DIARIO DI BORDO


I° CICLO

 

L’IMPATTO DELL’INFORMATICA NELLA CITTA’ E NELLA RICERCA ARCHITETTONICA CONTEMPORANEA
“WORLD WIDE WEB”


Prima lezione
09-03-2005

"Informazione materia prima della ricerca architettonica contemporanea"

Prendiamo un foglio di carta bianca e con una matita lasciamo su di esso un segno, un punto”, il più piccolo possibile e domandiamoci : “quant’ è grande?”. Non mancherà un ipotesi per “misurare” tale punto e non diremo che non è misurabile in quanto condizionati dalla domanda. Per misurare il punto abbiamo bisogno di un assunto e cioè come disse Euclide: “il punto non ha parti”.

La contraddizione : per misurare quel punto, certo misurabile, dobbiamo basarci sul “postulato della immisurabilità”.

(I) Formulazione : chiamo “dato” il minimo elemento di modifica di una situazione precedente (il foglio era bianco, ora ha un puntino) ;

(II) Formulazione : i dati sono soggetti a molteplici “convenzioni”, ossia per avere un significato qualunque il dato deve essere associato ad una definita convenzione la cui base non è necessariamente di ordine logico ma anche di ordine utilitaristico.

Se dico che il punto “è una superficie” posso calcolare la sua area ; se dico invece che il punto è assunto “senza parti” nasce il primo postulato di Euclide. Il nodo fondamentale quindi “dato - convenzione”.

(III) Formulazione : “informazione” è l’ applicazione di una convenzione ad un dato ; questo vale sia nel contesto comune che in quello elettronico (metto un dato all’interno di una convenzione ed innesca l’ informazione ad un mondo) .

Siamo ora al centro del problema : la differenza tra mondo tradizionale (foglio e matita) e quello elettronico (schermo del computer).

Prendiamo nuovamente un foglio bianco e tracciamo un piccolo “ovale”; ora invece che chiederci “quant’è grande” ci chiediamo “che cos’è?”. Per essere qualcosa dobbiamo applicare al dato una convenzione ( III formulazione). A seconda della convenzione attribuita, l’ovale sarà : la lettera O dell’alfabeto ; un insieme di puntini ; il numero 0 ; un ovale ; ecc…

Il punto; l'ovale


La definizione quindi vale anche in questo secondo caso e poiché in informatica è già tutto informatizzato possiamo enunciare la IV formulazione.

(IV) Formulazione : in informatica non esistono dati ma sempre e solamente informazioni.

la quinta formulazione è una cruciale tautologia (ossia che ripropone in termini solo formalmente diversi la formulazione precedente):

(V) Formulazione : se in informatica non esistono dati ma solo informazioni allora è tutto “in formazione” (nel contesto elettronico l’informatica è quindi “in formazione”; in costante, dinamico, inesausto muoversi e divenire).

L’informazione è quindi una massa fluida che deve ancora prendere forma ( come l’acqua nella cascata ).

L’informazione come l’acqua nella cascata

Il significato di “informazione” secondo lo Zingarelli: modellare secondo una forma e le informazioni sono di questa modellazione gli atti.

(VI) Formulazione : se in informatica è tutto in formazione, il prendere forma dell’informazione si definisce modellazione e si esplica nella creazione di “modelli”;

Modello : è la forma che assumono le informazioni.

L’accezione scientifica di “modello” secondo lo Zingarelli: “schema teorico elaborato in varie scienze e discipline per rappresentare gli elementi fondamentali di uno o più fenomeni o enti”(modello matematico, statistico, fisico, economico, ecc…).

Ad esempio nei “modelli spaziali ed architettonici” non si progettano forme definite ma “famiglie di forme possibili” che possono variare in base a parametri e geometrie.
Al centro del processo formativo dell’architettura ci sono : materiali, funzioni, costruttività o il nostro “modello mentale di spazio”?
Al centro del processo formativo dell’architettura esiste la ”costruzione mentale (il paesaggio mentale)" dello spazio strettamente legata al nostro modo scientifico di pensare lo spazio. Pensiamo ad esempio alla piramide: non è essa la rappresentazione, la reificazione di alcune nozioni di geometria e trigonometria?

“L’informazione quindi la materia prima di una nuova fase dell’architettura”.

