La Sassetta, il “posto delle spade”
Sassetta, secondo l’opinione comune, deriva dal latino saxum, e significa“la piccola
roccia”. Però, per cominciare, questa interpretazione non tiene conto del fatto
che il nome antico del borgo/castello è “Saxeta”, con
una sola “t” (e infatti, da sempre gli abitanti si chiamano “sassetani”, in barba a soloni e
saccenti).
Quindi, “la Saxeta” potrebbe significare "la pietraia", “il posto delle rocce”, similmente a “vigneta”, “pineta”, eccetera.
E tuttavia …
Il Castello di Sassetta risulta costruito intorno all’anno
Mille, e in quel periodo l’Europa intera era sotto l’impero di Ottone III, che
proprio in quel periodo venne in Italia per essere incoronato imperatore a
Monza e a Roma, e soggiornò anche a Pisa, dove lasciò tangibili segni del suo
passaggio (a quel fatto si ispira la leggenda dei “sette baroni” che Ottone
avrebbe lasciato a Pisa, e da cui discenderebbero le più nobili famiglie
pisane, compresi gli Orlandi, un ramo dei quali tenne la Signoria di Sassetta
fino al 1517).
Ottone III di … Sassonia (appunto) lasciò quindi molte tracce del suo passaggio in Toscana (e oltre); in particolare, è da considerare il fatto che i Sassoni, secondo la teoria più condivisa, dovevano il loro nome ad un’arma caratteristica: il Sachs, (detto anche Scramasax, o sachsum) una corta spada (o lungo pugnale) a un solo taglio.
La ricostruzione moderna di uno Scramasax
Il collegamento arma-nome non è ovviamente certissimo, come per altre derivazioni linguistiche tanto antiche, ma è indubbio che i Sassoni, fossero o no chiamati “portatori di Sachs”, usavano quell’ arma, come molti altri popoli germanici venuti in Italia prima di loro.
Ebbene, a questo punto si potrebbe ipotizzare che “la Saxeta” fosse in realtà“la Sachs-eta”, ovvero “il posto delle spade”: nome certamente più
adatto di quello “ufficiale” per quello che era un fortilizio, un avamposto,
una “casa di soldati”.
(cfr. anche Toscana,
Sacro Romano Impero di nazione germanica, di Luciano Cini).