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GLOSSARIO DEL VINO

A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

 

  

ABBINAMENTO: Ricerca dell' equilibrio tra le varie sensazioni legate al cibo e al vino.

ABBOCCATO: Vino lieve dal sapore dolce, perché contiene una piccola quantità di zuccheri ancora indecomposti.

ACERBO: Vino dall' elevata sensazione acida, quindi aspro e duro.

ACESCENZA: Malattia del vino generata da batteri acetici, responsabili della trasformazione dell' alcool etilico in acido acetico ed acqua.

ACIDI: Fra i composti principali del vino a cui conferiscono, se in giusta concentrazione, sapidità, freschezza e vivacità.

Tartarico: E' l'acido più importante del vino con una spiccata attività conservativa essendo resistente all'attività batterica.

Malico: Responsabile del gusto acidulo ed aspro e facilmente degradabile dai batteri.

Citrico: Visto il gusto richiamato anche dalla parola non deve essere presente in quantità significative.

Lattico: prodotto durante la fermentazione per trasformazione dell'acido malico conferisce caratteristiche meno aggressive.

Succinico: Responsabile del sapore vino è molto importante nell'equilibrio complessivo.

Acetico: Tipico dell'aceto, è presente nel vino in ridottissime quantità ma, nella giusta proporzione conferisce aromi importanti

Acidità: Componente fondamentale di un vino. Rappresenta la somma degli acidi presenti e si esprime solitamente in grammi per litro (g/l). Da essa dipendono sia la gradevolezza di un vino che la buona conservazione.

ACIDIFICAZIONE: Operazione mediante la quale si effettua l' aggiunta nel vino di sostanze acide, perlopiù di acido tartarico o di acido citrico.

ACIDULO: Vino dal leggero eccesso di acidità, ma ancora gradevole.

ACQUOSO: Vino così debole da sembrare annacquato.

ADULTERATO: Vino contraffatto in cui vengono illegalmente aggiunte sostanze in dosi superiori al limite massimo consentito o addirittura sostanze che non sono ammesse dalla legge.

AGLIACEO: Odore sgradevole che si manifesta in un vino allorchè si forma acido solfidrico e i suoi derivati.

AGRO-DOLCE: Malattia del vino provocata da batteri lattici, responsabili della trasformazione degli zuccheri residui in mannite, acido lattico ed acido acetico.

ALCOOLI: Tra i principali costituenti del vino, si formano soprattutto con la fermentazione alcolica, ad opera dei lieviti che attaccano gli zuccheri del mosto.

ALCOLICO: Vino dall' elevata alcolicità che risulta prevalente sulle altre componenti.

ALCOLIZZAZIONE: Aggiunta di alcool etilico al vino, permessa solo ai vini liquorosi, aromatizzati e conciati.

ALLAPPANTE: Vino dalla eccessiva sensazione tannica, quindi aspro, ruvido, astringente, derivante da esubero di tannini o da tannini di scarsa qualità.

AMABILE: Vino il cui sapore dolce si avverte chiaramente per effetto di una maggiore presenza di zuccheri (tra i 14 ed i 25 g/litro).

AMARO: E' uno dei quattro sapori fondamentali dell' analisi organolettica. E' gradevole solo se ben integrato con le altre conponenti del vino.

AMARONE: Malattia provocata da batteri lattici responsabili della glicerina in acroleina e della sua successiva combinazione coi polifenoli del vino, arricchendolo così di sostanze resinose molto amare.

AMBRATO: Si dice di un vino con tonalità gialla simile all'ambra. Colore tipico dei vini da dessert. Qualora sia riferito ad un bianco secco, rappresenta una qualità negativa evidenziando un vino troppo invecchiato.

AMPELOGRAFIA: Disciplina che definisce la classificazione e la descrizione dei vitigni.

AMPIO: Vino dalle sfumature odorose ricche e composite.

ANTOCIANI: Sostanze disciolte nel vino che gli forniscono la caratteristica colorazione rossa.

ARMONIA: Vino le cui componenti sono gradevolmente proporzionate fra loro. Un vino è armonico quando è maturo

AROMA: Sensazione odorosa recepibile per via nasale o retronasale.

AROMATICO: Si dice di un vino il cui profumo richiama l' aroma caratteristico del vitigno da cui proviene.

ASCIUTTO: E' un vino secco che lascia la bocca pulita.

ASPRO: Vino duro e ruvido per eccesso di tannini e acidità.

ASTRINGENTE: Vino che, per eccesso di tannini, risulta ruvido ed allappante.

AUSTERO: Vino corposo, strutturato ed invecchiato in modo ottimale.

 

 

BARRIQUE: Botti della capacità di 225 litri, in legno di rovere stagionato per due anni. In tale contenitore vengono invecchiati i vini di migliore qualità. E' detto anche carato.

BLANC de BLANKS: Francesismo significante: vino bianco da uve bianche.

BLANC de NOIRS: Francesismo che tradotto significa: vino bianco da uve nere.

BOUCHONNE': Francesismo indicante la presenza nel vino di odore e sapore di muffa nel tappo

BOTITRIZZATO : Vino ottoneuto con uve colpite da muffa nobile "botrytis cinerea".

BOTRYTIS CINEREA:conosciuta anche come marciume grigio, è un fungo che ricopre l'acino di un ammasso feltroso grigiastro che ne causa la marcescenza. Si cura con prodotti specifici di cui bisogna fare un uso molto attento.

BOTTIGLIA: Contenitore in vetro per il vino. E' di diversi tipi: Bordolese per rossi , Bordolese per bianchi , Borgognona , Renana , Champagnotta , Fiasco , Albeisa e Pulcianella

BOUQUET: Insieme delle percezioni olfattive.

BRUSCO :Vino tendente all'aspro ma non sgradevole.

BRUT:Vino spumante secco cui è stato aggiunto, in minima parte, un liquer d'expedition

 

 

 

 

CALDO: Senzazione data da un vino ricco di alcol e glicerina.

CARATO:Vedi barrique.

CLONI:Gruppo di piante discendenti per moltiplicazione da una unica pianta selezionata.

CONSISTENZA: Compattezza e consistenza di un alimento oppure concentrazione di un vino.

CORPO: Struttura, spessore del vino, derivante da ricchezza di sostanze estrattive.

CORPOSO: Vino ricco di estratti e alcol dove sia coloro che sapore risultano in armonia

CORTO: Vino di carente persistenza gustativa.

COUPAGE: Termine francese rispondente al nostro "taglio", cioè miscelazione di più vini mosti o acqueviti.

CRU: Francesismo a indicare un vigneto specifico che, per microclima ed esposizione origina uve idonee a produzioni vinicole di livello superiore. ì

CULTIVAR:sottospecie di uno specifico vitigno

CRUDO: Indica un vino giovane oppure troppo acido e disarmonico.

CUVEE: Termine francese a indicare un assemblaggio di vini di diverse annate e provenienze. Pratica normalmente effettuata nello Champagne allo sopo di bilanciare pregi e difetti dei vari "cru" e, mediante oculata scelta e assemblaggio delle varie annate, ottenere sempre il carattere e il gusto che contraddistingue le varie case produttrici.

 

 

 

DEGUSTAZIONE:Vedi la definizione su questa pagina.

DELICATO:Vino dotato di armonia e finezza.

DISARMONICO: Forte squilibrio in un cibo o un vino per l'eccesso o la carenza di un componente

DEBOLE: Vino fugace poiché carente dell' alcolicità necessaria a fornirgli farza e prepotenza.

DECREPITO: Vino ormai troppo vecchio, che ha definitivamente perso le caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono.

DEGOUGEMENT: Altrimenti detta "sboccatura" è una delle fasi più importanti della spumantizzazione. Con sistemi adeguati serve ad eliminare il deposito formatosi nella bottiglia.

DISTINTO: Vino di classe, contraddistinto da personalità ed equilibrio.

D.O.C.: Denominazione di Origine Controllata. Complessa normativa che regola la produzione dei vini di qualità. E' riservata ai vini rispondenti alle condizioni ed ai requisiti richiesti dai relativi disciplinari di produzione.

D.O.C.G.: Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Riservta ai vini di pregio particolare che devono quindi rispondere ai più restrittivi requisiti imposti nei vari disciplinari.

DOLCE: Presente nell' aroma e soprattutto nel sapore, quando in un vino la presenza di zucchero e alcoli è chiaramente distinguibile.

DOSAGGIO: Operazione consistente nell' aggiunta di una certa quantità du liqueur d' expèdition negli champenois.

DURO: Vino disarmonico, ove l' acidità e la tannicità appaiono in eccesso.

 

 

 

EFFERVESCENZA:Le bollicine dei vini frizzanti e degli spumanti. Riescono a sgrassare le papille gustative.

ELEGANTE:Vino molto equilibrato.

ENOLOGIA:Scienza che studia la produzione del vino

EQUILIBRATO:Vino i cui componenti sono ben proporzionati fra loro.

ERBACEO:Sentore vegetale caratteristico di vitigni quali il cabernet ed il merlot. E' particolarmente avvertito nei vini giovani.

ESAME GUSTATIVO:Vedi la definizione su questo sito nella pagina degustazione.

ESAME OLFATTIVO: Vedi la definizione su questo sito nella pagina degustazione.

ESAME VISIVO:Vedi la definizione su questo sito nella pagina degustazione.

ESTERI: Composti organici presenti in quantità variabile nel vino. Sono il risultato di combinazioni fra acidi ed alcoli e conferiscono, durante l' esterificazione, maggiore bouquet.

ESTRATTO SECCO: L' insieme delle sostanze solide che rimarrebbero dopo che da un vino vengono fatte evaporare l' acqua e l' alcool. La ricchezza o meno di tali sostanze è importante ai fini della maggiore o minore struttura e corposità di un vino ("scarno" se carente di estratto secco, "pesante" se tale estratto risulta in eccesso).

ETEREO: Vino dal profumo un po' pungente che ricorda il caratteristico sentore degli eteri. E' frequente nei vini invecchiati il cui bouquet si è col tempo arricchito. Appare positivo se integrato nel vino, poiché ne favorisce la complessità; negativo se la domina.

ETERI: Composti organici presenti in quantità variabile nel vino. Sono il risultato di combinazioni tra uguali o differenti molecole di alcool e conferiscono, durante l' eterificazione maggior bouquet.

EVANESCENTE: Nell' esame degli spumanti si riferisce alla persistenza della spuma quando svanisce troppo presto. Si evidenzia anche nei vini tranquilli qualora il profumo appaia di scarsa persistenza

 

 

FERMENTAZIONE:E' il processo biochimico che porta alcune sostanze organiche a trasformarsi in altri composti organici:

ALCOLICA: Trasformazione degli zuccheri in alcool etilico, anidride carbonica ed altri prodotti secondari, compiuta da un lievito (fungo) appartenente agli "ascomiceti"

MALOLATTICA: Trasformazione dell'acido malico in acido lattico, con produzione di anidride carbonica, da parte di "batteri lattici."

FIASCO:Vedi Bottiglia.

FILANTE:Si dice di un vino colpito da una malattia microbica dovuta ad agenti da ascriversi al gruppo dei 'batteri lattici'. Il vino colpito da filante si presenta piatto, smorto ed intorbidito ed è facilmente riconoscibile perché al momento della mescita cola dalla bottiglia con un aspetto appunto filamentoso. Tale aspetto può essere efficacemente ridimensionato con energici sbattimenti aggiungendo al vino corrette dosi di anidride solforosa.

FIORETTA:Velo biancastro sulla superficie del vino provocata da un'alterazione ossidativa dovuta all'azione di lieviti. La malattia deve essere curata ai primi sintomi per impedire lo sviluppo dei lieviti che potrebbero causare acescenza. Visto che questi microorganismi necessitano di ossigeno è importante evitare il formarsi di sacche d'aria.

FORMAZIONI COLLOIDALI Sono causate da insolubilizzazione di composti od aggreganti contenenti Fe o Cu.

FOUDRE CONTENITORE:di grande capacità (circa 900 litri) in castagno mo rovere per la conservazione dei vini.

FRAGRANTE:Vino dai profumi intensi ed eleganti.

FRANCO:Vino che trasferisce profumi e sapori ben definiti.

FRESCO:Sensazioni olfattive e gustative caratteristiche di un vino giovane.

FRIZZANTE:Vino che contiene, per naturale fermentazione, una certa quantità di anidride carbonica.

FRUTTATO:Vino sia bianco che rosso con profumi e sapori di frutta gradevolmente intensi. Tipico dei vini giovani

FECCIOSO: Vino che presenta il gusto e l' odore caratteristico di "feccia", derivante dal prolungato soggiorno sulle proprie fecce.

FIACCO: Vino privo di nerbo e vivacità.

FOXY: Termime inglese usato per definire l' aroma e il sapore, spesso sgradevoli, di "volpino" proprio dei vini nord-americani (da Vitis Labrusca) e in misura minore degl iibridi produttori

 

 

GENEROSO:Vino di elevata alcolicità che trasmette un senso di forza.

GIOVANE:Vino dell'ultima vendemmia.

GIRATO:Degradazione dell'acido tartarico da parte dei batteri lattici. Il vino si presenta nettamente velato e sgradevole al gusto. Un vino colpito da questa malattia non può essere recuperato, ma il normale uso di anidride solforosa può prevenitre queste alterazioni.

GLICERINA:Appartenente alla famiglia degli alcoli si produce durante la fermentazione alcolica e contribuisce alla morbidezza del vino.

GOUDRON: Cioè "catrame", indica la sensazione che si rileva all' esame olfattivo di vini invecchiati. Esempio tipico, il Barolo.

GRANDE TERMINE:con il quale si definisce, un pò impropriamente, un vino completo.

GRASSO SENSAZIONE:data da un vino ricco di estratti.

 

 

 

 

 

 

I.G.T. Indicazione Geografica Tipica.

INEBRIANTE:Vino che trasmette piacevoli sensazioni.

INNESTO:Metodo per trapiantare un frammento di una varietà d'uva sul tralcio di un'altra vite.

INTENSO:Vino dal colore e profumo molto presenti

 

 

 

LATTONI ESTERI CICLICI:Sono il primo stadio della formazione dell'alcool, di sapore dolciastro. Possono essere indizio di mannite o dell'alcool evanescente che è presente nel gusto agrodolce.

LEGGERO:Vino poco alcolico piacevole ed equilibrato.

LIEVITI MICRORGANISMI:per la fermentazione.

LIQUOROSO:Vino con struttura, dolcezza ed alcolicità affini ai liquori.

 

 

 

MACERAZIONE:Fase della vinificazione in cui la buccia rimane a contatto con la polpa e ne estrae molte sostanze importanti soprattutto nella produzione di grandi vini rossi.

MACERAZIONE LIMITATA:Per vini di non grande struttura, con tempi di permanenza limitati.

MADERIZZAZIONE:Accentuata modificazione del profumo e del sapore di un vino, soprattutto bianco, dopo un periodo di invecchiamento più o meno prolungato. Pur essendo un difetto, in alcuni vini passiti quali il Madera, il Porto ed il Marsala la presenza di sostanze sviluppatesi con la maderizzazione quali l'acetaldeide viene considerato caratteristico e tipico.

MAGRO: Carente di materie estrattive, un po' vuoto.

MARSALATO: Se tipico dei vini conciati, come il Marsala; diviene difetto nelle altre tipologie di vini poiché ne altera, col suo gusto marcato, i caratteri organolettici.

MATURO:Vino pronto per essere bevuto.

METHODE RURALE:Indica vini spumanti prodotti artigianalmente che non posso fregiarsi della dizione AOC.

METODO CHAMPENOIS O CLASSICO:La cui caratteristica principale è la rifermentazione in bottiglia è noto fin dal 1670. Numerose sono le fasi del procedimento fra cui:

Imbottigliamento o tiraggio del vino base in cui il vino è imbottigliato con i lieviti necessari in bottiglie che sono stivate in cantina in posizione orizzontale;

Fermentazione e maturazione sui lieviti per un periodo minimo di 9 mesi;

Remuage sur le pupitres in cui le bottiglie sono costantemente ruotate su se stesse per la deposizione dei sedimenti;

Degorgement o sboccatura che serve per rimuovere i sedimenti;

Dosaggio e tappatura che sono le fasi conclusive e che servono a fornire le ultime caratteristiche allo spumante.

METODO CHARMAT:Metodo di spumantizzazione che utilizza l'autoclave con i seguenti passaggi:

Preparazione del vino base;

Travaso in grande recipiente con aggiunta di lieviti selezionati ed inizio fermentazione;

Fermentazione e maturazione per un periodo dipendente dal tipo di spumante;

Stabilizzazione dello spumante tramite refrigerazione e filtrazione;

Imbottigliamento isobarico;

Pastorizzazione in bottiglia a bassa temperatura.

MILLESIMO: E' sinonimo di annata e normalmente viene indicato in annate particolari.

MORBIDO:Vino gradevole, morbido ma non dolce.

MOSTO: Prodotto dalla pigiatura dell'uva fresca non deve avere gradazione inferiore agli otto gradi.

MOUSSEUX: Francesismo indicante i vini spumanti.

 

 

 

NERBO: Vino di corpo e carattere per la buona acidità.

NERVOSO:Vino morbido ma brioso.

NETTO:Profumo senza difetti.

NOBILE: Vino proveniente da vigneti di particolare pregio.

NOVELLO: Vino ottenuto mediante il procedimento della macerazione carbonica. Per legge può essere messo in vendita a partire dal 6 Novembre dell'anno di vendemmia. Venne introdotto in Toscana dall'enologo Giacomo Tachis nel 1975 dopo un viaggio in Francia alla scoperta del Beaujolais noveau, cioé l'equivalente francese. Devee essere consumato entro

NUANCE: Altro francesismo che tradotto significa sfumatura, utilizzato nell' identificazione visiva e olfattiva

 

 

OIDIO:Fungo che rimane sulla superficie delle foglie e degli acini a cui sottrae alimenti. La buccia dell'acino imbianchisce e si spacca e le foglie si coprono di un velo bianco. Può essere combattuta con zolfo o altri prodotti da contatto.

OSSIDATO: Vino che si presenta più scuro del normale a causa di un eccessivo contatto con l'aria.

 

 

 

PASSITO: Vino ottenuto da uve appassite per unc erto periodo.

PASTOSO: Vino contenente zucchero ma non in misura tale da sovrastare gli altri elementi.

PERPECIBILITA':Soglia al di sopra della quale cominciamo a distinguere le componenti gusto-olfattive.

PERLAGE: Bollicine di anidride carbonica che si formano nel bicchiere riempito di spumante. Più lo spumante è di qualità e più sono fini e continue

PERONOSPERA: Fungo che colpisce la vite che provoca la morte delle foglie per arresto del decorso linfatico.

PERSISTENZA: Durata delle sensazioni gustative ed olfattive offerte dal vino. La lunga durata è indice di qualità.

PIATTO: Vino disarmonico per mancanza di acidità.

PIENO: Vino dall' ottima struttura gustativa.

PIGMENTI FENOLICI: Sono le componenti che conferiscono al vino il colore e differiscono in qualità e quantità in funzione della tipologia ed evoluzione dei vini.

PLASMOPARA VITICOLA: Vedi Peronospora

POTENTE: Vino con alcolicità e aromi molto accentuati.

PROFUMATO: Vino o cibo che trasmette sensazioni aromatiche molto piacevoli.

PRONTO: Vino adatto al consumo senza ulteriore invecchiamento.

PUNGENTE: Tipico dei vini bianchi per eccesso di acidità o nei cibi per eccesso di acido citrico.

 

 

 

 

RETROGUSTO: Sensazioni che si avvertono dopo la deglutizione.

RIDOTTO: E' tipico dei vini invecchiati a lungo in ambienti poveri di ossigeno (bottiglia). La sensazione tende ad attenuarsi con l'ossigenazione a contatto con l'aria.

ROBUSTO: Vino ben strutturato, ricco di alcol.

ROTONDO: Vino ricco di glicerina e di gusto morbido.

 

 

 

SAPIDO: Vino acido e ricco di sali minerali.

SAPORITO: Cibo dal sapore gradevolemolto gustoso o ricco di sale.

SBOCCATURA: Azione per l'eliminazione dei depositi dello spumante metodo classico. Per i non millesimati è indicativa dell'età.

SCHIETTO: Vino che trasmette sensazioni in maniera diretta ed immediata.

SECCO: Vino senza contenuto di zuccheri per l'avvenuta completa trasformazione in alccol.

SFUMATO: Vino che trasferisce sensazioni non definite.

SOMMELLIER: E' il tecnico degustatore del vino nonché colui che si occupa della gestione della cantina e della carta dei vini nei pubblici esercizi.

SPEZIATO: Vino aromatico con sentori di spezie.

SPOLLONATURA: Operazione di eliminazione dalla vite dei germogli inutili.

SPREMITURA: Si riferisce ad uva o vinacce

SPUNTO: Vedi acescenza.

STAGIONATO Vino non vecchio ma che ha raggiunto la propria maturità.

STRUTTURA Il complesso delle componenti di un vino

SUCCULENZA Tipico di un cibo che ci fa salivare molto.

SVANITO: Vino che ha subito una perdita temporanea dei suoi profumi tipici. Può essere dovuto ad una blanda ossidazione, di norma reversibile tipica dei vini appena imbottigliati e che necessitano, per 'riprendersi', di un periodo di affinamento in bottiglia.

 

 

 

TAGLIO: Mescolanza di vini diversi.

TASTEVIN: Simbolo dell'attività del sommelier,è uno strumento antichissimo ed i cui primi ritrovamenti risalgono a ben 3500 anni fa. Anche negli affreschi di Pompei si possono vedere tastevin simili a quelli oggi utilizzati. Sostituisce senza impaccio qualsiasi tipo di bicchiere consentendo ottime sensazioni visive congiunte ad un'ottima esaltazione delle sensazioni olfattive. Ne esistono di vari tipi e di varie dimensioni. Lo scopo delle incavature è quello di riflettere la luce da ogni angolazione illuminando il vino in maniera ottimale. Nello specifico il vino bianco deve essere “visto” sulle nervature mentre quello rosso sulle 8 cupole. Per quanto riguarda gli aromi la parte dello strumento da utilizzare sono le 14 perline che ampliano la superficie di evaporazione del vino.

TANNINI: Presenti nell'uva (buccia, raspo e vinaccioli), sono composti fenolici che conferiscono il colore ai vini rossi e permettono la longevità e conservazione del vino. Conferiscono la caratteristica di astringenza ma, con l'invecchiamento del vino e conseguente polimerizzazione, si ammorbidiscono ed elevano la qualità del vino che può avere ricevuto anche tannini gallici (ceduti dal legno) durante il periodo di permanenza in botte.

TENUE: Di colore o profumo leggeri.

TIGNOLA: Insetto che rappresenta una malattia della vite.

TRANQUILLO: Vino che ha terminato la fermentazione.

 

 

 

UNTUOSO: Cibo ricco di grassi. Per un vino è indice di eccesso di glicerina o zuccheri.

UVAGGIO: Miscela di uve per la produzione di un unico vino.

 

 

 

 

VELATO:Vino poco limpido.

VELLUTATO: Vino armonico. Morbido.

VIN DE GOUTTE: La prima leggera spremitura. Altissima qualità.

VIN DE PRESSE: Corrisponde a quello che in toscana si definisce "strinto" ovvero vino di non alta qualità, marcatamente tannico attenuto da forti pressioni applicate alla pressa che esaurisce le vinacce alla fine della fermentazione.

VINIFICAZIONE: E' l'insieme delle operazioni necessarie a trasformare l'uva in vino. Può essere in rosso, rosato o bianco a seconda della sua durata e delle uve utilizzate.

VINIMATIC: Pressa continua.

VINO AROMATTIZZATO: Sono vini aromatizzati con l'aggiunta di infusione o estratti di erbe o droghe come il cardo, la centaurea, il timo, la maggiorana, l'assenzio, l'achillea, la china, il rabarbaro, la cannella, il coriandolo. Ciò per apportare al vino aromi peculiari perlopiù amarognoli.

VINO CONCIATO: Per concia si intende l'insieme di diverse sostanze ricavate dalle uve o dal mosto e che conferiscono al vino, congiuntamente al grado alcoolico, caratteristici aromi e gusti tipici delle diverse tipologie. Sono: il nostro Marsala, o i portoghesi Porto, Madeera e Moscatel de Setubal, gli spagnoli Sherry e Malaga.

VINOSO: Profumo tipico dei vini giovani che ricordano il mosto.

VITICOLTURA: E' l'insieme delle tecniche utilizzate per impiantare e condurre in produzione il vigneto. Fra i principali sistemi di allevamento della vite abbiamo l'alberello, il guyot e la pergola.

VIVACE: Vino con anidride carbonica.

V.Q.P.R.D. Vino di Qualità Prodotto in Regione Determinata

V.S.Q.Vino Spumante di Qualità

V.S.Q.P.R.D. Vino Spumante di Qualità Prodotto in Regione Determinata

VELLUTATO: La notevole ricchezza alcolica e glicerinica, se ben bilanciata, apporta al vino una sensazione di setosità e rotondità notevole, simile al velluto.

V.Q.P.R.D.: Sigla in uso nel Mercato Comune Europeo il cui significato è: Vino di Qualità Prodotto in Regioni Determinate. In Iatlia vi rientrano le D.O.C. e le D.O.C.G., ossia vini conformi alle varie disposizioni del regolamento.

 

ZUCCHERI: Importanti costituenti del vino, necessari nell' ammorbidire la componente acida e facenti parte, analogamente all' alcool ad alla glicerina, della Morbidezza, essenziale nei parametri dell' equilibrio.

 

L'Italia del vino

 

 

 

Valle d'Aosta

 

Valle d'Aosta (DOC)

DM del 30/07/1985 ( GU n. 73 del 28/03/1986 )

Lungo la valle della Dora Baltea, per oltre 80 chilometri, in valli caratterizzate da microclimi particolarmente favorevoli, vengono coltivati i ben 22 vitigni riconosciuti legalmente. Questa DOC regionale comprende le seguenti sottodenominazioni (o dal nome del vitigno o dalla località di produzione):Bianco o Blanc,Rosso o Rouge, Rosato o Rosé,Chardonnay,Fumin,Gamay,Müller Thurgau,Petit Rouge,Petite Arvine,Pinot Grigio o Pinot Gris,Pinot Nero o Pinot Noir (vinificazione in bianco), Pinot Nero o Pinot Noir (vinificazione in rosso), Premetta, Arnad-Montjovet,Blanc de Morgex et de La Salle,Chambave.

 

Piemonte

 

Albugnano (DOC)

Nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano-Marmorito, tutti in provincia di Asti, con le uve di Nebbiolo (minimo 85%) e con quelle di Freisa e/o Barbera e/o Bonarda (massimo 15%) si producono questi vini:Rosso,Rosato,Superiore.

 

Asti (DOCG)

D.M. 14/11/77 (G.U. n. 20 del 20/01/78)

Nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, esclusivamente con le uve di Moscato bianco, si produce un tipico vino piemontese in due tipologie diverse.

Moscato d’Asti è un vino dal colore paglierino più o meno intenso; limpidezza brillante; odore caratteristico, fragrante; sapore dolce, aromatico, caratteristico, talvolta vivace. Gradazione minima: 11°. Uso: da fine pasto.

È consentito che questo vino possa essere destinato, entro il 30 giugno successivo alla vendemmia, alla elaborazione dell’ "Asti Spumante", se corrisponde alle caratteristiche previste dal disciplinare di produzione.

Asti o Asti Spumante con una spumantizzazione effettuata con il metodo della fermentazione naturale in bottiglia o in autoclave si ottiene questo vino dalla spuma fine e persistente; limpidezza brillante; colore da paglierino a dorato assai tenue; odore caratteristico, spiccato, delicato; sapore aromatico, caratteristico, delicatamente dolce, equilibrato. Gradazione minima: 12°. Uso: da fine pasto.

Barbaresco (DOCG)

D.M. 23/04/66 (G.U. n. 145 del 14/06/66)

Questo vino, che proviene dalle uve dei vitigni Nebbiolo delle sottovarietà Michet, Lampia e Rosé, ha preso il nome dal comune omonimo in provincia di Cuneo. È un ottimo vino di colore rosso granato con riflessi arancioni; profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso; sapore asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni; quattro anni per la "riserva". Uso: da arrosto.

Barbera d'Alba (DOC)

D.M. 27/05/70 (G.U. n. 228 del 09/09/70)

Nella zona collinare di Alba, in provincia di Cuneo, si produce, con le uve di Barbera, l’omonimo vino dal colore rosso rubino intenso da giovane e con tendenza al rosso granato dopo l’invecchiamento; odore vinoso intenso, caratteristico, profumo delicato; sapore asciutto, di corpo, leggermente tannico che, dopo l’invecchiamento, diventa pieno e armonico. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto. Invecchiamento obbligatorio: un anno per il tipo "superiore" con una gradazione di 12,5°.

Barbera d'Asti (DOC)

D.M. 09/01/70 (G.U. n. 73 del 23/03/70)

Prodotto nelle provincie di Asti e Alessandria, con le uve del vitigno Barbera e con l’eventuale piccola aggiunta (massimo 15%) di Freisa, Grignolino e Dolcetto, questo vino ha un colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso con profumo caratteristico tendente all’etereo con l’invecchiamento; sapore asciutto, tranquillo, di corpo con adeguato invecchiamento più armonico gradevole, di gusto pieno. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto. Con un invecchiamento di almeno un anno, di cui sei mesi in legno, e con una gradazione minima di 12,5°, questo vino può fregiarsi della qualifica "superiore".

Barbera del Monferrato (DOC)

D.M. 09/01/70 (G.U. n. 72 del 21/03/70)

La zona di produzione di questo vino ricade in parte nella provincia di Alessandria ed in parte in quella di Asti. È ottenuto dalle uve del vitigno Barbera con una eventuale piccola percentuale (massimo 15%) di Fresia, Grignolino e Dolcetto. Ha un colore rosso rubino più o meno intenso; odore vinoso; sapore asciutto o leggermente abboccato, mediamente di corpo, talvolta vivace o frizzante. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Con un invecchiamento obbligatorio di un anno ed una gradazione di 12,5° può avere la qualificazione "superiore".

Barolo (DOCG)

D.M. 01/07/80 (G.U. n. 21 del 22/01/81)

Meraviglioso vino da arrosto che si produce con le uve di Nebbiolo delle sottovarietà Michet, Lampia e Rosé maturate in una ristretta zona delle Langhe che fa capo a Barolo in provincia di Cuneo. Ha un colore rosso granato con riflessi arancioni; profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso; sapore asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato. Gradazione minima: 13°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni; cinque anni per la "riserva". Uso: da arrosto. La denominazione "Barolo chinato" è consentita per il vino aromatizzato, preparato utilizzando come base il vino Barolo.

Boca (DOC)

D.M. 18/07/69 (G.U. n. 226 del 05/09/69)

In prevalenza con le uve di Nebbiolo (Spanna) e con quelle di Vespolina e Bonarda novarese (Uva rara), raccolte sulla sponda sinistra del fiume Sesia (provincia di Novara), si ottiene questo vino dal colore rosso rubino brillante con leggere sfumature di granato; odore caratteristico e gradevole profumo di mammola; sapore sapido, asciutto, armonico con retrogusto di melagrana. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Gradazione minima: 12°. Uso: da arrosto.

Brachetto d'Acqui (DOCG)

D.M. 24/04/96 (G.U. n. 132 del 07/06/96)

Esclusivamente con le uve del vitigno Brachetto, provenienti da vigneti collinari situati nei territori amministrativi di diciotto comuni della provincia di Asti e di otto comuni della provincia di Alessandria, tra cui Acqui Terme, si ottiene questo tipico vino dal colore rosso rubino di media intensità e tendente al granato chiaro o rosato; aroma muschiato, molto delicato, caratteristico; sapore dolce, morbido, delicato. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da fine pasto. Viene prodotto anche nel tipo "spumante", con spuma fine e persistente e stesse caratteristiche del tipo tranquillo. Gradazione minima: 12°.