 

 

Seconda lezione “a”
14-03-2005

 

"The Tool – Rapporti di non neutralità tra conoscenza, creazione artistica e strumento"

 


Il compasso

Alla base di tutto esiste una concezione filosofica che è basata sul rapporto esistente tra i fatti della vita di tutti i giorni e lo “strumento”, inteso non solo come elemento materiale ma anche come elemento astratto, intellettuale. È proprio per questo motivo che riteniamo ci sia uno “stretto rapporto tra l’essere nel mondo e lo strumento”.
Strumenti intesi come “apripista dei concetti del mondo”, quali il “concetto di tempo” e il “concetto di spazio” che ruotano intorno alla parola “volta”.

Durante l’ evoluzione dei tempi l’uomo ad un certo punto ha avuto l’esigenza di approfondire il “concetto del contare” legato alla cognizione del tempo, ossia legato alla volta intesa come giro; la volta celeste : un giorno fa 1 volta; la luna fa un giro dopo 30 volte; un anno trascorre dopo 365 volte.


La volta celeste

Conseguentemente all’esigenza di contare nascono “tre problemi” connessi alla parola volta :

I° cosa contare;
II° come contare;
III° come scrivo quello conto.


Diversi i sistemi di misurazione:

- contare in base al “concetto di spazio”, in base cioè ai 360 gradi, ossia all’angolo giro costituito dai 4 angoli retti e diviso poi in 12 ( i mesi);


Groma


- contare secondo il “concetto di tempo”, tramite cioè il sistema basato sui secondi.

Sistemi di misurazione diversi quindi, legati a cognizioni e a strumenti per la misura del tempo e dello spazio.

Il “problema dei numeri” : come facevano gli antichi a fare i calcoli? Gli antichi greci ad esempio riescono a creare per primi l’alfabeto che si basa su un concetto di astrazione, di analiticità; è sì astratto ma allo stesso tempo contestuale poiché AO è diverso da OA, Sistemi astratti quindi, contestuali, un mondo analitico che ha rapporto con l’astrazione. Ad esempio “la sequenza” e “la prima griglia urbana” di Ippodamo da Mileto non sarebbe stata pensabile senza l’invenzione dell’alfabeto ( V° sec. ).
Quindi vi è un rapporto fortissimo tra l’alfabetizzazione, numeri e spazio ; naturalmente tali strumenti fondativi, alfabeto e numeri, sono alla base di una lunga evoluzione dei concetti spaziali.

Il “PAESAGGIO MENTALE" o "CONCEZIONE MENTALE" la nuova parola d’ ordine: cioè quello che facciamo nello spazio, un’ arma potente come un linguaggio scritto, il rapporto tra il nostro livello di conoscenza scientifica e la concezione dello spazio.

Al centro del processo formativo dell’architettura quindi non vi sono i materiali, le funzioni, la costruttività ma bensì “il nostro modello mentale di spazio”, la raffigurazione mentale, scientifica dello spazio ( matematica, geometrica ) che nella storia si sono succedute. Una costruzione “strettamente” connessa al nostro modo scientifico di pensare lo spazio.

Sono quindi le conoscenze stesse che si rappresentano nell’oggetto architettonico. Si pensi ad esempio alla “piramide egizia” che senza quelle forme mentali, senza le nozioni di geometria e trigonometria, non sarebbe assolutamente concepibile, quindi la piramide intesa come la rappresentazione, la “reificazione” di quelle determinate nozioni.

"Reificazione" secondo il Devoto – Oli : processo mentale per cui si converte in un oggetto concreto e materiale il contenuto di un esperienza astratta.


Regole basilari della trigonometria nelle piramidi

 

Anche il “Pantheon” è la reificazione di una capacità di "raffigurazione geometrica" che avevano i romani.


Il Pantheon

 

Così anche la “prospettiva”, alla base della trasformazione dell’architettura dell’ Umanesimo, nasce dalla necessità di trasformare completamente l’architettura al fine di farla prospettivabile e prospettivatizzata.



Francesco di Giorgio,Prospettiva di città ideale (Urbino, Galleria Nazionale)

 

Senza i volteggi del "compasso" non avrebbero preso forma le “curve di Sant’ Ivo alla Sapienza”.



