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successivo (PROGETTAZIONE SITI WEB)
PROGETTAZIONE DI SITI WEB ..... ACCESSIBILI E VINCENTI
Un catalogo non necessita di posizionamento; lo si fa avere ai potenziali clienti e loro lo guardano. Un sito web deve invece essere posizionato nei motori di ricerca più utilizzati: Google, Yahoo, MSN, Altavista. Un sito può essere graficamente bellissimo, ma se non si trova entro i primi 30 nei motori di ricerca citati ha poche speranze di essere trovato da chi non conosce già l’URL corretta, o almeno il nome della nostra azienda. Secondo studi pubblicati da società specializzate, circa l'80% degli utenti Internet che usano i motori afferma di utilizzare i suddetti motori per cercare fornitori, ma solo il 12% ammette di “spingersi” oltre la terza pagina dei risultati mostrati.
Il numero dei visitatori di un sito commerciale, a meno che si tratti di un'azienda molto nota - dipende quasi esclusivamente dalla posizione del sito nel motore di ricerca. Tra i motori più noti e più utilizzati nel mondo ricordiamo oltre a Google, MSN di Microsoft, Yahoo, Altavista.
In altre parole se cercando in un motore "camere a Venezia", tra i 600.000 siti elencati, il sito di un albergo o di un B&B appare entro i primi 10 avrà sicuramente molti visitatori, e questi visitatori saranno quasi sicuramente clienti potenziali. E' chiaro che se si trovasse al 1.000° posto nessuno lo vedrebbe.
Esistono due modi per il posizionamento dei siti web:
· il posizionamento "naturale"
· il posizionamento "forzato" o artificioso e scorretto
posizionamento siti "naturale"
Il posizionamento naturale è quello che si ottiene creando siti ricchi di informazioni, con una struttura chiara e con pagine che contengono esattamente gli argomenti che gli utenti cercano. E' il tipo di posizionamento più difficile da realizzare in quanto richiede che ogni singola pagina del sito venga ottimizzata attentamente sui termini per i quali si desidera venga trovata dagli utenti.
Per ottenere questo tipo di posizionamento è richiesta molta pazienza, tenacia, esperienza e professionalità, ma è l'unico che offre buone garanzie di tenuta nel corso del tempo e che è poco soggetto alle "lune" ed ai "capricci" dei motori di ricerca.
per ottenere i primi posti nei motori pensare ai contenuti.
Inoltre occorrono pagine con un contenuto testuale fortemente tematizzato sull'argomento trattato in ogni pagina.
Evitare l'uso di quelle tecniche di programmazione che, diluendo le keyword contenute nelle pagine, le rendono meno importanti ai motori di ricerca. Tra le tecniche da evitare ci sono le animazioni in FLASH, la programmazione in Java, PHP, ASP ed i frame. Anche il Javascript dovrebbe venir utilizzato solo quando non è possibile farne a meno. Dei pulsanti possiamo benissimo farne a meno, ben pochi sentiranno la loro mancanza.
Le keywords sono le parole-chiave con le quali vorremmo che una pagina web venisse trovata nei motori di ricerca. Le keyphrases (frasi chiave) sono combinazioni di 2 o più keywords. Anche se si parla quasi sempre di keywords, di solito gli utenti dei motori effettuano le ricerche usando delle frasi e non delle parole singole.
ecco un metodo molto semplice: cercare una determinata frase in Google e annotare quanti risultati fornisce, poi riformulare la frase diversamente e annotare di nuovo i risultati. La frase-chiave che da più risultati è quella che useranno.
Supponiamo che io intenda scoprire quale sia tra le seguenti, la keyphrase che gli utenti cercano di più:
· realizzazione siti web (2.670.000)
· realizzazione siti internet (2.270.000)
· creazione siti web (2.240.000)
· creazione siti internet (2.890.000)
· costruzione siti web (1.940.000)
· costruzione sito web (2.660.000)
Dai risultati ottenuti si deduce che la frase migliore da utilizzare come keyphrase è "creazione siti internet". In realtà questi dati sono ovviamente soggettivi non è detto che abbiano ragione.