Brachetto d'acqui sostituito nel 1996 dalla DOCG (DOC)

D.M. 13/08/69 (G.U. n. 282 del 07/11/69)

Bramaterra (DOC)

D.M. 09/04/79 (G.U. n. 285 del 18/10/79)

In alcuni comuni della provincia di Vercelli, dalle uve provenienti dai vitigni Nebbiolo (Spanna), Croatina, Bonarda e Vespolina, si ottiene questo vino dal colore rosso granato con riflessi aranciati che si attenua con il tempo; profumo caratteristico, intenso, lievemente etereo che si affina con l’invecchiamento; sapore pieno ed asciutto, vellutato, con gradevole sottofondo amarognolo, fine ed armonico. Gradazione minima: 12°. Uso: da arrosto. Invecchiamento obbligatorio: due anni; tre anni per la "riserva".

Canavese (DOC)

D.M. 12/09/96 (G.U. n. 227 del 27/09/96)

A nord del capoluogo piemontese, nell’omonima zona e più precisamente nell’intero territorio di novantotto comuni in provincia di Torino, sette comuni in provincia di Biella e un comune in provincia di Vercelli, vengono prodotti vini a denominazione di origine "Canavese" nei tipi:Bianco,Rosso,Rosato,Barbera,Nebbiolo.

Carema (DOC)

D.M. 09/07/67 (G.U. n. 199 del 09/08/67)

All’estremo lembo nord della provincia di Torino, nel territorio comunale di Carema, con le uve del vitigno Nebbiolo (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, raccomandati o autorizzati nella zona, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino volgente al granato; odore fine e caratteristico che ricorda la rosa macerata; sapore morbido, vellutato, di corpo. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni (a decorrere dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve); quattro anni per la "riserva". Uso: da arrosto.

Colli Tortonesi (DOC)

D.M. 09/10/73 (G.U. n. 68 del 13/03/74)

Nella fascia collinare del Tortonese, ovvero in tutto o parte del territorio di una trentina di comuni della provincia di Alessandria, tra cui Tortona, si producono i seguenti tipi di vino, bianchi e rossi, con e senza specificazione di vitigno:Bianco,Rosso,Chiaretto,Cortese,Barbera,Dolcetto.

Nell’intero territorio amministrativo di ventotto comuni della provincia di Torino, si producono i seguenti vini rossi, con e senza specificazione di vitigno: Rosso, Barbera, Bonarda, Malvasia.

In una zona più ristretta, comprendente l’intero territorio comunale di Baldissero Torinese, Montaldo Torinese e Pavarolo e parte di quello di Andezeno, Arignano, Castiglione Torinese, Chieri, Marentino e Pino Torinese, si produce invece il vino:Pelaverga o Cari.

Colline Novaresi (DOC)

D.M. 05/11/94 (G.U. n. 251 del 30/11/94)

Nei vigneti collinari, di giacitura ed esposizione adatte, situati nel territorio di ventisei comuni della provincia di Novara, si producono diversi tipi di vino raggruppati sotto l’unica denominazione di origine controllata "Colline Novaresi".

Cortese dell'alto Monferrato (DOC)

D.M. 20/07/79 (G.U. n. 322 del 26/11/79)

Questo vino si ottiene dalle uve del vitigno Cortese coltivato nelle province di Asti e Alessandria ed eventualmente con altre uve bianche (escluse quelle aromatiche) in percentuale non superiore al 15%; ha un colore paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino; odore caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente; sapore asciutto, armonico, gradevolmente amaro. Gradazione minima: 10°. Uso: antipasti o da pasto leggero. Viene prodotto anche nel tipo "spumante" o "frizzante".

Cortese di Gavi sostituito dalla DOCG nel 1997 (DOC)

D.M. 26/06/74 (G.U. n. 294 del 12/11/74)

Coste della Sesia (DOC)

D.M. 14/09/96 (G.U. n. 227 del 27/09/96)

Sulle colline che si affacciano sul fiume Sesia, nel territorio di diciotto comuni delle province di Vercelli e di Biella, si producono i seguenti tipi di vino, bianchi e rossi, con o senza specificazione di vitigno:Bianco,Rosso,Rosato,Bonarda o Uva Rara,Croatina,Nebbiolo o Spanna,Vespolina.

Dolcetto d'Acqui (DOC)

D.M. 01/09/72 (G.U. n. 308 del 27/11/72)

Con le uve di uno fra i più importanti vitigni piemontesi, il Dolcetto, diffuso in varie province della regione, si ottiene questo vino che prende il nome dal comune di Acqui, in provincia di Alessandria, ed ha colore rosso rubino intenso, con tendenza al rosso mattone con l’invecchiamento; odore vinoso e sapore asciutto, morbido o amarognolo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Il tipo "superiore", con un anno di invecchiamento obbligatorio, ha una gradazione minima di 12,5°.

Dolcetto d'Alba (DOC)

D.M. 16/07/74 (G.U. n. 276 del 23/10/74)

È questo un altro rinomato Dolcetto preparato con le uve del vitigno omonimo prodotte sulle colline dell’Albese (Cuneo). Ha un colore rosso rubino tendente, a volte, al violaceo nella schiuma; odore vinoso, gradevole, caratteristico; sapore asciutto, gradevolmente amarognolo, di buon corpo, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Il tipo "superiore", con un anno di invecchiamento obbligatorio, ha una gradazione minima di 12,5°. Uso: da pasto.

Dolcetto d'Asti (DOC)

D.M. 10/06/74 (G.U. n. 269 del 15/10/74)

Dalle uve di Dolcetto, prodotte nella zona collinare astigiana, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino vivo; odore vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, vellutato, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Il tipo "superiore" ha una gradazione di 12,5° e un invecchiamento obbligatorio di un anno. Uso: da pasto.

Dolcetto delle Langhe Monregalesi (DOC)

D.M. 06/07/74 (G.U. n. 276 del 23/10/74)

Con le uve raccolte sulle colline poste a cavallo del fiume Tanaro in provincia di Cuneo, si produce questo vino dal colore rosso rubino vivo; odore vinoso, gradevole, caratteristico; sapore asciutto, gradevole, amarognolo, di discreto corpo. Gradazione minima: 11°. Con un invecchiamento di un anno ed una gradazione di 12° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Uso: da pasto.

Dolcetto di Diano d'Alba (DOC)

D.M. 03/05/74 (G.U. n. 269 del 15/10/74)

Nella zona esclusivamente collinare del comune di Diano d’Alba (Cuneo) si produce un altro Dolcetto dal colore rosso rubino; odore vinoso, gradevolmente caratteristico; sapore asciutto, gradevolmente mandorlato, di buon corpo, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Il tipo "superiore", con un anno di invecchiamento, ha una gradazione minima di 12,5°. Uso: da pasto.

Dolcetto di Dogliani (DOC)

D.M. 26/06/74 (G.U. n. 299 del 16/11/74)

Nel territorio collinare di Dogliani e di pochi altri comuni circostanti, in provincia di Cuneo, dalle uve di Dolcetto, si ottiene un piacevole vino dal colore rosso rubino tendente al violaceo; odore vinoso, gradevole, caratteristico; sapore asciutto, amarognolo, delicato, di discreto corpo, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Il tipo "superiore", con un anno di invecchiamento, ha una gradazione di 12,5°.

Dolcetto d'Ovada (DOC)

D.M. 01/09/72 (G.U. n. 311 del 30/11/72)

Anche questo vino è ottenuto dalla vinificazione delle uve del vitigno Dolcetto, prodotto nella provincia di Alessandria. È un vino dal colore rubino piuttosto intenso; odore vinoso, caratteristico; sapore asciutto, morbido, gradevolmente amarognolo. Gradazione minima: 11,5°. Il tipo "superiore", con un anno di invecchiamento, ha una gradazione di 12,5°. Uso: da pasto.

Erbaluce di Caluso o Caluso (DOC)

D.M. 09/07/67 (G.U. n. 203 del 14/08/67)

Esclusivamente con le uve del vitigno Erbaluce, provenienti da vigneti posti nel territorio di trentatré comuni della provincia di Torino, tra cui Caluso, di Moncrivello, in provincia di Vercelli, e di Roppolo, Viverone e Zimone, in provincia di Biella, si ottiene questo vino dalla limpidezza brillante; dal colore giallo paglierino; odore vinoso, fine, caratteristico; sapore secco, fresco, caratteristico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

Viene prodotto anche nel tipo "spumante", con spuma leggera, evanescente; perlage fine e persistente; colore paglierino scarico; odore delicato, caratteristico; sapore asciutto, fresco, fruttato, caratteristico. Gradazione minima: 11,5°.

Con uve sottoposte ad un’accurata cernita e ad un periodo di appassimento, che deve protrarsi fino al 1° febbraio dell’anno successivo alla vendemmia, si ottiene invece il tipo "passito", dalla limpidezza brillante; colore che va dal giallo oro all’ambrato scuro; profumo delicato, caratteristico; sapore dolce, armonico, pieno, vellutato. Gradazione minima: 17°. Invecchiamento obbligatorio: quattro anni, cinque per la "riserva". Uso: da fine pasto.

Fara (DOC)

D.M. 13/08/69 (G.U. n. 279 del 04/03/69)

Noto da antica data e prodotto nell’omonimo comune in provincia di Novara, ha per vitigno base il Nebbiolo (più noto come Spanna) unito ad una minima percentuale di Vespolina e Bonarda novarese. È un vino rosso rubino dal profumo fine di mammola e dal sapore asciutto, sapido, armonico. Gradazione minima: 12°. lnvecchiamento obbligatorio: tre anni. Uso: da arrosto.

Freisa d'Asti (DOC)

D.M. 01/09/72 (G.U. n. 311 del 30/11/72)

Con le uve di un vecchio vitigno di origine piemontese, il Freisa, prodotte nella zona collinare della provincia di Asti, si ottiene un apprezzato vino dal colore rosso cerasuolo o granato, con caratteristico profumo di lampone o di rosa e dal sapore amabile, fresco, gradevole. Il tipo "secco", con un leggero invecchiamento, è delicatamente morbido. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile. Con un anno di invecchiamento ed una gradazione di 11,5° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Lo stesso vino viene preparato anche nel tipo "spumante naturale" o "frizzante".

Freisa di Chieri (DOC)

D.M. 20/09/73 (G.U. n. 27 del 29/01/74)

Dalle uve di Freisa, maturate sulle colline torinesi che si spingono verso levante, oltre Chieri, si ottengono due tipi di vino:Secco,Amabile.

Gabiano (DOC)

D.M. 15/07/83 (G.U. n. 43 del 13/04/93)

Dai vitigni Barbera, Freisa e Grignolino coltivati sulle colline argillose e soleggiate del territorio comunale di Gabiano e di Moncestino, in provincia di Alessandria, si ottiene questo vino dal colore che va dal rosso rubino intenso al rosso granato con l’invecchiamento; odore vinoso con profumo caratteristico dopo l’invecchiamento; sapore asciutto, armonico e di giusto corpo. Gradazione minima: 12°. Uso: da arrosto. Il tipo "riserva" ha una gradazione di 12,5° e due anni di invecchiamento.

Gattinara (DOCG)

D.M. 20/10/90 (G.U. n. 59 del 11/03/91)

Nel comune di Gattinara, in provincia di Vercelli, con le uve di Nebbiolo (Spanna) e con l’eventuale piccola aggiunta di Vespolina e Bonarda di Gattinara, si ottiene questo vino, noto da secoli, ma di produzione piuttosto limitata. Ha un colore rosso granato tendente all’aranciato; profumo fine che ricorda quello della viola specie se molto invecchiato; sapore asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Gradazione minima: 12,5°. Con un invecchiamento non inferiore ai quattro anni e con una gradazione minima di 13°, questo vino può portare in etichetta la menzione aggiuntiva "riserva". Uso: da arrosto.

Gavi o Cortese Gavi (DOCG) Questo gradevole vino bianco viene prodotto nella zona collinare del territorio di dieci comuni della provincia di Alessandria, tra cui Gavi (da cui il nome). Si ottiene vinificando le sole uve del vitigno Cortese (localmente noto come Courteis) e si presenta di aspetto limpido; colore paglierino più o meno intenso; odore caratteristico, delicato; sapore asciutto, gradevole, di gusto fresco ed armonico. Gradazione minima: 10,5°. Viene prodotto anche nei tipi "frizzante" e "spumante". Uso: da aperitivo, da pesce.

Ghemme sostituito nel 1997 dalla DOCG (DOC)

D.M. 18/09/69 (G.U. n. 61 del 19/11/69)

In parte del territorio comunale di Ghemme e di Romagnano Sesia, in provincia di Novara, con le uve del vitigno Nebbiolo, localmente denominato Spanna (minimo 75%), e con quelle di Vespolina e/o Uva rara (massimo 25%) si ottiene questo vino dal colore rosso rubino con riflessi granata; profumo caratteristico, fine, gradevole ed etereo; sapore asciutto, sapido, con fondo gradevolmente amarognolo, armonico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni, di cui venti mesi in botti di legno e nove mesi di affinamento in bottiglia.

Può fregiarsi della menzione "riserva" il prodotto rispondente alle seguenti caratteristiche: colore rosso rubino tendente al granata; profumo caratteristico, fine, gradevole ed etereo; sapore sottile, asciutto, sapido, armonico, austero ma vellutato, con fondo gradevolmente amarognolo. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: quattro anni, di cui venticinque mesi in botti di legno e almeno nove mesi di affinamento in bottiglia. Uso: da arrosti, da formaggi stagionati e saporiti.

Grignolino d'Asti (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 128 del 24/08/73)

Nella vasta zona collinare con epicentro la città di Asti, si coltiva, da ancor prima del Settecento, il vitigno Grignolino che, unito a piccole percentuali di Freisa, produce questo vino dal colore rosso rubino con tendenza all’arancione se invecchiato; profumo caratteristico e delicato; sapore asciutto, gradevolmente amarognolo con persistente retrogusto. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

Grignolino del Monferrato Casalese (DOC)

D.M. 26/06/74 (G.U. n. 266 del 11/10/74)

Questo rinomato vino è ottenuto dalle uve di Grignolino prodotte dai vigneti ubicati sui terreni collinari della provincia di Alessandria alle quali talvolta si associano modesti quantitativi di uve Freisa. Ha un colore rosso rubino chiaro, con tendenza all’arancione se invecchiato; profumo caratteristico e delicato; sapore asciutto, leggermente tannico, gradevolmente amarognolo, con caratteristico retrogusto. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

Langhe (DOC)

D.M. 22/11/94 (G.U. n. 283 del 03/12/94)

In vigneti situati in terreni collinari soleggiati, di esposizione e giacitura adatte, in una vasta zona della provincia di Cuneo, comprendente l’intero territorio amministrativo di ben novantaquattro comuni, si producono diversi tipi di vino riuniti sotto l’unica denominazione di origine controllata "Langhe".

Lessona (DOC)

D.M. 03/12/76 (G.U. n. 58 del 02/03/77)

Prodotto nella zona collinare del comune omonimo, in provincia di Vercelli, proviene dalle uve del vitigno Nebbiolo (Spanna) alle quali potranno essere aggiunte piccole quantità di Vespolina e Bonarda. Ha un colore rosso granato con sfumature arancioni con l’invecchiamento; profumo caratteristico che ricorda la viola, fine ed intenso; sapore asciutto, gradevolmente tannico, piacevole, persistente retrogusto. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: due anni. Uso: da pasto.

Loazzolo (DOC)

D.M. 14/04/92 ( G.U. n. 97 del 27/04/92)

Sulle colline soleggiate situate nel comune di Loazzolo, in provincia di Asti, con le uve del vitigno Moscato bianco, sottoposte a graduale appassimento, si produce questo delizioso vino dolce dal colore giallo dorato brillante; odore complesso, intenso con sentori di muschio e vaniglia, frutti canditi; sapore dolce, caratteristico con lieve aroma di Moscato. Gradazione minima: 15,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni. Uso: da dessert.

Malvasia di Casorzo d'Asti (DOC)

D.M. 21/08/68 (G.U. n. 267 del 19/10/68)

Dalle uve della Malvasia nera che prende il nome dal comune di Casorzo (minimo 90%), a cui possono essere aggiunte quelle di Freisa e/o Grignolino e/o Barbera e/o di altri vitigni aromatici, raccomandati o autorizzati, provenienti dai vigneti della stessa Casorzo, di Grana e Grazzano, in provincia di Asti, e da quelli di Vignale Monferrato, Altavilla, Ottiglio, Grazzano, Badoglio e di Olivola, in provincia di Alessandria, si ottiene questo vino dal colore che va dal cerasuolo (rosato) al rosso rubino; dall’aroma caratteristico e fragrante; dal sapore dolce, leggermente aromatico, morbido, caratteristico. Gradazione minima: 10,5°, di cui almeno 4,5° in alcol svolto. Uso: da dessert.

Viene prodotto anche nel tipo "spumante", dal colore rosato più o meno intenso; odore aromatico caratteristico; sapore dolce, leggermente aromatico, morbido, caratteristico. Gradazione minima: 11°, di cui almeno 6° in alcol svolto. Uso: da dessert.

Con uve sottoposte ad appassimento sulla pianta si ottiene invece il tipo "passito", dal colore rosso rubino carico; odore intenso, complesso, caratteristico; sapore dolce, vellutato, caratteristico. Gradazione minima: 15°, di cui almeno 10° in alcol svolto. Uso: da fine pasto.

Malvasia di Castelnuovo Don Bosco (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 26 del 28/01/74)

Dalle uve di Malvasia di Schierano prodotte nella zona collinare astigiana, talvolta unite a modeste percentuali di uve Freisa, si produce, attraverso una particolare tecnica di vinificazione, un gradevole vino rosso cerasuolo, con aroma fragrante dell’uva di origine; dolce, leggermente aromatico, caratteristico, talvolta "frizzante". Gradazione minima: 10,5°. Viene prodotto anche nel tipo "spumante" con una gradazione di 11°. Uso: da fine pasto.

Monferrato (DOC)

D.M. 22/11/94 (G.U. n. 282 del 01/12/94)

Nell’intero territorio amministrativo di oltre 100 comuni della provincia di Alessandria e di altrettanti comuni della provincia di Asti si producono diversi tipi di vino riuniti sotto l’unica denominazione di origine controllata "Monferrato".

Nebbiolo d'Alba (DOC)

D.M. 27/05/70 (G.U. n. 228 del 09/09/70)

In una parte del territorio della provincia di Cuneo dalle uve del vitigno Nebbiolo si produce questo vino dal colore rosso rubino più o meno carico, con riflessi granato dopo l’invecchiamento; profumo caratteristico, tenue e delicato che ricorda la viola; sapore da secco a gradevolmente dolce, di buon corpo, vellutato, armonico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio per il tipo secco: un anno. II tipo amabile viene utilizzato per la preparazione del tipo "spumante". Uso: da pasto, se secco; da fine pasto se amabile o spumante.

Piemonte (DOC)

D.M. 22/11/94 (G.U. n. 282 del 02/12/94)

In una vasta parte del territorio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo si producono diversi tipi di vino raggruppati sotto l’unica denominazione di origine controllata "Piemonte".

Pineronese (DOC)

D.M. 12/09/96 (G.U. n. 227 del 27/09/96)

Nell’intero territorio di trentadue comuni della provincia di Torino, tra cui Pinerolo (da cui il nome), e in quello di Bagnolo e di Barge, in provincia di Cuneo, si producono i seguenti tipi di vino:Rosso,Rosato,Barbera,Bonarda,Freisa,Dolcetto,Doux d’Henry.

Esclusivamente nel territorio comunale di Pomaretto e di Perosa Argentina si produce anche il vino:Ramie.

Roero (DOC)

D.M. 18/03/85 (G.U. n. 258 del 02/11/85)

Nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Canale, Corneliano d’Alba, Piobesi d’Alba e Vezza d’Alba e in parte di quello di altri quindici comuni limitrofi, in provincia di Cuneo, si produce vino a denominazione di origine controllata "Roero".

Rubino di Cantavenna (DOC)

D.M. 09/01/70 (G.U. n. 71 del 20/03/70)

Sull’ultima serie di colline del Monferrato che scendono verso il Po, in provincia di Alessandria, dalle uve in prevalenza di Barbera, cui si associano quelle di Grignolino o di Freisa, si produce questo vino già conosciuto ed apprezzato. Ha un colore rosso rubino chiaro con riflessi granato; odore vinoso con leggero profumo gradevole, caratteristico; sapore asciutto, armonico e pieno con una gradazione minima di 11,5°. Invecchiamento obbligatorio: un anno. Uso: da pasto.

Ruche' di Castagnole Monferrato (DOC)

D.M. 22/10/87 (G.U. n. 75 del 30/03/88)

Con le uve di Ruché e l’eventuale aggiunta di quelle di Barbera e/o di Brachetto, nella provincia di Asti, si produce questo vino dal colore rosso rubino non troppo carico con leggeri riflessi violacei talvolta anche tendenti all’arancione; odore intenso, persistente, leggermente aromatico, fruttato; sapore secco o amabile, armonico, talvolta leggermente tannico, di medio corpo con leggera componente aromatica. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile.

Sizzano (DOC)

D.M. 18/07/69 (G.U. n. 225 del 04/09/69)

Prodotto con le uve dei vitigni Nebbiolo (Spanna), Vespolina e Bonarda novarese, nel comune omonimo in provincia di Novara, è un vino con un ottimo bouquet dal color rosso rubino con riflessi granato, con caratteristico profumo di violetta, fine e gradevole; sapore asciutto, sapido, armonico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Uso: da arrosto.

Valsusa (DOC)

Dalle uve di Avanà e/o Barbera e/o Dolcetto e/o Neretta cuneense (minimo 60%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati e/o raccomandati per la provincia di Torino, provenienti dai vigneti collinari e pedemontani della Valle di Susa, ad ovest del capoluogo piemontese, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, talvolta con riflessi aranciati; odore intenso, caratteristico, vinoso, con evidenti note fruttate; sapore asciutto, armonico, acidulo, moderatamente tannico, talvolta con lieve sentore di legno. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto. Viene prodotto anche nel tipo "novello".

Verduno Pelaverga (DOC)

D.M. 20/10/95 (G.U. n. 270 del 18/11/95)

Nella zona collinare dell’intero territorio amministrativo del comune di Verduno e in parte di quello dei comuni di Roddi d’Alba e di La Morra, in provincia di Cuneo, con le uve del vitigno Pelaverga Piccolo, a cui possono essere aggiunte, in quantità modesta (massimo 15%), quelle di altre varietà a bacca rossa e non aromatiche, si produce questo vino dal colore rosso rubino più o meno carico con riflessi cerasuoli o violetti; odore intenso, fragrante, fruttato, con caratterizzazione speziata; sapore secco, fresco, caratteristicamente vellutato e armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

 

Liguria

 

 

Cinque Terre (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 217 del 23/08/73)

Nell’incantevole fascia collinare della provincia di La Spezia, comprendente i terreni vocati degli interi comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso nonché quelli delle località di Tramonti di Biassa e Tramonti di Campiglia dello stesso capoluogo, con le uve di Bosco (minimo 40%), con quelle di Albarola e/o Vermentino (massimo 40%) e con quelle di altri vitigni autorizzati e/o raccomandati nella zona, si produce questo vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo intenso, netto, fine e persistente; sapore secco, gradevole, sapido, caratteristico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

Con le stesse uve, sottoposte a parziale appassimento in locali ventilati e vinificate dopo il 1° novembre dell’anno della vendemmia, si ottiene il tipo "Sciacchetrà", dal colore giallo dorato con riflessi ambrati, di bella vivacità; profumo intenso di vino passito, con caratteristico profumo di miele, piacevole; sapore da dolce a abboccato, armonico, di buona struttura e di buon corpo, piacevole e lungo in bocca con retrogusto mandorlato, gradevole. Gradazione minima: 17°, di cui almeno 13,5° svolti. Uso: da dessert. Immissione al consumo: dopo il 1° novembre dell’anno successivo alla vendemmia. La "riserva" ha colore che varia dal dorato all’ambrato; profumo intenso di vino passito, piacevole e caratteristico; stesso sapore e stessa gradazione minima. Immissione al consumo: dopo il 1° novembre del terzo anno successivo alla vendemmia.

Il prodotto ottenuto esclusivamente con le uve provenienti dalle sottozone "Costa de Sera", "Costa de Campu" e "Costa da Posa", individuate all’interno del territorio amministrativo di Riomaggiore, viene designato con il nome di una di esse e risponde alle seguenti caratteristiche: colore giallo paglierino più o meno intenso, vivo; profumo intenso, netto, fine e persistente, composito; sapore secco, sapido, intenso, gradevole. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce.

Colli di Luni (DOC)

D.M. 14/06/89 (G.U. n. 256 del 02/11/89)

A cavallo di due regioni (Liguria e Toscana), in una vasta zona della provincia di La Spezia e nei territori comunali di Fosdinovo, Aulla e Podenzana in provincia di Massa, si producono tre tipi di vino:Bianco,Rosso,Vermentino.

Colline di Levanto (DOC)

D.M. 11/08/95 (G.U. n. 233 del 05/10/95)

La denominazione di origine controllata "Colline di Levanto" è riservata al vino prodotto nell’omonima zona della provincia di La Spezia, che comprende parte del territorio dei comuni di Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina, nelle tipologie:Bianco,Rosso.

Colline Savonesi (IGT)

D.M. 20/11/95 (G.U. n. 294 del 18/12/95)

Golfo del Tigullio (DOC)

D.M. 20/11/95 (G.U. n. 294 del 18/12/95)

La denominazione "Golfo del Tigullio" è riservata al vino prodotto sulle colline che circondano Genova, comprese in parte del territorio dello stesso capoluogo e in tutto o parte di quello di altri trentacinque comuni della provincia, nelle tipologie:Bianco,Rosso,Rosato,Passito,Spumante,Bianchetta Genovese,Ciliegiolo,Moscato,Vermentino.

Riviera Ligure di Ponente (DOC)

D.M. 31/03/88 (G.U. n. 25 del 31/01/89)

I vini Pigato, Rossese e Vermentino se prodotti esclusivamente nelle zone di produzione delimitate dal disciplinare, possono essere designati dalle seguenti sottodenominazioni geografiche: "Albenga" o "Albenganese", "Finale" o "Finalese", "Riviera dei Fiori".Il vino Ormeasco se prodotto esclusivamente nella zona di produzione delimitata dal disciplinare può essere designato con la sottodenominazione geografica: "Riviera dei Fiori".

Rossese di Dolceacqua (DOC)

D.M. 28/01/72 (G.U. n. 125 del 15/05/72)

Nella parte occidentale della riviera ligure, sino al confine di Stato, dove si trova appunto il paese di Dolceacqua (provincia di Imperia), viene prodotto questo vino quasi esclusivamente con le uve dell’omonimo vitigno; ha colore rosso rubino, granato se invecchiato; odore vinoso, intenso ma delicato; sapore morbido, aromatico, caldo. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto. Con un anno di invecchiamento ed una gradazione minima di 13° può portare la qualificazione aggiuntiva di "superiore".

Val Polcevera (DOC)

D.M. 20/11/95 (G.U. n. 294 del 18/12/95)

Lungo le sponde del torrente Polcevera e dei suoi affluenti Sardorella, Secca, Riccò e Verde, in provincia di Genova, in tutto o parte del territorio amministrativo di Sant’Olcese, Serra Riccò, Mignanego, Campomorone, Ceranesi , Mele e della stessa Genova, si producono i seguenti tipi di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Bianchetta Genovese,Vermentino.

I vini bianchi possono essere prodotti anche nelle tipologie "passito" e "spumante". I vini passiti hanno colore giallo più o meno carico; odore ampio, intenso, persistente; sapore dolce, caldo, sapido, pieno, persistente. Gradazione minima: 15,5°, di cui almeno 14° svolti. Uso: da fine pasto. I vini spumanti hanno spuma fine, persistente; colore giallo paglierino; profumo fine, delicato, persistente; sapore fresco, secco, leggero ma persistente. Gradazione minima: 11°. Uso: da aperitivo.

I vini bianchi con l’indicazione della sottozona "Coronata" sono ottenuti esclusivamente con le uve provenienti da una specifica area del comune di Genova e all’atto di immissione al consumo rispondono alle seguenti caratteristiche: colore giallo paglierino; profumo caratteristico, delicato, discretamente intenso e persistente; sapore secco, sapido, caratteristico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

 

Lombardia

 

 

Alto Mincio (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Benaco Bresciano (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Bergamasca (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Botticino (DOC)

D.M. 19/04/68 (G.U. n. 140 del 03/06/68)

Da tempo immemorabile, nel territorio dei comuni di Botticino e di Rezzano, in provincia di Brescia, e in quello della stessa Brescia, dalle uve dei vitigni Barbera (minimo 30%), Schiava Gentile media e/o grigia (minimo 10%), Marzemino, localmente denominato Berzamino (minimo 20%), e Sangiovese (minimo 10%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la zona, si ottiene questo vino dal colore rubino carico con riflessi granati; odore vinoso e intenso; sapore asciutto, armonico, giustamente tannico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Si produce anche nel tipo "riserva", dal colore rosso rubino tendente al granato; odore intenso, pieno, leggermente etereo; sapore pieno, vellutato, di notevole carattere, con lieve percezione di legno. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni, a decorrere dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve. Uso: da arrosto.

Capriano del Colle (DOC)

D.M. 08/07/80 (G.U. n. 315 del 17/11/80)

Questa denominazione è riservata ai vini rossi e bianchi prodotti nell’area collinare dei comuni di Capriano del Colle e Poncarale, in provincia di Brescia, nei tipi:Rosso,Riserva,Bianco o Trebbiano.

Cellatica (DOC)

D.M. 19/04/68 (G.U. n. 141 del 04/06/68)

In vigneti pedecollinari e collinari di buona esposizione situati ad una altitudine non superiore ai 400 metri s.l.m., nel territorio amministrativo del comune di Brescia e di quattro comuni della sua provincia (Rodengo Saiano, Gussago, Cellatica e Collebeato), con le uve di Marzemino o Berzamino (minimo 30%), Barbera (minimo 30%), Schiava gentile media o grigia (minimo 10%), Incrocio Terzi n. 1, ovvero Barbera per Cabernet Franc (minimo 10%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a frutto rosso non aromatici, viene prodotto questo vino dalla limpidezza brillante; colore rosso rubino; odore vinoso tipico; sapore sapido, asciutto, con retrogusto leggermente amarognolo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Con una gradazione minima di 12° e un affinamento obbligatorio di circa un anno (l’immissione al consumo deve avvenire dopo il 30 settembre dell’annata successiva a quella della vendemmia), questo vino può fregiarsi della qualificazione "superiore".

Colli Morenici Mantovani del Garda revocato nel 1997 (DOC)

D.M. 30/04/76 ( G.U. n. 224 del 25/08/76

 

Collina del Milanese (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Franciacorta (DOCG)

D.M. 01/09/95 (G.U. n. 249 del 24/10/95)

Nella Franciacorta, territorio fra le province di Bergamo e Brescia, con le uve di Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero ed esclusivamente con la fermentazione in bottiglia, viene prodotto questo vino spumante dal colore paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi verdolini o dorati; bouquet proprio della fermentazione in bottiglia, fine, gentile, ampio e composito; sapore sapido, fresco, fine ed armonico. Gradazione minima: 11,5°. Affinamento obbligatorio (in bottiglia): diciotto mesi. Uso: da tutto pasto. Esclusivamente con le uve di Chardonnay e/o Pinot bianco si ottiene il tipo "satèn" (ex "crémant"); con almeno il 15% di uve di Pinot nero il tipo "rosé" (colore rosato più o meno intenso); con il vino dell’annata di riferimento (minimo 85%) il "Franciacorta" millesimato.

Franciacorta Revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 11/10/83 (G.U. n. 112 del 21/04/84)

Garda (DOC)

D.M. 08/10/96 (G.U. n. 262 del 08/11/96) Vedi descrizione nella regione Veneto

 

Garda Bresciano o Riviera del Garda Bresciano (DOC)

D.M. 22/06/77 (G.U. n. 282 del 15/10/77)

Garda Colli Mantovani (DOC) La coltura della vite nella zona del Garda è antichissima e nel territorio comunale di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana, in provincia di Mantova, si producono i seguenti vini:Bianco,Rosato,Rosso,Cabernet,Chardonnay,Merlot,Pinot Bianco,Pinot Grigio,Sauvignon.