Compasso di proporzione from 1597 Galileo; Sant’ Ivo alla Sapienza

 

Se si pensa allo “strumento” quindi guadagnamo una chiave per capire come alcune spazialità sono nate.

 

 

 

Seconda lezione “b”

16-03-2005

 

"Rivoluzione informatica – Il ruolo strutturante delle informazioni nella società"

 

Cercheremo ora di capire come "il ruolo dell’informazione" sia centrale nella società contemporanea, ossia dal punto di vista della vita di tutti i giorni, sociologico cioè, o ancor meglio secondo il modo in cui viviamo la nostra epoca.
L’autore che più lucidamente ha osservato tali fenomeni è “Alvin Toeffler” sociologo che utilizza strumenti quali l’antropologia, la sociologia, la statistica. Nel 1980 ha scritto un libro fondamentale, una pietra miliare: “The third Ware” ( la terza ondata ). L’autore divide la storia dell’umanità in “tre epoche” a seconda di quale sia stata la forza economica trainante:

1 - EPOCA AGRICOLA che termina alla fine del 1700 ed è un ondata lunghissima, in cui la società è organizzata sul bene terra;


2 - EPOCA INDUSTRIALE che và dalla fine del 1700 al 1956,in cui la società ruota intorno alla macchina e quindi all’industria;


3 - EPOCA INFORMATICA che dal 1956 arriva fino ai giorni nostri, in cui invece la società è basata sull’informazione.

 

Qual è la "distribuzione degli addetti" nei settori dell’agricoltura, industria, terziario nelle tre epoche?

EPOCA AGRICOLA( FINO AL 1700 )

98 % agricoltura

1 % industria

1 % terziario

EPOCA INDUSTRIALE( FINE 1700 – 1956 )

20 % agricoltura

70 % industria

10 % terziario

EPOCA INFORMATICA( 1956 – 2005)

4 % agricoltura

16 % industria

80 % terziario

 

Il 1955 segna una svolta : negli USA per la prima volta la percentuale degli addetti nel terziario ed in particolar modo nei settori primario e secondario arriva al 49 % mentre la percentuale relativa al settore terziario – informatico raggiunge il 51 %. Attualmente, cinquanta anni dopo, vi è un ulteriore incremento di addetti nel settore terziario – informatico pari all’incirca all’80 %, e una costante diminuzione nei settori primario ( 4 % ) e industriale ( 16 % ). E’ proprio dovuto ai rilevamenti ISTAT che riusciamo ad avere i dati relativi all’immagine di cambiamento.

Cerchiamo ora di capire come è variata la distribuzione della ricchezza nelle varie epoche: chi sono i ricchi nelle varie epoche?
La risposta sta nell’individuare chi detiene il mezzo di produzione caratteristico di tale epoca :

1 - EPOCA AGRICOLA sono i proprietari di terreni;
2 - EPOCA INDUSTRIALE sono i proprietari delle industrie;
3 - EPOCA INFORMATICA chi detiene i mezzi di informazione.

Toeffler per far comprendere come il gradiente informativo riferito ad un determinato prodotto cambi nelle varie epoche, analizza l’informazione connessa ad un prodotto attraverso il rilevamento delle componenti economiche del bene primario, ad esempio una “zucca”:

1 - EPOCA AGRICOLA
98 % agricoltura costituito dal bene fisico (la zucca), materiale insito nella produzione;
1 % industria costituito da produzione di tipo artigianale : zappa, aratro, carretti, ecc…;
1 % terziario costituito dalle informazioni legate alla zucca: in quale stagione si piantano, quando si raccolgono, quali sementi,ecc…;

2 - EPOCA INDUSTRIALE
20 % agricoltura produzione del bene primario, fisico;
70 % industria produzione mezzi strumentali: trattore, ecc…;
10 % terziario informazione;

3 - EPOCA INFORMATICA

4 % agricoltura produzione della zucca;
16 % industria produzione manifatturiera;
80 % terziario informazione.


Come mai oggi, nel 2005, è cosi alta la percentuale relativa all’ informazione?
Prendiamo in considerazione il momento in cui comperiamo una zucca al supermercato. Quale è la domanda che ci viene posta quando arriviamo alla cassa?
Ha la tessera?