2) Programmi suggeritori di parole chiave.
Esistono siti che permettono di verificare quante volte al giorno è stata cercata una certa keyword o frase nei motori,. I risultati sono però in genere poco significativi per tutta una serie di ragioni, tra cui la non differenza tra singolare e plurale e l'impossibilità di conoscere quanti, tra gli utenti, rientrano nel mio target di utenza.
Creare pagine veloci da caricare: gli utenti hanno sempre fretta.
Per creare pagine veloci da caricare basta rispettare queste semplici norme:
Lo spazio riservato alle immagini non dovrebbe superare il 30% dello spazio occupato dalla pagina. Le fotografie devono essere salvate in formato JPG compresso a circa il 60%.
Evitare l'abuso di GIF animate, i filmati in FLASH che, oltre a rendere problematico un buon posizionamento nei motori, richiedono lunghi ed inutili tempi di attesa
Creare una struttura facile ed intuitiva da navigare.
aumenta l'accessibilità e l'usabilità del sito. Le statistiche ci dicono che mediamente un visitatore visita solo 2 o 3 pagine del sito su cui è approdato. Facciamo in modo, se possibile, che già dalla home page il visitatore individui subito il link che porta alla pagina che gli interessa..
Fidelizzare i visitatori, una delle prime regole del web marketing
Esistono vari modi: un articolo interessante e avvisare i lettori che la settimana seguente troveranno il seguito. Oppure potremo riservare una pagina o una sezione del sito ai "suggerimenti del mese" alle "promozioni del mese". L'importante è mantenere le promesse che si fanno ai visitatori
Motivare i visitatori a compiere *subito* delle azioni.
il miglior modo è offrire un omaggio o uno sconto se ordina o ci contatta oggi stesso. Se l'obiettivo fosse motivare il visitatore ad iscriversi ad una mailing list potremmo offrire un interessante manuale in omaggio a chi lo farà entro due giorni.
Contenuti di qualità e possibilmente aggiornati ed esclusivi.
Se le pagine del sito avranno contenuti di elevata qualità, se conterranno informazioni interessanti, aggiornate e difficilmente reperibili altrove è probabile che prima o poi altri siti inseriscano un link al nostro: più link in entrata avremo e più il valore del sito aumenterà. Quasi tutti i motori di ricerca indicizzano meglio i siti che vengono linkati da altri. Per contenuti di qualità è una buona idea richiedere la consulenza di un Copywriter che conosca anche come lavorano i motori di ricerca. Questi nuovi professionisti del web vengono in genere definiti "SEO-Copywriter sul potere dei link.(vedi più avanti)
Prestare cura alla compatibilità e all'accessibilità delle pagine.
renderlo compatibile con almeno i tre browser che da soli detengono il 97% del mercato: Internet Explorer, Netscape e Firefox. Se possibile il sito dovrebbe rispettare le norme ed i suggerimenti emanati dal consorzio internazionale W3C.
. Perché e come monitorare gli accessi degli utenti al sito web.
Avere sulla home page del sito un contatore delle visite serve a poco. Conta le visite e non i visitatori ed inoltre conta solo le visite che avvengono sulla pagina in cui lo abbiamo inserito.
Abbiamo bisogno di conoscere:
il numero dei visitatori unici e delle visite su ognuna delle pagine che compongono il sito,
quali sono le pagine più viste e quanto tempo i visitatori si soffermano su di esse.
da quali stati e città provengono i visitatori, da quali pagine sono entrati e quante (e quali) pagine visitano prima di abbandonare il sito.
come ci hanno trovati (link su altri siti o motori di ricerca), con quali motori e con quali parole o frasi.
Solo conoscendo questi dati avremo la possibilità di correggere il tiro, di effettuare un "fine tuning" per adeguare continuamente il nostro sito alle esigenze dei visitatori e del nostro target.
Esistono svariati programmi per il monitoraggio di un sito; di solito le statistiche vengono messe a disposizione, a pagamento, dal provider che ospita il sito.
Il sito deve essere tenuto costantemente aggiornato.