Lambrusco Mantovano (DOC)

D.M. 06/05/87 (G.U. n. 245 del 20/10/87)

In due aree distinte, la prima comprendente il territorio tra il fiume Oglio e il fiume Po e la seconda costituita dall’Oltrepò mantovano, che coincidono rispettivamente con le sottozone "Viadanese-Sabbionetano" e "Oltrepò Mantovano", dalle uve di Lambrusco Viadanese (localmente denominato Grappello Ruperti) e/o Lambrusco Maestri (localmente denominato Grappello Maestri) e/o Lambrusco Marani e/o Lambrusco Salamino (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte quelle di Lambrusco di Sorbara e/o Lambrusco Grasparossa (localmente denominato Grappello Grasparossa) e/o Ancellotta e/o Fortuna, si ottiene questo vino nelle tipologie:Rosso,Rosato.

Questi vini con una gradazione minima di 11° portano in etichetta il riferimento alla sottodenominazione di origine.

Lugana (DOC)

D.M. 21/07/67 (G.U. n. 210 del 22/08/67)

A sud del lago di Garda si incontra la "Lugana", zona pianeggiante che dalla provincia di Brescia arriva sino a quella di Verona. Qui, dalle uve del vitigno Trebbiano di Soave, localmente denominato Trebbiano di Lugana, a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a frutto bianco, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la zona (massimo 10%), si ottiene questo vino dal colore paglierino o verdolino, con tendenza al giallo leggermente dorato con l’affinamento; odore delicato, gradevole, caratteristico; sapore fresco, morbido, armonico, con eventuale leggera percezione di legno. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

Si produce anche nei tipi "superiore" e "spumante". Il primo ha colore paglierino o verdolino, con tendenza al giallo dorato con l’invecchiamento; odore delicato, gradevole, caratteristico; sapore morbido, armonico, corposo, con eventuale leggera percezione di legno; gradazione minima: 12°; invecchiamento e affinamento obbligatori: un anno, a decorrere dal 1° ottobre dell’anno di produzione delle uve. Il secondo ha spuma fine e persistente; colore paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi dorati; odore fragrante con sentore fruttato (se spumantizzato con metodo charmat) o con bouquet fine e composto (se spumantizzato con metodo classico); sapore fresco, sapido, fine ed armonico; gradazione minima: 11,5°.

Montenetto di Brescia (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Oltrepo' Pavese (DOC)

D.M. 22/10/87 ( G.U. n. 87 del 14/04/88)

In provincia di Pavia, su una serie di colline rivestite di stupendi vigneti, maturano varietà di uve di alto pregio. Usando dosate mescolanze di tali uve o operando in purezza varietale si ottengono i seguenti vini bianchi e rossi e spumanti naturali: Rosso,Rosso Riserva,Rosato,Buttafuoco,Sangue di Giuda, Barbera, Bonarda, Riesling Italico,Riesling Renano, Cortese, Moscato,Moscato Liquoroso (dolce e/o secco),Moscato Passito,Malvasia,Pinot Nero,Pinot Grigio,Spumante (bianco o rosato), Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon

Provincia di Mantova o Mantova (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Provincia di Pavia o Pavia (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Quistello (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Ronchi di Brescia (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Sabbioneta (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

San Colombano al Lambro (DOC)

D.M. 18/07/84 ( G.U. n. 334 del 05/12/84)

Nella zona collinare che comprende in parte i comuni di San Colombano al Lambro, di Graffignana e di S. Angelo Lodigiano, in provincia di Milano, ed in parte i comuni di Mirandolo Terme e di Inverno Monteleone, in provincia di Pavia, con le uve dei vitigni Croatina, Barbera, Uva Rara e con l’eventuale minima aggiunta di altre uve della zona, si produce questo vino dal colore rosso rubino; odore vinoso, caratteristico; sapore asciutto, sapido, di corpo con retrogusto leggermente "ammandorlato". Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

San Martino della Battaglia (DOC)

D.M. 26/03/70 (G.U. n. 131 del 27/05/70)

Nella zona che comprende, in tutto o in parte, i territori dei comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo, in provincia di Brescia, oltre a quello di Peschiera, in provincia di Verona, con le uve provenienti dal vitigno Tocai friulano (minimo 80%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la zona, si ottiene questo vino dal colore giallo citrino, tendente al dorato con l’affinamento; odore evoluto, intenso, caratteristico; sapore fresco, secco o rotondo, con retrogusto leggero di mandorla. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce. Con l’alcolizzazione del mosto di base, anche parzialmente fermentato, si ottiene il tipo "liquoroso", dal colore giallo tendente al dorato con l’affinamento; odore intenso, caratteristico; sapore gradevolmente dolce, vellutato, armonico e generoso, con leggero retrogusto di mandorla, eventualmente con sapore di legno derivante dall’affinamento in botte. Gradazione minima: 15°. Uso: da dessert.

Sebino (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Terrazze Retiche di Sondrio (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

Terre di Franciacorta (DOC)

D.M. 31/08/95 (G.U. n. 273 del 22/11/95)

Nella stessa zona di produzione del "Franciacorta" DOCG si producono altri vini bianchi e rossi raggruppati sotto la denominazione di origine controllata "Terre di Franciacorta".

Il vino "Terre di Franciacorta" Bianco può essere prodotto con le uve provenienti da vigneti iscritti all’albo della DOCG "Franciacorta" e lo stesso vino spumante a DOCG "Franciacorta" può passare a vino tranquillo a DOC "Terre di Franciacorta".

Valcalepio (DOC)

D.M. 03/08/76 (G.U. n. 308 del 18/11/76)

Nella bella ed accogliente zona collinare che dalla parte più meridionale del lago di Iseo si protende verso il Bergamasco si producono questi vini: Rosso,Bianco,Moscato Passito.

Questo vino può fregiarsi della dizione "Moscato di Scanzo passito" se ottenuto da uve provenienti dalla sottozona Scanzorosciate.

Valtellina (DOC)

D.M. 11/08/68 (G.U. n. 244 del 25/09/68)

Sulla sponda destra del fiume Adda, nei comuni di Ardenno, Tirano, Piateda e Ponte in Valtellina, e sulla sponda sinistra, nei comuni di Villa di Tirano e Albosaggia, tutti in provincia di Sondrio, con le uve di Nebbiolo, localmente denominato Chiavennasca (minimo 80%), ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la zona, si produce questo vino dal colore rosso rubino, con eventuali riflessi granato; odore delicato, persistente, caratteristico; sapore asciutto e leggermente tannico, con eventuale percezione di legno. Gradazione minima: 11°. Invecchiamento e affinamento obbligatori: sei mesi. Uso: da pasto. Con le uve sottoposte ad appassimento si ottiene il tipo "Sforzato" o "Sfursàt", dal colore rosso rubino, con eventuali riflessi granato; odore intenso, con sentore di frutti maturi, ampio; sapore grande morbidezza, strutturato e di carattere, con eventuale percezione di legno. Gradazione minima: 14°. Invecchiamento e affinamento obbligatori: due anni. Uso: da fine pasto.

Valtellina Superiore (DOCG) Sulle sponde del fiume Adda, in provincia di Sondrio, in aree ben delimitate comprese all’interno della zona di produzione del Valtellina DOC, con le uve del vitigno Nebbiolo, localmente denominato Chiavennasca (minimo 90%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca rossa raccomandati per la zona, si produce questo vino dal colore rosso rubino tendente al granato; profumo caratteristico, persistente, sottile e gradevole; sapore asciutto e leggermente tannico, austero, vellutato, armonico e caratteristico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: due anni, a decorrere dal 1° dicembre successivo alla vendemmia, di cui almeno uno in botti di legno; tre anni per la "Riserva". Uso: da arrosto. Le sottodenominazioni geografiche "Sassella", "Grumello" "Inferno" e "Valgella" sono riservate ai prodotti ottenuti nei vigneti situati nelle corrispondenti sottozone geografiche; la dizione "Stagafassli" è consentita per il prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione Elvetica.

 

 

Trentino Alto Adige

 

 

Alto Adige (DOC)

D.M. 14/04/75 (G.U. n. 190 del 18/07/75)

Nella bella ed accogliente regione altoatesina, ovvero nella provincia autonoma di Bolzano, nel territorio di ben trentaquattro comuni, tra cui quello dello stesso capoluogo, dai vigneti posti per lo più su terrazze, si ottengono una grande varietà di vini bianchi, rosati e rossi, riuniti sotto l’unica denominazione "Alto Adige" o "dell’Alto Adige" (in lingua tedesca "Südtirol" o "Südtiroler"), accompagnata o non dall’indicazione del colore o dalla menzione di vitigno o dal nome di una sottodenominazione geografica. rosso rubino chiaro a medio; odore gradevole, fruttato, caratteristico; sapore morbido, gradevole. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto.

I vini "Alto Adige" Pinot Bianco, Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling, Sauvignon, Traminer Aromatico, Moscato Giallo, Müller Thurgau, Sylvaner e Kerner, con o senza specificazione di sottodenominazione, possono essere prodotti anche nella tipologia "passito" dal colore caratteristico del vitigno di provenienza; odore gradevole, delicato, caratteristico; sapore amabile o dolce, pieno, armonico, caratteristico del vitigno di provenienza. Gradazione minima: 16°. Immissione al consumo: dopo il 1° giugno dell’anno successivo alla vendemmia. Uso: da dessert. Se ottenuti da uve raccolte dopo parziale appassimento sulla pianta che assicuri una gradazione minima naturale di 14° e una resa dell’uva in vino non superiore a 50 ettolitri/ettaro, possono essere designati come "vendemmia tardiva".

Tutti i vini "Alto Adige" possono portare in etichetta il riferimento a una microzona di produzione utilizzando la menzione "vigna" (Gewächs o Wachstum) seguita dal relativo toponimo.

Atesino delle Venezie (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 300 del 27/12/95)

Caldaro (DOC)

D.M. 23/03/70 (G.U. n. 115 del 09/05/70)

Questo vino prende il nome dal Lago di Caldaro in provincia di Bolzano, anche se il territorio di produzione si estende ad altri comuni della provincia di Trento. Prodotto con le uve dei vitigni Schiava grossa e/o Schiava gentile e Schiava grigia, con l’eventuale aggiunta di quelle di Pinot nero e Lagrein; ha colore rosso rubino da chiaro a medio; odore delicato, gradevole, caratteristico; sapore morbido, armonico, gradevole, leggermente di mandorla. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto.

Con una gradazione minima di 11,5°, questo vino viene qualificato come "scelto" (Auslese). La specificazione "classico" (Klassisches Ursprungsgebiet o Klassisch) è riservata al vino prodotto in una precisa zona delimitata dal disciplinare di produzione; questo, sottoposto poi ad adeguate operazioni di affinamento, può portare la qualifica di "classico superiore".

Per questi due tipi di vino può essere utilizzata la specificazione aggiuntiva "Alto Adige" (Südtiroler).

Casteller (DOC)

D.M. 03/05/74 (G.U. n. 257 del 03/10/74) Nella stretta e lunga fascia di terreni, in gran parte collinari (con esclusione di quelli situati oltre i 600 metri), a cavallo del fiume Adige, nella provincia di Trento, si produce questo vino rosso con le uve di Schiava grossa e/o Schiava gentile, Lambrusco a foglia frastagliata e con l’aggiunta di quelle di Merlot, Lagrein e Teroldego (massimo 20%); ha colore rosso rubino più o meno intenso; odore vinoso con leggero profumo gradevole; sapore asciutto o amabile, armonico, vellutato, gradevole. Gradazione minima: 10,5°. Con una gradazione minima di 11,5° può essere qualificato "superiore". Uso: da pasto.

Colli di Bolzano revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 04/06/75 (G.U. n. 291 del 03/11/75)

Delle Venezie (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Meranese di collina revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 13/04/71 (G.U. n. 188 del 26/07/71)

Mitterberg tra Cauria e Tel, Mitterbeg zwischen Gfrill und Toll o Mitterbeg (IGT)

D.M. 03/11/95 (G.U. n. 284 del 05/12/95)

Santa Maddalena revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 245 del 28/09/71)

Sorni revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 09/04/79 (G.U. n. 280 del 13/10/79)

Terlano revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 15/02/75 (G.U. n. 157 del 17/06/75)

Teroldego Rotaliano (DOC)

D.M. 18/02/71 (G.U. n. 139 del 03/06/71)

Questo vino che prende il nome dal vitigno Teroldego, la cui coltura è pressoché limitata alla provincia di Trento, viene prodotto nei tipi:Rosso,Rosato (Kretzer),Superiore.

Trentino (DOC)

D.M. 12/02/85 (G.U. n. 225 del 24/09/85)

In Trentino, ovvero nel territorio di ben settantadue comuni della provincia autonoma di Trento, capoluogo compreso, si producono da tempo, vinificando le varietà di uve della zona unitamente o separatamente, ottimi vini bianchi e rossi.

Trento (DOC)

D.M. 09/07/93 (G.U. n. 169 del 21/07/93)

La denominazione di origine "Trento" è riservata al vino spumante ottenuto con le uve delle varietà di vite Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Meunier, provenienti da particelle fondiarie di sicura vocazione viticola del comune di Trento e di una sessantina di altri comuni della provincia, e prodotto nelle tipologie: Bianco e Rosato.

Valdadige (DOC)

D.M. 24/03/75 (G.U. n. 194 del 23/07/75)

Da tempo immemorabile con le uve di diversi vitigni prodotte lungo la Valle dell’Adige, nelle provincie di Trento, Bolzano e Verona si producono questi vini che prendono appunto il nome della Valle.

Vallagarina (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Valle Isarco revocato nel 1995 (DOC)

D.M. 26/06/74 (G.U. n. 299 del 16/11/74)

 

 

 

Friuli Venezia Giulia

 

 

Alto Livenza (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Carso (DOC)

D.M. 17/07/85 (G.U. n. 145 del 25/06/86)

Nell’omonima zona, estremo lembo sud-orientale della regione Friuli – Venezia Giulia, al confine con la Slovenia, comprendente, in provincia di Trieste, l’intero territorio del comune di Doberdò del Lago e parte di quello di Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Fogliano-Redipuglia, Sagrado e Savogna, si producono i seguenti tipi di vino: Rosso, Chardonnay, Malvasia (da Malvasia Istriana),Pinot Grigio, Sauvignon, Traminer, Vitovska, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Refosco dal Peduncolo Rosso

Esclusivamente in parte del territorio dei comuni di Trieste, Aurisina, Sgonico e Monrupino, in provincia di Trieste, si produce anche il vino:Terrano.

 

Colli Orientali del Friuli (DOC)

D.M. 20/07/70 (G.U. n. 247 del 30/09/70)

La denominazione "Colli Orientali del Friuli" è riservata ai seguenti tipi di vino con e senza specificazione di vitigno, prodotti nell’omonima zona in provincia di Udine:Bianco,Rosso,Rosato

Con le uve dei vitigni corrispondenti, a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca di colore analogo della zona (massimo 15%), si producono i tipi: Chardonnay,Malvasia (da Malvasia istriana),Picolit,Pinot Bianco,Pinot Grigio, Ribolla Gialla,Riesling,Sauvignon,Tocai Friulano,Traminer Aromatico,Verduzzo Friulano,Cabernet,Cabernet Franc,Cabernet Sauvignon,Merlot,Pignolo,Pinot Nero, Refosco dal Peduncolo Rosso,Schioppettino,Tazzelenghe

La menzione "superiore" è riservata a tutte le tipologie di vino con una gradazione minima di 11,5°, che diventa di 14,5° per il tipo Picolit; la menzione "riserva" è ammessa per i vini con un invecchiamento minimo di due anni, a decorrere dal 1° gennaio successivo all’annata di produzione delle uve.

 

Collio Goriziano (DOC)

D.M. 03/11/89 (G.U. n. 85 del 11/04/90)

In due aree ben delimitate, ricomprese nella zona collinare che si estende ad oriente del fiume Judrio e si spinge fino al confine di Stato, in provincia di Gorizia, si producono i seguenti vini bianchi e rossi: Bianco, Rosso, Chardonnay, Malvasia, Müller Thurgau, Picolit,Pinot Bianco, Pinot Grigio, Ribolla o Ribolla Gialla, Riesling, Riesling Italico, Sauvignon,Tocai Friulano,Traminer Aromatico,Cabernet,Cabernet Franc,Cabernet Sauvignon,Merlot,Pinot Nero.

 

Delle Venezie (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Friuli Annia (DOC)

D.M. 27/10/95 (G.U. n. 258 del 04/11/95)

Da vigneti ubicati in terreni di natura prevalentemente sabbioso-argillosa dell’intero territorio comunale di Carlino, San Giorgio di Nogaro, Marano Lagunare, Torviscosa, Castions di Strada, Porpetto, Bagnaria Arsa e Muzzana del Turgnano, in provincia di Udine, si produce il vino a DOC "Friuli Annia".

Tale denominazione senza altre specificazioni aggiuntive è riservata ai vini bianchi e rossi, ottenuti da uve di una o più varietà di vitigno della zona, con esclusione di quelle aromatiche.

 

Friuli Aquileia (DOC)

D.M. 06/08/88 (G.U. n. 90 del 18/04/89)

In tutto o parte del territorio di diciassette comuni della provincia di Udine, tra cui Aquileia (da cui il nome), si producono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Rosso,Rosato.

Dalle uve dei corrispondenti vitigni (minimo 90%), a cui possono essere aggiunte quelle di altre varietà a frutto di colore analogo, si ottengono i seguenti vini: Cabernet (da Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon),Chardonnay,Malvasia Istriana, Merlot,Müller Thurgau,Pinot Bianco,Pinot Grigio,Refosco dal Peduncolo Rosso,Riesling (da Riesling renano),Sauvignon,Tocai Friulano,Traminer Aromatico,Verduzzo Friulano.

I vini con specificazione di vitigno, ottenuti da uve che assicurano una gradazione minima naturale di 11°, possono essere qualificati "superiore".

I vini rossi con una gradazione minima di 12° ed un invecchiamento minimo di due anni, a decorrere dall’11 novembre dell’annata della vendemmia, possono fregiarsi della menzione "riserva".

I vini rossi possono essere elaborati nella tipologia "novello" e al momento dell’immissione al consumo rispondono alle seguenti caratteristiche: colore rosso rubino; odore vinoso, fruttato; sapore sapido, caratteristico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto.

 

Friuli Grave (DOC)

D.M. 01/10/85 (G.U. n. 118 del 23/05/86)

Nell’ampia fascia centrale della regione Friuli, solcata dal fiume Tagliamento e comprendente in tutto o in parte il territorio amministrativo di un centinaio di comuni delle province di Udine e Pordenone, si producono i seguenti vini: Bianco, Rosso, Rosato.

Con le uve dei vitigni corrispondenti (minimo 90%), a cui possono essere aggiunte quelle di altre varietà a bacca di colore analogo, si ottengono i vini : Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio,Riesling (da Riesling renano),Sauvignon,Tocai Friulano,Traminer Aromatico,Verduzzo Friulano,Cabernet (da Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon),Merlot,Pinot Nero,Refosco dal Peduncolo Rosso.

I vini rossi possono essere elaborati anche nel tipo "novello", dal colore rubino; odore fruttato, vinoso; sapore sapido, caratteristico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto.

Tutti i vini, escluse le tipologie "novello", "rosato" e "superiore", possono fregiarsi della menzione "riserva" se invecchiati per almeno due anni, a decorrere dall’11 novembre dell’annata della vendemmia.

 

Friuli Isonzo o Isonzo del Friuli (DOC)

D.M. 25/03/88 (G.U. n. 38 del 15/02/89)

In una vasta zona, solcata dal fiume Isonzo (da cui il nome), che comprende in tutto o in parte il territorio di ventuno comuni della provincia di Gorizia, tra cui lo stesso capoluogo, e che si spinge fino al confine di Stato, si è insediata da lungo tempo una viticoltura di pregio che produce ottimi vini bianchi e rossi.

Friuli Latisana (DOC)

D.M. 19/05/75 (G.U. n. 292 del 05/11/75)

Noti ed apprezzati vini del Friuli, prodotti nella provincia di Udine e ottenuti con le uve dei singoli vitigni vinificate separatamente, salvo modeste percentuali (massimo 10%) di altri vitigni della zona che possono servire da integrazione, sono raggruppati sotto la stessa denominazione.

Lison Pramaggiore (DOC)

D.M. 02/09/85 (G.U. n. 105 del 08/05/86) vedi descrizione nella regione Veneto

Piave o Vini del Piave (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 242 del 24/09/71)

Venezia Giulia (IGT)

D.M. 07/03/96 (G.U. n. 70 del 23/03/96)

 

 

 

Veneto

 

 

 

Alto Livenza (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

 

Bagnoli di Sopra o Bagnoli (DOC)

D.M. 16/08/95 (G.U. n. 234 del 06/10/95)

Nei vigneti ubicati in terreni di origine sedimentaria-alluvionale, di medio impasto, tendenti allo sciolto, anche con presenza di concrezioni calcaree, nel territorio amministrativo di una quindicina di comuni della provincia di Padova, tra i quali quello di Bagnoli di Sopra (da cui il nome), si producono i seguenti tipi di vino:Rosso,Rosato,Bianco,Spumante Bianco,Spumante Rosato, Passito, Cabernet, Friularo,Merlot.

Tutti i vini di questa denominazione possono portare in etichetta la menzione "vigna" seguita dal corrispondente toponimo; quelli ottenuti con uve provenienti dai vigneti della zona di produzione originaria più antica (l’intero territorio del comune di Bagnoli di Sopra) possono fregiarsi della qualificazione aggiuntiva "classico".

Bardolino (DOC)

D.M. 28/05/68 (G.U. n. 186 del 23/07/68)

Lungo tutto l’arco collinare morenico, in provincia di Verona, si coltivano, da tempo immemorabile, i vitigni locali dalle cui uve, in adatte proporzioni, si ottiene questo vino che ha preso il nome dal paese Bardolino. Prodotto con il Corvina veronese, Rondinella, Molinara, Negrara e con l’eventuale aggiunta di Rossignola, Barbera, Sangiovese e Garganega (15%), è un vino rosso rubino chiaro tendente a volte al cerasuolo che si trasforma in granato con l’invecchiamento; odore vinoso con leggero profumo delicato; sapore asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armonico, sottile, talvolta leggermente frizzante. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto. Quando proviene dalla zona di origine più antica può portare in etichetta la specificazione "classico". Qualora le uve vengano vinificate parzialmente in bianco ed il suo colore tende al cerasuolo, può portare la dizione "Chiaretto". Il tipo "superiore" ha una gradazione minima di 11,5° e un anno di invecchiamento obbligatorio.

Sia il "Bardolino", che il "Bardolino Classico" che il "Chiaretto" possono essere prodotti nel tipo "spumante" dalla spuma sottile con grana fine e persistente; colore rosa tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso con leggero profumo delicato; sapore secco, sapido, leggermente amarognolo. Gradazione minima: 11,5°.

Il vino "Bardolino" imbottigliato entro il 31 dicembre dell’annata di produzione delle uve viene designato in etichetta con il termine "novello" e presenta le seguenti caratteristiche: colore rosso rubino chiaro; odore vinoso intenso, fruttato; sapore asciutto, sapido, leggermente acidulo, talvolta leggermente frizzante. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto.

Bianco di Custoza (DOC)

D.M. 08/02/71 (G.U. n. 142 del 05/06/71)

Nella parte meridionale del Garda, in provincia di Verona, nella stessa zona del Bardolino, ma da vitigni a frutto bianco come il Trebbiano Toscano, Garganega, Tocai friulano, Cortese, Malvasia toscana, Riesling italico, Pinot bianco e Chardonnay, si produce questo vino dal colore giallo paglierino, dall’odore vinoso, molto profumato e dal sapore sapido, morbido, delicato di giusto corpo, leggermente amarognolo. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce. Si produce anche nel tipo "spumante".

Breganze (DOC)

D.M. 18/07/69 (G.U. n. 225 del 04/09/69)

Nella fascia collinare vicentina che dal Brenta si spinge oltre l’Astico e che ricomprende, tra l’altro, l’intero territorio amministrativo del comune di Breganze, si producono le seguenti tipologie di vino:Bianco,Rosso,Cabernet,Cabernet Sauvignon,Pinot Nero,Marzemino,Pinot Bianco,Pinot Grigio, Vespaiolo, Chardonnay, Sauvignon,Torcolato.

I vini "Breganze" Bianco, Rosso, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Marzemino, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Vespaiolo, Chardonnay e Sauvignon, con una gradazione minima di 12°, possono fregiarsi della qualifica aggiuntiva "superiore"; quelli Rosso, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Marzemino e Torcolato immessi al consumo dopo un periodo di invecchiamento non inferiore a due anni, con decorrenza dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve, possono portare in etichetta la menzione aggiuntiva "riserva".

Colli Berici (DOC)

D.M. 20/09/73 (G.U. n. 32 del 04/02/74)

Testimonianze sicure sulla coltura di questi vini si hanno già nell’anno 1000. Da allora ad oggi la viticoltura ha fatto notevoli passi avanti, grazie anche all’introduzione di nuovi vitigni le cui uve, maturate su declivi anche molto scoscesi della provincia di Vicenza, vengono in prevalenza vinificate separatamente formando così altrettanti tipi di vino sotto un’unica denominazione.

Colli di Conegliano (DOC)

D.M. 03/08/93 (G.U. n. 196 del 21/08/93)

La zona di produzione di questi vini comprende, in tutto o in parte, il territorio di diversi comuni della provincia di Treviso.

Colli Euganei (DOC)

D.M. 13/08/69 (G.U. n. 281 del 06/11/69)

Nella zona dei Colli Euganei, in provincia di Padova, la viticoltura ha, da sempre, trovato un favorevole insediamento e molti dei vitigni coltivati forniscono degli ottimi vini.

Colli Trevigiani (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Conselvano delle Venezie (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Delle Venezie (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Gambellara (DOC)

D.M. 26/03/70 (G.U. n. 132 del 29/05/70)

Sulle colline ricoperte di vigneti che dolcemente scendono verso la pianura e che hanno il loro epicentro proprio a Gambellara (Vicenza), si producono, con le uve del vitigno Garganega e con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca bianca non aromatici (massimo 20%), i seguenti vini:Gambellara,Gambellara Recioto, Gambellara Vin Santo.

Garda (DOC)

D.M. 08/10/96 (G.U. n. 262 del 08/11/96)

Dalle colline assolate che guardano il lago di Garda di tutto o parte del territorio amministrativo di una quarantina di comuni della provincia di Verona, di sei comuni della provincia di Mantova e di venticinque comuni della provincia di Brescia, provengono i seguenti vini bianchi e rossi, prodotti con le uve del vitigno corrispondente (minimo 85%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati nella zona.

Lessini Durello (DOC)

D.M. 25/06/87 (G.U. n. 6 del 09/01/88)

Nella zona collinare dei Monti Lessini, in provincia di Verona ed in provincia di Vicenza, dalle uve del vitigno Durello con l’eventuale aggiunta di Garganega, Trebbiano di Soave (o nostrano), Pinot bianco, Pinot nero, e Chardonnay, si produce, nei tipi tranquillo e frizzante, questo vino dal colore giallo paglierino più o meno carico; odore vinoso, profumo delicato e caratteristico, sapore asciutto, acidulo, di corpo, talvolta leggermente tannico. Gradazione minima: 10°. Uso: da aperitivo. Con una gradazione minima di 11° può essere qualificato "superiore".

Si produce anche nel tipo "spumante" con le seguenti caratteristiche: spuma fine e persistente; colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli; odore vinoso, profumo delicato e caratteristico, lievemente fruttato; sapore acidulo, fresco, caratteristico. Gradazione minima: 11°.

Lison Pramaggiore (DOC)

D.M. 02/09/85 (G.U. n. 105 del 08/05/86)

La zona di produzione di questo vino è delimitata ad ovest dal fiume Livenza e ad est dal Tagliamento; verso nord-ovest interessa un ristretto territorio della provincia di Treviso, a nord una parte un po’ più vasta della provincia di Pordenone, per la parte restante la provincia di Venezia. E un vino prodotto in diverse tipologie determinate dal tipo di vitigno impiegato.

Lugana (DOC)

D.M. 21/07/67 (G.U. n. 210 del 22/08/67)

Vedi descrizione nella regione Lombardia.

Marca Trevigiana (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Montello e Colli Asolani (DOC)

D.M. 27/06/77 (G.U. n. 304 del 08/11/77)

Sui terreni collinari, ben esposti al sole, ai piedi del Monte Grappa (in provincia di Treviso), si producono diversi tipi di vino.

Piave o Vini del Piave (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 242 del 24/09/71)

Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (DOC)

D.M. 02/04/69 (G.U. n. 141 del 07/06/69)

In quella parte collinare della "Marca trevigiana" che da Conegliano (Treviso) si estende verso ponente sino a Valdobbiadene, per raggiungere, con le sue ultime propaggini, il fiume Piave, si trovano i vigneti che producono questo vino. Ottenuto dalle uve di Prosecco con l’eventuale aggiunta di Verdiso, Pinot bianco o grigio e Chardonnay (massimo 15%), ha un colore giallo paglierino più o meno carico; odore vinoso, caratteristico con profumo leggero, fruttato particolarmente nei tipi "amabile" o "dolce"; sapore gradevolmente amarognolo e non molto di corpo nel tipo "secco". Gradazione minima: 10,5°. Uso: secco, da pesce o aperitivo; amabile o dolce, da fine pasto. Lo stesso vino, prodotto nella zona denominata Cartizze e con una gradazione minima di 11° ha diritto alla denominazione "Superiore di Cartizze".

Provincia di Verona o Veronese (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Reciotto di Soave (DOC) Con le uve di Garganega (a cui possono essere aggiunte quelle di Pinot bianco e/o Chardonnay e/o Trebbiano di Soave, in percentuale massima del 30%), scelte e sottoposte ad appassimento, provenienti dai vigneti ubicati sulle ridenti colline del territorio di undici comuni della provincia di Verona, tra cui Soave, si ottiene questo vino dal colore giallo dorato più o meno intenso; odore gradevole intenso e fruttato; sapore amabile o dolce, vellutato, armonico, di corpo, con eventuale percezione di legno. Gradazione minima: 14°, di cui almeno 11,5° in alcool effettivo svolto. Immissione al consumo: dopo il 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia. Uso: da fine pasto. Se ottenuto con uve raccolte nella zona di origine più antica, più ristretta e ben delimitata, questo vino può fregiarsi in etichetta della menzione "classico". Viene prodotto anche nel tipo "spumante".

San. Martino della Battaglia (DOC) Vedi descrizione nella regione Lombardia.

Soave (DOC)

D.M. 21/08/68 (G.U. n. 269 del 22/10/68)

Con le uve del vitigno Garganega (minimo 70%), a cui possono essere aggiunte quelle di Pinot bianco e/o Chardonnay e/o Trebbiano di Soave, provenienti dai vigneti situati nel territorio di Soave e in quello di altri undici comuni della provincia di Verona, si ottiene questo vino dal colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo; odore vinoso, con caratteristico profumo intenso e delicato; sapore asciutto, di medio corpo e armonico, leggermente amarognolo. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto. Con una gradazione minima di 11,5° può essere qualificato "superiore" e se prodotto nella zona d’origine più antica ha diritto alla specificazione "classico".

Viene elaborato anche nella versione "spumante" con le seguenti caratteristiche: spuma fine e persistente; colore giallo paglierino tendente a volte al verdognolo brillante; odore vinoso con caratteristico profumo intenso e delicato; sapore di medio corpo, armonico, leggermente amarognolo nei tipi "extra brut" o "brut" oppure "extra dry" o "dry". Gradazione minima: 11°.

Valdadige (DOC)

D.M. 24/03/75 (G.U. n. 194 del 23/07/75) Vedi descrizione nella regione Trentino-Alto Adige.