 


La tessera magnetica


Questo perché grazie alla scheda magnetica vengono fatti rilevamenti statistici: il prodotto contiene informazioni che non sono legate solamente al prodotto stesso ma anche quelle relative al comportamento del consumatore rispetto a quel prodotto, per meglio indirizzare i successivi cicli produttivi ed “ottimizzare lo storage” ( immagazzinamento ). Questo proprio attraverso una raccolta dati successivamente inviati in un database.

Consideriamo ora un bene economico secondario : “l’automobile", simbolo dell’ epoca manifatturiera.
Al suo albore, dopo venti anni di varie prove, si prende coscienza di come l’automobile inglobava, come uno specchio, una serie di valori, modalità e filosofie tipiche della rivoluzione industriale.
Ne 1920 negli USA l’automobile ha un rapporto simbiotico con una società industriale che ha i propri valori fondati sulla diffusione di alcuni livelli di consumo nuovo, per una società che è in notevole espansione, a cui si danno prodotti che migliorano il livello di vita, in un rapporto positivo, vizioso, una rotazione della produzione – consumo basato sul "sistema di standardizzazione". Proprio in quegli anni Henry Ford idea e realizza un’automobile con caratteristiche “standard”, duplicata in milioni di copie e che diventerà l’esempio tipico della trasformazione di un mondo che comincia ad essere il frutto diretto della catena di montaggio.

La Ford T, la prima macchina di Henry Ford che grazie ai processi industriali veniva riprodotta in serie, sempre uguale.
Per la Smart di oggi invece che può rappresentare l’omologo della Ford T degli anni ’20 in USA, si segue un processo produttivo diverso.


La Ford T e la Smart

Facciamo un "confronto tra Ford T e la Smart" :

PRIMO LIVELLO : la Ford T non era "elettronica" mentre la Smart lo è ;

SECONDO LIVELLO : la Ford T è un prodotto "standardizzato", modificabile in minima parte; la Smart è personalizzata, la sua creazione avviene attraverso una rete informatica di richieste fornite dall’acquirente ( si può scegliere di essa : il colore, i sedili, i cerchioni, la tappezzeria, gli optional, ecc…):

TERZO LIVELLO : il "design" è il terzo fondamentale elemento di codesto cambiamento.

Il papà della Smart è l’orologio Swatch che utilizzando il sistema al quarzo ha un meccanismo tecnico – industriale che è arrivato al top, diminuendo drasticamente il costo di acquisto; la Swatch ne massimizza il funzionamento e produce un modello di dieci milioni di esemplari, Una vendita del prodotto legata all’informazione intesa come componente comunicativa, pubblicitaria, attraverso il cosiddetto design che diventa non solo ergonomico ma che è inteso come comunicazione; un aspetto quello del design in cui l’industrializzazione si trasforma in informatizzazione.

 

 

 

 

Terza lezione
21-03-2005


"Informazione ed architettura"


MODERNITA’ : Cronologicamente si considera “moderno” il periodo che inizia con la rivoluzione industriale. Per modernità si deve intendere non una indicazione di qualcosa che risulta legata alla cronologia, ossia ad un ambito temporale ben definito. Il nostro concetto è a-temporale, si riferisce ad un modo di porsi rispetto al mondo, quindi è senza dubbio una concettualizzazione a-temporale; posso cioè dire che un atteggiamento del periodo medievale è moderno ma allo stesso tempo l’atteggiamento di un architetto medievale può non essere moderno. Secondo Bruno Zevi la modernità è “avanguardia”, è cioè tutto ciò che “trasforma la crisi in valore” e suscita “un’estetica di cambiamento”. Di conseguenza è applicabile in qualsiasi fase storica.
Il nodo è capire come la modernità risponde a questa crisi cercando dei nuovi valori estetici proprio all’interno di essa, nell’architettura, nel mondo dell’informatica.
Alla società industriale si è sostituita una società dell’informazione che cambia e sta cambiando tutto, compresa l’architettura. Se nella società industriale il centro propulsore era la grande industria e la macchina, nella società dell’informazione la macchina è il computer. Si tratta quindi di una vera e propria “rivoluzione informatica”.


RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA

L’informazione sta diventando il bene principale, tutto è carico di informazioni a partire dal semplice vegetale (la zucca) che compriamo quando andiamo al supermercato che è al 90% “informazione”.
Vediamo ora cosa è avvenuto in questi trenta anni nel grande settore dellacomunicazione”:

ESISTO IN QUANTO FUNZIONO - I messaggi dell’epoca industriale erano dichiarativi, assertivi, descrittivi. Pensiamo alla pubblicità, quella della società industriale cercava di dimostrare la bontà del prodotto attraverso le sue caratteristiche descrivendo qualità migliori rispetto alla concorrenza; il messaggio tende ad essere “oggettivo”.


Comunicazione Oggettiva

 

ESISTO IN QUANTO INFORMO I messaggi della società dell’informazione invece trasmettono una narrazione, una storia del prodotto, dando assolutamente per scontato che il prodotto funzioni.


Comunicazione Soggettiva narrativa

Nel messaggio quasi non si riesce a capire l’oggetto della vendita. In questo caso il messaggio diventa altamente “soggettivo”.


Diller e Scofidio

Lo stesso processo avviene per l’architettura: alla rappresentazione di logiche assolutamente oggettive, ( separazione di struttura e riempimento, coerenza tra funzione interna e forma esterna, divisione in zone congrue ai diversi usi) si sostituisce una narrazione. Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più.
Ecco allora che l’architettura si fa “metaforica”, lavora su "immagini evocative, retoriche”, di grande comunicazione, anche pubblicitaria di se stessa.

Figure Retoriche,(Raffaello)

L’informazione diventa un "CONCETTO MARSUPIALE DELL’ARCHITETTURA" : ha un dentro e un fuori. L’architettura di oggi vive su due livelli :

1 ESTERNO - fa parte ed è avvolta dal grande mondo dell’informazione;
2 INTERNO - si interroga su cosa vuol dire : ESISTO IN QUANTO INFORMO; che diventa il vero problema dell’architettura di oggi.

Kiasma Holl

 

Quarta lezione "a"
23-03-2005


"La lunga crisi"

L'ampiezza della crisi alla nascita del mondo industriale.

 

Siamo nel "periodo della Terza Ondata", in un momento di trapasso,di transizione, in cui vi è un rallentamento che investe vari settori, tra cui quello delle costruzioni,dell'architettura. Un processo che dura all'incirca 120 anni e che porta al passaggio dal modello di architettura del Rinascimento al un modello di architettura del Movimento Moderno. Il problema è quello di "resettare" l'architettura sul paradigma dell'informazione come era avvenuto precedentemente sulla base del paradigma industriale.

Lo strumento che movimenta la rivoluzione industriale alla fine del '700 è la "macchina a vapore", simbolo della trasformazione che ha la capacità di camminare e quindi di generare nuova energia, con una creazione pazzesca della meccanica. Una crisi di entità fenomenali gigantesche che provoca spostamenti in massa dalla campagna alle città che sempre più tendono ad assumere un aspetto infernale. Nascono nuove conflittualità sociali, nuovi pensieri politici, economici, filosofici, con l'introduzione di importanti mezzi di produzione, nuovi tipi di salariato e nuove forme di sindacato; anche il pensiero scientifico cambia radicalmente ed è orientato verso nuovi processi di razionalizzazione ed oggettivizzazione delle scelte. All'interno di questo quadro l'architettura è parecchio statica; ci vorranno all'incirca 100 anni prima di innescare nuovi processi, lunghi e tormentati che tendono a non essere all'avanguardia. A Firenze ad esempio la pittura e la scultura arrivano in maniera decisamente differente, più veloce rispetto all'architettura; una fase questa in cui le avanguardie evadono il sistema precedente senza una vera e propria coscienza, fino ad arrivare dalla fine del '700 al 1956, in un paradigma diverso, in cui l'architettura è concepita in maniera differente.

La "trasformazione architettonica" legata all'ondata industriale prende il suo avvio in Francia in pieno periodo rivoluzionario, generando un sistema razionale di impostare le cose su logiche di concatenazione causa-effetto che a cascata danno origine ad un nuovo sistema di fenomeni artistici.

 

1 - Lo schema a priori Boullée/Durand

Nell'architettura esistono utopisti che si rifanno ad un "geometrismo neoclassico", ritornando ad un senso di geometria pura, secca, molto poco decorativa; un architettura di enorme avanguardismo fenomenale e con l'affermazione di un pensiero possibilista, combinatorio,classificatorio.

