del Sud, aveva annunciato che l'impegno americano in quelle lande non prevedeva l'invio di squadre militari e che presto anche quei consiglieri sarebbero rientrati. Il posto di quel bravo presidente venne preso dal volubile e influenzabile Lyndon B. Johnson.
Intanto l'assassinio di Diem non tranquillizzò il paese e molti episodi di violenza si manifestarono in tutta la loro tragicità,sostenuti da motivi religiosi, etnici e di minoranze culturali mal volute
Di questo stato di cose ne approfittarono i guerriglieri del F.L.N. che fecero ben poca fatica a reclutare nuovi adepti tra la popolazione scontenta della situazione. Al contempo i consiglieri americani apparivano sempre più disorientati e fatti bersaglio degli attacchi dei Vietcong che organizzavano attacchi sempre più devastati e miicidiali, senza che gli attaccati avesssero qualche opportunità dii reagire. E' necessario ricordare che gli attacchi portati dai rivoluzionari avvenivano principalmente di notte o iin fasce orarie nelle quali gli americani erano "distratti" da altre faccende. Questi assalti era assolutamente improvvisii e con un fronte di fuoco enorme. Glii attaccanti mimetizzati tra la popolazione, scomparivano come d'incanto e nessuno degli attaccati poteva rendersi conto di chii avesse messo in opera l'attacco. Questa tattica tormentò glii amricani per l'intera durata del conflitto e la presenza di un Vietcong diveniva l'ossessione di ognii GI sia durante il suo servizio in Vietnam, che dopo, a casa!
Il 1964 fu caratterizzato da una sempre maggiore voglia di guerra da parte dei falchi di Washington.

Il Pretesto
Insomma mancava un capro espiatorio per iniziare gli attacchi e le ritorsioni contro il Vietnam del Nord e questa scusa giunse il 2 Agosto 1964, allorchè il cacciatorpediniere MADDOX, al largo del Golfo del Tonchino in missione di intercettazione radio ed elettronica, venne attaccato da motosiluranti comuniste. Naturalmente il cacciatorpediniere reagì richiedendo il soccorso aereo e difendendosi con le cannoniere di bordo che provocarono dei danni alle imbarcazioni nordvietnamite, tuttavia i caccia F-8 Crusader, decollati dalla portaerei Ticonderoga, giungendo nell'area dell'attacco, non rilevarono assolutamente nulla.
Due giorni dopo, il 4 Agosto 1964, durante una missione notturna, il cacciatorpediniere Turner Joy denunciò un attacco da parte di imbarcazioni non identificate. I marinai spararono in acqua sicuri di avere visto il nemico, ma all'esame del sonar non vennero rilevate tracce di imbarcaazioni di alcun genere. Questo avvenimento rimane ancora uno dei più fitti misteri della Guerra del Vietnam sul quale nessuno riuscirà più a far luce, tuttavia questo avvenimento diede un tacito permesso agli americani all'effettuazione dei bombardamenti a nord del 17° parallelo al fine di colpire obiettivi militari comunisti, avviando di fatto la sanguinosa guerra del Vietnam.
Mentre le bombe cadevano sul territorio nordvietnamita, il Congresso statunitense, approvò la "Risoluzione del Golfo del Tonchino" che diede estesi poteri al presidente americano in materia militare compreso quello di dichiarare guerra al Vietnam del Nord, dichiarazione che non si ebbe mai, ma che non impedì alle poderose armi dello zio Sam, di colpire il territorio nordvietnamita, donne, vecchi e bambini e di scatenare un vero iinferno nel S.E.A..

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Le Prime Azioni
Nell'ottobre dello stesso anno, nonostante le ritorsioni americane, le ripetute aggressioni dei Vietcong a spese delle basi militari americane, costarono alcuni danni a carico di bombardieri B-57 Canberra presso l'aeroporto di Bien Hoa. Questa ed altre incursioni vennero sottovalutate da Johnson che evitò ulteriori rappresaglie, ma che provocò il malcontento all'nterno dello staff militare americano che aveva una vera e propria ansia guerrafondaia e che non aspettava altro che nuove occasioni per scatenare rappresaglie e ritorsioni. Infine, dopo essere stato pressato dai falchi del Pentagono, il presidente americano autorizzò le missioni "Flaming Dart" che non erano altro che pesanti e devastanti bombardamenti sul territorio nordvietnamita.
Stranamente gli americani si trovarono di fronte alla scarsità di obiettivi da attaccare e dopo poche missioni il poco che si poteva devastare era stato bombardato. Le missioni, al contempo erano divenute pericolosissime poichè la efficacissima contraerea comunista, determinava danni di rilievo alle forze aeree americane. Si scoprì così che una giustificazione alle azioni di bombardamento, era data dal tremendo impatto psichico causato da una singola azione sui guerriglieri i quali rimanevano letteralmente atterriti. Quindi le missioni vennero ulteriormente intensificate e nominate "Rolling Thunder" e che miravano a saturare il territorio e portare distruzione e morte su tutto quello che, militare o meno, fosse bombardabile.