Vallagarina (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Valpolicella (DOC)

D.M. 27/12/90 (G.U. n. 111 del 14/05/91)

Già Virgilio lodava i vini veronesi, fra i quali, appunto, il "Valpolicella" la cui fama ha trovato conferma nei secoli successivi fino ai giorni nostri. Ottenuto con le uve provenienti dai vitigni Corvina veronese (Cruina o Corvina), Rondinella, Molinara con l’eventuale aggiunta (massimo 15%) di quelle di Rossignola, Negrara trentina, Barbera e Sangiovese e di altre uve rosse della zona (massimo 5%), ha un colore rosso rubino di media intensità tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso con profumo gradevole, delicato, caratteristico che ricorda talvolta le mandorle amare; sapore asciutto o vellutato, di corpo, amarognolo, sapido, armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto. Il tipo "superiore" deve avere una gradazione minima di 12° ed un anno di invecchiamento obbligatorio.

Recioto della Valpolicella – così chiamato perché prodotto dalle "recie", ossia le "ali" dei grappoli, sottoposte ad un leggero appassimento; ha un colore rosso granato piuttosto carico; odore caratteristico, accentuato; sapore pieno, vellutato, caldo, delicato, amabile. Gradazione minima: 14°. Uso: da fine pasto.

Veneto (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Veneto orientale (IGT)

D.M. 21/11/95 (G.U. n. 297 del 21/12/95)

Vini del Piave o Piave (DOC) La zona di produzione di questi vini si trova a cavallo del fiume Piave, da cui il nome, e, attraverso le colline di Conegliano e del Montello, si protende fin quasi al mare interessando parte della provincia di Treviso e parte di quella di Venezia. Tutte le tipologie sono ottenute con almeno il 95% di uve del corrispondente vitigno con l’eventuale aggiunta di altre uve della zona.

 

 

Emilia Romagna

 

 

Albana di Romagna (DOCG)

D.M. 13/04/87 (G.U. n. 245 del 20/10/87)

Sulla fascia appenninica che da Bologna verso levante si prolunga fin quasi al mare, interessando le province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna, si produce questo vino con le uve del vitigno omonimo nei tipi:Secco,Amabile,Dolce,Passito.

 

Bianco di Castelfranco Emilia (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Bianco di Scandiano revocato nel 1996 (DOC)

D.M. 11/05/87 (G.U. n. 246 del 21/10/87)

Bosco Eliceo (DOC)

D.M. 03/01/89 (G.U. n. 144 del 22/06/89) In una vasta zona delle province di Ferrara e Ravenna su terreni prevalentemente sabbiosi, solcati da fiumi e canali, si producono i seguenti ottimi vini bianchi e rossi sotto un’unica denominazione: Fortana, Merlot, Sauvignon, Bianco.

 

Cagnina di Romagna (DOC)

D.M. 17/03/88 (G.U. n. 38 del 15/02/89)

In vari comuni delle province di Forlì e Ravenna con le uve del vitigno Refosco (localmente denominato Terrano) e l’eventuale aggiunta di altre uve della zona (massimo 15%) si ottiene questo vino dal colore rosso violaceo; odore vinoso, caratteristico; sapore dolce, di corpo, un po’ tannico, leggermente acidulo. Gradazione minima: 11°. Uso: da fine pasto.

 

Colli Bolognesi e Colli Bolognesi Classico (DOC)

D.M. 29/05/75 (G.U. n. 318 del 02/12/75)

 

Nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Monte San Pietro e Monteveglio, in provincia di Bologna, ed in parte di quello dei comuni di Sasso Marconi, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Crespellano, Bazzano e Castello di Serravalle, sempre in provincia di Bologna, e di Savignano sul Panaro, in provincia di Modena, con le uve di Pignoletto (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte quelle di Pinot bianco e/o Riesling Italico e/o Trebbiano romagnolo, si ottiene questo vino dal colore paglierino chiaro, con riflessi verdognoli; odore delicato, caratteristico; sapore tranquillo, fine.

Gradazione minima: 12°. Immissione al consumo: dopo il 1° aprile dell’anno successivo a quello di produzione delle uve. Uso: da aperitivo o da pesce.

La specificazione "secco" o "asciutto" è riservata al vino con tenore in zuccheri riduttori inferiore a 4 g/l.

Colli di Faenza (DOC)

Dai vigneti ubicati sui terreni di migliore giacitura ed esposizione, nell’intero territorio amministrativo di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme e in parte di quello di Faenza e Castelbolognese, in provincia di Ravenna, nonché nell’intero territorio amministrativo di Modigliana e in parte di quello di Tredozio, in provincia di Forlì, provengono i seguenti tipi di vino:Bianco,Rosso,Pinot Bianco, Sangiovese, Trebbiano.

Colli di Imola (DOC)

Dai territori a vocazione viticola dei comuni di Fontanelice, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Imola, Dozza e Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, si ottengono i seguenti vini:Bianco,Rosso,Barbera,Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pignoletto, Sangiovese, Trebbiano.

 

Colli di Parma (DOC)

D.M. 28/10/82 (G.U. n. 68 del 10/03/83)

Nella zona collinare della provincia di Parma ricompresa in parte del territorio amministrativo di una quindicina di comuni, in vigneti situati ad una altitudine non superiore ai 400 metri s.l.m., si producono diversi tipi di vino raggruppati sotto l’unica denominazione di origine controllata "Colli di Parma".

Colli di Rimini (DOC)

Colli di Rimini (DOC) In provincia di Rimini, dai vigneti collinari e pedecollinari di tutto o parte del territorio di diciannove comuni, capoluogo compreso, si ottengono i seguenti tipi di vino: Bianco, Rosso, Biancame, Cabernet Sauvignon, Rébola.

 

Colli di Scandiano e di Canossa (DOC)

D.M. 20/09/96 (G.U. n. 232 del 03/10/96)

In provincia di Reggio Emilia, in tutto o parte del territorio di quattordici comuni, tra cui lo stesso capoluogo, Scandiano e Canossa, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco,Bianco Spumante, Sauvignon, Passito, Pinot, Chardonnay, Malvasia, Lambrusco Grasparossa,Lambrusco Montericco Rosso e Rosato, Cabernet Sauvignon, Marzemino, Malbo Gentile.

 

Colli Imolesi (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Colli Piacentini (DOC)

D.M. 18/07/84 (G.U. n. 351 del 22/12/84)

In un vasto territorio collinare della provincia di Piacenza, all’interno del quale si individuano zone di produzione distinte, maturano molteplici varietà di uve dalla cui vinificazione si ottengono i seguenti tipi di vino, bianchi e rossi:Gutturnio e Gutturnio Classico, Gutturnio Superiore,Gutturnio Riserva,Monterosso Val d’Arda, Trebbianino Val Trebbia, Valnure, Vin Santo di Vigoleno.

 

Emilia o dell' Emilia (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Forlì (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Fortana del Taro (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Lambrusco di Sorbara (DOC)

D.M. 01/05/70 (G.U. n. 206 del 17/08/70)

Con le uve di Lambrusco di Sorbara (minimo 60%) e con quelle di Lambrusco Salamino (massimo 40%), in tutto o parte del territorio amministrativo di dodici comuni della provincia di Modena, tra cui lo stesso capoluogo, si produce questo vino frizzante nei tipi:Rosso e Rosato.

 

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro (DOC)

D.M. 01/05/70 (G.U. n. 203 del 12/08/70)

Dalle uve di Lambrusco Grasparossa (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri Lambruschi e/o Fortana e/o Malbo gentile, provenienti dai vigneti situati nell’intero territorio di tredici comuni della provincia di Modena, tra cui Castelvetro, e in parte del territorio della stessa città di Modena, si ottiene questo vino frizzante nelle tipologie:Rosso e Rosato.

Lambrusco Reggiano Revocato nel 1996 (DOC)

D.M. 22/07/71 (G.U. n. 223 del 04/09/71)

Lambrusco Salamino di Santa Croce (DOC)

D.M. 01/05/70 (G.U. n. 204 del 13/08/70)

Con le uve di Lambrusco Salamino (minimo 90%), a cui possono essere aggiunte piccole quantità di uve di altri Lambruschi e/o di Ancellotta e/o di Fortana (localmente detta "Uva d’oro"), provenienti dai vigneti di tutto o parte del territorio di tredici comuni della provincia di Modena, capoluogo compreso, si produce questo vino frizzante nei tipi:Rosso e Rosato.

 

Modena o Provincia di Modena (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Montuni del Reno revocato nel 1997 (DOC)

D.M. 22/06/87 (G.U. n. 6 del 09/01/88)

Pagadebit di Romagna (DOC)

D.M. 17/03/88 (G.U. n. 38 del 15/02/89)

Nella vasta zona che dall’interno arriva fino al mare, nelle province di Ravenna e Forlì, in prevalenza con le uve del vitigno Bombino bianco e con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche della zona si producono i seguenti tipi di vino:Secco,Amabile,Bertinoro Secco,Bertinoro Amabile.

La denominazione di origine "Pagadebit di Romagna" può essere utilizzata per designare vini "frizzanti naturali".

Ravenna (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Reggiano (DOC)

In un’ampia zona della provincia di Reggio Emilia, comprendente anche il territorio del capoluogo, si producono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati raggruppati sotto l’unica denominazione "Reggiano":Lambrusco Rosso o Rosato,Lambrusco Salamino Rosso o Rosato,Rosso,Bianco Spumante

Reno (DOC)

In un’ampia zona attraversata dal fiume Reno, che comprende in tutto o in parte il territorio di ventotto comuni della provincia di Bologna, capoluogo compreso, e cinque comuni della provincia di Modena, si producono i seguenti vini bianchi tranquilli e frizzanti:Bianco,Montuni,Pignoletto.

 

Romagna Albana Spumante (DOCG)

Nella stessa zona di produzione del famoso vino bianco a DOCG Albana di Romagna, ovvero in parte delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna, e con le stesse uve, quelle del vitigno Albana, sottoposte ad un leggero appassimento, viene prodotto questo spumante dal colore giallo dorato; odore caratteristico, intenso, delicato; sapore dolce, gradevole, vellutato.

Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto.

 

Rubicone (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Sangiovese di Romagna (DOC)

D.M. 09/07/67 (G.U. n. 203 del 14/08/67)

In un’ampia fascia collinare ricompresa nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, con le uve di Sangiovese, vinificate in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve di altre varietà a bacca rossa della zona, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino talora con orli violacei; odore vinoso, con profumo delicato che ricorda la viola; sapore secco, armonico, talvolta anche un po’ tannico, con retrogusto gradevolmente amarognolo.

Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto.

Con un invecchiamento di almeno due anni può fregiarsi in etichetta della specificazione aggiuntiva "riserva". Viene prodotto anche nel tipo "novello", dal colore rosso rubino; odore vinoso, intenso, fruttato; sapore secco o leggermente rotondo, sapido, armonico.

Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto. Il vino ottenuto con uve provenienti da una zona di produzione più ristretta e con una gradazione minima di 12° ha diritto alla menzione "superiore".

 

Sillaro o Bianco del Sillaro (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

Trebbiano di Romagna (DOC)

D.M. 31/08/73 (G.U. n. 327 del 20/12/73)

Dai vigneti ubicati in una vasta zona collinare, pedecollinare e pianeggiante (quest’ultima con terreni di natura sabbioso-argillosa e piuttosto asciutta) delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, con le uve di Trebbiano romagnolo (85-100%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca bianca della zona, esclusi gli aromatici e l’Albana, si ottiene questo vino dal colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, gradevole; sapore asciutto, sapido, armonico.

Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

Si produce anche nei tipi "frizzante" e "spumante". Quest’ultimo ha spuma fine e persistente; colore paglierino più o meno intenso; odore gradevole, caratteristico; sapore secco, amabile o dolce.

Gradazione minima: 10,5°. Uso: da aperitivo o da dessert.

Val Tidone (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 285 del 06/12/95)

 

 

Toscana

 

 

 

Alta Valle della Greve (IGT)

D.M. 09/10/95 (G.U. n. 25 del 10/10/95)

 

Ansonica Costa dell'Argentario (DOC)

D.M. 28/04/95 (G.U. n. 125 del 31/05/95)

Nelle zone collinari, pedocollinari e insulari della parte meridionale della provincia di Grosseto e in particolare in parte dei territori dei comuni di Manciano, Orbetello e Capalbio e nell’intero territorio dei comuni di Isola del Giglio e Monte Argentario, con le uve di Ansonica ed eventualmente con quelle di altri vitigni raccomandati o autorizzati (massimo 15%), viene prodotto questo vino bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore caratteristico, leggermente fruttato; sapore asciutto, morbido, vivace ed armonico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce.

Barco Reale di Carmignano e Carmignano (DOC)

D.M. 17/10/94 (G.U. n. 250 del 25/10/94)

Nella zona di produzione del Carmignano DOCG si ottengono anche i seguenti tipi di vino:Barco Reale di Carmignano,Rosato di Carmignano,Vin Santo di Carmignano (secco o amabile),Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice.

Bianco della Val di Nievole (DOC)

D.M. 09/01/76 (G.U. n. 140 del 28/05/76)

Dalle uve del vitigno Trebbiano toscano, con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia del Chianti, Canaiolo bianco e Vermentino o di altre uve a frutto bianco della zona, coltivate in provincia di Pistoia, si ottiene questo vino giallo dorato chiaro, tendente al paglierino, con odore gradevole e sapore secco, vivace, armonico, talvolta leggermente tendente al frizzante. Gradazione minima: 11°. Uso: da aperitivo o da pesce. Con l’appassimento delle stesse uve si ottiene il tipo "vin santo" (dolce, semisecco, secco) che ha un colore che varia dal paglierino all’ambrato più o meno fulvo; odore intenso, etereo, tipico; sapore armonico, morbido con retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 17°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Uso: da dessert.

Bianco dell'Empolese (DOC)

D.M. 18/04/89 (G.U. n. 256 del 02/11/89)

In una ristretta zona che comprende i territori comunali di Empoli, Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia, Limite e Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, con le uve del vitigno Trebbiano toscano (minimo 80%) e con l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni a frutto bianco si ottengono due tipi di vino: Bianco,Vin Santo.

Bianco di Pitigliano (DOC)

D.M. 28/03/66 (G.U. n. 132 del 30/05/66)

Con le uve che maturano nella fascia di terreni di origine vulcanica che dal Lago di Bolsena si protende verso Pitigliano (in provincia di Grosseto), provenienti dai vitigni Trebbiano toscano (50-80%), Greco e/o Malvasia bianca toscana e/o Verdello (massimo 20%) e dai vitigni Grechetto, Chardonnay, Sauvignon, Pinot bianco e Riesling italico da soli (massimo 15%) o congiuntamente (massimo 30%), ed eventualmente da altri vitigni a bacca bianca della zona (massimo 10%) si ottiene questo vino dal colore paglierino con riflessi verdolini; odore delicato; sapore asciutto, vivace, neutro, con fondo leggermente amarognolo, di medio corpo, morbido. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce. Con una gradazione di 12° questo vino può portare la qualificazione "superiore". Si produce anche nel tipo "spumante" con le seguenti caratteristiche: colore paglierino con riflessi verdolini; odore delicato; sapore asciutto, acidulo, con fondo leggermente amarognolo; spuma fine e persistente. Gradazione minima: 11,5°.

Bianco Pisano di San Torpè (DOC)

D.M. 08/07/80 (G.U. n. 300 del 31/10/80)

In un tutto o parte del territorio amministrativo di una quindicina di comuni della provincia di Pisa e in parte di quello di Collesalvetti, in provincia di Livorno, con le uve del vitigno Trebbiano toscano (minimo 75%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca bianca della zona, si produce questo vino dal colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, vivace, caratteristico; sapore secco, delicato, armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce. Con le uve sottoposte a un’accurata cernita, appassite in locali idonei e ammostate tra il 1° dicembre dell’anno di raccolta e il 31 marzo di quello successivo, si ottiene il tipo "vin santo" dal colore che varia dal dorato all’ambrato intenso; odore etereo, intenso, aromatico, caratteristico; sapore amabile o secco, armonico, con retrogusto caratteristico. Gradazione minima: 16°. Invecchiamento obbligatorio (in caratelli): tre anni; quattro anni per la "riserva". Uso: da dessert.

Bolgheri (DOC)

D.M. 01/08/83 (G.U. n. 30 del 31/01/84)

Nel territorio amministrativo del comune di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, si producono i seguenti tipi di vino:Bianco,Sauvignon,Vermentino,Rosso,Rosato,Vin Santo Occhio di Pernice,Sassicaia.

Brunello di Montalcino (DOCG)

D.M. 28/03/66 (G.U. n. 132 del 30/05/66)

Montalcino, in provincia di Siena, non è conosciuta soltanto per la sua storia e per le sue bellezze naturali e artistiche ma anche per il suo grande, omonimo vino rosso, valorizzato già a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Prodotto esclusivamente con le uve del vitigno Sangiovese, localmente denominato Brunello, ha colore rosso rubino intenso tendente al granato; odore caratteristico e intenso; sapore asciutto, caldo, un po’ tannico, robusto, armonico e persistente. Gradazione minima: 12,5°. Immissione al consumo: dopo il 1° gennaio del sesto anno successivo a quello della vendemmia, con un affinamento obbligatorio di almeno due anni in contenitori di rovere e di quattro mesi in bottiglia; dopo il 1° gennaio del settimo anno successivo a quello della vendemmia, con un affinamento obbligatorio di almeno due anni in contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia, per la "riserva". Uso: da arrosto.

Candia dei Colli Apuani (DOC)

D.M. 27/01/81 (G.U. n. 243 del 04/09/81)

In parte del territorio dei Colli Apuani e precisamente nei vigneti ubicati in terreni collinari e di favorevole esposizione dei comuni di Carrara, Massa e Montignoso, in provincia di Massa-Carrara, con le uve di Vermentino bianco (70-80%), di Albarola (10-20%) e di Trebbiano toscano e/o Malvasia bianca lunga (massimo 20%, ma con le uve di Malvasia che non devono superare il 5%), si ottiene questo vino bianco nelle tipologie:Amabile o Abboccato,Secco,Vin Santo.

Capalbio (DOC) Nella zona collinare e pedecollinare della parte meridionale della provincia di Grosseto, che comprende parte dei territori amministrativi dei comuni di Capalbio, Manciano, Magliano e Orbetello, si producono i seguenti tipi di vino:Bianco,Rosso,Rosso Riserva,Rosato,Cabernet Sauvignon,Sangiovese,Vermentino,Vin Santo.

Carmignano (DOCG)

D.M. 20/10/90 (G.U. n. 59 del 11/03/91)

Prodotto in una ristretta area collinare, compresa nel territorio amministrativo di Carmignano e Poggio a Caiano, in provincia di Prato, con le uve di Sangiovese (minimo 50%), Canaiolo nero (massimo 20%), Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon (10-20%), Trebbiano toscano e/o Canaiolo bianco e/o Malvasia del Chianti (massimo 10%) ed eventualmente di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nella zona (massimo 10%), è un vino dal colore rubino vivace, intenso, tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso, con profumo intenso, anche di mammola, e con più pronunciato carattere di finezza per l’invecchiamento; sapore asciutto, sapido, pieno, armonico, morbido e vellutato. Gradazione minima: 12,5°. Immissione al consumo: dopo il 1° giugno del secondo anno successivo a quello di produzione delle uve, con un periodo di invecchiamento in botti di rovere e/o di castagno di otto mesi; a partire dal 29 settembre (giorno di San Michele e festa di Carmignano) del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve, con un invecchiamento obbligatorio in botti di rovere e/o di castagno di dodici mesi, per la "riserva". Uso: da pasto o da arrosto.

Chianti (DOCG)

D.M. 09/08/67 (G.U. n. 217 del 30/08/67)

Il vino Chianti, uno dei più noti e apprezzati vini rossi italiani, viene prodotto in vasta area della Toscana, comprendente zone ben delimitate delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, con le uve di Sangiovese (75-100%), a cui possono essere aggiunte quelle di Canaiolo nero (massimo 10%), Trebbiano toscano e/o Malvasia del Chianti (massimo 10%) e di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione. Ha colore rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento; odore intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola e con più pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento; sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato, presentando vivezza e rotondità nel caso abbia subìto il "governo" (lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve leggermente appassitea). Può portare in etichetta il riferimento ad una delle sette sottozone geografiche riconosciute, ovvero "Colli Aretini", "Colli Fiorentini", "Colli Senesi", "Colline Pisane", "Montalbano", "Montespertoli" e "Rùfina", a condizione che il prodotto in questione sia ottenuto da uve raccolte e vinificate all’interno dei rispettivi territori. Gradazione minima: 11,5° per il vino Chianti e per i vini Chianti Colli Aretini, Colli Senesi, Colline Pisane e Montalbano; 12° per i vini Chianti Colli Fiorentini, Montespertoli e Rùfina e per quello con la specificazione "superiore". Con un invecchiamento di almeno due anni (a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia), di cui almeno tre mesi di affinamento in bottiglia, e con una gradazione minima di 12°, il vino Chianti ("superiore" escluso) ha diritto alla qualifica "riserva". La stessa qualifica spetta ai vini con la menzione di una delle sottozone che hanno un invecchiamento identico e una gradazione minima di 12,5°. Uso: da pasto o da arrosto.

Chianti classico (DOCG)

D.M. 09/08/67 (G.U. n. 217 del 30/08/67)

Nella zona di origine più antica, ovvero nell’intero territorio dei comuni di Castellina, Gaiole e Radda in Chianti e in parte di quello di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi, in provincia di Siena, e nell’intero territorio del comune di Greve in Chianti e in parte di quello di Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, con le uve di Sangiovese (75-100%) ed eventualmente con quelle di Canaiolo nero (massimo 10%), Trebbiano toscano e/o Malvasia del Chianti (massimo 6%) e di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione (massimo 15%), viene prodotto questo vino limpido, dal colore rubino vivace tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso, con profumo di mammola e con pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento; sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato, con vivacità e rotondità nel caso abbia subìto il "governo". Gradazione minima: 12°. Con un invecchiamento di almeno due anni (a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia) e un successivo affinamento in bottiglia di almeno tre mesi e con una gradazione minima di 12,5°, questo vino si fregia in etichetta della qualifica "riserva". Uso: da pasto, da arrosto se invecchiato.

Colli della Toscana centrale (IGT)

D.M. 09/10/95 (G.U. n. 25 del 10/10/95)

Colli dell'Etruria Centrale (DOC)

D.M. 05/12/90 (G.U. n. 59 del 11/03/91)

Nella zona di produzione del Chianti DOCG si ottengono anche i seguenti vini riuniti sotto la denominazione "Colli dell’Etruria Centrale":Rosso,Rosato,Bianco,Novello,Vin Santo (abboccato, amabile, dolce e secco)Vin Santo Occhio di Pernice (abboccato, amabile, dolce e secco).

Colli di Luni (DOC)

D.M. 14/06/89 (G.U. n. 256 del 02/11/89) Vedi descrizione nella regione Liguria.

Colline Lucchesi (DOC)

D.M. 01/10/85 (G.U. n. 117 del 22/05/86)

Nella verde e lussureggiante campagna lucchese e di due comuni vicini della provincia, Capannori e Porcari, si producono i seguenti vini: Rosso, Merlot, Sangiovese, Bianco, Sauvignon, Vermentino,Vin Santo,Vin Santo Occhio di Pernice.

Cortona (DOC) La denominazione deve il suo nome a Cortona, ridente cittadina della provincia di Arezzo, che domina la Val di Chiana, dai cui vigneti si ottengono i seguenti tipi vini:Rosato,Vin Santo e Vin Santo Riserva,Vin Santo Occhio di Pernice.

Elba (DOC)

D.M. 09/07/67 (G.U. n. 200 del 10/08/67)

Sull’isola d’Elba, in provincia di Livorno, dove la coltura della vite risale a tempi remoti - si racconta che lo stesso Napolone I, qui in esilio, vi si dilettasse - si producono i seguenti vini:Bianco,Bianco Spumante,Rosso,Rosso Riserva,Rosato,Aleatico,Ansonica,Ansonica Passito,Moscato Bianco,Vin Santo,Vin Santo Occhio di Pernice.

Maremma Toscana (IGT)

D.M. 09/10/95 (G.U. n. 25 del 10/10/95)

Montecarlo (DOC)

D.M. 01/10/85 (G.U. n. 110 del 14/05/86)

In parte del territorio amministrativo dei comuni di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari, in provincia di Lucca, si producono vini nelle seguenti tipologie:Bianco,Rosso,Rosso Riserva.

Montecucco (DOC)

In provincia di Grosseto, nell’area collinare che dalle pendici del monte Amiata segue per un tratto il confine con la provincia di Siena ed è compresa nel territorio comunale di Cinigiano (dove si trova la località Monte Cucco), Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano, si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso,Rosso Riserva,Sangiovese,Sangiovese Riserva,Vermentino.

Monteregio di Massa Marittima (DOC)

D.M. 03/10/94 (G.U. n. 242 del 15/10/94)

Nei vigneti situati nella parte nord della provincia di Grosseto inclusa nel territorio amministrativo dei comuni di Massa Marittima e di Monterotondo Marittimo e in parte nei territori dei comuni di Roccastrada, Gavorrano, Castiglione della Pescaia, Scarlino e Follonica si producono vini a denominazione di origine controllata "Monteregio di Massa Marittima" nelle tipologie:Rosso,Rosato,Bianco,Vermentino,Vin Santo,Vin Santo Occhio di Pernice.

Montescudaio (DOC)

D.M. 02/11/76 (G.U. n. 37 del 09/02/77)

Dai vitigni Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti, Vermentino ed in piccola percentuale da altri vitigni a frutto bianco della zona (provincia di Pisa), si produce questo vino nei tipi:Bianco,Vin Santo,Rosso.

Morellino di Scansano (DOC)

D.M. 06/01/78 (G.U. n. 92 del 04/04/78)

Nella fascia collinare della provincia di Grosseto tra i fiumi Ombrone e Albegna, che include l’intero territorio amministrstivo del comune di Scansano e parte di quello della stessa Grosseto, di Manciano, Magliano in Toscana, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna, con le uve di Sangiovese, a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a frutto nero raccomandati e/o autorizzati nella zona (massimo 15%), si produce questo vino dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso e, dopo l’invecchiamento, profumato, etereo, intenso, gradevole, fine; sapore asciutto, austero, caldo, leggermente tannico. Gradazione minima: 11,5°. Con una gradazione minima di 12° e un invecchiamento obbligatorio di due anni, di cui almeno uno in botti preferibilmente di rovere, questo vino può portare in etichetta la menzione "riserva". Uso: da pasto o da arrosto.

Moscadello di Montalcino (DOC)

D.M. 13/10/85 (G.U. n. 139 del 14/10/85)

Da uve di Moscato bianco, con l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni a bacca bianca (massimo 15%), prodotte nello stesso comune da cui proviene il famoso "Brunello" deriva questo vino di antiche tradizioni e dal colore giallo paglierino; odore caratteristico, delicato, fresco e persistente; sapore aromatico, dolce e armonico, caratteristico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da fine pasto. Può essere prodotto anche nel tipo "frizzante" con le stesse caratteristiche del tipo tranquillo ma con spuma fine e vivace. Con le uve parzialmente appassite, raccolte nel vigneto a partire dal 1° di ottobre di ciascun anno, e sottoposte ad un eventuale ulteriore appassimento viene prodotto il tipo "vendemmia tardiva" dal colore che varia dal paglierino al dorato; odore caratteristico, delicato, persistente; sapore aromatico, dolce, armonico. Gradazione minima: 15°. Affinamento obbligatorio: dodici mesi, a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia. Uso: da dessert.

Orcia (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 300 del 27/12/95)

Parrina (DOC)

D.M. 02/08/93 (G.U. n. 200 del 26/08/93)

In parte del territorio comunale di Orbetello, in provincia di Grosseto, comprendente la località "La Parrina" (da cui il nome), si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso,Rosso Riserva, Rosato.

Pomino (DOC)

D.M. 25/02/83 (G.U. n. 262 del 23/09/83)

In una ristretta zona della provincia di Firenze, che comprende parte del territorio del comune di Rùfina, si producono questi tipi di vino:Rosso,Bianco,Vin Santo Bianco, Vin Santo Rosso.

Rosso di Montalcino (DOC)

D.M. 25/11/83 (G.U. n. 158 del 09/06/84)

Con le stesse uve con le quali si produce il Brunello di Montalcino, vino a DOCG, nel territorio comunale di Montalcino (Siena), si ottiene questo vino rosso rubino intenso; odore caratteristico ed intenso; sapore asciutto, caldo, un po’ tannico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: un anno. Uso: da pasto.

Rosso di Montepulciano (DOC)

D.M. 21/12/88 (G.U. n. 145 del 23/06/89)

Nella stessa zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano DOCG, ovvero nel territorio amministrativo del comune di Montepulciano, in provincia di Siena, con le uve di Sangiovese, localmente denominato Prugnolo gentile (minimo 70%), ed eventualmente con quelle di Canaiolo nero (massimo 20%) e di altri vitigni autorizzati e raccomandati nella zona (massimo 20%, con quelli a bacca bianca in percentuale non superiore al 10%), si ottiene questo vino dal colore rubino; odore intensamente vinoso; sapore asciutto, persistente, leggermente tannico. Gradazione minima: 11,5°. Immissione al consumo: dal 1° marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia. Uso: da pasto.

San Gimignano (DOC)

D.M. 08/08/96 (G.U. n. 198 del 24/08/96)

Nel territorio del comune di San Gimignano, in provincia di Siena, accanto alla più nota Vernaccia DOCG, viene prodotto l’omonimo vino nei tipi:Rosso,Novello,Rosato,Vin Santo,Vin Santo Occhio di Pernice.

Sant'Antimo (DOC)

D.M. 18/01/96 (G.U. n. 26 del 01/02/96)

Nella località Sant’Antimo, parte del territorio amministrativo di Montalcino, in provincia di Siena, viene prodotto l’omonimo vino nelle tipologie:Bianco,Rosso,Novello,Vin Santo e Vin Santo Riserva,Vin Santo Occhio di Pernice e Vin Santo Occhio di Pernice Riserva,Chardonnay,Sauvignon,Pinot Grigio,Cabernet Sauvignon,Merlot,Pinot Nero.

Toscano o Toscana (IGT)

D.M. 09/10/95 (G.U. n. 25 del 10/10/95)

Sovana (DOC)

Sovana (DOC) Nella stessa zona di produzione del Bianco di Pitigliano, in provincia di Grosseto, e in particolare nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Pitigliano e Sorano (dove si trova la località Sovana) e in parte di quello di Manciano, si ottengono i seguenti vini rossi e rosati:Rosso,Rosso Superiore,Rosato.

Val d'Arbia (DOC)

D.M. 30/05/85 (G.U. n. 50 del 01/03/86)

Questo vino bianco secco viene prodotto in una vasta area della provincia di Siena e precisamente nei territori comunali di Siena, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Sovicille, Asciano, Monteroni d’Arbia, Murlo e Buonconvento. Ottenuto dalle uve di Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti e Chardonnay con l’eventuale aggiunta (massimo 15%) di altre uve bianche della zona; ha un colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli; odore delicato, fine, fruttato; sapore asciutto, fresco, armonico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pesce. Con l’appassimento delle uve e tre anni di invecchiamento si ottiene il tipo "Vin Santo" (dolce, semisecco e secco) dal colore che varia dal paglierino all’ambrato più o meno carico; odore intenso, etereo, caratteristico; sapore dal secco al dolce, armonico, morbido con retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 17°. Uso: da dessert.

Val di Cornia (DOC)

D.M. 25/11/89 (G.U. n. 164 del 16/07/90)

Nella vasta zona che comprende i comuni di Campiglia Marittima, Suvereto, San Vincenzo, Piombino e Sassetta (in provincia di Livorno) ed il comune di Monteverdi in provincia di Pisa, si producono i seguenti tipi di vino:Bianco,Rosso,Rosso Riserva,Rosato.