 

Lo schema a priori Boullée/Durand

2 - La logica della costruzione

Nell' '800 nascono politecnici ed accademie delle belle arti nonchè la "figura dell'ingegnere", punta di diamante di questo periodo, capace di risolvere i numerosissimi problemi, definito l'inventore dotato di conoscenze scientifiche tali da supportare le varie discipline e che attraverso il calcolo è capace di dare forma alle architetture della nuova società industriale.

La "figura dell'architetto" invece è quella dell'impellicciatore; è un mondo quello dell'architettura ancora molto attardato, legato solamente alla decorazione e allo stile. L'architettura insegnata dall'Ecole des Beaux Arts, si basa sul modello rinascimentale, sul programma aulico( di linguaggio o di stile, nobile, collegato a grandi occasioni) basato sulla continuità assoluta delle strutture dal basso verso l'alto con andamento a piramide.

Quindi la CONTINUITA' la parola chiave.

Nasce Il "sistema puntiforme" che si distingue dal sistema continuo, di riempimento; un sistema per punti, standard, di modulazione che proviene dal sistema ligneo (bole on frame), con un sistema di chiodatura attraverso l'utilizzo di piastre metalliche.

Decimus Burton e Richard Turnes, Serra a Kew 1844-48 ; Ernest Flagg? singer bld. New York 1906-08

3 - L'artigianato "totale"

In Inghilterra nasce l'ARTS AND CRAFT, un movimento in cui vi è uno strano miscuglio dovuto al fatto che si affermano posizioni che richiamano temi del passato, in un territorio NOSTALGICO, evocando una situazione pre-industriale ed evidenziando come il mondo industriale abbia trasformato tutto . C'è quindi un vagheggiamento di un modello medievale, preraffaelita, in cui "l'artigianato"prende forma attraverso nuovi sistemi produttivi. Con l'Arts and Craft si afferma che "l'architettura è tutto nella vita".

Philip Webb, Casa Rossa 1859 ca.

 

 

Quarta Lezione "b"

4 aprile 2004

 

La lunga crisi

"L'ampiezza della crisi alla nascita del mondo industriale"


Alla fine dell' '800 l'architetto viene rimosso dai problemi pratici, ed è dedito ad alternare, a seconda delle occasioni o della moda, uno "STILE" anzichè un altro; un periodo quindi caratterizzato dall' ECLETTISMO, in cui vengono rivisitati stili tardo rinascimentali, il barocco, stili orientalizzanti ecc...

Voysey disegno di tessuto 1889 ca

4 - L'interscambiabilità e poi lo Stile

Un fenomeno quello dell'ART NOUVEAU che tende ad imporsi in tutto il mondo che è legato al sistema industriale a causa dei nuovi mezzi di comunicazione (il telegrafo, le riviste, i transatlantici, ecc...) e che facilitato anche dalla comunicazione delle colonie con i territori sparsi un po per tutto il mondo. Questo nuovo STILE internazionale si basa sull'uso materiali contemporanei, dell'epoca industriale, come il ferro, il vetro e via dicendo in risposta alle nuove esigenze strutturali; uno stile che fonda la propria filosofia su un'idea di tipo estetizzante, di vitalità della "LINEA" (curva, sinuosa e spesso legata alla natura), all'interno di un mondo fortemente romantico.

Horta, Casa Van Eetvelde, Bruxelles 1897-1900

 

5 - il Simbolo della contraddizione

La progettualità trova lo scontro nel tema dei temi dell' '800 in quanto la macchina a vapore è il motore propulsore che ha la capacità di produrre energia e la STAZIONE FERROVIARIA diviene il simbolo del crescere della metropoli; un elemento di unione tra mondi lontani. La stazione ferroviaria diviene proprio il "simbolo di una contraddizione" in cui si scontrano due mondi differenti: quello dell'ingegnere strutturista con quello dell'architetto decoratista. Un caso paradossale è la STAZIONE FERROVIARIA DI MILANO in cui una facciata di tipo cinquecentesco nasconde una struttura prettamente industriale, ricca di contenuti tecnologici in ferro e vetro che nulla ha a che vedere con il resto della stazione.