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L'Impegno Terrestre
Se i bombardamenti sul Vietnam del Nord erano devastanti, gli attacchi dei guerriglieri, ai danni delle installazioni e del personale militare americani, non erano da meno ed erano ininterrotti.
Questa apparente irriducibilità delle armate nordvietnamite fece si che a Washington venisse approvato l'invio di contingenti terrestri da combattimento. Essi sbarcarono sulle spagge di Da Nang l'8 Marzo 1965. Iniziava così la lunga, estenuante, inutile e sofferta esperienza diretta dell'america sul suolo vietnamita.
Le truppe potentemente armate e psicologicamente cariche, toccarono terra a Da Nang come avvenne ad Iwo Jima venti anni prima, ma con la diversità che invece di essere accolti da ferocissimi soldati giapponesi, i GI vennero accolti da una popolazione calorosa che adornò quelle fresche divise con collane di fiori. Tanta veemenza per nulla! Non rimaneva altro da fare se non accamparsi nelle lussureggianti radure interne. Sembrava proprio che il nemico non ci fosse!
Ben presto però, le truppe americane subirono attacchi specialmente nelle ore notturne, nell'oscurità più fonda, da parte di un nemico non ben identificabile e accuratamente mimetizzato. Il Generale Westmoreland, notando che il nemico non attaccava i soldati americani , pensò che dovevano essere questi ultimi a cercarlo ed inventò le missioni "Search and Destroy" miranti a scovare il nemico laddove sembrava nascondersi, la foresta e i villaggi.
Il primo vero combattimento tra Marines e Vietcong avvenne nella valle di Ia Drang nell'ottobre del 1965 con un esito a dir poco incerto. Secondo il parametro del "Conteggio dei corpi" fu senz'altro una vittoria americana, ma vista sul piano del volume di fuoco in rapporto al numero delle vittime, fu una chiara sconfitta. Infatti per causare quelle poche vittime rivoluzionarie, i Marines dovettero accanirsi più sulla giungla che su un vero e distinguibile nemico. Insomma si dovette esprimere un volume di fuoco infernale per causare poche morti; come uccidere una zanzara con una clava!
Questo fenomeno si presentò in ogni singola battaglia che si tenne su tutta la durata del conflitto. Ogni singolo metro di terreno dovette essere conquistato con volumi di fuoco inimmaginabili e di certo sproporzionati per il reale valore della conquista.

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Gli attacchi nordvietnamiti
I soldati ed i guerriglieri del nord si accorsero presto che, in campo aperto, gli americani erano in possesso di un volume di fuoco imbattibile e che, perciò, gli attacchi non potevano avvenire fronteggiandoli, ma necessitava una pianificazione degli attacchi fatta in modo tale che i soldati americani fossero, al momento dell'attacco, indifesi, vulnerabili e soprattutto incapaci di reagire. Quale posto migliore poteva esserci in Vietnaam per adempiere a queste necessità se non la foresta degli altopiani? Tali foreste estremamente intricate e fittissime, erano un luogo terribile per gli stessi vietnamiti che le conoscevano bene, figurarsi per i soldati americani abituati, fino ad allora a combattere su terreni liberi da ostacoli naturali!
Per le truppe comuniste l'attacco, da portare ai soldati americani, doveva essere pianificato con estrema cura e con segretezza assoluta. Doveva essere preparato sul luogo nel silenzio più assoluto, con il dispiegamento del massimo volume di fuoco possibile e con la massima rapidità ottenibile. L'azione doveva avvenire con la massima sorpresa e il massimo parossismo possibili e non appena gli americani abbozzavano una reazione, l'attacco doveva cessare immediatamente e tutto doveva ripiombare nel silenzio e nell'anonimato. Gli eventuali compagni uccisi dovevano essere subito asportati dal terreno per non dare agli attaaccati il metro di misura del contrattacco. Lungo tutte le vie di fuga dovevano essere state già sistemate numerose trappole per rallentare il processo di inseguimento e causare il massimo numero di feriti possibile.
Per le truppe americane questo genere di attacchi comportava :
- l'essere colti totalmente di sorpresa
- l'essere massimamente esposti alle armi nemiche
- l'essere nell'impossibilità di contrattaccare il nemico perchè invisibile
- l'inseguire il nemico nella giungla con il pericolo di incappare nelle terrificanti e dolorosissime trappole
- il non poter determinare l'esito del contrattacco, mancando l'unico metro di misura, quale il conteggio dei corpi
Ebbene questo genere di attacchi venne mantenuto operattiivo per l'intero conflitto e generò così tanto stress nelle truppe americane che i soldati erano tutti colpiti da una nuova sindrome psico-fisica "Ansia da stress post-traumatico" che si manifestava con crisi iimprovvise di panico, depressione, aggressività, cefalee, manie, disturbi della personalità di vario genere (manie suicide, alcolismo, tossicodipendenza, depressione grave, schizofrenie e alterazioni paranoidi).
A natale del 1965 Johnson fa sospendere i bombardamenti sul nord per sondare le intenzioni degli asiatici, mentre sono 200.000 i soldati in territorio vietnamita.


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