Il
più "importante" fra i primi protagonisti della storia del
software
libero è certamente Richard Marshall Stallman, "l'ultimo
degli hacker".
Negli
anni settanta, RMS,
lavorava al famoso M.I.T. , dal
1971 al 1983 (anno in cui lasciò il M.I.T.), aveva
ingaggiato
un'infaticabile battaglia per un
sistema "aperto" a tutti gli utenti, contro l'utilizzo
obbligatorio di codici di accesso e contro i segreti dei sistemi di
sicurezza.
Abbandonando
il suo lavoro di programmatore sistemista al M.I.T., Stallman si pose
come obiettivo lo sviluppo di un sistema operativo
compatibile con lo Unix di AT&T.
Nel giorno del Ringraziamento del
1983 attraverso Arpanet comunicò alla comunità
hacker la
decisione di
lasciare il M.I.T. per impegnarsi nella realizzazione del nuovo
sistema operativo.
Stallman
battezzò il nuovo sistema operativo con l'acronimo GNU, come
"Gnu
is Not Unix",
una definizione formulata secondo una classica consuetudine della
comunità hacker.
In altri termini il nuovo sistema non
è Unix ,
non è quindi proprietario, ma possiede le stesse
funzionalità ed è compatibile con esso.
Per realizzare il progetto nel 1985 Stallman diede vita alla
FSF (Free
Software Foundation),
un'organizzazione no profit basata su contributi volontari in lavoro
e in denaro, e con il ricavato che si riusciva ad ottenere con i primi
software.
RMS nello stesso periodo formulò le
libertà
che un software per essere definito libero deve possedere:
- l'utente ha la libertà di
eseguire il programma per qualsiasi scopo;
- l'utente ha la libertà di
modificare il programma secondo i propri bisogni (perché
questa
libertà abbia qualche effetto in pratica, è
necessario
avere accesso al codice sorgente del programma, poiché
apportare
modifiche ad un programma senza disporre del codice sorgente
è
estremamente difficile);
- l'utente ha la libertà di
distribuire copie del programma, gratuitamente o dietro compenso;
- l'utente ha la libertà di
distribuire versioni modificate del programma, così che la
comunità possa fruire dei miglioramenti apportati.
Il
livello massimo della libertà con cui può essere
distribuito il software è quello che corrisponde alla
denominazione di "pubblico dominio".
Un
prodotto software di pubblico dominio può anche essere
utilizzato per la realizzazione di software proprietario, cosi come
è
avvenuto anche per molti programmi liberi che essendo distribuiti con
licenze permissive ( BSD )sono stati trasformati in prodotti chiusi e
proprietari.
RMS scelse di proteggere i software della FSF con un tipo
nuovo di
licenza, chiamata G.P.L. (General
Public Licence)
ma scherzosamente chiamata "copyleft" .
Il "copyleft",
che Stallman chiama anche "permesso d'autore", consente ad ogni singolo
utente di fare un numero infinito di copie di un dato
programma ,
di modificarlo a suo piacimento, di distribuirlo nella forma
originale o modificata, gratuitamente o a pagamento, alle sole
condizioni di distribuire il sorgente del software e di imporre a
chiunque acquisisca il prodotto di firmare lo stesso tipo di
contratto.
Nell'arco
di circa sette anni, la FSF realizzò un'enorme mole di
programmi, i più famosi sono senza dubbio la suite di
compilatori GCC e l'editor di testi (solamente?...) Emacs.
Nel
1990 il sistema GNU era quasi completo, ma mancava ancora il
"kernel”, il
cuore , la parte fondamentale per ogni sistema operativo.
In quell'anno uno
studente di
informatica dell'università di
Helsinki, Linus Torvalds volendo creare un programma per esplorare i
processosi i386 Intel , diede vita , non volendolo, ad un primo abbozzo
di kernel.
Nella
primavera del 1991 il nucleo (Linux) del nuovo sistema operativo,
versione
0.01, é pronto.Ma il kernel solamente è
praticamente
inutile, quindi il software rilasciato sotto licenza GNU/GPL sui unisce
al programmi ed utility GNU, dando vita al sistema operativo GNU/Linux.
Intanto i lavori per un sistema completamente GNU vanno avanti, il
sistema si chiamerà GNU/Hurd , dove Hurd è il
kernel ,
(in verità un microkernel)
Un attenta analisi della
sua storia mostrerebbe che Internet,
oltrechè madre è stata anche figlia del software
libero.
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