02_03/06/04 - Ventotene Il nostro arrivo a Ventotene viene salutato da una luna piena spettacolare. |
Attracchiamo nel porticciolo romano e subito Puma, Mao e gli altri skipper intavolano
un aperitivo dove si radunano i diversi equipaggi per sorseggiare un buon
vinello, ritrovare vecchi amici e conoscere nuovi compagni di viaggio. Sul molo
si creano piccoli gruppetti di turisti infreddoliti che seguendo il tipico profumo
delle focacce e pizze appena sfornate si inerpicano su per la scalinata che
porta a Piazza del Municipio dove li aspetta girato l'angolo "Il Forno": non
c'è niente di meglio di un bel morso in una fetta di pizza alta e gustosa per rimettere
a posto lo stomaco risentito per la traversata un po' burrascosa. Dopo una cena copiosa in barca a base di formaggio e insalata (sapete l'insalata "lava"...) ed altre leccornie, tutti al letto, che domani ci aspetta il Carcere di Santo Stefano e la trasferta a Ponza. |
03/06/04 - Santo Stefano Dopo avere gustato una brioche al miele (devo ancora staccarmi dalle abitudini milanesi) e una spremuta d'arancia fresca, salpo per la volta di Santo Stefano, l'isola di fronte a Ventotene che fino al 1965 ha ospitato un carcere per condannati all'ergastolo. La costruzione risale alla fine del '700 ed insieme a Marta abbiamo messo poco a riconvertirla in un resort di lusso…. Guidati da Gennarì (la guardia che chiuse definitivamente il carcere, secondo quanto dice lui..) scopriamo alcuni particolari della vita in questa prigione modello dove gli ergastolani passavano più tempo a coltivare il giardino e a fare scarpe e vestiti che rinchiusi dietro le sbarre. Pare persino che un ultranovantenne, morto sull'isola poco prima di essere rimesso in libertà, abbia trascorso gli ultimi mesi della sua vita a piangere perché non voleva lasciare l'isola: aveva trascorso 54 anni della sua vita a Santo Stefano e temeva il mondo oltre la striscia di mare che divide l'isola da Ventotene. In questa stagione l'isola è un incanto coperta di fiori e profumatissima e quasi quasi capisco il vecchietto che non voleva lasciare questo posto sicuro e placido per affrontare l'incertezza della giungla del mondo "fuori". |
Gennarì imprigionato dai turisti |
03/06/04 - arrivo a Ponza di sera: dopo avere tentato di fare un pacchetto davanti
ad una spiaggia, il vento e il mare ci hanno costretti a tentare l'attracco in
porto a Ponza. Non essendo possibile ormeggiare al pontile, ogni barca per conto
suo ha buttato l'ancora all'ingresso del porto. La notte si è rivelata alquanto
movimentata, ma il risveglio è stato mozza fiato ==> segue |