La denominazione di origine controllata "Val di Cornia" è accompagnata obbligatoriamente dalla indicazione di una delle quattro seguenti sottozone: "Campiglia Marittima", "Suvereto", "San Vincenzo", "Piombino".

Val di Magra (IGT)

D.M. 09/10/95 (G.U. n. 25 del 10/10/95)

Valdichiana (DOC)

D.M. 30/12/89 (G.U. n. 136 del 13/06/90)

Nella zona viticola della Val di Chiana aretina e senese, precisamente nel territorio comunale di Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano, Lucignano, Marciano, Monte San Savino e Civitella in Val di Chiana, in provincia di Arezzo, e di Sinalunga, Torrita di Siena, Chiusi e Montepulciano, in provincia di Siena, si producono i seguenti vini:Bianco o Bianco Vergine,Chardonnay,Grechetto,Rosso,Rosato,Sangiovese,Vin Santo e Vin Santo Riserva.

Vernaccia di San Gimignano (DOCG)

D.M. 03/03/66 (G.U. n. 110 del 06/05/66)

Primo vino ad avere ottenuto il riconoscimento della DOC, di antichissima fama, essendo già noto fin dalla fine del 1200, viene prodotto nel territorio comunale di San Gimignano (Siena) con le uve del vitigno omonimo e l’eventuale aggiunta (massimo 10%) di quelle di altri vitigni a bacca bianca. Ha un colore giallo paglierino tenue tendente al dorato con l’invecchiamento; odore fine e penetrante, caratteristico; sapore asciutto, armonico con caratteristico retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 11°. Con un invecchiamento non inferiore a 14 mesi, secondo i metodi tradizionali, oltre ad un affinamento in bottiglia di quattro mesi, può portare in etichetta la dizione "riserva". Uso: da pasto.

Vino Nobile di Montepulciano (DOCG)

D.M. 14/06/89 (G.U. n. 258 del 04/11/89)

Si tratta di un superbo vino rosso, dalle origine antiche (1300), che deve molto probabilmente l’appellativo di "nobile" non solo alle sue qualità ma al fatto che la produzione, in una ristretta zona del territorio amministrativo di Montepulciano, in provincia di Siena, era curata in particolare dalle famiglie nobili del luogo. È ottenuto dalle uve di Sangiovese, localmente denominato Prugnolo gentile (minimo 70%), Canaiolo nero (massimo 10%) ed eventualmente di altri vitigni raccomandati e/o autorizzati nella zona (massimo 20%, purché quelli a bacca bianca non superino il 10% e si escludano quelli aromatici ad eccezione della Malvasia del Chianti). Ha colore rubino, tendente al granato con l’invecchiamento; profumo intenso, etereo, caratteristico; sapore asciutto, equilibrato e persistente, con possibile sentore di legno. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni (a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia). Con un invecchiamento di almeno tre anni, di cui sei mesi di affinamento in bottiglia, e con una gradazione minima di 13°, questo vino può portare in etichetta la qualificazione "riserva". Uso: da pasto o da arrosto.

Vin Santo del Chianti (DOC)

D.M. 24/10/95 (G.U. n. 271 del 20/11/95)

Nell’ampio territorio del Chianti DOCG, ovvero in zone ben delimitate delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, con le uve di Trebbiano toscano e/o Malvasia (minimo 70%) e con quelle di altri vitigni a bacca bianca e rossa raccomandati e/o autorizzati nelle province stesse, scelte accuratamente, sottoposte ad appassimento naturale e ammostate tra il 1° dicembre dell’anno di raccolta e il 31 marzo dell’anno successivo, viene prodotto, nei tipi "secco", "abboccato", "amabile" e "dolce", questo vino dal colore che va dal giallo paglierino al dorato, all’ambrato intenso; odore etereo, intenso, caratteristico; sapore armonico, vellutato, secco o con più pronunciata rotondità per i tipi abboccato, amabile, dolce. Gradazione minima: 15,5°; 16° per il prodotto con specificazione di una delle sottozone geografiche. Immissione al consumo (dopo l’invecchiamento obbligatorio in caratelli): non prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello della vendemmia; non prima del 1° novembre del quarto anno successivo a quello della vendemmia per la "riserva". Con le uve di Sangiovese (minimo 50%) e con quelle di altri vitigni a bacca bianca e/o rossa raccomandati e/o autorizzati nelle diverse province, si ottiene il tipo "occhio di pernice", "amabile" e "dolce", dal colore che varia dal rosa intenso al rosa pallido; odore caldo, intenso; sapore amabile o dolce, morbido, vellutato e rotondo. Gradazione minima: 16,5°; 17° per il prodotto con specificazione di una delle sottozone geografiche. Immissione al consumo (dopo l’invecchiamento obbligatorio in caratelli): non prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello della raccolta delle uve.

Tutti i prodotti possono portare in etichetta la menzione di una delle sette sottozone geografiche riconosciute nell’ambito della DOCG Chianti ("Colli Aretini", "Colli Fiorentini", "Colli Senesi", "Colline Pisane", "Montalbano", "Montespertoli" e "Rùfina") se ottenuti con uve raccolte e vinificate all’interno dei rispettivi territori.

Vin Santo del Chianti Classico (DOC)

D.M. 24/10/95 (G.U. n. 271 del 20/11/95)

Nello stesso territorio di produzione del noto Chianti Classico DOCG, con le uve di Trebbiano toscano e/o Malvasia (minimo 70%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca bianca e rossa, raccomandati e/o autorizzati per le province di Firenze e Siena, sottoposte ad un’accurata cernita, ad appassimento naturale e ammostate tra il 1° dicembre dell’anno di raccolta e il 31 marzo dell’anno successivo, viene prodotto, nei tipi "secco" e "amabile", questo vino dal colore che varia dal giallo paglierino al dorato, all’ambrato intenso; odore etereo, intenso, caratteristico; sapore armonico, vellutato, con più pronunciata rotondità per il tipo amabile. Gradazione minima: 16°. Invecchiamento obbligatorio (in caratelli): tre anni; quattro anni per la "riserva". Uso: da dessert. Con le uve di Sangiovese (minimo 50%) e con quelle di altri vitigni a bacca rossa o bianca, raccomandati e/o autorizzati per le province di Firenze e Siena, si ottiene il tipo "occhio di pernice" dal colore che va dal rosa intenso al rosa pallido; odore caldo, intenso; sapore dolce, morbido, vellutato, rotondo. Gradazione minima: 17°. Invecchiamento obbligatorio (in caratelli): tre anni; quattro anni per la "riserva". Uso: da dessert.

Vin Santo di Montepulciano (DOC)

D.M. 21/10/96 (G.U. n. 269 del 16/11/96)

Nello stesso territorio di produzione del famoso Vino Nobile di Montepulciano DOCG, con le uve di Malvasia bianca e/o Grechetto bianco (localmente detto Pulcinculo) e/o Trebbiano toscano (minimo 70%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, raccomandati o autorizzati nella provincia di Siena, scelte accuratamente, appassite in locali idonei e ammostate non prima del 1° dicembre dell’anno di raccolta (non prima del 15 gennaio dell’anno successivo per la "riserva"), viene prodotto questo vino dal colore che va dal giallo dorato all’ambrato intenso; profumo intenso, etereo, caratteristico, di frutta matura; sapore ampio e vellutato, con intensa rotondità. Gradazione minima: 17°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni; cinque anni per la "riserva". Uso: da dessert. Con le uve di Sangiovese, ovvero di Prugnolo gentile (minimo 50%), e con quelle di altri vitigni raccomandati o autorizzati nella provincia di Siena, trattate allo stesso modo dell’altro tipo ma ammostate non prima del 28 febbraio dell’anno successivo a quello della vendemmia, si ottiene il tipo "occhio di pernice" dal colore che varia tra l’ambrato e il topazio, con ampia unghia rossiccia che si fa marrone con l’età; profumo intenso, ricco, complesso, di frutta matura e altre sfumature; sapore fine, persistente, con retrogusto dolce. Gradazione minima: 18°. Invecchiamento obbligatorio: otto anni. Uso: da dessert.

  

Umbria

  

 

Allerona (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Assisi (DOC)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Dai vigneti ubicati in terreni di favorevole esposizione e rientranti nella fascia pedecollinare compresa tra 180 e 550 metri s.l.m., in parte del territorio amministrativo dei comuni di Assisi e Spello, in provincia di Perugia, e dello stesso capoluogo, si ottengono i seguenti tipi di vino: Bianco, Grechetto, Rosso, Rosato, Novello.

Bettona (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Cannara (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Colli Altotiberini (DOC)

D.M. 22/01/80 (G.U. n. 175 del 27/06/80)

Nella zona collinare attraversata dal Tevere, in provincia di Perugia, si producono tre tipi di vino:

Bianco con le uve di Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti e con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche della zona; ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore gradevole; sapore asciutto, armonico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pesce.

Rosso e Rosato dalle uve di Sangiovese, Merlot, Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti (per il tipo rosso possono concorrere alla produzione altre uve rosse della zona); ha colore rosso rubino e odore vinoso, gradevole; sapore asciutto, rotondo, gradevole. Gradazione minima: 11,5°. Uso da pasto. Il rosato ha colore rosa tenue; odore lievemente fruttato; sapore fresco, asciutto, vivace. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto.

Colli Amerini (DOC)

D.M. 25/11/89 (G.U. n. 135 del 12/06/90)

Dai vigneti ubicati in terreni di favorevole esposizione, nella fascia pedecollinare di diversi comuni della provincia di Terni, si producono i seguenti vini: Bianco, Rosso, Rosato, Novello, Malvasia.

Colli del Trasimeno o Trasimeno (DOC)

D.M. 13/01/72 (G.U. n. 84 del 29/03/72)

In provincia di Perugia, nella fascia collinare che si affaccia sul lago Trasimeno e si spinge fino al capoluogo, nel territorio amministrativo di dieci comuni, si ottengono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Bianco Scelto,Cabernet Sauvignon,Gamay,Grechetto,Merlot,Rosato,Rosso,Rosso Scelto,Spumante Classico,Vin Santo o Vino Santo.

Colli Martani (DOC)

D.M. 21/12/88 (G.U. n. 145 del 23/06/89)

Dai vigneti con buona esposizione, ubicati nella fascia collinare che comprende diversi comuni della provincia di Perugia, provengono i seguenti vini:Trebbiano,Grechetto,Grechetto di Todi,Sangiovese.

Colli Perugini (DOC)

D.M. 21/10/81 (G.U. n. 100 del 13/04/82)

In provincia di Perugia, in parte del territorio amministrativo dei comuni di Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Plegaro e della stessa Perugia, e in provincia di Terni, in parte del territorio comunale di San Venanzo, si producono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Cabernet Sauvignon, Chardonnay,Grechetto,Merlot,Novello,Pinot Grigio, Rosato, Rosso, Sangiovese, Spumante,Trebbiano,Vin Santo o Vino Santo.

Lago di Corbara (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

In provincia di Terni, nell’intero territorio comunale di Baschi e in parte di quello di Orvieto, tra cui la frazione di Corbara (dove si trova l’omonima diga sul fiume Tevere), si producono diversi tipi di vino rosso raggruppati sotto l’unica denominazione "Lago di Corbara".Tale denominazione senza altra qualificazione aggiuntiva è riservata al vino:Rosso,Cabernet Sauvignon, Merlot,Pinot Nero.

Montefalco (DOC)

D.M. 30/10/79 (G.U. n. 108 del 19/04/80)

Nell’intero territorio comunale di Montefalco (provincia di Perugia), da cui prende il nome, e in una minima parte dei territori dei comuni confinanti si producono questi due tipi di vino:Bianco,Rosso.

Montefalco Sagrantino (DOCG)

D.M. 30/10/79 (G.U. n. 160 del 19/04/80)

Sui terreni collinari di buona esposizione al sole nell’intero territorio amministrativo del comune di Montefalco e in parte di quello dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, tutti in provincia di Perugia, con le uve del vitigno Sagrantino, si producono questi due tipi di vino:

Secco – ha colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei e tendenti al granato con l’invecchiamento; odore delicato, caratteristico che ricorda quello delle more di rovo; sapore asciutto armonico. Gradazione minima: 13°. Invecchiamento obbligatorio: 30 mesi. Uso: da arrosto.

Passito – con le uve sottoposte ad un adeguato appassimento; ha le stesse caratteristiche del tipo precedente, ma con un sapore abboccato, armonico e gradevole. Gradazione minima: 14,5°. Invecchiamento obbligatorio: 30 mesi. Uso: da fine pasto.

Narni (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Orvieto (DOC)

D.M. 07/08/71 (G.U. n. 219 del 31/08/71)

In tutto o parte il territorio amministrativo di tredici comuni della provincia di Terni, tra cui Orvieto, e di cinque comuni della provincia di Viterbo, si produce da tempo immemorabile questo vino bianco, noto per avere allietato mense illustri di Papi e Principi. Ottenuto con le uve di Trebbiano toscano, localmente conosciuto come Procanico (40-60%), di Verdello (15-25%), di Grechetto, di Canaiolo bianco (localmente chiamato Drupeggio), di Malvasia toscana (quest’ultima in percentuale non superiore al 20%), cui possono essere aggiunte quelle di altre varietà a bacca bianca, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate nella zona (massimo 15%); ha colore paglierino più o meno intenso; odore delicato e gradevole; sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine e delicato. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto o da fine pasto. La menzione "classico" è riservata al vino prodotto nella zona di origine più antica; la qualifica "superiore" a quello che viene immesso al consumo dopo il 1° marzo dell’annata successiva a quella della vendemmia, con una gradazione minima di 12°.

Rosso Orvietano o Orvientano Rosso (DOC) La denominazione "Rosso Orvietano" o "Orvietano Rosso" è riservata a diverse tipologie di vino rosso, ottenute dai vigneti ubicati sui terreni vocati dell’intero territorio di ben quattordici comuni della provincia di Terni, tra cui Orvieto, patria anche dell’omonimo e ben noto vino bianco.

Spello (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Torgiano (DOC)

D.M. 20/03/68 (G.U. n. 132 del 25/10/68)

Con le uve maturate sulle colline situate nell’intero territorio amministrativo del comune di Torgiano, in provincia di Perugia, vengono prodotti i seguenti tipi di vino:Bianco di Torgiano,Rosso di Torgiano,Rosato di Torgiano,Chardonnay di Torgiano,Pinot Grigio di Torgiano,Riesling Italico di Torgiano, Cabernet Sauvignon di Torgiano,Pinot Nero di Torgiano, Torgiano Spumante.

Torgiano Rosso Riserva (DOCG)

D.M. 20/10/90 (G.U. n. 59 del 11/03/91)

L’antica notorietà di questo vino rosso si è estesa oltre i confini della regione Umbria. Preparato con le uve prevalentemente di Sangiovese e di Canaiolo oltre a quelle di Trebbiano toscano, Ciliegiolo e Montepulciano (massimo 10%), maturate sulle colline adiacenti la medioevale "Turris Jani", nel comune di Torgiano (Perugia), ha le seguenti caratteristiche: limpidezza brillante; colore rosso rubino; odore vinoso, delicato e sapore asciutto, armonico di giusto corpo. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Uso: da arrosto.

Umbria (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

 

 

Marche

 

 

Bianchello del Metauro (DOC)

D.M. 02/04/69 (G.U. n. 143 del 10/06/69)

In provincia di Pesaro, nella parte più bassa della Valle del Metauro, con le uve di Bianchello (Biancame) e con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia toscana, si produce questo vino giallo paglierino, con odore delicato e sapore secco, fresco, armonico, gradevole. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce.

Colli Maceratesi (DOC)

D.M. 08/03/75 (G.U. n. 177 del 05/07/75)

La zona di produzione di questo vino comprende tutto il territorio della provincia di Macerata e del comune di Loreto in provincia di Ancona. Ottenuto dalle uve dei vitigni Maceratino (minimo 80%) e Trebbiano toscano e/o Verdicchio e/o Malvasia toscana e/o Chardonnay (massimo 20%); ha colore giallo paglierino tenue; odore caratteristico e gradevole; sapore asciutto ed armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce.

Colli Pesaresi (DOC)

D.M. 02/06/72 (G.U. n. 207 del 09/08/72)

Nei vigneti situati in una ampia zona di territorio della provincia di Pesaro e Urbino si producono i seguenti tipi di vino: Rosso, Novello,Focara Rosso,Bianco,Roncaglia Bianco.

Esino (DOC)

D.M. 11/09/95 (G.U. n. 232 del 04/10/95)

Nell’intero territorio amministrativo della provincia di Ancona e in quella parte del territorio della provincia di Macerata da dove provengono i vini a DOC Verdicchio di Matelica e Verdicchio dei Castelli di Jesi si produce questo vino nelle tipologie: Bianco, Frizzante,Rosso,Novello.

Falerio dei Colli Ascolani o Falerio (DOC)

D.M. 28/04/75 (G.U. n. 226 del 26/08/75)

Nell’intero territorio amministrativo della provincia di Ascoli Piceno, con le uve dei vitigni Trebbiano toscano (20-50%), Passerina (10-30%) e Pecorino (10-30%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati nella zona, si produce questo vino dal colore paglierino più o meno tenue, lievemente profumato; sapore secco, sapido, armonico, leggermente acidulo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce.

Lacrima di Morro d'Alba (DOC)

D.M. 09/01/85 (G.U. n. 171 del 22/07/85)

Questo caratteristico vino rosso è prodotto in un’area ristretta della provincia di Ancona, comprendente i terreni vocati dell’intero territorio amministrativo dei comuni di Morro d’Alba, Monte San Vito, San Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, con le uve del vitigno Lacrima (minimo 85%) ed eventualmente con quelle di altre varietà a frutto rosso della zona, con esclusione di quelle aromatiche; ha colore rosso rubino carico; profumo gradevole, intenso; sapore gradevole, morbido, caratteristico, di medio corpo. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto. Con le uve sottoposte ad un periodo di appassimento che può protrarsi fino al 30 marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia e vinificate non prima del 1° dicembre dell’anno della vendemmia stessa, si ottiene il tipo "passito" dal colore rosso più o meno intenso, talvolta tendente al granato; odore caratteristico più o meno intenso; sapore armonico, vellutato. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto.

Marche (IGT)

D.M. 11/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Rosso Conero (DOC)

D.M. 20/10/90 (G.U. n. 58 del 09/03/91)

Questo vino viene prodotto nella ristretta zona collinare marchigiana (provincia di Ancona) che segue la sponda adriatica. Prende il nome dal Monte Conero, che domina l’intera zona vinicola, ed è ottenuto dalle uve del vitigno Montepulciano con eventuali aggiunte di quelle di Sangiovese; ha colore rosso rubino; odore gradevole; sapore sapido, armonico, asciutto, ricco di corpo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Con una gradazione minima di 12,5° ed un periodo di invecchiamento di due anni può essere designato "riserva". Uso: da arrosto.

Rosso Piceno (DOC)

D.M. 11/08/68 (G.U. n. 245 del 26/09/68)

In un vasta area compresa nelle province di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno, con esclusione all’interno di essa dei territori appartenenti alla zona di produzione del "Rosso Conero", con le uve dei vitigni Montepulciano (35-70%) e Sangiovese (30-50%), a cui possono essere aggiunte quelle di altri vitigni a bacca rossa della zona, non aromatici, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino, più o meno intenso; odore caratteristico, delicato; sapore armonico, gradevolmente asciutto. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Viene prodotto anche nel tipo "novello" dal colore rosso rubino; odore fragrante, fine, caratteristico; sapore asciutto, armonico, vellutato. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto. Nella parte più a sud della zona di produzione si ottiene il tipo "superiore" dal colore rosso rubino, talvolta tendente al granato con l’invecchiamento; odore gradevole, complesso, leggermente etereo; sapore sapido, armonico, gradevolmente asciutto. Gradazione minima: 12°. Immissione al consumo: dopo il 1° novembre dell’anno successivo a quello della vendemmia. Uso: da arrosto.

Verdicchio dei Castelli di Jesi (DOC)

D.M. 11/08/68 (G.U. n. 245 del 26/09/68)

In una zona che ricade nelle province di Ancona e Macerata e che ingloba anche il territorio del comune di Jesi, da cui prende il nome, con le uve del vitigno Verdicchio e con un’eventuale aggiunta (massimo 15%) di quelle di altri vitigni a bacca bianca, viene prodotto questo vino dal colore paglierino tenue; odore delicato caratteristico; sapore asciutto, armonico, con retrogusto gradevolmente amarognolo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce. Con una gradazione minima di 12,5° e un invecchiamento di almeno ventiquattro mesi, di cui almeno sei in bottiglia, questo vino può portare in etichetta la menzione "riserva". Viene prodotto anche nel tipo "spumante", che, a sua volta, con una permanenza di almeno nove mesi sulle fecce, può fregiarsi della qualifica aggiuntiva "riserva" , e nel tipo "passito" dal colore che varia dal paglierino intenso all’ambrato; odore caratteristico, intenso; sapore armonico, vellutato, caratteristico. Gradazione minima: 15°. Uso: da dessert. Se prodotto nella zona originaria più antica, questo vino ha diritto, inoltre, alla specificazione "classico", alla quale possono aggiungersi le menzioni "superiore" (gradazione minima: 12°) e "riserva" (gradazione minima: 12,5°).

Verdicchio di Matelica (DOC)

D.M. 21/07/67 (G.U. n. 211 del 23/08/67)

Nella zona collinare che ha per epicentro il comune di Matelica (in provincia di Macerata) e si estende sino a Fabriano (in provincia di Ancona), con le uve di Verdicchio, a cui possono essere aggiunte quelle di Trebbiano toscano e di Malvasia toscana, si produce questo vino brillante, dal colore paglierino tenue; odore delicato e caratteristico; sapore asciutto, armonico, con retrogusto gradevolmente amarognolo. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce. Il tipo "riserva", con le stesse caratteristiche ma con riflessi verdognoli nel colore, deve avere una gradazione minima di 12,5° e aver subito un invecchiamento di ventiquattro mesi a decorrere dal 1° dicembre dell’anno di produzione delle uve. Viene prodotto anche nei tipi "spumante" e "passito". Quest’ultimo all’atto di immissione al consumo si presenta di colore che varia dal paglierino all’ambrato; odore caratteristico, etereo, intenso; sapore armonico, vellutato con retrogusto amarognolo caratteristico. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto.

Vernaccia di Serrapetrona (DOC)

D.M. 22/07/71 (G.U. n. 222 del 03/09/71)

In tutto il territorio comunale di Serrapetrona e in parte di quello di Belforte del Chienti e di San Severino Marche, in provincia di Macerata, con le uve di Vernaccia nera (minimo 85%) ed eventualmente con quelle di altre varietà a bacca rossa della zona, sottoposte a leggero appassimento, si produce questo vino spumante dalla spuma persistente, a grana fine; colore che varia dal granato al rubino; odore caratteristico vinoso; sapore caratteristico, da secco a dolce, con fondo gradevolmente amarognolo. Gradazione minima: 11°. Immissione al consumo: dopo il 30 giugno dell’anno successivo alla raccolta delle uve. Uso: da pasto o da fine pasto.

 

 

Abruzzo

 

 

Alto Tirino (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Colli Aprutini (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Colli del Sangro (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Colline Frentane (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Colline Pescaresi (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Colline Teatine (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Controguerra (DOC)

D.M. 20/08/96 (G.U. n. 201 del 28/08/96)

Nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Controguerra (da cui il nome), Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e Colonnella, in provincia di Teramo, in vigneti collinari situati ad un’altitudine non superiore ai 440 metri s.l.m., si raccolgono le uve da cui si ottiene questo vino.

Del Vastese o Histonium (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Montepulciano d'Abruzzo (DOC)

D.M. 24/05/68 (G.U. n. 178 del 15/07/68)

Introdotto in Abruzzo agli inizi del XIX secolo, il vitigno Montepulciano si è diffuso rapidamente in tutta la regione tanto da essere utilizzato per la produzione dell’omonimo vino nei territori di tutte e quattro le province: L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo.

Terre di Chieti (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

Trebbiano d'Abruzzo (DOC)

D.M. 28/06/72 (G.U. n. 221 del 25/08/72)

Questo vino viene prodotto nelle quattro province abruzzesi (L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo).

È particolarmente apprezzato quello le cui uve provengono dalla parte collinare al di sotto di una certa altitudine e dai terreni che scendono verso il mare.

Ottenuto dalle uve di Trebbiano d’Abruzzo (Bombino bianco) e/o Trebbiano toscano con l’eventuale aggiunta di altre uve della zona (massimo 15%); ha un colore paglierino; odore vinoso gradevole, delicatamente profumato; sapore asciutto, sapido, vellutato, armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

Valle Peligna (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 238 del 04/12/95)

 

 

Molise

 

 

Biferno (DOC)

D.M. 26/04/83 (G.U. n. 269 del 30/09/83)

Rosso prodotto nel territorio situato in provincia di Campobasso con le uve dei vitigni Montepulciano, Trebbiano toscano, Aglianico e con una eventuale piccola aggiunta di quelle di altri vitigni a bacca bianca o nera non aromatici; ha colore rosso rubino più o meno intenso con riflessi granati se invecchiato; odore gradevole, caratteristico, con profumo etereo se invecchiato; sapore asciutto, armonico, vellutato, giustamente tannico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto o da arrosto se invecchiato. Con una gradazione minima di 13° e con un invecchiamento di almeno tre anni può essere qualificato "riserva".

Rosato ottenuto con le stesse uve del vino precedente; ha colore rosa più o meno intenso, odore fruttato delicato; sapore asciutto fresco, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto.

Bianco prodotto con le uve dei vitigni Trebbiano toscano, Bombino bianco e Malvasia bianca; ha colore paglierino con riflessi verdognoli; odore gradevole, delicato, leggermente aromatico; sapore asciutto, armonico, fresco. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pesce.

 

Molise o del Molise (DOC)

D.M. 04/11/95 (G.U. n. 281 del 01/12/95)

In una vasta area della regione, comprendente i territori collinari e pedecollinari di una settantina di comuni delle province di Campobasso e Isernia, capoluoghi compresi, con le uve dei vitigni corrispondenti (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte minime quantità di uve di altre varietà a bacca di colore analogo, si producono i seguenti vini bianchi e rossi raggruppati sotto l’unica denominazione "Molise" o "del Molise".

Osco o Terre degli Osci (IGT)

D.M. 04/11/95 (G.U. n. 281 del 01/12/95)

Pentro di Isernia o Pentro (DOC) Sulle colline esposte al sole, ad una altitudine non superiore ai 500-600 metri, in provincia di Isernia, vengono prodotti, come per il "Biferno", tre tipi di vino: bianco, rosso e rosato.

Rotae (IGT)

D.M. 04/11/95 (G.U. n. 281 del 01/12/95)

 

 

 

Umbria

 

 

 

Allerona (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Assisi (DOC)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Dai vigneti ubicati in terreni di favorevole esposizione e rientranti nella fascia pedecollinare compresa tra 180 e 550 metri s.l.m., in parte del territorio amministrativo dei comuni di Assisi e Spello, in provincia di Perugia, e dello stesso capoluogo, si ottengono i seguenti tipi di vino: Bianco, Grechetto, Rosso, Rosato, Novello.

Bettona (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Cannara (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Colli Altotiberini (DOC)

D.M. 22/01/80 (G.U. n. 175 del 27/06/80)

Nella zona collinare attraversata dal Tevere, in provincia di Perugia, si producono tre tipi di vino:

Bianco con le uve di Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti e con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche della zona; ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore gradevole; sapore asciutto, armonico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pesce.

Rosso e Rosato dalle uve di Sangiovese, Merlot, Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti (per il tipo rosso possono concorrere alla produzione altre uve rosse della zona); ha colore rosso rubino e odore vinoso, gradevole; sapore asciutto, rotondo, gradevole. Gradazione minima: 11,5°. Uso da pasto. Il rosato ha colore rosa tenue; odore lievemente fruttato; sapore fresco, asciutto, vivace. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto.

Colli Amerini (DOC)

D.M. 25/11/89 (G.U. n. 135 del 12/06/90)

Dai vigneti ubicati in terreni di favorevole esposizione, nella fascia pedecollinare di diversi comuni della provincia di Terni, si producono i seguenti vini: Bianco, Rosso, Rosato, Novello, Malvasia.

Colli del Trasimeno o Trasimeno (DOC)

D.M. 13/01/72 (G.U. n. 84 del 29/03/72)

In provincia di Perugia, nella fascia collinare che si affaccia sul lago Trasimeno e si spinge fino al capoluogo, nel territorio amministrativo di dieci comuni, si ottengono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Bianco Scelto,Cabernet Sauvignon,Gamay,Grechetto,Merlot,Rosato,Rosso,Rosso Scelto,Spumante Classico,Vin Santo o Vino Santo.

Colli Martani (DOC)

D.M. 21/12/88 (G.U. n. 145 del 23/06/89)

Dai vigneti con buona esposizione, ubicati nella fascia collinare che comprende diversi comuni della provincia di Perugia, provengono i seguenti vini:Trebbiano,Grechetto,Grechetto di Todi,Sangiovese.

Colli Perugini (DOC)

D.M. 21/10/81 (G.U. n. 100 del 13/04/82)

In provincia di Perugia, in parte del territorio amministrativo dei comuni di Deruta, Marsciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Plegaro e della stessa Perugia, e in provincia di Terni, in parte del territorio comunale di San Venanzo, si producono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Cabernet Sauvignon, Chardonnay,Grechetto,Merlot,Novello,Pinot Grigio, Rosato, Rosso, Sangiovese, Spumante,Trebbiano,Vin Santo o Vino Santo.

Lago di Corbara (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

In provincia di Terni, nell’intero territorio comunale di Baschi e in parte di quello di Orvieto, tra cui la frazione di Corbara (dove si trova l’omonima diga sul fiume Tevere), si producono diversi tipi di vino rosso raggruppati sotto l’unica denominazione "Lago di Corbara".Tale denominazione senza altra qualificazione aggiuntiva è riservata al vino:Rosso,Cabernet Sauvignon, Merlot,Pinot Nero.

Montefalco (DOC)

D.M. 30/10/79 (G.U. n. 108 del 19/04/80)

Nell’intero territorio comunale di Montefalco (provincia di Perugia), da cui prende il nome, e in una minima parte dei territori dei comuni confinanti si producono questi due tipi di vino:Bianco,Rosso.

Montefalco Sagrantino (DOCG)

D.M. 30/10/79 (G.U. n. 160 del 19/04/80)

Sui terreni collinari di buona esposizione al sole nell’intero territorio amministrativo del comune di Montefalco e in parte di quello dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, tutti in provincia di Perugia, con le uve del vitigno Sagrantino, si producono questi due tipi di vino:

Secco – ha colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei e tendenti al granato con l’invecchiamento; odore delicato, caratteristico che ricorda quello delle more di rovo; sapore asciutto armonico. Gradazione minima: 13°. Invecchiamento obbligatorio: 30 mesi. Uso: da arrosto.

Passito – con le uve sottoposte ad un adeguato appassimento; ha le stesse caratteristiche del tipo precedente, ma con un sapore abboccato, armonico e gradevole. Gradazione minima: 14,5°. Invecchiamento obbligatorio: 30 mesi. Uso: da fine pasto.

Narni (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Orvieto (DOC)

D.M. 07/08/71 (G.U. n. 219 del 31/08/71)

In tutto o parte il territorio amministrativo di tredici comuni della provincia di Terni, tra cui Orvieto, e di cinque comuni della provincia di Viterbo, si produce da tempo immemorabile questo vino bianco, noto per avere allietato mense illustri di Papi e Principi. Ottenuto con le uve di Trebbiano toscano, localmente conosciuto come Procanico (40-60%), di Verdello (15-25%), di Grechetto, di Canaiolo bianco (localmente chiamato Drupeggio), di Malvasia toscana (quest’ultima in percentuale non superiore al 20%), cui possono essere aggiunte quelle di altre varietà a bacca bianca, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate nella zona (massimo 15%); ha colore paglierino più o meno intenso; odore delicato e gradevole; sapore secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine e delicato. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto o da fine pasto. La menzione "classico" è riservata al vino prodotto nella zona di origine più antica; la qualifica "superiore" a quello che viene immesso al consumo dopo il 1° marzo dell’annata successiva a quella della vendemmia, con una gradazione minima di 12°.