Stazione di Milano Inaugurata nel 1931 Arch. Ulisse Stacchini progetto 1912

 

6 - Fermenti Nuovi

I nuovi "P"

Un impulso fondamentale alla creazione di questa architettura deriva dall' arte, dalla ricerca in campo figurativo, che ha la capacità di evolversi più velocemente rispetto all'architettura. Anche in letteratura vi sono reazioni a questo nuovo mondo e poeti come Boudelaire ed altri vivono il fermento di questo "nuovo PAESAGGIO MENTALE" e che si interroga sull'idea di modernità. Il carattere principale che si percepisce con immediatezza in questo nuovo paesaggio mentale è che tutto è estremamente "dinamico, frammentario, mutevole" e non più statico; un mondo fatto di mobilità che è tecnica e che diventa lo strumento caratterizzante della nuova pittura. La città è veloce, frammentaria, mutevole, mobile, irreale: nasce nella pittura l’idea di cogliere questa dinamicità; gli impressionisti dipingono dal vero, cogliendo l’attimo qualunque.


Paul Citroen, Metropolis; Pisarro 1889 ca


7 - La logica "A"

L'ANALITICITA' è il pilastro di ciò che accade in questo momento in cui tutto si struttura attraverso nuovi paesaggi; una "geometrizzazione ASTRATTA ed ANALITICA" che razionalizza tutto il mondo industriale in cui i sistemi di applicazione matematici, fisici ed anche filosofici sono lo strumento fondamentale per il nuovo sistema produttivo, per la catena di montaggio e per l'assemblaggio delle diverse fasi.

 

Cezanne nel 1895 è colui che si crea una vera crisi attraverso un doppio problema:

a - aderire pienamente al mondo frammentario, sperimentale dell'impressionismo; un linguaggio che è in parte frammentario ed in parte primario e geometrico.

b - aderire, sentire in termini analitici in contrapposizione alla logica sintetica rinascimentale; scomporre le parti per poi ricomporle; si rompe così la visione sintetica e i singoli oggetti acquisiscono importanza propria.

 

Cezanne è interessato ad un "processo analitico", a ridurre le forme ad un elemento analitico e cioè è interessato al mondo della vibrazione creando visivamente una tensione costruttiva; una visione che parte dagli oggetti e dalla logica primaria, analitica e che tende all'astrazione.

 

Cezanne Montagna Saint Victoire 1895 ca

 

8 - Verso l' "I"

Nel quadro il Drappo A 79 di Cezanne ciascun elemento assume un'autonomia; l'oggetto assume forza nella sua INDIVIDUALITA'. Un' autonomia che si individua anche nella localizzazione degli oggetti; ad esempio in questa pittura vediamo come il drappo che precedentemente era sul tavolo ora tenda ad assumere una forte individualità nella sua localizzazione a terra.

CezannedrappoA79

9 - La Cavaliera

Nel successivo quadro di Cezanne la PROSPETTIVA diventa elemento del contesto e la figura astratta, analitica è svincolata dall'insieme ad acquisire il controllo. Una logica analitica che rompe le regole di sintesi proprie della prospettiva, nel tentativo di donare ai singoli oggetti una loro propria natura, una loro consapevolezza di essere.


CezannePutto94.jpg

10 - La Logica S e quindi di nuovo A

In evidenza la "regola SERIALE"; Saillebotte è ossessionato dalla serialità, dalla ripetizione.


Caillebotte frutta81

 

 

Quinta Lezione

11-04-2005

 

"Catalizzatore"

 

Dopo l’enorme crisi dovuta al nascere del mondo industriale vi è un grande scontro tra civiltà, tra mentalità e maniera di vedere la guerra; le tattiche militari sono impostate su di un sistema diverso dal precedente in cui con il subentrare della logica meccanica , del carro armato ( o d’assalto), vi è l’abbandono della tecnica della trincea. Un passaggio alla guerra con potenziale brutalità attraverso l’affermazione del sistema industriale.
La Germania diventa l’epicentro di un processo in grado di offrire un effettiva capacità di dare risposte concrete nel campo dell’architettura tramite la creazione dell’edificio del Bauhaus a Dessau di Gropius; un edificio che diventerà il "paradigma dell’architettura moderna". Una novità rispetto all’architettura tradizionale in tutti i suoi aspetti che si pone in contrapposizione al modo di fare dell’architettura rinascimentale.

