Il Campionato del Mondo del 1921.
Il
15 marzo del 1921, a l'Havana di Cuba, iniziò il match per il
Campionato del mondo fra il 52enne Emanuel Lasker ed il suo giovane
sfidante, Josè Raul Capablanca. C'è da dire che Lasker si era ormai
stufato degli Scacchi ed aveva volontariamente ceduto il Titolo a
Capablanca, da lui (e non solo da lui!) ritenuto il giocatore più forte
del mondo, ma questi voleva giustamente "legittimare" il titolo con un
vero match, anche perchè aveva dovuto sudare le proverbiali sette
camicie per arrivarci. Dopo aver intascato l'altissimo ingaggio di
11000$, Lasker non poteva certo tirarsi indietro, ma ci tenne a
precisare che nel match sarebbe stato lui lo sfidante, avendo già
ceduto volontariamente il Titolo. In ogni caso, Lasker era sempre un
giocatore fortissimo e le prime 4 partite finirono patte. Nella quinta
Capablanca riuscì ad imporsi con il Bianco, seguirono altre 4 patte poi
lo sfidante piazzò un micidiale uno-due, vincendo la 10ª e l'11ª
partita. Lasker accusò il colpo e tentò di riprendersi ma ormai era
chiaro che Capablanca stava prendendo il largo. Dopo altre due patte,
Capablanca si impose anche nella 14ª e qui Lasker, anche a
causa del clima caldo ed umido di Cuba, annunciò il suo ritiro per
problemi di salute. Lasker disputò questo match quasi contro voglia,
desideroso di "farla finita" e di dedicarsi ai suoi nuovi interessi (la
matematica e la filosofia), ma Capablanca dimostrò comunque di essere
il suo degno successore. Dopo il match Lasker giocò ancora per qualche
anno, sempre ad altissimi livelli, poi si allontanò gradualmente dagli
Scacchi, anche se in età molto avanzata (67 anni!) il nobile gioco esercitò
su di lui il suo richiamo irresistibile, così avremo modo di parlare
ancora di lui... Lasker commentò così l'incontro: "Questo
match, che mi ha procurato difficoltà quali nessun altro ed è stato per
me un immenso piacere scacchistico. Circostanze estrinseche mi furono
veramente sfavorevoli ma il gioco di Capablanca mi pose legittimi
problemi. Le sue mosse sono chiare, logiche e vigorose, non hanno nulla
di occulto o di artificioso, vi si avverte il suo pensiero, anche
quando vorrebbe essere astuto. Giochi per vincere, per pattare o tema
di perdere, le sue mosse lasciano vedere chiaramente quel che sente.
Con tutto questo, se le sue mosse sono trasparenti, non sono per niente
facili da trovare e a volte sono profonde. Capablanca non ama le
complicazioni né le avventure: preferisce sapere prima dove andare. La
sua profondità non è quella di un poeta, ma quella di un matematico, il
suo spirito è romano, non greco. Le combinazioni di Anderssen e Cigorin
furono realizzate in situazioni particolari, in esse si manifestavano i
loro caratteri individuali; quelle di Capablanca possono essere
previste con varie mosse d’anticipo, perché si basano sui principi
generali del gioco".
Nell'agosto 1922
Capablanca partecipò, per la prima volta nella veste di Campione del
mondo, all'importante torneo internazionale di Londra che vinse
facilmente, davanti ad Alekhine, con 11 vittorie e 4 pareggi su 15 partite. Il maestro Tartakover, partecipante al torneo, così lo giudicò: "Capablanca
domina meravigliosamente la tecnica scacchistica, grazie al suo focoso
carattere cubano influenzato da un pratico istinto americano. Il suo
gioco è impeccabile, la sua mente lavora con una precisione
straordinaria, la sua rapida capacità di previsione scopre le
sottigliezze di ogni posizione complessa".
Durante il torneo,
Capablanca stabilì le regole del futuro campionato mondiale: tra
l'altro, si sarebbe giocato fino alle 6 partite vinte e al campione
uscente sarebbero stati garantiti 10.000 dollari e i rimborsi di spese
di viaggio e alloggio.
Già nel novembre dello stesso anno, Capablanca ricevette una sfida da Rubinstein che non riuscì però a raccogliere il denaro sufficiente; l'anno dopo fu Alekhine
a contattare uomini d’affari americani per ottenere il finanziamento
necessario; questi rifiutarono ma finanziarono un torneo che si svolse
a New York il 16 marzo 1924. Vinse a sorpresa il vecchio Lasker, davanti a Capablanca, che collezionò 10 vittorie, 9 patte e subì la prima sconfitta, dopo otto anni, contro il cecoslovacco Richard Reti
in una partita che è rimasta scolpita nella storia degli scacchi e che
dimostrò al mondo la forza delle idee ipermoderne. Terzo fu Alekhine.
In seguito Capablanca giunse 3° a Mosca nel 1925, e 1° a Hopatcong nel
1926. Riuscì ancora 1° a New York nel 1927, senza perdere alcuna
partita.
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