Rosso Orvietano o Orvientano Rosso (DOC) La denominazione "Rosso Orvietano" o "Orvietano Rosso" è riservata a diverse tipologie di vino rosso, ottenute dai vigneti ubicati sui terreni vocati dell’intero territorio di ben quattordici comuni della provincia di Terni, tra cui Orvieto, patria anche dell’omonimo e ben noto vino bianco.

Spello (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

Torgiano (DOC)

D.M. 20/03/68 (G.U. n. 132 del 25/10/68)

Con le uve maturate sulle colline situate nell’intero territorio amministrativo del comune di Torgiano, in provincia di Perugia, vengono prodotti i seguenti tipi di vino:Bianco di Torgiano,Rosso di Torgiano,Rosato di Torgiano,Chardonnay di Torgiano,Pinot Grigio di Torgiano,Riesling Italico di Torgiano, Cabernet Sauvignon di Torgiano,Pinot Nero di Torgiano, Torgiano Spumante.

Torgiano Rosso Riserva (DOCG)

D.M. 20/10/90 (G.U. n. 59 del 11/03/91)

L’antica notorietà di questo vino rosso si è estesa oltre i confini della regione Umbria. Preparato con le uve prevalentemente di Sangiovese e di Canaiolo oltre a quelle di Trebbiano toscano, Ciliegiolo e Montepulciano (massimo 10%), maturate sulle colline adiacenti la medioevale "Turris Jani", nel comune di Torgiano (Perugia), ha le seguenti caratteristiche: limpidezza brillante; colore rosso rubino; odore vinoso, delicato e sapore asciutto, armonico di giusto corpo. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni. Uso: da arrosto.

Umbria (IGT)

D.M. 18/11/95 (G.U. n. 284 del 06/12/95)

 

 

 

Lazio

 

 

Aleatico di Gradoli (DOC)

D.M. 21/06/72 (G.U. n. 217 del 22/08/72)

Nella zona collinare che si affaccia sulla sponda nord-orientale del lago di Bolsena e che comprende l’intero territorio del comune di Gradoli, Grotte di Castro e San Lorenzo Nuovo e parte di quello di Latera, in provincia di Viterbo, esclusivamente con le uve dell’omonimo vitigno si produce questo vino dal colore rosso granato con tonalità violacee; odore finemente aromatico, caratteristico; sapore di frutto fresco, morbido, vellutato, dolce. Gradazione minima: 12°. Uso: da fine pasto. Mediante alcolizzazione si ottengono i tipi "liquoroso" e "liquoroso riserva".

Il primo ha colore rosso granato più o meno intenso, talvolta con riflessi violacei; odore aromatico, delicato, caratteristico; sapore pieno, dolce, armonico, gradevole. Gradazione minima: 17,5°.

Affinamento obbligatorio (dalla data di alcolizzazione): sei mesi. Il secondo ha colore rosso granato più o meno intenso, tendente talvolta all’arancione; odore aromatico, caratteristico dell’invecchiamento in botte di rovere; sapore pieno, dolce, più o meno tannico, armonico, gradevole. Gradazione minima: 17,5°. Invecchiamento obbligatorio (in botti di rovere): due anni. Affinamento obbligatorio (dalla data di alcolizzazione): un anno. Uso: da dessert.

 

Aprilia (DOC)

D.M. 22/11/79 (G.U. n. 107 del 18/04/80)

La zona vinicola di Aprilia, in provincia di Latina, non ha, a differenza di altre zone, tradizioni secolari, in compenso però i suoi viticoltori hanno saputo valorizzare in pochi anni la nuova produzione che ha già acquistato una buona notorietà. Qui vengono prodotti tre tipi di vino:Trebbiano,Sangiovese,Merlot.

Atina (DOC)

In provincia di Frosinone, in tutto o parte del territorio amministrativo di una decina di comuni, tra cui quello di Atina (da cui il nome), si producono i seguenti vini rossi:Rosso,Cabernet.

Bianco Capena (DOC)

D.M. 19/05/75 (G.U. n. 292 del 05/11/75)

Prodotto in tutto il territorio comunale di Capena e in parte di quello di altri comuni della provincia di Roma, con le uve provenienti dai vitigni Malvasia (Malvasia di Candia, del Lazio e di Toscana), Trebbiano (toscano, romagnolo e giallo), da soli o congiuntamente, con l’eventuale aggiunta di Bellone e Bombino (noto come Uva di Spagna); è un vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore leggermente aromatico, fine, caratteristico; sapore asciutto o leggermente abboccato, caratteristico e gradevole. Gradazione minima: 11°.

Con una gradazione di 12° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se abboccato.

Castelli Romani (DOC)

In provincia di Roma, in tutto o parte del territorio amministrativo di una ventina di comuni, capoluogo compreso, e nell’intero territorio di Cori e in parte di quello di Aprilia e di Cisterna di Latina, in provincia di Latina, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco (secco, amabile, frizzante, novello),Rosso (secco, amabile, frizzante, novello),Rosato (secco, amabile, frizzante).

Cerveteri (DOC)

D.M. 30/10/74 (G.U. n. 64 del 07/03/75)

Nell’intero territorio comunale di Cerveteri (da cui il nome), Ladispoli, Santa Marinella e Civitavecchia e in parte di quello di Roma, Allumiere e Tolfa, tutti in provincia di Roma, e in parte di quello di Tarquinia, in provincia di Viterbo, si produce questo vino nelle tipologie: Bianco Secco,Bianco Frizzante,Bianco Amabile, Rosso Secco,Rosso Novello,Rosso Amabile,Rosato.

 

Cesanese del Piglio (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 216 del 22/08/73)

Nel ristretto territorio collinare dei comuni di Piglio e Serrone e in parte di quello di Acuto, Anagni e Paliano, tutti in provincia di Frosinone, con le uve di Cesanese di Affile e/o Cesanese comune, con l’eventuale piccola aggiunta (10%) di quelle di Sangiovese, Montepulciano, Barbera, Trebbiano toscano (Passerana), Bombino bianco, si ottiene questo vino dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; odore delicato, caratteristico del vitigno di base; sapore morbido, leggermente amarognolo. A seconda del contenuto in zuccheri residui si ottengono i tipi "secco", "asciutto", "amabile" e "dolce". Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto se secco o asciutto, da fine pasto se amabile o dolce. Si produce anche nei tipi "spumante naturale" o "frizzante naturale".

Cesanese di Affile (DOC)

È questo un altro vino "cesanese" ottenuto con le stesse uve a frutto nero con cui si preparano le altre due denominazioni. L’unica differenza risiede nella zona di produzione che comprende l’intero territorio dei comuni di Affile, Rotaie e parte di quello di Arcinazzo (tutti in provincia di Roma).

Cesanese di Olevano (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 221 del 28/08/73)

Con le stesse uve degli altri "cesanesi", prodotte però nel comune di Olevano Romano ed in parte in quello di Genazzano, entrambi in provincia di Roma, si ottiene questo vino nelle stesse tipologie e con le stesse caratteristiche organolettiche dei precedenti.

Circeo (DOC)

In parte del territorio dei comuni di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina, in provincia di Latina, viene prodotto questo vino nelle seguenti tipologie: Bianco (secco o amabile),Rosso (secco o amabile), Novello, Rosato (secco o amabile), Trebbiano,Sangiovese,Sangiovese Rosato.

Civitella d'Agliano (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)

Colli Albani (DOC)

D.M. 06/08/70 (G.U. n. 280 del 05/11/70)

Sui colli romani che dal lago di Albano si protendono verso sud, in provincia di Roma, con le uve dei vitigni di Malvasia bianca di Candia (localmente nota come Malvasia rossa), Trebbiano (toscano, romagnolo, giallo) e Trebbiano di Soave, Malvasia del Lazio (localmente nota come Malvasia puntinata), con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche della zona, si ottiene questo vino dal colore che va dal giallo paglierino al paglierino scarico; odore vinoso e delicato; sapore secco o abboccato o amabile o dolce, caratteristico, fruttato. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Con una gradazione minima di 11,5° può portare la qualificazione "superiore". Si produce anche nel tipo "spumante". Se viene imbottigliato entro il 20 dicembre dell’annata di produzione delle uve può essere designato vino "novello".

 

Colli Cimini (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)

Colli della Sabina (DOC)

D.M. 10/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96)

In un’ampia zona, a cavallo tra le province di Rieti e di Roma, comprendente, in tutto o in parte, il territorio di venticinque comuni, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco,Bianco Spumante,Bianco Frizzante,Rosso,Rosso Frizzante,Rosso Novello,Rosso Spumante,Rosato,Rosato Frizzante.

Colli Etruschi Viterbesi (DOC)

D.M. 11/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96)

In un’ampia zona della provincia di Viterbo, comprendente l’intero territorio di trentotto comuni, capoluogo compreso, si produce questo vino nelle tipologie:Bianco (secco o amabile),Rosso (secco o amabile),Rosso Novello,Rosato (secco o amabile),Procanico,Grechetto,Rossetto (secco o amabile),Moscatello (secco o amabile), Moscatello Passito, Sangiovese Rosato (secco o amabile), Greghetto,Violone,Canaiolo o Cannaiola Amabile,Merlot.

Colli Lanuvini (DOC)

D.M. 08/02/71 (G.U. n. 182 del 20/07/71)

Nella zona collinare, che inizia dal lago di Nemi e si estende verso sud fino quasi alle porte di Aprilia, comprendente l’intero territorio del comune di Genzano e parte di quello di Lanuvio, in provincia di Roma, con le uve di Malvasia bianca di Candia e puntinata (massimo 70%), di Trebbiano toscano, verde e giallo (minimo 30%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca bianca della zona (massimo 10%), si produce questo vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato e gradevole; sapore secco o amabile, sapido, di giusto corpo, armonico, vellutato. Gradazione minima: 11°, che diventano 11,5° per il tipo "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile.

Cori (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 213 del 25/09/71)

Dalla vinificazione delle uve di diversi vitigni, prodotte nel ristretto territorio del comune di Cori ed in parte in quello di Cisterna, entrambi in provincia di Latina, si ottengono due vini che hanno da tempo acquisito sul mercato una certa rinomanza.Bianco e Rosso.

Est! Est!! Est!!! Di Montefiascone (DOC)

D.M. 03/03/66 (G.U. n. 111 del 07/05/66)

La celebrità e il nome di questo vino della provincia di Viterbo risalgono al principio del XII secolo. Si narra che il vescovo Monsignor Giovanni Defuk, al seguito dell’imperatore Enrico V, avesse incaricato il suo coppiere Martino a precederlo nel viaggio verso Roma e a selezionare per lui i vini delle migliori cantine indicando la presenza di un buon vino con un "Est" vicino alla porta delle osterie. Giunto a Montefiascone, Martino si ritrovò a degustare un vino così squisito che scrisse tre volte la parola indicatrice, rafforzandone l’importanza e la perentorietà. Ottenuto dalle uve di Trebbiano toscano (Procanico), Malvasia bianca toscana e Rossetto (Trebbiano giallo), è un vino dal colore paglierino più o meno intenso, brillante; odore fine, caratteristico, leggermente aromatico; sapore secco, abboccato o amabile, sapido, armonico, persistente. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se abboccato o amabile. Può essere prodotto anche nel tipo "spumante".

Frascati (DOC)

D.M. 03/03/66 (G.U. n. 119 del 16/05/66)

È uno dei più noti vini dei "Castelli", prodotto lungo le pendici vulcaniche e sui terreni che fanno capo a Frascati ed altri comuni in provincia di Roma. Apprezzato da secoli (veniva infatti servito nelle mense principesche e borghesi di Roma), è ottenuto dalle uve dei vitigni Malvasia bianca di Candia e Trebbiano toscano, con l’eventuale aggiunta di quelle di Greco e Malvasia del Lazio e di altre varietà di vitigni a frutto bianco della zona (massimo 10%); ha un colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, con profumo caratteristico delicato; sapore sapido, morbido, fine, vellutato. A seconda del contenuto in zuccheri residui si ottengono i tipi: "secco", "asciutto", "amabile" e "canellino" (o "dolce"). Gradazione minima: 11°. Con 11,5° può avere la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco o asciutto, da fine pasto se amabile o dolce. Se imbottigliato entro il 31 dicembre dell’annata di produzione delle uve, questo vino può essere designato "novello" con le seguenti caratteristiche: colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso intenso, fruttato che ricorda l’uva ammostata; sapore sapido, morbido, leggermente acidulo, talvolta vivace. Gradazione minima: 10,5°. Viene prodotto anche nel tipo "spumante" con spuma vivace; perlage fine, persistente; colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, etereo e delicato con leggero profumo caratteristico; sapore sapido, vivace ed armonico. Gradazione minima: 11,5°.

Frusinate o del Frusinate (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)

Genazzano (DOC)

D.M. 26/06/92 (G.U. n. 160 del 09/07/92)

La zona di produzione di questi due vini comprende l’intero territorio del comune di Genazzano e parte di quello di Olevano Romano, San Vito Romano, Cave, in provincia di Roma, e di Paliano, in provincia di Frosinone.

Lazio (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)

Marino (DOC)

D.M. 06/08/70 (G.U. n. 279 del 03/11/70)

La notorietà di questo gradevole vino, prodotto nel territorio del comune di Marino e in parte di quello dei comuni di Roma e di Castelgandolfo, risale al 1500. Ottenuto dalle uve dei vitigni Malvasia di Candia (localmente nota come Malvasia rossa), Trebbiano toscano, romagnolo, giallo e Trebbiano di Soave, Malvasia del Lazio (localmente nota come Malvasia puntinata), con una piccola aggiunta di altre uve bianche della zona, è un vino dal colore che va dal giallo paglierino al paglierino scarico; odore vinoso e delicato; sapore secco o abboccato o amabile o dolce, caratteristico, fruttato. Gradazione minima: 11°. Con una gradazione minima di 11,5° può portare la qualificazione "superiore". Uso: da pesce se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Si produce anche nel tipo "spumante".

Montecompatri Colonna (DOC)

D.M. 19/10/87 (G.U. n. 104 del 05/05/88)

Tra i rinomati vini dei "Castelli Romani" c’è anche questo prodotto nei territori comunali di Colonna, di Montecompatri e di altri comuni della provincia di Roma. Ottenuto dalle uve di Malvasia (bianca di Candia e puntinata), Trebbiano (toscano, verde e giallo) con l’eventuale aggiunta di quelle di Bellone e Bonvino, ha colore paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato, gradevole; sapore secco o asciutto o amabile o dolce, caratteristico, armonico. Gradazione minima: 11°, che diventano 11,5 per il tipo "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile o dolce. Viene prodotto anche nei tipi "frizzante" "amabile" o "dolce".

Nettuno (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 302 del 29/12/95)

Orvieto (DOC)

D.M. 07/08/71 (G.U. n. 219 del 31/08/71) Vedi descrizione nella regione Umbria

Tarquinia (DOC)

D.M. 09/08/96 (G.U. n. 201 del 28/08/96)

In un’ampia zona, comprendente in tutto o in parte il territorio di quindici comuni della provincia di Roma e di altrettanti della provincia di Viterbo, tra cui Tarquinia (da cui il nome), si produce questo vino nei tipi:Bianco Secco,Bianco Frizzante,Bianco Amabile,Rosso Secco,Rosso Novello,Rosso Amabile,Rosato.

Velletri (DOC)

D.M. 31/03/72 (G.U. n. 190 del 22/07/72)

Nell’intero territorio amministrativo di Velletri e Lariano, in provincia di Roma, e in parte di quello di Cisterna, in provincia di Latina, si produce questo vino nei tipi:Bianco,Rosso.

Vignanello (DOC)

D.M. 14/11/92 (G.U. n. 278 del 25/11/92)

Nell’intero territorio dei comuni di Vignanello, Vasanello, Bassano in Teverina, Corchiano e in parte di quello di Soriano nel Cimino, Fabrica di Roma e Gallese, tutti in provincia di Viterbo, si producono i seguenti vini: Bianco,Rosso,Rosato,Greco,Greco Spumante.

Questi ultimi due vini possono essere designati e presentati anche come "Greco di Vignanello".

Zagarolo (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 215 del 21/08/73)

I vini di Zagarolo, già conosciuti nel 1500, sono ancora oggi apprezzati. Sono prodotti nella zona viticola ad ovest di quella del vino "Montecompatri-Colonna" che si trova e si spinge verso sud sino a Zagarolo (Roma), con le stesse uve dei vari vini dei "Castelli"; ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato, gradevole; sapore secco o amabile, morbido, caratteristico, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Con una gradazione minima di 12,5° può portare in etichetta la qualificazione "superiore". Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile.

  

 

Puglia

 

 

Aleatico di Puglia (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 214 del 20/08/73)

Da tempo immemorabile si prepara in Puglia questo squisito vino "dolce naturale" che invecchiato assume un delicato profumo. Prodotto con le uve di Aleatico, con l’eventuale aggiunta di quelle di Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo, ha un colore rosso granato più o meno intenso, con riflessi violacei, tendente all’arancione con l’invecchiamento; aroma delicato caratteristico; sapore pieno, moderatamente dolce, vellutato. Gradazione minima: 15°. Con un leggero appassimento delle uve e con una gradazione minima di 18,5° si ottiene il tipo "liquoroso" dal sapore pieno, caldo, dolce, armonico, gradevole. Affinamento obbligatorio: cinque mesi. Invecchiamento obbligatorio: tre anni per la "riserva". Uso: da dessert.

Alezio (DOC)

D.M. 09/02/83 (G.U. n. 264 del 26/09/83)

Nella parte più meridionale della regione, in tutto il territorio comunale di Alezio e di altri comuni della provincia di Lecce, con le uve dei vitigni Negroamaro e con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, si producono due vini, uno rosso e l’altro rosato.

Brindisi (DOC)

D.M. 22/11/79 (G.U. n. 111 del 23/04/80)

Nella zona che comprende tutto il territorio dei comuni di Brindisi e Mesagne (provincia di Brindisi), con le uve del vitigno Negroamaro e con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia nera di Brindisi, Sussumaniello, Montepulciano e Sangiovese, vengono prodotti due vini, uno rosso e uno rosato.

Cacc'e Mmitte di Lucera (DOC)

D.M. 13/12/75 (G.U. n. 82 del 29/03/76)

Nella parte nord della regione, e in particolare su tutto il territorio amministrativo dei comuni di Lucera, Troia e Biccari (provincia di Foggia), con le uve dei vitigni Uva di Troia, Montepulciano, Sangiovese, Malvasia nera di Brindisi, Trebbiano toscano, Bombino bianco e Malvasia del Chianti, viene prodotto questo vino dal colore rosso rubino più o meno carico; odore caratteristico, intenso; sapore pieno, armonico con retrogusto caratteristico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto.

Castel del Monte (DOC)

D.M. 19/05/71 (G.U. n. 188 del 26/07/71)

Castel del Monte, uno dei monumenti più famosi della Puglia, da’ il nome a diversi vini rinomati prodotti in una ristretta zona della provincia di Bari, comprendente l’intero territorio amministrativo di Minervino Murge e parte di quello di una decina di comuni limitrofi, tra i quali Andria, dove si trova appunto il castello.

Copertino (DOC)

D.M. 02/11/76 (G.U. n. 27 del 29/01/77)

Al Sud della regione, in vari comuni della provincia di Lecce, tra cui Copertino, con le uve di Negroamaro e con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Montepulciano e Sangiovese, si producono i seguenti tipi di vino:Rosso,Rosato.

Daunia (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

Galatina (DOC)

Nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Galatina (da cui il nome), Cutrofiano, Aradeo, Neviano, Secli, Sogliano Cavour e Collepasso, tutti in provincia di Lecce, si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso,Rosato,Chardonnay,Negroamaro,Negroamaro Riserva,Novello.

Gioia del Colle (DOC)

D.M. 11/05/87 (G.U. n. 248 del 23/10/87)

In una vasta zona della provincia di Bari, che comprende il comune di Gioia del Colle, si producono diversi tipi di vino che prendono il nome appunto da detta località.

Gravina (DOC)

D.M. 04/06/83 (G.U. n. 23 del 24/01/84)

Questo vino viene prodotto nell’intero territorio comunale di Gravina, Poggiorsini e in parte di quello dei comuni di Altamura e Spinazzola, in provincia di Bari. Ottenuto con le uve di Malvasia del Chianti, Greco di Tufo e Bianco d’Alessano con l’eventuale aggiunta di quelle di Bombino bianco, Trebbiano toscano e Verdeca; ha colore paglierino tendente al verdolino; odore caratteristico, gradevole; sapore secco o amabile, fresco, sapido, armonico, delicato talvolta un po’ vivace. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce se secco, da fine pasto se amabile. Si produce anche nel tipo "spumante".

Leverano (DOC)

D.M. 15/09/79 (G.U. n. 41 del 12/02/80)

Nell’intero territorio amministrativo del comune di Leverano, in provincia di Lecce, viene prodotto l’omonimo vino nei tipi:Bianco,Bianco Passito,Bianco Vendemmia Tardiva,Rosso,Rosso Novello,Rosso Riserva,Rosato,Malvasia Bianca,Negramaro o Negro Amaro Rosso,Negramaro o Negro Amaro Rosato.

Lizzano (DOC)

D.M. 21/12/88 (G.U. n. 144 del 22/06/89)

Di quello di Taranto, nell’omonima provincia, vengono prodotte diverse tipologie di vino.

Locorotondo (DOC)

D.M. 10/06/69 (G.U. n. 211 del 19/08/69)

La zona di produzione di questo vino, tipica per i suoi caratteristici "trulli", è situata a cavallo delle province di Bari e Brindisi e interessa l’intero territorio dei comuni di Locorotondo, Cisternino e parte di quello di Fasano. Ottenuto con le uve di Verdeca, Bianco d’Alessano e con l’eventuale aggiunta di quelle di Fiano, Bombino e Malvasia toscana, ha colore verdolino o paglierino chiaro; odore delicato, caratteristico, gradevole; sapore asciutto, delicato. Gradazione minima: 11°. Uso: da aperitivo o da pesce. Viene prodotto anche nel tipo "spumante".

Martina Franca (DOC)

D.M. 10/06/69 (G.U. n. 211 del 19/08/69)

Con le stesse uve con cui si produce il "Locorotondo", nella zona attigua comprendente il territorio dei comuni di Martina Franca (Taranto), Alberobello (Bari), Ceglie Messapico, Cisternino e Ostuni (Brindisi), si produce questo vino, altrettanto noto da antica data, che porta il nome del maggiore centro di produzione; ha colore verdolino o paglierino chiaro; odore vinoso, delicato, caratteristico, gradevole; sapore asciutto, delicato. Gradazione minima: 11°. Uso: da aperitivo o da pesce. Viene prodotto anche nel tipo "spumante".

Matino (DOC)

D.M. 19/05/71 (G.U. n. 187 del 24/07/71)

Nella parte delle "Murge Salentine", che comprende l’intero territorio comunale di Matino (Lecce) e parte di quello dei comuni confinanti, in prevalenza con le uve di Negroamaro, cui si uniscono talvolta modeste percentuali di uve di Malvasia nera e/o Sangiovese, si ottengono due apprezzati vini:Rosso e Rosato.

Moscato di Trani (DOC)

D.M. 11/09/74 (G.U. n. 63 del 06/03/75)

Con le uve di Moscato bianco, noto localmente anche come Moscato di Trani o Moscato reale, e con l’eventuale aggiunta di altre uve con aroma di Moscato, prodotte nella zona che da Bisceglie si spinge lungo la costa adriatica sino a Barletta per poi continuare verso l’interno sino a comprendere, in tutto o in parte, il territorio di altri comuni delle province di Bari e di Foggia, da tempo immemorabile, si prepara una squisito vino "dolce naturale" con le seguenti caratteristiche: colore giallo dorato; odore intenso, aroma caratteristico; sapore dolce, vellutato. Gradazione minima: 14,5°. Affinamento obbligatorio: cinque mesi. Uso: da dessert. Viene prodotto anche nel tipo "liquoroso" con una gradazione minima di 18° e un invecchiamento obbligatorio di un anno.

Murgia (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

Nardo' (DOC)

D.M. 06/04/87 (G.U. n. 226 del 28/09/87)

Con le uve di Negroamaro e con l’eventuale aggiunta di quelle di Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce e Montepulciano si producono, nel territorio comunale di Nardò e Porto Cesareo (provincia di Lecce), questi due vini: Rosso e Rosato.

Orta Nova (DOC)

D.M. 26/04/84 (G.U. n. 274 del 04/10/84)

Nel territorio amministrativo dei comuni di Orta Nova e Ordona e in parte di quello di altri comuni della provincia di Foggia, dalle uve del vitigno Sangiovese, con l’eventuale aggiunta di quelle di Uva di Troia, Montepulciano, Lambrusco Maestri e Trebbiano toscano, si ottengono questi due tipi di vino:Rosso e Rosato.

Ostuni (DOC)

D.M. 13/01/72 (G.U. n. 83 del 28/03/72)

La notorietà di questo vino della provincia di Brindisi è antica, considerato che già nel 1600 si scriveva sul vino di Ostuni. Oggi viene prodotto nei tipi bianco e rosso; quest’ultimo denominato "Ottavianello" dal nome del vitigno omonimo.

Primitivo di Manduria (DOC)

D.M. 30/10/74 (G.U. n. 60 del 04/03/75)

Prodotto con le uve dell’omonimo vitigno (Primitivo), nel territorio comunale di Manduria (da cui prende il nome), oltre che in quello di altri comuni delle province di Taranto e di Brindisi, è un vino rosso tendente al violaceo e all’arancione con l’invecchiamento; ha aroma leggero caratteristico; sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento; può essere anche leggermente amabile. Gradazione minima: 14°. Uso: da pasto. Affinamento obbligatorio: nove mesi.

Questo vino viene prodotto anche in altre tipologie adatte per i fine pasto:

Dolce Naturale – gradazione minima: 16°. Affinamento obbligatorio: nove mesi.

Liquoroso Dolce Naturale – gradazione minima: 17,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni.

Liquoroso Secco – gradazione minima: 18°. Invecchiamento obbligatorio: due anni.

Puglia (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

Rosso Barletta (DOC)

D.M. 01/06/77 (G.U. n. 278 del 12/10/77)

Prodotto in tutto il territorio comunale di Barletta ed in parte di quello di Andria e Trani (in provincia di Bari) e in tutto il territorio di S. Ferdinando di Puglia e Trinitapoli (in provincia di Foggia), con le uve del vitigno Uva di Troia e con l’eventuale aggiunta di quelle di Montepulciano, Sangiovese e di Malbek, è un vino dal colore rubino granato tendente ad assumere riflessi arancioni con l’invecchiamento; odore vinoso caratteristico; sapore asciutto, armonico, di corpo. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto. Con un invecchiamento di almeno due anni, questo vino può portare in etichetta la qualificazione "invecchiato".

Rosso Canosa (DOC)

D.M. 24/02/79 (G.U. n. 198 del 20/07/79)

Prodotto nel territorio comunale di Canosa di Puglia (provincia di Bari) con le uve del vitigno Uva di Troia e con l’eventuale aggiunta di quelle di Montepulciano, Sangiovese e, in minima parte, di altri vitigni della zona, questo vino ha colore rosso rubino, più o meno intenso tendente ad assumere riflessi arancioni con l’invecchiamento; odore vinoso, alcolico, gradevole, con profumo caratteristico; sapore asciutto, sapido di buon corpo, giustamente tannico con retrogusto amarognolo gradevole. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto, se invecchiato da arrosto. Con una gradazione di 13° e due anni di invecchiamento, questo vino può portare la dizione aggiuntiva "riserva".

Rosso Cerignola (DOC) Cerignola, in provincia di Foggia, uno dei maggiori centri agricoli della Puglia, ha dato il nome a questo gradevole vino ottenuto prevalentemente dalle uve dei vitigni Uva di Troia e Negroamaro, a cui possono essere aggiunte modeste percentuali di uve di altri vitigni a frutto rosso (Sangiovese, Barbera, Montepulciano e Malbek) e a frutto bianco (Trebbiano toscano); ha colore che va dal rosso rubino più o meno intenso al rosso mattone con l’invecchiamento; odore vinoso alcolico, gradevole; sapore asciutto, sapido, di buon corpo, giustamente tannico, armonico, retrogusto amarognolo gradevole. Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto. Con una gradazione minima di 13° e due anni di invecchiamento, questo vino può essere qualificato "riserva".

Salento (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

Salice Salentino (DOC)

D.M. 08/04/76 (G.U. n. 224 del 25/08/76)

Con le uve del vitigno Negroamaro, alle quali possono essere aggiunte (massimo 20%) quelle di Malvasia nera di Lecce e di Malvasia nera di Brindisi, prodotte in diversi comuni delle province di Lecce e Brindisi, si ottengono i seguenti vini: Rosso, Rosato,Aleatico Dolce,Aleatico Liquoroso Dolce,Bianco,Pinot Bianco.

San Severo (DOC)

D.M. 19/04/68 (G.U. n. 138 del 01/06/68)

Nel territorio del comune di San Severo e in quello di altri comuni limitrofi della provincia di Foggia si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso e Rosato.

Squinzano (DOC)

D.M. 06/07/76 (G.U. n. 230 del 31/08/76)

Con le uve di Negroamaro, cui talvolta si uniscono quelle di Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce e Sangiovese, prodotte nell’intero territorio dei comuni di Squinzano, S. Pietro Vernotico, Torchiarolo, Novoli e in parte di quello di altri comuni della provincia di Lecce, si ottengono questi due vini:Rosso,Rosato.

Tarantino (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

Valled'Itria (IGT)

D.M. 12/09/95 (G.U. n. 237 del 10/10/95)

 

 

Basilicata

 

 

Aglianico del Vulture (DOC)

DM del 18/02/1971 ( GU n. 129 del 22/05/1971 )

Nella zona del Vulture (provincia di Potenza), da tempo immemorabile, si coltiva il vitigno Aglianico dalle cui uve si ottiene un vino che in passato ha rallegrato la mensa di dignitari e di re, un magnifico vino che si presta all’invecchiamento.

Ha colore rosso rubino più o meno intenso o granato vivace, con riflessi arancione dopo l’invecchiamento; odore vinoso con profumo delicato, caratteristico, che migliora con l’invecchiamento; sapore asciutto, sapido, fresco, armonico, giustamente tannico, che tende al vellutato con l’invecchiamento; può essere anche leggermente amabile.

Gradazione minima: 11,5°. Uso: da arrosto.

Invecchiamento obbligatorio: un anno. Con una gradazione minima di 12,5° e con un invecchiamento di almeno tre anni può essere qualificato "vecchio"; se invecchiato almeno cinque anni può portare in etichetta la qualifica "riserva".

Viene prodotto anche nel tipo "spumante naturale".

 

Basilicata (IGT)

DM del 09/10/1995 ( GU n. 67 del 15/11/1995 )

 

 

 

 

 

 

Campania

 

 

Aglianico del Taburno (DOC)

D.M. 29/10/86 (G.U. n. 129 del 05/06/87)

In una vasta zona comprendente il territorio del comune di Taburno e quello di diversi altri comuni della provincia di Benevento, si producono questi ottimi vini: Aglianico del Taburno Rosso,Aglianico del Taburno Rosato,Taburno Bianco, Taburno Rosso,Taburno Novello,Taburno Falanghina,Taburno Greco,Taburno Coda di Volpe,Taburno Piedirosso,Taburno Spumante.

Asprinio di Aversa (DOC)

D.M. 31/07/93 (G.U. n. 188 del 12/08/93)

D.M. 31/07/93 (G.U. n. 188 del 12/08/93) La zona di produzione di questo vino comprende il territorio di diversi comuni delle province di Caserta e di Napoli. Per salvaguardare la tipica forma di allevamento ad "alberata aversana", da considerarsi bene ambientale e culturale della zona, sono consentiti impianti allevati in forma verticale.

