Urumqi, capitale amministrativa dell’Occidente cinese, il Xinjiang, è il punto di partenza del mio viaggio e rende alla perfezione l’idea di incontro-scontro fra due culture. Una volta era città turca, ovvero uigura, ma la penetrazione Han è stata continua, sponsorizzata politicamente, ed oggi Urumqui ha questo curioso aspetto a metà tra Cina e Occidente, popolazioni turche e cinesi. Come recitano i depliants turistici cinesi è la città più lontana dal mare del mondo.
Nel suo museo sono raccolti importanti reperti provenienti dall’area di Turfan e da lì sono partita in pullman alla volta di Kashgar, che sembra essere stata uno dei centri più importanti della Via della Seta. Stazione di smistamento situata all’estremità occidentale del Turkestan cinese, “dalla quale partono molti mercanti che vanno a commerciare in tutto il mondo”. Base di partenza per le Indie, la città è anche il punto nodale delle strade cinesi, meridionale e settentrionale, per l’antica capitale Xi’an.
Siamo politicamente in Cina, ma l’impressione è quella di penetrare nella vasta area turca che dalla Bosnia giunge fino alla Cina
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