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AGOSTINISMO, TOMISMO, SCOTISMO

 

Con l'avvento del cristianesimo, la filosofia non si esaurisce, ma diventa teologia: da un lato le verità rivelate da Dio, dogmi inattaccabili, dall'altro, l'uguale volontà di sondare il conoscibile. In particolare, la scolastica tomista contrapposta al pensiero di Scoto, genera la discussione attorno alla distinzione tra le essenze umane e divine e il problema dell'individuazione.

Con il problema dell'individuazione ci si pone la domanda: 'qual è quel principio che rende unico ciascun essere vivente se tutti provengono dalla medesima essenza divina?'

Posta la verità assoluta e dogmatica della derivazione dell'uomo da Dio, la teologia medioevale vuole definire razionalmente (è ciò vale soprattutto per il tomismo) i principi che regolano l'assegnazione delle essenze terrene, e in quale grado sia presente in esse il principio divino, ciò al fine da giustificare la sottomissione dell'uomo a Dio non solo dal punto di vista etico, ma anche teoretico (in modo da giustificare tale sottomissione razionalmente e necessariamente).


Agostinismo

L'agostinismo è una dottrina che fa riferimento alle tesi di Sant'Agostino e che sarà ripresa nel medioevo da Alesssandro di Hales, Roberto Grossatesta, San Bonaventura, Ruggiero Bacone, e altri filosofi/teologhi minori. Su tutto l'agostinismo si sente l'influenza di temi neoplatonici, diversamente dal tomismo, in cui è forte l'influenza aristotelica.

1. Mancanza di una distinzione precisa tra verità razionali (fisica del mondo, filosofia) e verità rivelate (teologia): l'agostinismo si contraddistingue per una maggiore concessione alla spiritualità e alla possibilità dell'intervento della grazia divina nel mondo;

2. La teoria dell'illuminazione divina, per cui l'intelletto umano può raggiungere le sue piene capacità solo attraverso l'intervento della grazia divina. Dio, attraverso la grazia, dona all'uomo parte della sua assoluta sapienza;

3. Preminenza del bene sulla sapienza, ovvero la maggiore importanza data alla volontà rispetto all'intelligenza, sua nell'uomo che in Dio, e quindi una maggiore importanza data alla ricerca sprituale interiore rispetto all'indagine razionale della realtà;

4. La pluralità delle forme sostanziali, ovvero il riconoscimento alla materia di una realtà positiva e non solo potenziale, come invece è per l'aristotelismo tomista. Ogni essere terreno ha già in sé una forma, l'anima si aggiunge a tale forma composta.


Tomismo

Il tomismo è la dottrina che fa riferimento al sistema filosofico di Tommaso D'Aquino. Risente quindi di una forte influenza aristotelica e ha come caratteristica l'uso della razionalità nelle questioni teologiche.

1. L'uso della ragione per dimostrare le verità di fede, per cui la ragione, quando non contraddice i dogmi della Chiesa, può indagare, in piena autonomia, i campi della metafisica e della fisica (ma anche illustrare razionalmente i dogmi, classiche le dimostrazioni del dogma della Trinità e dell'Incarnazione);

2. L'analogicità dell'essere, ovvero la teoria secondo la quale l'essere umano e l'essere divino non sono della medesima natura, ma solo corrispondenti. Derivata da Avicenna, tale teoria serve anche a giustificare la preminenza della teologia sulla filosofia, ovvero la preminenza della sostanza divina su quella umana;

3. Il carattere astrattivo della conoscenza, per cui occorre astrarre dall'oggetto indagato o la specie sensibile (la materia) o la specie intelleggibile (l'essenza);

4. La dottrina della materia signata, ovvero ciò che rende unici gli uomini e ne diversifica l'essenza comune nel mondo sensibile, non è la materia comune (ogni uomo è infatti fatto di carne ed ossa) ma la particolare sovrapposizione delle forme che assume il corpo di ciascun uomo nel tempo e nello spazio (il corpo come peculiarità stratificata di dimensioni e di situazioni spazio/temporali).

Scotismo

Lo scotismo fa riferimento alla filosofia di Duns Scoto, filosofo scozzese vissuto nella seconda metà del 1200, e si presenta come dottrina in aperta polemica con il tomismo.

1. Il carattere pratico della teologia, la quale contiene soltanto indicazioni di comportamento funzionali alla salvezza ultraterrena, escludendo così che la teologia possa contenere verità teoretiche rivelate;

2. L'affermazione di indimostrabilità di molte proposizioni filosofiche e teologiche, tra le quali gli attributi di Dio e l'immortalità dell'anima, in aperta polemica con le tesi tomiste della loro dimostrabilità razionale;

3. La dottrina dell'univocità dell'essere, ovvero la tesi per cui l'essenza degli uomini e quella divina è della medesima natura. Ciò porta, in aperta polemica con i tomisti, a considerare la metafisica scienza prima da cui dipendono le altre, compresa, quindi, la teologia;

4. La dottrina dell'individuazione secondo haecceitas ('questità'). Ancora in polemica con il tomismo, la dottrina propone di abbandonare l'idea di materia signata ed affidarsi ad un concetto ancora più ultimo e finale: l'individuazione della materia dipende dalla haecceitas, ovvero dall'ultima determinazione della forma e del composto (mentre la materia signata rappresentava ancora il composto stesso);

 



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