I vini ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti così allevati devono obbligatoriamente portare in etichetta la menzione aggiuntiva "alberata" o "vigneti ad alberata".

Prodotto con le uve di Asprinio e con quelle di altri vitigni a bacca bianca non aromatici (massimo 15%), ha un colore paglierino più o meno carico; odore intenso, fruttato, caratteristico; sapore secco, fresco, caratteristico. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da pesce.

Con le sole uve del vitigno omonimo si produce il tipo "spumante" con spuma fine e persistente; colore paglierino più o meno intenso; odore fine, fragrante, caratteristico; sapore secco, fresco, caratteristico. Gradazione minima: 11°. Uso: da aperitivo.

Campi Flegrei (DOC)

D.M. 31/07/93 (G.U. n. 188 del 12/08/93)

Nell’intero territorio dei comuni di Procida, Pozzuoli, Basoli, Monte di Procida e Quarto ed in parte di quello di Marano e Napoli, in provincia di Napoli, si producono vini a denominazione di origine controllata "Campi Flegrei" nei tipi: Bianco,Rosso,Piedirosso (Pér `e Palummo),Piedirosso (Pér `e Palummo Passito),Falanghina,Falanghina Spumante.

Capri (DOC)

D.M. 07/09/77 (G.U. n. 339 del 14/12/77)

Sui declivi a terrazze che scendono verso il mare, in una delle isole più famose nel mondo, celebre anche per il suo clima straordinariamente mite, Capri (Napoli), si produce l’omonimo vino nei tipi: Bianco e Rosso.

Castel San Lorenzo (DOC)

D.M. 06/11/91 (G.U. n. 224 del 23/09/92)

Nel territorio amministrativo di vari comuni della provincia di Salerno si producono i seguenti tipi di vino:Barbera ,Rosso,Rosato,Bianco,Moscato,Moscato Spumante

Cilento (DOC)

D.M. 03/05/89 (G.U. n. 256 del 02/11/89)

Sui terreni collinari di una vasta zona in provincia di Salerno maturano le uve che concorrono alla produzione di quattro tipi di vino:Rosso,Rosato,Bianco,Aglianico.

Colli di Salerno (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Costa d'Amalfi (DOC)

D.M. 10/08/95 (G.U. n. 208 del 06/09/95)

La denominazione di origine controllata "Costa d’Amalfi" è riservata ai vini prodotti in vigneti collinari, di buona esposizione e di altitudine non superiore ai 650 metri s.l.m., situati nel territorio del comune di Amalfi e in quello di altri dodici comuni della provincia di Salerno nei tipi:Bianco,Rosso,Rosato.

Questi vini possono portare in etichetta l’indicazione di una delle tre rispettive sottozone di provenienza: "Furore", "Ravello", "Tramonti"; in questo caso, la gradazione minima deve essere di 11° per il bianco e di 11,5° per i tipi rosato e rosso; quest’ultimo, a sua volta, con due anni di invecchiamento, può fregiarsi anche della specificazione "riserva".

Dugenta (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Epomeo (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Etna (DOC)

D.M. 11/08/68 (G.U. n. 244 del 25/09/68)

Falerno del Massico (DOC)

D.M. 03/01/89 (G.U. n. 203 del 31/08/89)

Nei terreni collinari ben esposti di alcuni comuni della provincia di Caserta si ottengono i seguenti tipi di vino: Bianco,Rosso,Primitivo

Fiano di Avellino (DOC)

D.M. 27/04/78 (G.U. n. 241 del 29/08/78)

Sui terreni collinari con buona esposizione della provincia di Avellino, con le uve del vitigno Fiano e con l’eventuale aggiunta di quelle di Greco, Coda di Volpe bianca e Trebbiano toscano, si produce questo vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso; odore intenso, gradevole, caratteristico; sapore secco, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce.

Galluccio (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

In provincia di Caserta, nel territorio amministrativo dei comuni di Conca della Campania, Mignano Monte Lungo, Rocca d’Evandro, Tora, Piccilli e Galluccio (da cui il nome), si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso e Rosato.

Greco di Tufo (DOC)

D.M. 26/03/70 (G.U. n. 130 del 26/05/70)

Nella zona a nord di Avellino, con le uve dei vitigni Greco e Coda di Volpe bianca, si ottiene questo vino dal colore paglierino o giallo dorato; odore netto, gradevole, caratteristico; sapore tenue, asciutto, armonico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pesce. Viene prodotto anche nel tipo "spumante".

Guardia Sanframondi o Guardiolo (DOC)

D.M. 02/08/93 (G.U. n. 193 del 18/08/93)

Nella zona collinare ben esposta, ad una altitudine non superiore ai 600 metri sul livello del mare, nel territorio di alcuni comuni della provincia di Benevento si producono i seguenti vini:Bianco,Rosso,Rosato,Falanghina,Spumante,Aglianico

Irpinia (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Ischia (DOC)

D.M. 03/03/66 (G.U. n. 112 del 09/05/66)

I vini dell’isola di Ischia (Napoli) sono noti sin dal ‘500, epoca in cui primeggiava il "Greco" al quale venivano attribuite addirittura virtù igieniche e terapeutiche. Con il tempo la piattaforma ampelografica ha subito delle sensibili variazioni, ciò non di meno la produzione vinicola dell’isola ha conservato il suo prestigio.

Vi sono i seguenti tipi:Bianco,Bianco Spumante, Rosso, Biancolella, Forastera, Piedirosso (Pér `e Palummo),Piedirosso (Pér `e Palummo Passito).

Paestum (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Penisola Sorrentina (DOC)

D.M. 03/10/94 (G.U. n. 238 del 12/10/94)

In vigneti collinari, di buona esposizione e di altitudine non superiore ai 600 metri sul livello del mare, situati nell’intero o in parte del territorio di alcuni comuni della penisola sorrentina, in provincia di Napoli, si produce l’omonimo vino nelle tipologie: Bianco,Rosso,Rosso Frizzante Naturale.

Pompeiano (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Roccamonfina (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Sannio (DOC) Nell’intera provincia di Benevento, parte dell’antico territorio italico del Sannio, si producono i seguenti vini riuniti sotto un’unica denominazione: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante metodo classico.

Sannio Beneventano (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Sant'Agata dei Goti (DOC)

D.M. 03/08/93 (G.U. n. 196 del 21/08/93)

Nell’intero territorio amministrativo del comune di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, si produce l’omonimo vino nelle seguenti tipologie: Bianco, Rosso, Rosato, Aglianico, Greco, Falanghina, Falanghina Passito,Piedirosso.

Solopaca (DOC)

D.M. 20/09/73 (G.U. n. 28 del 30/01/74)

In una vasta zona viticola che da Cerreto Sannita si spinge verso sud sino a Solopaca e oltre Melizzano, in provincia di Benevento, dalla vinificazione di uve bianche e rosse di diversi vitigni ivi coltivati, si ottengono questi piacevoli vini: Bianco, Rosso, Rosato, Aglianico, Falanghina, Spumante.

Taurasi (DOCG)

D.M. 26/03/70 (G.U. n. 72 del 25/05/70)

Questo vino della Campania non è molto noto, ma è da considerarsi, tuttavia, uno dei migliori vini del Mezzogiorno d’Italia per le sue eccellenti caratteristiche.

Prodotto nell’intero territorio di diversi comuni della provincia di Avellino, dove trovasi il comune di Taurasi da cui prende il nome, è ottenuto dalle uve del vitigno Aglianico con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca rossa non aromatici fino ad un massimo del 15%.

Ha un colore rubino intenso, tendente al granato fino ad acquistare riflessi arancione con l’invecchiamento; odore caratteristico, etereo, gradevole più o meno intenso; sapore asciutto, pieno, armonico, equilibrato, con retrogusto persistente. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: tre anni.

Con una gradazione di 12,5° ed un invecchiamento di quattro anni può portare la qualificazione "riserva". Uso: da arrosto.

Terre del Volturno (IGT)

D.M. 22/11/95 (G.U. n. 301 del 28/12/95)

Vesuvio (DOC)

D.M. 13/01/83 (G.U. n. 167 del 20/06/83)

Sui declivi del Vesuvio, il vulcano che sovrasta il golfo di Napoli, crescono i vigneti dalle cui uve si ottengono questi deliziosi vini:Bianco,Rosso e Rosato

 

 

Calabria

 

 

Arghilla' (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Bivongi (DOC)

D.M. 24/05/96 (G.U. n. 131 del 06/06/96)

Nell’intero territorio amministrativo di nove comuni della provincia di Reggio Calabria, tra cui Bivongi (da cui il nome), e in quello di Guardavalle in provincia di Catanzaro, si produce questo vino nei tipi: Bianco,Rosso e Rosato

Calabria (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Ciro' (DOC)

D.M. 25/09/89 (G.U. n. 85 del 11/04/90)

Oltre al territorio dei comuni di Cirò e Cirò Marina, che rappresenta la zona originaria (dove sorgeva l’antica Cremista), è interessato alla produzione dei vini "Cirò" anche parte del territorio dei comuni di Melissa e Crucoli, sempre in provincia di Catanzaro nei tipi: Rosso,Rosato,Bianco.

Condoleo (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Costa Viola (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Donnici (DOC)

D.M. 28/04/75 (G.U. n. 225 del 25/08/75)

In provincia di Cosenza, nel territorio di una decina di comuni, capoluogo compreso, si producono i seguenti vini bianchi, rossi e rosati riuniti sotto l’unica denominazione "Donnici: Bianco,Rosso,Rosato.

Esaro (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Greco di Bianco (DOC)

D.M. 18/06/80 (G.U. n. 340 del 12/12/80)

Prodotto esclusivamente nell’intero territorio comunale di Bianco e in parte di quello di Casignana, in provincia di Reggio Calabria, con le uve del vitigno Greco bianco, questo vino ha un colore giallo tendente al dorato con eventuali riflessi ambrati; odore etereo, caratteristico; sapore morbido, caldo, armonico con caratteristico retrogusto.

Gradazione minima: 17°. Invecchiamento obbligatorio: un anno. Uso: da dessert.

Lamezia (DOC)

D.M. 21/12/78 (G.U. n. 96 del 05/04/79)

La denominazione di origine controllata "Lamezia" è riservata ai vini prodotti nel territorio amministrativo del comune di Lamezia Terme e di altri otto comuni della provincia di Catanzaro nei tipi:Bianco,Rosso,Rosato e Greco.

Lipuda (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Locride (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Melissa (DOC)

D.M. 31/05/79 (G.U. n. 326 del 29/11/79)

Nel territorio comunale di Melissa e in quello di altri comuni della provincia di Catanzaro vengono prodotti questi due vini:Bianco e Rosso.

Palizzi (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Pellaro (IGT)

D.M. 27/10/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Pollino (DOC)

D.M. 04/06/75 (G.U. n. 291 del 03/11/75)

Prodotto nel territorio di alcuni comuni della provincia di Cosenza con le uve di Gaglioppo, Greco nero, Malvasia bianca, Montonico bianco e Guarnaccia bianca, questo vino ha un colore rosso rubino o rosso cerasuolo; profumo caratteristico; sapore pieno, asciutto.

Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto.

Con una gradazione minima di 12,5° e un invecchiamento di due anni, questo vino può portare in etichetta la qualificazione "superiore".

San Vito di Luzzi (DOC)

D.M. 17/10/94 (G.U. n. 251 del 26/10/94)

In vigneti ben esposti, ubicati nella frazione di San Vito nel comune di Luzzi, in provincia di Cosenza, si produce l’omonimo vino nelle seguenti tipologie:Bianco e Rosso.

Santa Anna di Isola di Capo Rizzuto (DOC)

Questi due vini, rosso e rosato, sono ottenuti dalle uve di Gaglioppo, Nocera, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Malvasia nera, Malvasia bianca e Greco bianco prodotte in tutto il territorio comunale di Isola Capo Rizzuto e in parte di quello dei comuni di Crotone e Cutro (provincia di Catanzaro); hanno un colore rosso rosato più o meno carico; odore vinoso, caratteristico; sapore asciutto, armonico, rotondo.

Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto.

Savuto (DOC)

D.M. 19/05/75 (G.U. n. 291 del 03/11/75)

In vari comuni delle province di Cosenza e Catanzaro si produce questo vino, che ha preso il nome dal fiume Savuto che attraversa la zona, nei tipi rosso o rosato. Ottenuto con le uve di Gaglioppo, Greco nero, Nerello Cappuccio, Magliocco Canino, Sangiovese, Malvasia bianca e Pecorino, ha un colore rosso rubino più o meno carico o rosato; profumo caratteristico; sapore pieno, asciutto.

Gradazione minima: 12°. Uso: da pasto.

Con una gradazione minima di 12,5° e due anni di invecchiamento può portare in etichetta la qualificazione "superiore".

Scavigna (DOC)

D.M. 17/10/94 (G.U. n. 251 del 26/10/94)

Nella zona denominata "Scavigna", comprendente parte dei comuni di Nocera Terinese e di Falerna, in provincia di Catanzaro, si produce l’omonimo vino nei tipi:Bianco e Rosso.

Scilla (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Val di Neto (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Valdamato (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Valle del Crati (IGT)

D.M. 27/12/95 (G.U. n. 266 del 14/11/95)

Verbicaro (DOC)

Questo vino viene prodotto in parte del territorio dei comuni di Verbicaro (da cui il nome), Grisolia, Orsomarso, San Domenico Talao, Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, nelle tipologie:Bianco,Rosso e Rosato.

 

 

Siciliana

 

 

Alcamo (DOC)

D.M. 21/07/72 (G.U. n. 249 del 22/09/72)

Sulle colline dell’intero territorio comunale di Alcamo (da cui il nome) e di parte di quello di altri nove comuni delle province di Trapani e di Palermo, si ottengono pregiati vini bianchi, rossi e rosati:Bianco,Bianco Spumante,Classico,Vendemmia Tardiva, Rosato,Rosato Spumante, Rosso, Novello,Riserva.

Camarro (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Cerasuolo di Vittoria (DOC)

D.M. 29/05/73 (G.U. n. 221 del 28/08/73)

In una zona relativamente ristretta, comprendente l’intero territorio di cinque comuni della provincia di Ragusa e parte di quello di due comuni della provincia di Caltanissetta e di due comuni della provincia di Catania, con le uve di Frappato e Calabrese, con l’eventuale aggiunta di quelle di Grosso nero e Nerello Mascalese, si produce questo gradevole vino dal colore rosso ciliegia; odore vinoso, con delicato profumo; sapore caldo, asciutto, pieno, rotondo, armonico. Gradazione minima: 13°. Uso: da arrosto.

Colli Ericini (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Contea di Sclafani (DOC)

In tutto o parte del territorio di undici comuni della provincia di Palermo, tra cui Sclafani Bagni, nell’intero territorio dei comuni di Vallelunga, Pratameno e Villalba, in provincia di Caltanissetta, e in parte di quello di Cammarata, in provincia di Agrigento, si produce questo vino nei tipi:Bianco,Rosso,Rosato.

I vini bianchi possono essere prodotti anche nella tipologia "dolce", dal colore paglierino intenso; profumo caratteristico, intenso; sapore vellutato, armonico. Gradazione minima: 11°. Uso: da fine pasto. Se ottenuti da uve raccolte non prima del 1° ottobre, sottoposte ad appassimento sulla pianta e vinificate in recipienti di legno, questi stessi vini possono fregiarsi della menzione "vendemmia tardiva", presentandosi al consumatore con le seguenti caratteristiche: colore che varia dal paglierino all’ambrato; profumo caratteristico, intenso, persistente; sapore vellutato, armonico, ricco. Gradazione minima: 18°. Affinamento obbligatorio (in fusti di legno): sei mesi. Uso: da dessert, da meditazione.

Con i vini bianchi o rosati, elaborati con il metodo della fermentazione naturale in autoclave o in bottiglia, senza aggiunta di anidride carbonica, si ottengono "spumanti" dal colore paglierino più o meno intenso o rosato tenue; odore caratteristico, fruttato; sapore sapido, caratteristico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da aperitivo.

Tutti i vini rossi possono essere prodotti anche nel tipo "novello", dal colore rosso più o meno intenso; odore fruttato; sapore armonico ed equilibrato. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto.

Se sottoposti ad un invecchiamento di almeno due anni, gli stessi, con esclusione del Nerello Mascalese, possono portare in etichetta la menzione "riserva", presentandosi all’atto di immissione al consumo con le seguenti caratteristiche: colore che varia dal rubino carico al granato; odore intenso, fruttato; sapore caratteristico, ricco di struttura, fruttato. Gradazione minima: 12°. Uso: da arrosto.

Contessa Entellina (DOC)

D.M. 02/08/93 (G.U. n. 201 del 27/08/93)

Entro i confini territoriali del comune di Contessa Entellina, in provincia di Palermo, si produce l’omonimo vino nelle seguenti tipologie:Bianco,Rosso,Rosato.

Delia Nivolelli (DOC)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

La denominazione di origine controllata "Delia Nivolelli" è riservata ai vini bianchi e rossi prodotti in parte del territorio amministrativo dei comuni di Mazara del Vallo (dove scorre il Delia), Marsala, Petrosino e Salemi, in provincia di Trapani, nelle seguenti tipologie:Bianco,Rosso,Spumante

Eloro (DOC)

D.M. 03/10/94 (G.U. n. 238 del 11/10/94)

In una zona che comprende, in tutto o in parte, il territorio amministrativo dei comuni di Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini, in provincia di Siracusa, ed Ispica, in provincia di Ragusa, con le uve dei vitigni Nero d’Avola, Frappato e Pignatello e l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni (massimo 10%) si producono due tipi di vino:Rosso,Rosato.

Etna (DOC)

Nella "Storia dei Vini d’Italia", pubblicata nel 1596, venivano ricordati i vini prodotti sui colli che circondano Catania la cui bontà veniva attribuita alle ceneri dell’Etna. Oggi, questi vini, conosciuti con la denominazione "Etna", si presentano nelle tipologie:Bianco,Bianco Superiore,Rosso o Rosato.

Faro (DOC)

D.M. 03/12/76 (G.U. n. 61 del 04/03/77)

Prodotto esclusivamente nel territorio comunale di Messina, con le uve di Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio e con l’eventuale aggiunta di quelle di Calabrese, Gaglioppo e Sangiovese, è un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al rosso mattone con l’invecchiamento; odore delicato etereo, persistente; sapore secco, armonico, di medio corpo caratteristico. Gradazione minima: 12°. Invecchiamento obbligatorio: un anno. Uso: da pasto.

Fontanarossa di Cerda (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Malvasia delle Lipari (DOC)

D.M. 20/09/73 (G.U. n. 28 del 30/01/74)

Fra le molte "Malvasie" che si possono trovare nel nostro Paese vi è quella "di Lipari" tipica dell’arcipelago delle isole Eolie (provincia di Messina). L’isola maggiore dello stesso è appunto quella che ha dato il nome al vitigno e al relativo vino, che, se ottenuto da uve fresche, ha un bel colore giallo dorato e un odore gradevolmente aromatico. Gradazione minima: 11,5°. Le uve di Malvasia di Lipari, con una piccola percentuale di quelle di Corinto nero, però, si fanno anche appassire per preparare i tipi "passito" e "liquoroso", dal colore giallo dorato o ambrato; odore aromatico caratteristico; sapore dolce-aromatico. Il tipo "passito dolce naturale" deve avere una gradazione minima di 18 e un affinamento obbligatorio di nove mesi. Il tipo "liquoroso" deve avere una gradazione minima di 20 e un affinamento di sei mesi. Uso: da dessert.

Marsala (DOC)

D.M. 28/11/84 (G.U. n. 347 del 19/12/84)

Il più antico documento storico che si riferisce al "Marsala" risale al 1773, anno in cui dal porto di Trapani partì per l’Inghilterra un carico di botti di vino preventivamente alcolizzato onde metterlo in condizioni di meglio resistere al lungo viaggio. Oggi questo apprezzato vino liquoroso della Sicilia è noto in tutto il mondo ed è da sempre preparato in più tipi. La zona di produzione comprende l’intera provincia di Trapani esclusi i territori dei comuni di Pantelleria, Favignana ed Alcamo. I vari tipi sono ottenuti da mosti, vini e loro miscele prodotti con le uve di Grillo e/o Catarratto e/o Catarratto bianco comune e/o Catarratto bianco lucido e/o Pignatello e/o Calabrese e/o Nerello mascalese e/o Damaschino e/o Inzolia e/o Nero d’Avola, con l’aggiunta di alcol etilico di origine vitivinicola o acquavite di vino e, se del caso, di mosto cotto, mosto concentrato e sifone (prodotto preparato con mosto) derivanti da uve coltivate nella prevista zona di produzione. La varietà di uve rosse Pignatello, Calabrese e Nerello mascalese sono riservate alla preparazione dei "Marsala Rubino". I vini "Marsala" si distinguono, secondo la durata dell’invecchiamento, in: "Fine", con invecchiamento minimo di un anno; "Superiore", con invecchiamento minimo di due anni; "Superiore riserva", con invecchiamento minimo di quattro anni; "Vergine e/o Soleras", con invecchiamento minimo di cinque anni; "Vergine e/o Soleras stravecchio" o "Vergine e/o Soleras riserva", con invecchiamento minimo di dieci anni. I vini "Marsala" si distinguono anche per il colore: oro (colore dorato più o meno intenso), ambra (colore giallo ambrato più o meno intenso), rubino (colore rosso rubino che con l’invecchiamento acquista riflessi ambrati), e per il contenuto zuccherino: "secco", "semisecco", "dolce". Tutti i "Marsala" presentano sapore e profumo caratteristici. Le gradazioni alcoliche dei vini "Marsala" sono le seguenti: Marsala Fine: non inferiore a 17° per distillazione; Marsala Superiore: non inferiore a 18° per distillazione: Marsala Vergine o Soleras non inferiore a 18° per distillazione. Uso: da dessert.

Menfi (DOC)

La denominazione di origine controllata "Menfi" è riservata ai vini bianchi e rossi prodotti in parte del territorio comunale di Menfi (da cui il nome), Sambuca di Sicilia e Sciacca, in provincia di Agrigento, e di Castelvetrano, in provincia di Trapani, nelle tipologie: Bianco,Rosso,Rosso Riserva,Chardonnay,Grecanico,Inzolia o Ansonica, Vendemmia Tardiva, Cabernet Sauvignon,Merlot,Nero d’Avola, Sangiovese,Sirah

Moscato di Noto (DOC)

D.M. 14/03/74 (G.U. n. 199 del 30/07/74)

Questo vino non sarebbe altro che il "Pollio" (nome preso da Pollio Argivo, regnante, in tempi lontanissimi, a Siracusa) ovvero quel vino dolce haluntium di cui Plinio diceva che "nasce in Sicilia ed ha sapore di mosto". Ancora oggi si produce nella parte orientale della Sicilia (ma non va, però, confuso con il "Moscato di Siracusa" la cui zona di produzione è situata più a nord) e precisamente nei comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Avola in provincia di Siracusa.

Naturale - ottenuto con le uve di Moscato bianco; ha colore giallo dorato più o meno intenso fino all’ambrato; aroma caratteristico e fragrante di Moscato; sapore leggermente aromatico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da dessert.

Spumante - è un vino brillante; ha colore paglierino o giallo dorato tenue; aroma caratteristico di Moscato; sapore delicatamente dolce, aromatico di moscato. Gradazione minima: 13°.

Liquoroso - ha colore giallo dorato più o meno intenso; odore delicato e fragrante aroma di Moscato; sapore dolce, gradevole, caldo e vellutato. Gradazione minima: 22°. Affinamento obbligatorio: cinque mesi a partire da quando è stato alcolizzato.

Moscato di Pantelleria (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 239 del 22/09/71)

L’isola di Pantelleria (situata nella provincia di Trapani) è nota, oltre che per gli stupendi paesaggi e le interessanti zone archeologiche, anche per i robusti vini che si ottengono dalle uve di Zibibbo qui prodotte.

Due di questi vini sono: Moscato Naturale , Passito.

Moscato di Siracusa (DOC)

Dal Piemonte al Veneto fino alla Sicilia e alla Sardegna si producono tanti prelibati vini con le uve di Moscato bianco, che a mano a mano che si scende dal nord al sud acquistano in "potenza". Questo "Moscato" prodotto nel solo territorio comunale di Siracusa, con uve di Moscato bianco sottoposte ad un leggero appassimento, ha colore giallo oro vecchio con riflessi ambracei; odore delicato caratteristico; sapore dolce, vellutato, gradevole. Gradazione minima: 16,5°. Uso: da dessert.

Salemi (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Salina (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Sambuca Siciliana (DOC)

In vigneti situati ad una altitudine superiore ai 200 metri s.l.m. all’interno dei confini territoriali del comune di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, si ottiene l’omonimo vino nei tipi:Bianco,Rosso,Rosso Riserva, Rosato, Chardonnay, Cabernet Sauvignon.

Santa Margherita di Belice (DOC)

Nel territorio amministrativo dei comuni di Santa Margherita di Belice (da cui il nome) e Montevago, in provincia di Agrigento, si produce questo vino nelle seguenti tipologie:Bianco,Rosso,Ansonica,Catarratto,Grecanico,Nero d’Avola, Sangiovese.

Sciacca (DOC)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Dai vigneti situati nell’intero territorio amministrativo di Sciacca (da cui il nome) e di Caltabellotta, entrambi in provincia di Agrigento, si ottengono numerosi tipi di vino. Bianco, Rosso, Rosso Riserva, Rosato.

Sicilia (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

Valle Belice (IGT)

D.M. 10/10/95 (G.U. n. 269 del 17/11/95)

 

 

Sardegna

 

 

Alghero (DOC)

D.M. 19/08/95 (G.U. n. 241 del 14/10/95)

Nell’intero territorio del comune di Alghero, da cui prende il nome, e in quello di Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri e Ittiri, in provincia di Sassari, e in parte del territorio del capoluogo stesso, si producono i seguenti tipi di vino:

Bianco , Frizzante Bianco, Spumante Bianco, Passito,Rosato, Rosso,Novello,Spumante Rosso,Liquoroso,Torbato,Torbato Spumante, Sauvignon, Chardonnay, Chardonnay Spumante, Vermentino Frizzante,Sangiovese,Cagnulari o Cagniulari.

Con le uve di Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenére si ottiene il tipo:Cabernet.

Arborea (DOC)

D.M. 11/05/87 (G.U. n. 277 del 26/11/87)

In parte del territorio della provincia di Oristano si producono i seguenti tipi di vino:Sangiovese Rosso,Sangiovese Rosato,Trebbiano.

Barbagia (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Campidano di Terralba (DOC)

D.M. 15/11/75 (G.U. n. 61 del 06/03/76)

Prodotto in vari comuni della provincia di Cagliari e in altri della provincia di Oristano, con le uve di Bovale sardo e Bovale di Spagna e con l’eventuale aggiunta di quelle di Pascale di Cagliari, Greco nero e Monica, è un vino dal colore rosso rubino più o meno chiaro; odore vinoso, intenso; sapore asciutto, sapido, pieno, caratteristico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da pasto. Affinamento obbligatorio: cinque mesi.

Cannonau di Sardegna (DOC)

D.M. 21/07/72 (G.U. n. 248 del 21/09/72)

Ottenuto con le uve del vitigno Cannonau, importato in Sardegna dalla Spagna dove è noto con il nome Alicante, e con l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni locali, coltivati nell’intero territorio regionale. La sottodenominazione geografica "Oliena" o "Nepente di Oliena" è riservata al Cannonau di Sardegna quando le uve provengono dai vigneti ubicati nell’intero territorio comunale di Oliena e in parte in quello di Orgosolo (provincia di Nuoro); la sottodenominazione "Capo Ferrato" è riservata al vino proveniente dai vigneti situati nei comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius (provincia di Cagliari) e quella "Jerzu" è riservata al Cannonau prodotto nei comuni di Jerzu e Cardedu (provincia di Nuoro). È un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente all’arancione con l’invecchiamento; odore gradevole, caratteristico; sapore secco, sapido. Gradazione minima: 12,5°. Affinamento obbligatorio: sette mesi. Uso: da pasto. La "riserva" deve avere una gradazione di 13° e due anni di invecchiamento. Si produce anche nel tipo "rosato": vino con le stesse caratteristiche del rosso ma dal colore rosa brillante. Con le uve rispondenti alle condizioni previste per la produzione della tipologia "riserva", usando nella preparazione soltanto l’aggiunta di alcol di origine viticola al mostro o al vino naturale di base, vengono prodotti anche i tipi: "liquoroso secco" con una gradazione minima di 18° e "liquoroso dolce naturale" con una gradazione minima di 16°.

Carignano del Sulcis (DOC)

D.M. 01/06/77 (G.U. n. 281 del 14/10/77)

Nell’ambito del Sulcis, estremo lembo sud-occidentale della Sardegna, comprendente per intero il territorio di diciassette comuni della provincia di Cagliari, con esclusione dei terreni male esposti, di scarsa profondità o fortemente erosi, particolarmente umidi e ubicati al di sopra dei 400 metri sul livello del mare, con le uve di Carignano (minimo 85%) ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca rossa della zona, vengono prodotti i seguenti tipi di vino rosso e rosato.

Colli del Limbara (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Giro' di Cagliari (DOC)

D.M. 09/04/79 (G.U. n. 274 del 06/10/79)

Con le uve del vitigno Girò, prodotte nel territorio della provincia di Cagliari e in parte di quello della provincia di Oristano, viene preparato questo vino nelle tipologie:

Dolce Naturale – dal colore rosso rubino, più o meno intenso, tenue; odore delicato con leggero aroma di uva; sapore gradevole, caldo e vellutato. Gradazione minima: 14,5°. Uso: da fine pasto. Viene prodotto anche nel tipo "secco" o "dry" con gradazione minima di 14°. Uso: da pasto.

Liquoroso Dolce Naturale - Liquoroso Secco o Dry – dal colore rosso rubino tenue, brillante con una maggiore finezza nell’odore e nel sapore ed un più spiccato aroma. Gradazione minima: 17,5°. Uso: da dessert. Affinamento obbligatorio: nove mesi. Con un invecchiamento di due anni, di cui uno in legno, questi vini possono essere qualificati "riserva".

Isola dei Nuraghi (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Malvasia di Bosa (DOC)

D.M. 21/07/72 (G.U. n. 255 del 28/09/72)

Dal tempo della dominazione bizantina, è stata importata in Sardegna una Malvasia o Uva grossa diffusasi successivamente come Malvasia di Sardegna. Oggi viene coltivata in varie zone dell’isola, fra cui quella centro-orientale, nel tratto compreso fra le foci del Riu Mannu a sud ed Isola Rossa, nei pressi di Bosa (provincia di Nuoro) a nord e con le sue uve si produce questo gradevole vino nelle seguenti tipologie:

Dolce Naturale - Secco – ha colore dal giallo paglierino al dorato; odore intenso delicatissimo; sapore dal dolce al secco, alcolico con retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto.

Liquoroso Dolce Naturale - Liquoroso Secco o Dry – ha le stesse caratteristiche dei precedenti ma con una maggiore finezza e un più spiccato aroma sia nell’odore che nel sapore. Gradazione minima: 17,5°. Uso: da dessert. Invecchiamento obbligatorio: due anni.

Malvasia di Cagliari (DOC)

D.M. 06/02/79 (G.U. n. 164 del 16/06/79)

Con le uve del vitigno Malvasia di Sardegna, prodotte nel territorio delle province di Cagliari e di Oristano, si ottengono questi tipi di vino:

Dolce Naturale - Secco o Dry – ha colore giallo paglierino tendente al dorato; profumo intenso, delicato, caratteristico; sapore dal dolce al secco, alcolico con retrogusto amarognolo di mandorle tostate. Gradazione minima: 14°. Uso: da fine pasto.

Liquoroso Dolce Naturale - Liquoroso Secco o Dry – ha le stesse caratteristiche del vino precedente ma con una maggiore finezza e un più spiccato aroma nell’odore e nel sapore. Gradazione minima: 17,5°. Uso: da dessert. Affinamento obbligatorio: nove mesi. Per i tipi "liquorosi", con un invecchiamento di almeno due anni, è prevista la qualificazione "riserva".