Il posizionamento forzato o artificioso
Si parla di posizionamento forzato quando la posizione nei motori è ottenuta con trucchi o tecniche ritenute scorrette o disoneste dai regolamenti dei motori stessi. Quasi tutti gli specialisti dei motori che propongono di indicizzare siti senza variare il testo e la grafica delle pagine fanno ricorso a queste tecniche.
trucchi del posizionamento forzato:
"tabella nascosta" In pratica inseriscono nella pagina web due tabelle su 2 diversi livelli. Quella creata appositamente per i motori rimane nascosta dietro la tabella visibile ai visitatori. Se aprite una di queste pagine e visualizzate il codice HTML scoprirete immediatamente il "trucco" in quanto vedrete una sfilza di parole che non sono visibili in modalità normale.
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Sicuramente i motori di ricerca indicizzano tutti i termini presenti nella tabella, anche se è nascosta al visitatore. Questo non significa però che digitando uno qualsiasi di questi termini troverai il sito ai primi posti; la posizione dipende da quanti altri siti contengono gli stessi termini. Sicuramente se sul sito esistono pagine che parlano degli argomenti citati, la posizione del sito viene rafforzata.
Il ricorso alle doorway page viene utilizzato da molti posizionatori in quanto consente di far ottenere buoni posizionamenti al sito del cliente senza modificare in alcun modo le pagine del sito stesso. In pratica una doorway page è una pagina html, con poca o niente grafica, che contiene tutte le parole chiave interessanti per il cliente e che ha lo scopo di reindirizzare il visitatore, spesso senza che questi se ne accorga, al "vero" sito con grande contenuto di grafica, con i frame, o fatto in Flash (tutte caratteristiche sgradite ai motori, ).
Google ha recentemente lanciato i suoi fulmini contro gli specialisti del posizionamento disonesti. Sono ormai molte le società che si occupano dell'indicizzazione di siti Web che sono state escluse dagli indici del motore. Google ha iniziato negli Stati Uniti ed ha proseguito con la Francia, e anche in Italia qualcosa è già cambiato.
Inoltre le keywords singole sono spesso impossibili da piazzare.
ricorrere alla pubblicità a pagamento.
Pagando Google, ad esempio, è possibile avere il proprio sito in prima pagina sulla parte destra dello schermo, sotto la voce Collegamenti sponsorizzati. Il sito non apparirà naturalmente nei risultati di ricerca, ma sarà visualizzato in uno spazio riservato ai siti paganti in modo che si capisca chiaramente che si tratta di pubblicità.
In questo modo ci saranno dei link al proprio sito , link ben distinti dai risultati naturali che il motore elenca quando facciamo una ricerca. I link sponsorizzati sono sensibili al contesto delle ricerche, ossia, Google mostrerà solo i link a siti pertinenti la ricerca che l'utente sta facendo. Se ad esempio un utente cerca "diete dimagranti" verranno mostrati link di inserzionisti che vendono prodotti o soluzioni per dimagrire.
Google, con la formula AdWords, fa pagare all'inserzionista un tot per ogni click che viene effettuato sul link del proprio sito. Il costo varia da circa 0,05 a decine di euro per click e dipende da diversi fattori.
Questa soluzione proposta da Google è molto interessante quando un'azienda NON è in grado di posizionarlo in modo "naturale" o "organico" ai primi posti nei motori mavuole avere il proprio sito in prima pagina
CURIOSITA'
La link popularity aumenta con l'aumentare dei , specialmente se parlano degli stessi argomenti.
Google premia la link popularity in quanto ritiene che se un sito è linkato da molti altri significa che quel sito è interessante e quindi aumenta il suo page rank facendogli guadagnare alcune posizioni. Il numero delle posizioni "guadagnate" dipenderà da quanti sono i siti che linkano il nostro.
Come risultato, la pagina con la biografia di Silvio Berlusconi è stata per un anno al primo posto in Google pur NON contenendo i termini cercati (miserabile fallimento) . Questo effetto è chiamato GoogleBombing. Da qualche gtempo però la pagina non appare più.
