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Si parte quindi per Qingcheng Shan (Montagna Verde), montagna sacra taoista sopra il fiume Min Jiang, con un complesso di templi taoisti visitabile dopo un’ascesa in seggiovia a 1100 m, che apre un capitolo tutto nuovo del viaggio, appunto quello del Tao ( = via, dottrina)
Lo si deve considerare come un fiume, strettamente connesso con la religione cosmica popolare, che comprende varie correnti, dall’alchimia che cerca la pillola dell’immortalità, dalla ginnastica terapeutica che mira alla longevità, dagli sforzi per mantenere l’armonia con i principi e i modi operativi della natura, fino all’apice della speculazione filosofica e dell’esperienza mistica dell’unione con il Tao, il principio universale che sta a fondamento di tutto. Ne risulta una combinazione unica e straordinaria di filosofia e di religione, di misticismo e di istituzione, di contemplazione e di rituali, di scienze primitive e di pratiche magiche, caratterizzata da un meraviglioso spirito di spontaneità, libertà e non-convenzionalità. (dalla rivista ” Mondo e Missione”, gennaio 2003)
Qui mi piace riportare alcuni pensieri
taoisti dei quali mi è stato fatto omaggio lo scorso Capodanno e che mi sembra
rendano piuttosto bene l’idea:
La conclusione porta con sé un compimento.
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