Come già detto in un articolo precedente (vedi), il kit dell'Italeri è
così buono che non può rimanere in scatola per
troppo tempo, e, avendone acquistati altri due, sono partito a
costruirli procedendo "in parallelo".
Costruzione
Si inizia come al solito dagli interni: gli abitacoli sono stati
dettagliati modificando il seggiolino, aggiungendo in
autocostruzione le consolle laterali, la bombola dell'ossigeno e
il televel per il livello del carburante; la fusoliera necessita
di una piccola correzione nella parte anteriore del muso, che va
assottigliata e a cui vanno aggiunte le due piccole prese d'aria
inferiori (vedi foto sotto); il cofano (che è una parte
separata nel kit) va incollato, stuccato e reinciso.
Per farlo ho usato solo collante cianoacrilico; tutta la
superficie esterna del modello va poi carteggiata per far sparire
le pesanti rivettature in positivo, per assottigliare i bordi
d'uscita delle ali e per ridurre i rilievi delle superfici mobili
ricoperte in tela. Ciò fatto, si può procedere alla
colorazione.
Colorazione e decal
Il primo esemplare che ho scelto è forse uno dei soggetti più affascinanti, in quanto sullo stesso esemplare sono presenti almeno quattro diversi schemi mimetici: è il Macchi 202 3° serie, MM7720, 84-1 di costruzione AerMacchi e appartenuto all'asso Cap. Franco Lucchini (vedi foto sopra). L'aereo fu probabilmente consegnato con colorazione uniforme Verde Oliva Scuro, su cui furono applicate sul campo larghe chiazze in Giallo Mimetico (4?). L'ala destra fu poi sostituita con una proveniente da un esemplare sempre di costruzione AerMacchi, in nocciola chiaro 4 con amebe verde oliva scuro. L'alettone della medesima ala presenta invece uno schema a chiazze tipico Breda, negli stessi colori. Il cofano motore, anch'esso proveniente da un altro aereo, ha ancora uno schema Breda a piccole chiazze verdi ma su fondo più chiaro. Ogiva e estremità alari sono in bianco, mentre non è presente lo stemma di Savoia sulla croce caudale.
Il modello è stato dipinto ad aerografo a mano libera
con miscele di acrilici lucidi Tamiya, seguito da un lavaggio con
miscele di acrilici Mo-Lak. Gli stencil (di colore azzurro
scuro), numeri e insegne di reparto sono stati realizzati
a computer e stampati su foglio decal trasparente, la scritta
"4° Baracca" proviene da un foglio Esci di oltre 30 anni fa,
tutte le altre decal sono quelle del kit.
Il secondo esemplare, di cui non sono noti reparto, matricola e
serie costruttiva, fu fotografato a Brindisi pochi giorni dopo
l'8 Settembre '43, ed è di produzione Breda, (probabile
Serie XI o XII). La mimetica è a fitte chiazze vermiformi
verde oliva scuro su fondo nocciola chiaro; le insegne di
nazionalità sono obliterate conformemente alle direttive
emanate dopo il 25 Luglio, così come codici, insegne di
reparto, parte della fascia bianca ed estremità della
croce di coda.
L'obliterazione del fascio in fusoliera ha contorni molto netti, tali da far pensare alla rimozione della decalcomania che lo rappresentava, lasciando così scoperto il verde anticorrosione di fondo; sulla carenatura destra del carrello è visibile un disco di colore molto chiaro, presumibilmente bianco e forse ripetuto anche sull'altra carenatura. La colorazione rispetta la stessa procedura del precedente modello, gli stencil sono realizzati a computer (il numero di matricola è ipotetico ma comunque appartenente alla serie XII) e stampati su foglio decal trasparente.
L'obliterazione del fascio in fusoliera ha contorni molto netti, tali da far pensare alla rimozione della decalcomania che lo rappresentava, lasciando così scoperto il verde anticorrosione di fondo; sulla carenatura destra del carrello è visibile un disco di colore molto chiaro, presumibilmente bianco e forse ripetuto anche sull'altra carenatura.
La colorazione rispetta la stessa procedura del precedente
modello, gli stencil sono realizzati a computer (il numero di
matricola è ipotetico ma comunque appartenente alla serie
XII) e stampati su foglio decal trasparente.