Stesso discorso se cercate in Google "miserable failure" oppure "failure". Al primo posto c'è tuttora la biografia di George Bush
FORMATO IMMAGINI
Il formato JPEG
Un formato grafico utilizzato di frequente sul Web per ridurre le dimensioni dei file grafici è lo schema di compressione JPEG (Joint Photographic Expert Group). A differenza delle immagini GIF, le immagini JPEG sono policrome (24 bit, o 16,8 milioni di colori).
Questo tipo di immagini ha generato un altissimo
interesse tra fotografi, artisti, progettisti grafici, specialisti della
composizione di immagini mediche, storici dell'arte e altri gruppi per i quali
la qualità dell'immagine è d'importanza fondamentale e per i quali non è
possibile accettare compromessi sulla fedeltà dei colori tramite retinatura di
un'immagine a colori a 8 bit.
Una forma più recente di JPEG, chiamata JPEG
progressivo, conferisce alle immagini JPEG la stessa gradualità di
visualizzazione delle immagini GIF interlacciate; al pari di queste ultime, le
immagini JPEG progressive impiegano spesso un tempo maggiore per lo scaricamento
sulla pagina rispetto ai JPEG standard, ma offrono al lettore un'anteprima più
rapida. La compressione JPEG utilizza una sofisticata tecnica matematica,
chiamata trasformazione discreta del coseno, per produrre una scala scorrevole
di compressione delle immagini.
È possibile scegliere il grado di compressione che si desidera
applicare a un'immagine in formato JPEG, ma in questo modo si determina anche la
qualità dell'immagine. Più si comprime un'immagine con la compressione JPEG, più
si riduce la qualità dell'immagine stessa.
JPEG può raggiungere rapporti di compressione incredibili, riducendo le immagini
di circa un centinaio di volte rispetto ai file originali; questo è possibile
perché‚ l'algoritmo JPEG scarta i dati non necessari durante la compressione
dell'immagine e per questo motivo la tecnica di compressione è definita a
perdita.
Sta a voi quindi sperimentare l'impostazione più
adatta per creare un file dall'aspetto accettabile. Quando create immagini JPEG
ricordate sempre di salvare una copia dell'immagine originale. Infatti il
formato JPEG degrada in modo permanente la qualità dell'immagine risultante.
Dopo aver convertito un'immagine in formato JPEG, non è più possibile recuperare la qualità dell'immagine originale.
Il formato GIF
Il formato GIF (Graphic Interchange Format) fu diffuso negli anni Ottanta come metodo efficiente di trasmissione delle immagini su reti di dati. All'inizio degli anni Novanta i progettisti originali del web lo adottarono per l'efficienza che offriva. Oggi la stragrande maggioranza delle immagini sul web è in questo formato ed è supportato da tutti i browser web.
Il formato GIF usa una forma di compressione LZW che mantiene inalterata la
qualità dell'immagine, ovvero riduce le dimensioni del file senza pregiudicare
la qualità grafica dell'immagine. La profondità dei colori delle immagini GIF è
di 8 bit, che consente di usare una tavolozza di 256 colori. Meno colori si
usano e maggiori saranno le possibilità di compressione, ovvero minori saranno
le dimensioni del file.
Lo schema di compressione LZW è più adatto a comprimere immagini con grossi
campi di colore omogeneo ed è meno efficiente nella compressione di immagini
complicate con molti colori e grane complesse.
È possibile sfruttare le caratteristiche della compressione LZW per migliorarne
l'efficienza e ridurre di conseguenza le dimensioni delle immagini GIF. La
strategia consiste nel ridurre il numero di colori in un'immagine GIF al numero
minimo necessario e nell'eliminare i colori isolati non necessari per la
rappresentazione dell'immagine.
Un'immagine GIF non può avere più di 256 colori, ma può averne meno, fino a un
minimo di due (bianco e nero). Le immagini con meno colori sono compresse più
efficacemente con la compressione LZW.
Questa compressione consente anche di salvare le immagini in un formato
interllacciato. Il formato a interllaciamento produce una visualizzazione
graduale di un'immagine in una serie di passate sempre più definite a mano a
mano che i dati arrivano al browser. Ogni nuovo passo crea un'immagine più
nitida fino al completamento dell'intera immagine.
