DRIBBLING
E’ l’azione mediante cui il giocatore con
palla al piede cerca di superare l’avversario.
Da un punto di vista percettivo, tutti i dribbling
hanno un denominatore comune: la capacità di cogliere l’avversario in
controtempo. Questo obbiettivo sottintende tre capacità di orientamento che
devono essere stimate contemporaneamente:
1) l’orientamento del giocatore,
2) il pallone,
3) l’orientamento percepito dalla situazione
dell’avversario.
Su queste contemporanee percezioni si inserisce il
dribbling.
In pratica il dribblatore
deve agire in modo da “far scoprire le carte” all’antagonista, cioè deve
invitarlo attraverso una finta a compiere la prima vera mossa, quindi ad
allungare la gamba verso il pallone. In seguito a questa il dribblatore compirà
il vero movimento con la palla.
LE
FINTE
Possono essere: di piede, di corpo, di
direzione e sono innumerevoli; in ogni caso la sostanza è sempre la stessa, far
muovere l’avversario.
- Successivamente al movimento di inganno, ovvero alla
“finta”, se l’avversario entra sul pallone con l’intento di impossessarsene, il
dribblatore deve spostare il pallone un attimo prima che venga toccato
dall’altro, in una direzione che sia per lui conveniente per scattare e sia
contemporaneamente sconveniente per l’altro. In altre parole, il movimento
intenzionale che si esprime nello scatto col pallone deve cogliere di
sorpresa l’avversario, anche per una minima frazione di tempo.
Riassumendo, dribblare consiste:
- nel fare un movimento di inganno,
- aspettare il movimento in cui l’avversario si muove, “abbocca”,
- eseguire il movimento intenzionale e scattare nella direzione che
consente di cogliere l’avversario sbilanciato e in controtempo e quindi ci
permette di scartarlo.
Ma se l’avversario non “abbocca”? L’avversario può
non credere alla finta e rimanere fermo o addirittura, può egli stesso fare una
finta per simulare di avere creduto nella finta. A questo punto il dribblatore
deve accorgersi delle intenzioni dell’avversario e non fare il dribbling. In
questa evenienza, egli deve tentare una nuova finta o addirittura scattare
proprio nella direzione della prima finta.
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