Mandrolisai (DOC)

D.M. 06/06/81 (G.U. n. 44 del 15/02/82)

In alcuni comuni della provincia di Nuoro e nel comune di Samugheo in provincia di Oristano, dalle uve di Bovale sardo, Cannonau e Monica, con l’eventuale aggiunta di altre uve della zona, si ottengono questi due tipi di vino:Rosso e Rosato.

Marmilla (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Monica di Cagliari (DOC)

D.M. 18/04/79 (G.U. n. 274 del 06/10/79)

Con le uve del vitigno Monica, caratteristico del Campidano di Cagliari, nell’ambito di detta provincia e di quella di Oristano, si preparano diversi tipi di vino.

Dolce Naturale - Secco o Dry – ha colore rosso rubino tenue, tendente all’arancione con l’invecchiamento; odore etereo, intenso, ma delicato; sapore gradevole, morbido e vellutato. Gradazione minima: 14,5° per il tipo "dolce" ; 14° per il tipo "secco" o "dry". Uso: da fine pasto.

Liquoroso Dolce Naturale - Liquoroso Secco o Dry – ha le stesse caratteristiche dei precedenti, ma con maggiore finezza nell’odore e nel sapore ed un più spiccato aroma. Gradazione minima: 17,5°. Uso: da dessert. Affinamento obbligatorio: nove mesi. Con un invecchiamento di almeno due anni, questi vini possono essere qualificati "riserva".

Monica di Sardegna (DOC)

D.M. 01/09/72 (G.U. n. 309 del 28/11/72)

Con le uve di Monica, tipico vitigno sardo diffuso ovunque nell’isola, e con l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni a bacca bianca della regione, si ottiene questo gradevole vino dal colore rosso rubino chiaro, brillante, tendente all’amaranto con l’invecchiamento; profumo intenso, etereo, gradevole; sapore asciutto oppure amabile, sapido con caratteristico retrogusto. Gradazione minima: 11°. Uso: da pasto se secco, da fine pasto se amabile. Affinamento obbligatorio: sei mesi. Con un anno di invecchiamento ed una gradazione di 12,5°, il tipo secco, può portare la qualificazione "superiore". Viene prodotto anche nel tipo "frizzante naturale".

Moscato di Cagliari (DOC)

D.M. 10/01/79 (G.U. n. 153 del 06/06/79)

Tra i vitigni coltivati nel Campidano di Cagliari e nella provincia di Oristano si trova pure il Moscato bianco con le cui uve si produce un prelibato vino dolce nelle due tipologie:

Dolce Naturale – ha colore giallo dorato, brillante; odore intenso, aroma caratteristico; sapore squisitamente dolce, vellutato che ricorda l’uva. Gradazione minima: 15°. Affinamento obbligatorio: cinque mesi. Uso: da fine pasto.

Liquoroso Dolce Naturale – con alcolizzazione del vino base o del mosto; ha le stesse caratteristiche del vino precedente ma con maggiore finezza nell’odore e nel sapore ed un più spiccato aroma. Gradazione minima: 17,5°. Uso: da dessert. Affinamento obbligatorio: cinque mesi. Con un invecchiamento di almeno un anno, questo vino può essere qualificato "riserva".

Moscato di Sardegna (DOC)

D.M. 13/12/79 (G.U. n. 149 del 02/06/80)

In terreni tradizionali, non superiori ai 450 metri sul livello del mare, situati nell’intero territorio della Sardegna, si coltiva il vitigno Moscato bianco dalle cui uve, con l’eventuale aggiunta di altre uve bianche, si ottiene questo vino "spumante" dal colore giallo paglierino, brillante; odore aromatico, delicato, caratteristico; sapore dolce, delicato, fruttato, caratteristico di Moscato. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da fine pasto. Le sottodenominazioni geografiche "Tempio Pausania" o "Tempio" e "Gallura" sono riservate al vino prodotto in Gallura, nei territori di alcuni comuni in provincia di Sassari e di altri in provincia di Nuoro.

Moscato di Sorso-Sennori (DOC)

D.M. 31/03/72 (G.U. n. 193 del 26/07/72)

Nella ristretta zona dei comuni di Sorso e di Sennori, a nord di Sassari, che si affaccia sul Golfo dell’Asinara, si coltiva il Moscato bianco con il quale si produce questo ottimo vino moscato noto con il nome di "Moscato di Sorso-Sennori" o più semplicemente "Moscato di Sorso" o "Moscato di Sennori"; ha un colore giallo dorato carico; aroma caratteristico, intenso; sapore dolce, pieno, fine. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto. Affinamento obbligatorio: cinque mesi. Si produce anche nel tipo "liquoroso dolce".

Nasco di Cagliari (DOC)

D.M. 18/04/79 (G.U. n. 274 del 06/10/79)

Nel territorio delle provincie di Cagliari e di Oristano si coltiva il vitigno Nasco con le cui uve si produce questo vino nei tipi:

Dolce Naturale - Secco o Dry – ha colore dal giallo paglierino al giallo dorato; odore delicato con leggero aroma di uva; sapore gradevole, con punta lievemente amarognola, caratteristico. Gradazione minima: 14,5°. Uso: da aperitivo se secco, da fine pasto se dolce.

Liquoroso Dolce Naturale - Liquoroso Secco o Dry – previa alcolizzazione del vino base o del mosto; ha colore dal giallo paglierino al giallo dorato brillante; con una maggiore finezza nell’odore e nel sapore ed un più spiccato aroma rispetto al vino precedente. Gradazione minima: 17,5. Uso: da dessert. Affinamento obbligatorio: nove mesi. Con due anni di invecchiamento è prevista la qualificazione "riserva".

Nuragus Di Cagliari (DOC)

D.M. 11/05/87 (G.U. n. 245 del 20/10/87)

Con le uve di Nuragus, vecchio e fertile vitigno sardo portato dagli antichi navigatori Fenici e utilizzato per ornare i "nuraghi", e con l’eventuale aggiunta di quelle di altri vitigni a bacca bianca, in tutta la provincia di Cagliari, in quella di Oristano e in alcuni comuni della provincia di Nuoro, si produce questo vino dal colore paglierino tenue, talvolta con leggeri riflessi verdolini; odore vinoso, gradevole; sapore secco oppure amabile, sapido, armonico leggermente acidulo, gradevole di buona beva. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da antipasto e da pesce se secco, da fine pasto se amabile. Si produce anche nel tipo "frizzante naturale".

Nurra o Nurra Algherese (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Ogliastra (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Parteolla (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Planargia (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Provincia di Nuoro o Nuoro (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Romangia (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Sardegna Semidano (DOC)

D.M. 28/08/95 (G.U. n. 248 del 23/10/95)

Nell’intero territorio delle province di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, con le uve del vitigno Semidano (minimo 85%), a cui possono essere aggiunte quelle di altre varietà a bacca bianca della zona, non aromatiche, si produce questo vino bianco dal colore giallo paglierino con riflessi tendenti al dorato; profumo delicato di fruttato, caratteristico; sapore morbido, sapido, fresco. Gradazione minima: 11°. Uso: da pesce. Viene prodotto anche nel tipo "superiore", con una gradazione minima di 13°, e nel tipo "spumante", dal "perlage" fine e persistente; colore giallo paglierino con riflessi tendenti al verdognolo; odore caratteristico, delicato; sapore sapido, fresco, secco o amabile o dolce, leggermente aromatico. Gradazione minima: 11,5°. Uso: da aperitivo se secco, da fine pasto se amabile o dolce.

Con le uve sottoposte ad appassimento naturale su pianta o su graticci, si ottiene il tipo "passito" dal colore giallo oro; odore intenso, etereo, di frutta matura; sapore dolce, pieno, mielato. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto. Il vino bianco tranquillo con una gradazione minima di 11,5° ottenuto da uve provenienti dai vigneti situati nel territorio amministrativo del comune di Mogoro e di altri otto comuni vicini, in provincia di Oristano, e in quello dei comuni di Collinas, Sardara e Villanovaforru, in provincia di Cagliari, si fregiano in etichetta dell’indicazione della sottozona "Mogoro".

Sibiola (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Tharros (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Trexenta (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Valle del Tirso (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Valli di Porto Pino (IGT)

D.M. 12/10/95 (G.U. n. 259 del 06/11/95)

Vermentino di Gallura (DOCG)

D.M. 11/09/96 (G.U. n. 221 del 20/09/96)

Nell’estremo lembo nord-orientale della Sardegna, denominato "Gallura", e in particolare nell’intero territorio di ventuno comuni della provincia di Sassari e in quello di Budoni e San Teodoro in provincia di Nuoro, con le uve di Vermentino (95-100%), a cui possono essere aggiunte minime quantità di uve di altri vitigni locali a bacca bianca, non aromatici, si produce da tempo questo gradevole vino dal colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli; profumo sottile, intenso, delicato; sapore alcolico, morbido, con retrogusto leggermente amarognolo. Gradazione minima: 12°, 13° per il tipo "superiore". Uso: da pesce.

Vermentino di Gallura sostituito nel 1996 dalla DOCG (DOC)

D.M. 24/03/75 (G.U. n. 173 del 02/07/75)

Vermentino di Sardegna (DOC)

D.M. 23/02/88 (G.U. n. 3 del 04/01/89)

Prevalentemente con le uve del vitigno Vermentino e con l’eventuale aggiunta (massimo 15%) di quelle provenienti da altri vitigni a bacca bianca, in tutto il territorio della regione Sardegna si produce questo vino dal colore che va dal bianco carta al giallo paglierino tenue, con leggeri riflessi verdolini, brillante; profumo caratteristico, delicato e gradevole; sapore secco o amabile, sapido, fresco, acidulo, con leggero retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 10,5°. Uso: da aperitivo o da pesce. Si produce anche nel tipo "spumante" con una spuma intensa, con perlage fine e persistente; colore e profumo uguale al tipo tranquillo; sapore secco o amabile, sapido, fresco, con retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 11°.

Vernaccia di Oristano (DOC)

D.M. 11/08/71 (G.U. n. 247 del 30/10/71)

Probabilmente introdotta nel territorio di Oristano dalla Spagna, verso la fine del XIV secolo, la Vernaccia definita "di Oristano", per non confonderla con altri vitigni di Vernaccia, ha sempre fornito questo vino generoso e squisito dal colore giallo dorato ambrato; profumo delicato, alcolico, con sfumature di fior di mandorlo; sapore fino, sottile, caldo, con leggero e gradevole retrogusto di mandorle amare. Gradazione minima: 15°. Uso: da fine pasto. Con una gradazione di 15,5° e tre anni di invecchiamento, questo vino può portare la qualifica "superiore". Per la "riserva" occorrono quattro anni di invecchiamento. Si produce anche nel tipo "liquoroso dolce" con un invecchiamento di due anni e una gradazione di 16,5°, e nel tipo "secco" o "dry" con una gradazione di 18°.

 

 

I Vini nel mondo

 

 

L'Australia  

L'Australia, pur essendo un piccolo produttore (circa 4 milioni hl), è attualmente uno dei più importanti Paesi vitivinicoli del mondo. Le principali zone vinicole si collocano nella parte meridionale del Paese, soprattutto al di sotto del trentesimo parallelo, nella fascia tra Adelaide e Sidney e nei dintorni di Perth, inclusa la Tasmania. In particolare sono individuabili circa una ventina di zone situate nelle regioni di: West Australia , South Australia (Barossa Valley, Coonawarra, Padthaway), Victoria, New South Wales (Hunter Valley) e Tasmania. La produzione vinicola australiana consiste per due terzi in vini bianchi; si producono anche ottimi spumanti e vini da dessert. I vitigni più utilizzati sono Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon e Riesling per i bianchi, Syrah (chiamato Shiraz) e Cabernet Sauvignon per i rossi.

 

 Nuova Zelanda

I vini neozelandesi si fanno apprezzare per le proprie qualità organolettiche dovute al clima temperato è si completana totalmente con i vini australiani. I vini principali derivano dallo Chardonnay, dal Sauvignon bianco, dal Cabernet Sauvignon, il Merlot ed essenzialmente il Pinot nero. Le zone di maggior produzione nella zona sud sono Canterbury, Otago, Marlborough e Waipara; nella zona nord delle due isole sono: la baia de Hawke e di Plenty, Auckland, Wairarapa, Waikato, l'isole di Great Barrier e Waihrke e la zona di Gisborne

L' America del Nord (U.S.A.)

La produzione vinicola degli Stati Uniti ha raggiunto livelli qualitativi molto alti, sia per i bianchi che per i rossi, tali da poter competere con le migliori produzioni del mondo. Negli Stati Uniti hanno trovato il clima adatto i principali vitigni internazionali (Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay) e si è sviluppato anche lo Zinfandel, vitigno tipico americano probabilmente di origine italiana (Primitivo). Le principali regioni vinicole sono principalmente situate negli Stati lungo la costa del Pacifico (California, Oregon, Washington, tra di esse la California è di gran lunga la più importante sia sotto l'aspetto quantitativo (80% del totale) che qualitativo. La zone della California più importanti sono la Napa County e la Sonoma County entrambe situate poco a Nord di San Francisco; altre importanti zone californiane sono Mendocino, Carneros, Lake, Salinas Valley, San Luis Obispo, Livermore. Negli Stati Uniti si producono anche spumanti e vini da dessert.

L'America del sud 

Nell'america del sud la produzione di vino è concentrata in alcuni paesi quali tra i più rinomati l'Argentina, il Cile senza comunque dimenticare l'Uruguay, il Brasile ed il Perù. I vigneti più diffusi in Argentina sono il Cabernet Sauvignon , lo Chardonnay, il Torrontes(vigneto autoctono argentino) lo Syrah ,il Tempranillo ed alcune varianti del Barbera. In Cile il Pinot nero, il Cabernet Sauvignon, il Merlot ed il Carmenere vigneto autoctono cileno.

Asia

In Asia non si hanno delle zone di particolare pregio da dover rimarcare vi sono comunque dei paesi quali l'India, il Giappone, la Cina con dei propri antichi vigneti autoctoni che hanno una produzione a carattere regionale, forse nella sola Russia si possono riscontrare delle produzioni consistenti di vino. I vigneti di maggior produzione si possono raggruppare tra i seguenti: Pinot grigio e nero, Cabernet Sauvignon, Riesling, Moscatello, Aligotè, Silvaner ed alcuni propriamente locali quali il Rkatsiteli, Pukhjovsky ed il Tsimlyansky il tutto concentrato sopratutto nella zona sud della Russia. 

Africa

Sicuramente il maggior produttore africano di vino è il Sudafrica , i maggiori vigneti si estendono nella zona di Cabo Occidental in una fascia di 250 km al nord, è di 400 km. a est. Sostanzialmente i vigneti più prodotti sono 5: Cabernet Sauvignon, Merlot, Shiraz, Chardonnay e Sauvignon blanc. Le zone produttive più importanti sono tra le tante, la Swartland, il Klein Karoo, l'Overberg, la zona del fiume Olifants e la zona di Robertson ed altre piccole zone situate nelle zone costiere. Altre nazioni con una certa produzione vinicola sono il Marocco e l'Algeria con una forte influenza francese, lo Zimbabwe. Da ricordare anche in medio Oriente alcune nazioni quali Israele, Turchia, Cipro ed il Libano che per ogni paese la tipologia vinicola è influenzata dal passato storico/coloniale subito da tali paesi.

 

Europa

Si può sicuramente prendere dai libri la frase che l'Europa sia la culla della civiltà è trasferirla come la culla della civiltà del vino, numerose quanto importanti sono le zone dove la viticoltura ha avuto un ruolo decisamente apprezzabile. Tra gli stati che prenderemo in considerazione abbiamo la Francia, la Germania, Spagna ed il Portogallo.

 

La Francia

In Francia la coltivazione della vite ha traccia fin dai tempi antichichissimi con la più apprezzabile traccia dovuta alla celeberrima invasione di Roma antica nella Gallia. La coltivazione della vite è estesa un pò in tutte le parti della Francia da nord a sud, dalle Alpi all'Atlantico qui di seguito faremo una panoramica su alcune regioni francesi, che hanno maggior importanza a livello mondiale.

La valle della Loira

Risalendo la Loira una delle prime zone vinicole che troviamo è alla foce del fiume Loira dove si produce un vino bianco secco il Muscadet A.O.C. e un vino V.D.Q.S. il Grosplant, portandoci verso ovest incontriamo l'Anjou situato sulle rive della Loira e sulle colline del Layon e dell'Aubance dove vi è una buona produzione di vini bianchi e pastosi, ma anche di rosati dolci di un certo pregio. Lasciando l'Anjou troviamo la Touraine dove nel Saumur troviamo pendii e terrazze dove la coltivazione della vite è stata favorita dal clima e dal terreno ottenendo vini di caratteristiche particolari sopratuuto nell'invecchiamento. Tra le zone più rinomate abbiamo Bourgueil e Chinon per i rossi, e Vouvray per i bianchi. Sempre più a ovest superate le zone vinicole dell'Haut-Poitu, del Valençay e dell'Orleanis arriviamo alle estese coltivazioni del Nivernais dove il Sauvignon è il protagonista assoluto.

Il sud-ovest

Questa zona vinicola, che comprende la rinomata regione di Bordeaux, ha tipi di coltivazioni e di vini dalle caratteristiche assai simili. Nel dipartimento della Gironde sono raggruppati i vini bordolesi bianchi e rossi di maggior pregio, e tra i più famosi al mondo. A nord nei vigneti di Bergerac scendendo lungo la Garonne troviamo i vini di Cahors e di Gaillac, nonchè quelli di Limoux, oltrepassando la foresta delle Landes verso i Pirenei troviamo i vigneti di Bearn. Su quasi tutta la zona vincola del sud-ovest la vicinanza dell'Oceano Atlantico rende inconfondibile la maggior parte dei vini per le caratteristiche che tale clima ha sulle maturazioni e l'invecchiamento delle uve.

Il centro-est

In queste zone vengono raggruppati i vini della Franche-Comtè, dove il Chateau-Chalon domina per la sua regalità si va dai vini della Savoie e dell'Ain dalle caratteristiche montane a quelli della Borgogna. Quest'ultimi hanno un ulteriore suddivisione in cinque sotto-zone:

La bassa Bourgogne con lo Chablis

La Cote d'or con il Cote de Nuits ed il Cote de Beaune

La Cote Challonaise con il Maconnais

Il Beaujolais che non ha bisogno di sottolineature

In quasi tutte queste regioni i vigneti predominanti sono il Pint-noir o il Gamay per i rossi ed lo Chardonnay per i bianchi.

Languedoc-Roussilon

Tale zona si estende dal Mar Mediterraneo fino ai confini con i Pirenei, al Massiccio Centrale ed al Rodano. I vigneti maggiori sono situati nei dipartimenti dei Pirenei orientali, dell'Aude, dell'Herault e del Gard, la zona è sicuramente una delle più importanti al mondo per superfici coltivate, qui quasi lo 80% dei vini rossi da tavola francesi viene prodotto, vi si trovano il 13% dei vini V.D.Q.S. ed il 10% dei vini A.O.C. compresi i grandi vini da dessert. Le principali città quali Nimes, Montpellier, Beziers, Narbonne e Perpignan sono sedi di coopersative importanti o centri scentifici riguardanti il mondo vitivinicolo.

L'Alsazia e l'est

Questa zona ha una tradizione vinicola molto antica, comprende i vigneti della Mosella e di Toul certamente la produzione non è notevole ma non si deve sottovalutare l'Alsazia dai vini bianchi secchi che sono l'espressione dei vitigni a seconda del terreno più o meno costituiti da "gneiss" calcarei e granitici. Il clima della pianura alsaziana protetta dai Vosgi consente all'uva una maturazione perfetta ed un invecchiamento decisamente all'altezza. L'altitudine tra i 200-400 metri dona a questi vini una caratteristica corposità e struttura.

Il Rodano-Provenza e la Corsica

Lungo le colline che scendono verso il Rodano si estendono ettari di vigneti, a nord sicuramente la zona del Tain-l'Hermitage detiene un importante ruolo nella produzione di vini di qualità, grazie alla particolarità dei propri terreni. Discendendo il fiume troviamo moltissimi vigneti coltivati lungo le sponde del fiume, il vigneto più comune è sicuramente il Syrah, fino ad arrivare alla zona del Chateauneuf du pape ove si incontrano terreni sassosi che producono vini di grandissima qualità basti pensare che per alcune tipologie di vini vengono utilizzati fino a tredici vitigni per rendere più armonioso il vino da ottenere. La Provenza non ha una grande fama di vini di qualità ma ultimamente con la produzione di nuovi vini rosati sta piano piano risalendo la china anche con vini di propria denominazione nelle zone di Palette, Cassis, Bandol e Bellet. La Corsica vista la sua posizione geografica risente sicuramente della caratteristiche dei vini mediterranei con una buona prevalenza di vini rossi corposi e bianchi di buona qualità sopratuutto prodotti lungo l'entroterra costiero o nelle colline adiacenti la zona marina.

Lo Champagne

Tale zona si estende dalle montagne di Reims alla valle della Marne alla Cote des blancs attraversando l'Aube. La produzione maggiore se non totalitaria dedicata allo " Champagne " per quanto riguarda la produzione di vini veri e propri non si ha una certa rilevanza.

 

La Germania

 

Nella Germania la maggior parte della produzione vitivinicola si ha nella parte sud-ovest del paese, vi sono 13 regioni che hanno il privilegio di essere rinomate per la qualità dei propri vigneti. Le zone più rinomate dette "Anbautgebiete" sono: Ahr, Baden, Franken, Hessiche-Bergstrasse, Mittelrhein, Mosel-Saar-Ruwer, Nahe, Pfalz, Rheingau, Rheinessen, Saale-Unstrut, Sachsen, Wurttemberg. Il vitigno più diffuso è sicuramente il Riesling seguito a debita distanza da una altro vitigno bianco il "Silvaner" ed il "Trollinger" tra la miscelazione tra questi vitigni si ottengono 3 dei più blasonati vini tedeschi, il Muller-Thurgau (Riesling+Silvaner) Scheurebe (Silvaner+Riesling) Kerner (Trollinger+Riesling). In Germania vi è anche una buona produzione di vitigni dedicato al Pinot nero, grigio e bianco, allo Chardonnay.

 

La Spagna

In Spagna la produzione vitivinicola è molto sviluppata, come nella maggior parte dei paesi mediterranei, sopratutto lungo le coste ed in riva ai fiumi. Le zone denominate DOs sono 39 tra le quali la più importante per la qualità è sicuramente La Rioja, altre regioni in cui la produzione di vino ha una certa rilevanza sono la Navarra e Aragona, Castilla--Leon, la Galizia e la zona Basca, la Catalonia. La zona denominata la Rioja e la più pregiata per la produzione di vini di alta qualità, essa si divide in 3 aree: la Rioja Alavesa, Rioja alta e Rioja Baja, il vitigno più prodotto è senza dubbio il Tempranillo coltivato in larga maggioranza su tutta la regione, Altri vitigni prodotti sono il Graciano,Mazuelo, Cabernet Sauvignon e Garnacha Tinta. Nelle altre regioni vitivinicole spagnole vengono coltivati altri vitigni quali il Macabeo, Viura, Palomino, Albillo, Chardonnay, Sauvignon, Subirat-Parent, Bobal, Menseguera oltre il Tempranillo. Tra i bianchi più rinomati abbiamo il Muscatel ed il Garnacha Blanca

 

Il Portogallo

Le zone portoghesi coltivate a vino con denominazione D.O.C. sono 13, la Colares, Vinho Verde, Porto/Douro, Dao, Bairrada, Bucelas, Carcavelos, Setubal, Lagos, Lagua, Portmao, Tavira e Madeira. Poi vi sono altre 31 sottozone denominate I.P.R. in tutte queste regioni vi sono numerosi vitigni coltivati tra i quali si possono ricordaretra i rossi: l'Aavarelhao, il Bastardo, il Sou Zao, il Tinta Caravalha, il Tourigo e il Tinta Pinheira. Tra i bianchi il Gouveio, la Malvasia, l'Arinto, il Rabo de Ovelha, il Boal, il Barcelos, il Moscatel, il Tamaros e il Boais. Tra i vini più rinomati nel mondo il Portogallo vanta il Madeira prodotto nell'omonima isola dell'oceano Atlantico dal caratteristico e inconfondibile aroma ed il Porto vino esportato in tutto il mondo.

 

Europa Orientale

Altra zona europea dove vi è una buona produzione vitivinicola è sicuramente le zone attraversate dal Danubio e le zone a ridosso del mar Nero, tra le nazione con una certa rilevanza per la qualità e la produzione si ricorda la Bulgaria, l'Ungheria, la Romania, la Cechia e la Slovacchia, Slovenia e Serbia. I vigneti più prodotti sono il Pinot, il Merlot, il Tokai, lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon,

 

 

 

 

I Tappi

 

Già i romani in tempi antichi scoprirono il sughero utilizzandolo per sigillare le anfore in terracotta. L'uso di questo materiale fù poi abbandonato per lunghissimo tempo, con l'avvento del vetro ed il perfezionamento delle bottiglie nacquero in Provenza alla fine del Seicento le prime vere e proprie fabbriche specializzate nella produzione di tappi. Uno dei precursori è stato il leggendario Dom Perignon che trovò in esso il materiale ideale per la tappatura del suo Champagne. Il sughero si ricava dalla "Quercus Suber ", l'albero comincia ad essere utilizzato quando arriva ad una circonferenza di 60 cm. ad un'altezza di 130 cm. da terra e, non prima di 20-30 anni dalla nascita. Il ricavato della prima raccolta è di scarsa qualità è chiamato "Sugherone" soltanto dopo altri 10 anni dalla prima raccolta effettuandone una seconda si avrà il sughero detto "Gentile" quello di qualità migliore. Il peso specifico del sughero è molto basso (circa 0,20 ) ed è costituito da strati di un tessuto di cellule ordinate e regolari con una parte interna chiamata "cellulosa" ed una esterna detta "Lignina" con una parte intermedia detta "Suberina". Un buon tappo regge ancora dopo anche 20-25 anni, negli ultimi tempi si vanno diffondendo altre tipologie di tappi quali quelli compensati ottenuti con granulato di sughero incollato sotto pressione od in materiali plastici.

 

 Le quercie da sughero ed il sughero

 

 

Le Bottiglie

La bottiglia e' il contenitore in vetro in cui viene immesso il vino destinato al consumatore finale.

L'utilizzazione del vetro al posto della terracotta, delle botticelle di legno, dei contenitori metallici e delle vesciche animali ha determinato una crescita qualitativa del vino, soggetto in maniera minore ad inquinamenti e degenerazioni. nonostante l'estrema malleabilita' del vetro, soprattutto per offrire una garanzia, anche visiva, di capacita', in ogni zona vinicola si sono sviluppate forme che sono rimaste praticamente invariate per secoli ed in molti casi sono diventate degli standard internazionali.

Da zona a zona la capacita' della bottiglia standard, sigillata con tappo di sughero, variava in passato da 700 cl. a 720, 750, 760, 780.

Da qualche anno si e' imposta una uniformazione alla capienza di 750 cl. alla quale si sono adeguati quasi tutti i paesi produttori di vino, fatta eccezione per pochi stati dell'Est europeo.

Le forme di bottiglia piu' diffuse sono:

La BORDOLESE nata nella regione di Bordeaux ed utilizzata prevalentemente per i vini rossi, e' caratterizzata da un collo innestato su spalle accentuate che all'atto della mescita creano una sorta di barriera che impedisce ai residui solidi, una volta comuni a tutti i vini rossi invecchiati, di defluire nel bicchiere.

La BORGOGNOTTA, originaria della Borgogna e' caratterizzata da una forma cilindro-conica ed era utilizzata indifferentemente per vini bianchi e rossi.

La CHAMPAGNOTTA, nata nello Champagne, si e' imposta in tutto il mondo come la forma ideale per la commercializzazione dei vini spumanti. Questa bottiglia, dalla forma abbastanza simile a quella della Borgognotta, e' caratterizzata da un vetro spesso e pesante, in grado di resistere alla pressione di almeno 10 atmosfere, e da una imboccatura che presenta una sporgenza ad anello alla quale possono fare presa graffe o gabbiette metalliche utilizzate per ancorare il tappo ed impedire che sia espulso dalla forza esercitata dai gas disciolti nel vino.

La RENANA, proveniente dall'area vinicola del Reno, in Germania, ha una forma cilindro-conica molto allungata ed e' sempre stata utilizzata per la conservazione di vini bianchi.

A questi formati classici si affiancano bottiglie meno diffuse quali:

La PULCIANELLA utilizzata in passato per l'Orvieto ed oggi diffusamente impiegata per l'Armagnac e da alcuni grandi produttori portoghesi di rose' e vino verde;

L'ALBEISA, utilizzata per i vini rossi della zona dfi Alba, in Piemonte;

La "CHIATIGIANA, della capienza di 1.500 cl. e destinata a sostituire il classico fiasco.

Il "FIASCO", contenitore di vetro soffiato, di forma pressoche' sferica, rivestito di paglia intrecciata in modo tale da permettergli di rimanere autonomamente in posizione verticale. Utilizzato prevalentemente per il Chianti ed i vini toscani in genere, e' stato per lungo tempo il simbolo del vino italiano nel mondo. Attualmente e' in fase di abbandono quasi totale per ragioni di carattere sia economico (i costi per realizzare l'avvolgimento in paglia sono diventati proibitivi), che tecnico (il fiasco a causa della sua forma e' di difficile stoccaggio, imballaggio e trasporto).

Quasi tutte le bottiglie vengono utilizzate, oltre che nel formato della capienza di 750 cl., nel formato da 375 cl., detto "mezza", e nel formato da 1.500 cl., detto "magnum"

Il colore del vetro utilizzato spazia dal bianco all'ambrato, al marrone, al verde, dai toni piu' chiari ai piu' cupi. Soprattutto per i vini destinati ad un affinamento piu' o meno lungo in bottiglia, e' da preferire l'utilizzo di vetri molto scuri, e recenti studi hanno permesso di realizzare mescole che permettono di ottenere una filtratura della luce ottimale per la conservazione del vino.

 

I Bicchieri

Un bicchiere dovrebbe essere incolore, inodore e preferibilmente di cristallo.

Tuttavia, al fine della migliore percezione delle caratteristiche olfattive di un vino, assumono particolare rilievo anche la forma e la dimensione di un bicchiere, in quanto determinano il modo di sprigionarsi dei profumi (le sensazioni fruttate e floreali tendono ad uscire dal bicchiere prima di quelle minerali ed alcooliche).

Esistono in commercio una ventina di forme diverse di bicchieri; ai fini di una buona degustazione sono generalmente preferibili quelli a gambo lungo che consentono di evitare il contatto delle dita con la superficie del calice (un contatto, oltre a lasciare impronte indesiderate, può alterare la temperatura del vino stesso).

La scelta del bicchiere più appropriato comunque è essenzialmente legata alle caratteristiche del vino in esso contenuto.

I vini bianchi non richiedono bicchieri troppo grandi e possono essere maggiormente apprezzati in quelli con una bocca non troppo grande al fine di poter meglio cogliere sensazioni volatili come la freschezza e sentori di fiori e frutta a polpa bianca.

I vini rossi non invecchiati si degustano in bicchieri simili a quelli previsti per i bianchi, ma leggermente più grandi di questi ultimi per la tipicità delle sensazioni olfattive (fiori e frutta rossa) e la presenza di tannini.

I vini rossi di grande invecchiamento, caratterizzati da profumi complessi creatisi dopo anni in bottiglia, richiedono bicchieri "panciuti" con un'ampia superficie di base che consenta una maggiore ossigenazione e lo sviluppo dei profumi per un migliore apprezzamento del bouquet.

 

 

Gli spumanti secchi (e lo Champagne) richiedono le flûte, sia perché consentono di osservare meglio l'effervescenza sia perché facilitano una dispersione graduale dei loro profumi delicati.

Al contrario gli spumanti dolci prediligono i bicchieri a coppa per far diffondere prontamente la loro aromaticità.

 

 

 

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