Molti utenti trovano attraente l'effetto animato "da sfocato a nitido" dell'interlacciamento,
ma il vantaggio più importante di questa tecnica è che offre un'anteprima
dell'intera area dell'immagine mentre l'immagine viene scaricata sul browser.
L'interlacciamento è più adatto a immagini GIF di grandi dimensioni, quali le
illustrazioni e le fotografie, ma non rappresenta una buona scelta per immagini
GIF di piccole dimensioni come le barre di navigazione, i pulsanti e le icone
che vengono caricate su schermo molto più rapidamente se mantenute nel formato
GIF tradizionale (non interlacciato).
In generale, l'interlacciamento non ha effetti significativi sulle dimensioni
dei file d'immagine GIF.
Il formato GIF consente anche di scegliere nell'immagine un colore che risulterà
trasparente nel browser. Nelle aree di colore contrassegnato come trasparente,
verrà visualizzato il colore di sfondo della pagina. Purtroppo la proprietà
trasparente non è selettiva: se rendiamo trasparente un colore, ogni pixel
dell'immagine caratterizzato da tale colore diventerà a sua volta trasparente, e
questo può produrre risultati imprevisti.
L'aggiunta di trasparenza a un'immagine GIF può anche produrre risultanti
deludenti quando l'immagine contiene smussature o antialiasing.
Supponiamo di voler creare un pulsante di forma circolare di colore rosso da
inserire sopra un colore di sfondo usando Adobe Photoshop. Photoshop smussa la
forma circolare inserendo pixel di colori intermedi lungo i bordi della forma;
questa smussatura migliora l'aspetto delle immagini su schermo ammorbidendo i
bordi frastagliati.
I problemi iniziano quando s'imposta il colore di sfondo a trasparente e si utilizza l'immagine in una pagina web su un altro colore di sfondo: il pixel soggetto ad antialiasing nell'immagine corrisponderà sempre al colore di sfondo originale e quindi si vedrà un brutto alone attorno all'immagine.
Occorre allora prestare attenzione quando si usa la trasparenza nelle immagini GIF per evitare il problema sopra descritto.
Il formato PNG
Il formato PNG (Portable Network Graphies) è stato sviluppato appositamente per il Web. Questo formato è stato disponibile fin dal 1995 ma ha stentato ad acquisire popolarità a causa della mancanza di un supporto generalizzato da parte dei browser. Si tratta di un formato che secondo le intenzioni degli autori doveva sostituire il formato GIF.
Questo formato senza perdita di informazioni comprime le immagini a 8 bit
producendo file di dimensioni inferiori rispetto a GIF. Inoltre il formato PNG
può essere utilizzato anche per la stampa delle immagini e pertanto supporta
immagini a colori a 8 bit, scale di grigio a 16 bit e colori True Color a 24
bit.
Anche se il formato PNG supporta il colore a 24 bit, la sua routine di
compressione senza perdita di informazioni non è in grado di raggiungere
l'efficienza del formato JPEG.
Il formato PNG supporta le funzionalità di trasparenza e interallacciamento ma
non l'animazione, anche se il consorzio W3C ha creato una bozza per il formato
MPG (Multiple-Image Network Graphics) che supporta l'animazione.
Un'utile caratteristica del formato PNG è la capacità di incorporare del testo
per offrire la possibilità di eseguire ricerche sulle immagini; è infatti
possibile memorizzare nel file dell'immagine una stringa che identifica
l'immagine stessa.
Purtroppo il formato grafico PNG non è ampiamente supportato e l'implementazione
corrente delle immagini PNG in Netscape Navigator e Microsoft Internet Explorer
non supporta completamente tutte le sue funzioni.
Questa situazione è destinata a cambiare a cambiare nel corso degli anni, ma non
mettete in programma di utilizzare le immagini PNG finché non siete sicuri che
la maggior parte dei vostri utenti utilizzi browser in grado di supportare il
formato PNG.
meccanismo di
compressione Jpeg
La sigla JPEG identifica una commissione di esperti denominata Joint
Photographic Expert Group, formata nel 1986 con lo scopo di stabilire uno
standard di compressione per le immagini a tono continuo – cioè di tipo
fotografico – sia a colori sia in bianco e nero. Il lavoro di questa commissione
ha portato alla definizione di una complessa serie di algoritmi, approvata come
standard ISO nell'agosto del 1990 e successivamente divenuta la raccomandazione
T.81 (9/92) dell'ITU, International Telecommunication Union.!
