Il nostro viaggio in Sud Africa - 1 - 20 Agosto 2006

Racconto di viaggio - parte 3 "La Garden Route "

<< Precedente   Continua >>

Tsitsikamma National ParkA questa parte del viaggio abbiamo dedicato cinque giorni senza alcuna prenotazione se non la macchina.
Ed è stata la scelta giusta vista la facilità con cui si trovano ottime sistemazioni in alberghi e B&B a prezzi decisamente economici.
Questo ci ha permesso di muoverci in piena libertà soffermandoci solo nei posti che più ci piacevano.
Anche queta regione risente forse del grande incremento demografico del paese causato della forte immigrazione, sopratutto clandestina,
dagli altri paesi poveri dell'africa subequatoriale.
Così alcune zone pubblicizzate, e secondo le nostre letture, di grande interesse si sono rilevate non molto interessanti mentre luoghi a cui intendevamo dedicare non più di una breve visita si sono rivelati essere tali da meritare una sosta ben più lunga.

È il caso della splendida località di Hermanus, certamente ancora lontana dalla Garden Route ma comunque meritevole di una visita di almeno un giorno.
Siamo stati accolti in un B&B carinissimo ed economico i cui gestori, di origine inglese, con estrema gentilezza, ci hanno pianificato splendidamente la giornata, svoltasi, come è possibile immaginare, alla ricerca della balene, iniziando da una bellissima gita in una delle speciali barche che partono dal porto e che accompagnano i turisti nella baia, guidati da marinai esperti.
Lo speravamo, ma certamente non ci aspettavamo di vedere, dopo una mezz’oretta di navigazione, tra onde tranquille ma grandi come colline,  gli sbuffi lontani di questi splendidi animali. Le nostre macchine fotografiche scattano all’impazzata senza immaginare quanto ci aspetta. Le barche, infatti si avvicinavano in modo da farci quasi toccare le immense pinne dei cetacei (si tratta di balene australi lunghe dai 12 ai 17 metri) che si trovano a gruppi di due o tre. Li possiamo vedere da molto vicino e la nostra emozione è davvero grande. Una esperienza indimenticabile! Tornati a riva dopo circa tre ore andiamo a pranzo in un ristorante con vista sul mare e mentre ci gustiamo degli ottimi calamari, proprio li sotto a poche decine di metri, ancora balene che nuotano indisturbate sotto i nostri occhi. Stentiamo a crederci  ma erano proprio li, così vicine da poter quasi dare loro da mangiare.

Le Balene australi della baia di Hermanus Tsitsikamma National Park


Il pomeriggio prosegue con una bella passeggiata lungo il sentiero che percorre tutta la baia, tra vegetazione lussureggiante, nonostante la stagione invernale, avvistamenti di simpatiche procavie tra le piante e ancora balene, la sul mare.

Il giorno dopo partiamo a malincuore alla volta delle  zone più a sud. I gestori del B&B, oramai nostri amici, ci sconsigliano di spingerci fino a Cape Aghulas dove pare non ci sia nulla di più di un faro ed una sasso un che sta ad indicare la separazione degli oceano Atlantico ed Indiano. Decidiamo allora di spingerci più in la verso Arniston o Mossel Bay ma nessuno di questi posti ci entusiasma spingendoci a proseguire fino a Kysna dove passeremo le prossime due notti.  La laguna è molto bella e forse a causa della bassa stagione, e anche del freddo che si fa sentire, tutto è moto tranquillo. E’ certamente un'altra cosa rispetto alle grandi città. In questo posto ti senti veramente a tuo agio e la sensazione di sicurezza viene confermata dall’assenza di protezioni di filo spinato e fili ad alta tensione attorno alle case dei bianchi. Abbiamo trovato un bed & breakfast gestito da un simpatico signore di origine italiana e abbiamo usato la città come base di appoggio per le visite che vogliamo fare nei dintorni nei prossimi giorni ai parchi Tsitsikamma e De Hoop Nature Reseve. Entrambi questi si riveleranno bellissimi e meritevoli di visite ben più lunghe di quanto il nostro viaggio può concederci; specialmente il secondo meriterebbe una sosta di almeno una intera giornata. Ma noi siamo potuti rimanare solamente un pomeriggio, potendo comunque percepire la magia di questo posto immerso nella natura al confine tra un oceano impetuoso e una foresta lussureggiante ed incontaminata.

Tsitsikmma National Park Una simpatica scolaresca in viaggio con noi

La strada di ritorno per Cape Town passa per il Little Karoo, una terra desolata quanto affascinante. L’atmosfera è da far west con lunghe strade dritte e deserte, montagne spoglie e villaggi isolati dove ti sembra che il tempo si sia fermato cinquanta anni fa.  Abbiamo attraversato questa regione percorrendo tuta la mitica Route 62, una specie di copia africana della Route 66 che percorre la regione da  ovest a est che in  certi tratti davvero ricorda molto da vicino i paesaggi tipici della più famosa sorella statunitense. Si viaggia per centinaia di chilometri senza incontrare altro che qualche piccolo villaggio ed è sempre conveniente fare il pieno ogni volta che è possibile data la scarsità di distributori. La strada si perde in lunghissimi rettilinei che sembrano non finire mai. Ai lati, prima che gli occhi si perdano nelle lontane montagne, lo sguardo viene distratto  solo  dalla poca vegetazione, dagli immancabili cactus, qualche struzzo e tante pietre. 
Arrivati nel villaggio di  Montagu (strano nome ma la cosa più strana è la pronuncia in africaans!) ci rendiamo conto di come doveva essere questo mondo fino a pochi anni fa. Infatti, forse a causa dell’isolamento geografico, la città è rimasta come era tanti anni fa, quando i coloni Afrikaaner vivevano nel pieno dominio sulle popolazioni di colore. A parlare con la gente è facile percepire le reminescenze di un clima in cui il bianco comanda e detiene tutto ed è servito e riverito dalle persone di colore alle quali spettano sempre e soltanto compiti di servitù. Abbiamo trascorso la serata e la notte in un bellissimo albergo che con i suoi arredi stile art nouveau, il personale sempre di colore che si ostinava ad inchinarsi al nostro passaggio e, soprattutto gli altri ospiti, per la maggior parte bianchi di origine afrikaans o boera, ha contribuito ad accrescere questa sensazione.

La Route 62 La Route 62

Il giorno dopo siamo ripartiti per Cape Town e dopo la visita alla Table Mountain, abbiamo intrapreso il volo per Joannesbourgh e, successivamente per lo Mpumalanga e il parco Kruger.

<< Precedente   Continua >>