Apparso nel lontano 1949, allora suscitò scandalo e reazioni furibonde, ma rimane anche oggi, malgrado lo sviluppo della tematica femminista e l'esplosione di scritti di tutti i tipi sull'argomento, l'unico lavoro fondamentale, quello nel quale praticamente già tutto è stato detto o perlomeno adombrato. Simone De Beauvoir si serve degli apporti di tutte le discipline e cita persino Claude Lévi-Strauss che era allora appena uscito con la sua tesi di laurea, di cui la pensatrice intuisce tutta l'importanza per il ruolo delle donne. Malgrado lo stile conciso e la voluta ricerca di obiettività scientifica, quello che rende ricchissimo di stimoli e ancor oggi un testo ineguagliato sulla tematica femminile un lavoro come "Il secondo sesso" è essere stato scritto da una donna che ha dato rilievo, in base all'analisi esistenziale, alla sua esperienza quotidiana, al suo avere a che fare con le "cose", con gli "oggetti", con la "casa", con tutto quello cioè che riempie la vita delle donne di ogni giorno e che fa sì che esse abbiano, in un modo del tutto diverso dagli uomini, un rapporto, negativo o positivo, con la natura e le cose.
Commento liberamente
tratto dalla scheda dell'antropologo Ida Magli
per il «Dizionario della letteratura mondiale del 900»
«Quartetto III» 1°movimento, Roberto Di Marino, clicca qui se vuoi leggere lo spartito
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