Il JPEG è dunque uno standard industriale e non va confuso con il formato di
file JPG, che rappresenta di volta in volta, a seconda della software house che
lo implementa, un sottoinsieme variabile e non sempre universalmente compatibile
dello standard di riferimento. Pochi ad esempio sanno che le specifiche JPEG
descrivono anche un formato di compressione non distruttivo, basato su tecniche
differenti da quelle che descriveremo qui di seguito, del quale si è ormai persa
traccia, non usando gli sviluppatori di programmi di grafica - a causa delle sue
non straordinarie prestazioni - inserirlo tra le varie opzioni di salvataggio
dei normali file JPG.
Fig. 6 – Schematizzazione
semplificata del processo di compressione JPEG
Ecco in dettaglio la sequenza di
operazioni che da un'immagine originale non compressa porta ad un'immagine
compressa con JPEG.
1) Trasformazione dello spazio colore – A causa delle particolari
caratteristiche dell'occhio umano, molto più sensibile alle variazioni di
luminosità che alle variazioni cromatiche, è opportuno innanzitutto trasformare
la modalità RGB in modalità YUV. E' questo lo spazio-colore definito per il
sistema televisivo PAL. Tra i suoi equivalenti nel campo della computergrafica
c'è il metodo L*a*b presente in Adobe Photoshop.
Il sistema YUV scompone l'informazione relativa a ciascun pixel in due
componenti: la luminanza, che definisce il grado di luminosità nella scala da
nero a bianco (la lettera Y della sigla YUV), e la crominanza, che definisce il
colore in base al rapporto tra due assi, uno che va da blu a giallo (la lettera
U) e l'altro che va da rosso a verde (la lettera V).
Eseguire la trasformazione dallo spazio-colore RGB allo spazio-colore YUV
non è indispensabile, ma il farlo consente di ottenere una maggiore compressione
JPEG. Quando, infatti, le successive trasformazioni matematiche che si applicano
all'immagine trovano l'informazione nettamente suddivisa nelle due componenti di
luminosità e di colore, possono procedere all'eliminazione di molte informazioni
relative al colore senza intaccare quelle relative alla luminosità, più
importanti per la visione umana, e senza causare, in tal modo, danni visibili al
contenuto dell'immagine. Ciò non è possibile invece nella stessa misura quando
gli algoritmi di compressione si applicano a valori RGB, che presentano
l'informazione relativa al colore e quella relativa alla luminosità fuse insieme
(per le immagini in scala di grigio la conversione non ha senso, in quanto
l'informazione sulla luminosità è già disponibile in partenza).
2) Riduzione, in base alla componente, di gruppi di pixel a valori medi –
E' un'operazione opzionale, di cui alcuni software di grafica consentono
l'impostazione. La componente che esprime la luminanza è lasciata invariata,
mentre la componente cromatica viene dimezzata in orizzontale e in verticale,
oppure soltanto in orizzontale. Ciò si esprime con il rapporto 2:1 per indicare
il dimezzamento e con il rapporto 1:1 per indicare che la componente è lasciata
invariata. Alcuni programmi di grafica, tra le opzioni di salvataggio in JPG,
mostrano stringhe esoteriche come 4-1-1 e 4-2-2, che esprimono appunto il
coefficiente di riduzione che viene applicato alle componenti cromatiche
dell'immagine. Tale operazione, che fa parte degli algoritmi distruttivi dello
standard JPEG, riduce in partenza il file di una metà o di un terzo della sua
grandezza originale. Non si applica alle immagini a toni di grigio e ciò spiega
perché queste siano meno comprimibili in generale delle immagini a colori.
3) DCT applicata a blocchi di 8 x 8 pixel suddivisi in base alla
componente – La sigla DCT sta per Discrete Cosine Transform: si tratta di una
serie di operazioni matematiche che trasformano i valori di luminosità e colore
di ciascuno dei 64 pixel di ogni blocco preso in esame in altrettanti valori di
frequenza. In particolare, mentre i valori dei pixel contenuti nei blocchi di 8
x 8 tratti dall'immagine originale variano da 0 a 255, dopo l'esecuzione della
DCT essi, trasformati in frequenze, variano da –721 a 721. Dov'è allora il
guadagno? In una sottile combinazione di quantizzazione e codifica entropica. In
termini più semplici, la trasformazione dei valori in frequenze consentirà nei
passaggi successivi di tagliare più informazioni senza apparente perdita visiva
di quante se ne potrebbero tagliare lavorando sui valori naturali dei pixel.
Inoltre la sequenza a zig zag in cui i nuovi valori vengono scritti consente di
applicare ad essi una compressione (Huffman o aritmetica) più efficace.
Fig. 7 – Scrittura a zig zag dei valori ottenuti con la DCT, a partire dall'angolo superiore sinistro del blocco di 8 x 8 pixel (schemi tratti dalle specifiche ufficiali JPEG ITU.T81)
4) Divisione e arrotondamento
all'intero dei 64 valori ottenuti con la DCT – Ciascuno dei 64 valori di
frequenza viene diviso per uno specifico coefficiente di quantizzazione,
codificato in apposite tavole di riferimento. Il risultato della divisione viene
arrotondato all'intero più vicino. L'eliminazione dei decimali è la principale
operazione di compressione distruttiva dello standard JPEG. Il tutto è studiato
in modo che le frequenze più importanti per l'occhio umano, cioè le più basse,
memorizzate nell'angolo superiore sinistro del blocco di 8 x 8, siano
preservate, mentre le più alte, la cui perdita è relativamente ininfluente,
vengano eliminate.
5) Compressione non distruttiva dei coefficienti quantizzati – Ai valori
risultanti dalla divisione e dall'arrotondamento sopra descritti viene applicata
una compressione non distruttiva, per la quale può essere utilizzato l'algoritmo
Huffman o una codifica aritmetica chiamata Q-coding. Quest'ultima è di circa il
5-10 % più efficace della Huffman, ma è protetta da brevetto, per cui il suo uso
non è gratuito. Per tale motivo i software che realizzano la compressione JPG
implementano solo l'algoritmo Huffman.
6) Inserimento nel file compresso di intestazioni e parametri per la
decompressione – Affinché il file possa essere in seguito decompresso e possa
generare un'immagine il più possibile somigliante all'originale non compresso,
occorre che nel file JPG siano inserite le tabelle contenenti i coefficienti di
quantizzazione e i valori di trasformazione della codifica Huffman.
Due precisazioni in conclusione di paragrafo. La prima riguarda il noto
fenomeno dei blocchi quadrettati, che sono spesso chiaramente visibili nelle
immagini JPG molto compresse e rappresentano un forte elemento di degrado della
qualità. Essi sono la conseguenza diretta dell'algoritmo che suddivide
l'immagine di partenza in blocchi da 8 x 8 pixel. Le varie trasformazioni
applicate ai valori dei pixel di ciascun blocco sono del tutto indipendenti
dalle trasformazioni applicate ai pixel dei blocchi adiacenti. Ciò causa
talvolta transizioni brusche tra pixel adiacenti appartenenti a blocchi
differenti. Il fenomeno è tanto più appariscente quanto più l'immagine contiene
aree di colore uniforme e linee sottili ben separate dallo sfondo.
La seconda precisazione riguarda il significato dell'espressione codifica
entropica, utilizzata al precedente punto 3). Questa locuzione traduce l'inglese
entropy coding (o encoding) ed esprime un tipo di compressione non distruttiva –
quale ad esempio l'algoritmo Huffman – che, data una serie qualsiasi di simboli,
è in grado di codificarli utilizzando il minor numero possibile di bit.
La scelta della Password
Nella sicurezza di un sistema, il punto più debole , è
la password.
I momenti in cui la sicurezza della password può venire compromessa sono
molteplici, ma la prima perdita di sicurezza della password avviene al momento
della sua creazione.
In questo istante l'utente si trova davanti alla necessità di inventare qualcosa
che dovrà memorizzare e digitare molto spesso .
La tentazione più forte e di scegliere un nome facile e breve.
Ecco una lista degli
errori che si commettono solitamente nella scelta della password:
il proprio nome;
il nome dell'amata/o.
il proprio anno di nascita;
il proprio numero di telefono;
la targa dell'auto
la parola password stessa;
Una parola scritta al contrario
l codice fiscale, etc..etc
Per scrivere password che possano garantire un buon livello di sicurezza occorre
seguire alcuni consigli:
non usare mai parole in inglese,
non usare mai parole di senso compiuto
non usare tasti vicini tra loro
sulla tastiera
non usare mai la stessa password
usare sempre password di almeno
nove caratteri;
usare lettere maiuscole, minuscole, simboli e numeri;
Il problema è quindi come ricordare senza errori una sequenza di lettere
maiuscole e minuscole, simboli e numeri
Un Esempio:
Sono andato al mare = SoAndAlMa ;
Tre più due fa novanta = 3p2Fnovanta
In pratica, mentre si ripete la frase la parola chiave esce da sola
La sicurezza del sistema corre molti pericoli anche se le parole d'ordine sono gestite in modo corretto, infatti esistono numerosi programmi che potrebbero in poche ore trovare la più sicura delle password (vedi http://www.sikurezza.cc/ )
Tecniche di Sopravvivenza dei siti Hackers
come è possibile che siti illegali
potessero vivere e prosperare nella rete
Se prendiamo
come esempio il famosissimo sito per cracker http://astalavista.box.sk
viene subito da chiederci come può un sito che fa della pirateria
software
il suo argomento principale non essere chiuso?
I cracker spesso usano tante piccole accortezze per
mantenere i loro siti on line,
come
registrando
il
dominio
all'estero, infatti le leggi Italiane non sono più valide qualora l'intestatario
del dominio risieda fuori dall'Italia.
se un pirata italiano registra un sito .com all'estero e vi
carica contenuti illeciti questo può essere incriminato e il sito sequestrato,
perché la sua persona è residente in Italia ed è quindi soggetta alle leggi
Italiane
Se la persona è residente all'estero in uno stato dove le
leggi antipirateria sono inesistenti o diverse da quelle Italiane la polizia
italiana può fare ben poco.
Un secondo
trucco molto più economico è quello di avvalersi di spazi web gratuiti combinati
con servizi di
URL
redirection, questi servizi permettono di associare ad un indirizzo del tipo
http://www.nomesito.nomeservizio.net un qualsiasi sito presente in internet
Ad esempio l'indirizzo http://digilander.iol.it/Frozen2/
(ex indirizzo di Notrece.it) usando un servizio di URL redirection come CJB
posso farlo diventare http://NoTrace.cjb.net inserendo durante la registrazione
su CJB il sito da associare a quell'indirizzo quindi http://digilander.iol.it/Frozen2/
l'utente digitando l'indirizzo http://NOTrace.cjb.net arriverà al sito senza
problemi
Il pirata
quindi può richiedere spazio web gratuito registrandosi con dati falsi, ma
questi siti vivono solo pochi mesi appena il provider che offre lo spazio
gratuito si accorge che i contenuti del sito che ospita sono illeciti, chiude il
sito, ma i pirati si difendono realizzando numerose copie (mirror)
dei propri siti su spazi gratuiti l'uno differente dall'altro, e usando i
servizi di URL redirction creano un link tra un indirizzo fisso e uno dei mirror
se ad esempio il mirror numero 1 viene chiuso basta andare sul sito del
fornitore del servizio di URL redirction e cambiare il puntatore dell'indirizzo
spostandolo su quello delle altre copie funzionanti.
Un terzo trucco è quello di inserire un breve messaggio che
recita
" il materiale
presente sul sito è puramente per uso didattico, l'autore non è responsabile di
usi illeciti da parte degli utenti, L'utente inoltre dichiara entrando in questo
sito, di essere unico responsabile dell'uso dei nostri programmi