La Scuola di Gropius, delle Arti Applicate, un’accademia che da Weimar si trasferisce a Dessau in un nuovo edificio, in un nuovo luogo. In questa occasione Gropius progetta l’edificio senza disegnare, ma attraverso PROCESSI ANALITICI, ottenendo il paradigma di un architettura ad immagine e somiglianza col mondo industriale e che diventerà in futuro una vera e propria pietra miliare.

Bauhaus come esempio

 

Confrontiamo ora il paradigma rinascimentale con quello industriale attraverso sette aspetti:

1 LA VISIONE;
2 LA STRUTTURA;
3 LE FUNZIONI;
4 IL METODO DI CONCEZIONE ( RAPPRESENTAZIONE, PROGETTAZIONE);
5 ILCONCETTO URBANO;
6 LA CARICA DI COMUNICAZIONE (SIMBOLISMO,COMUNICAZIONE);
7 IL CATALIZZATORE.

 

LA VISIONE

Il neoplasticismo si e no; L'oggetto frammentario (paesaggio contemporaneo)

 

Un paesaggio mentale basato sulla PROSPETTIVA, simmetria, modularità, proporzione; una visione che ha come fine quello di prospettivizzare lo spazio Un nuovo paesaggio mentale in cui la visione è dinamica, mobile,FRAMMENTARIA, basata su meccanismi che si muovono con sistemi di assemblaggio frammentati e dinamici (Cubismo, Neoplasticismo). Alcuni affermano che tutto è relativo secondo le teorie relativistiche di Einstein, ma questo non è vero

 

 

LA STRUTTURA

Superamento dello schema morfologico per blocchi e vie per una libera conquista dello spazio

Quello rinascimentale era un sistema di costruzione CONTINUO, lapideo; un sistema continuo raccordato dalle fondamenta al tetto che nasconde la struttura attraverso i rivestimenti, con un sistema di aperture vincolato dal sistema continuo delle murature portanti. Un sistema che diventa DISCONTINUO, per punti e che occupa minor spazio rispetto alle murature tradizionali, mediante l’applicazione di maglie portanti in ferro e di sistemi costruttivi che utilizzano il cemento armato; l’utilizzo di questi nuovi materiali porterà ad una vera e propria rivoluzione estetica.

 

 

LE FUNZIONI

La logica delle funzioni

 

Nel periodo rinascimentale ad esempio non si costruiscono case per gli operai e le uniche architetture RAPPRESENTATIVE sono costituite dalla CHIESA e dal PALAZZO L’architettura diventa il “tutto”, con attenzione particolare a tutti quei temi di carattere SOCIALE; gli edifici si differiscono funzionalmente e tipologicamente tra loro: si costruiscono case popolari, fabbriche, chiese,ecc., e si indaga nei rapporti tra arte ed industria attraverso uno studio estetico.


 

IL METODO DI CONCEZIONE ( RAPPRESENTAZIONE, PROGETTAZIONE)

Un modo di progettare quello proposto dai positivisti in cui la tipologia doveva prefigurarsi secondo semplici concetti, in un sistema in cui la forma ( il TIPO ) precedeva la distribuzione interna delle funzioni; PRIMA LA TIPOLOGIA POI LE FUNZIONI . Nel periodo industriale il modello si è ribaltato in un sistema in cui da ogni funzione si arriva alla forma che è il risultato previsto in anticipo; ad esempio stabilisco le dimensioni degli uffici e poi li inserisco all’interno della tipologia secondo un processo analitico inverso; PRIMA LE FUNZIONI POI LA TIPOLOGIA .


 

ILCONCETTO URBANO

Il movimento meccanico "come una biella"

 

Quello rinascimentale è legato ad un SISTEMA CHIUSO in se stesso, circondato da strade corridoio, con la presenza fondamentale delle murature massicce a chiusura di un perimetro Il concetto urbano nell’epoca industriale è legato ad un espansione della città attraverso un movimento meccanico, centripeto e centrifugo, secondo la politica dello zoning ( la città per funzioni in zone ). Una concezione di espansione, di dilatazione della città e quindi di architettura che diventa APERTA, FRAMMENTARIA, in cui vi è una compenetrazione tra le parti dell’edificio e le strade ( nel Bauhaus la strada passa al suo interno).

 

 

LA CARICA DI COMUNICAZIONE (SIMBOLISMO,COMUNICAZIONE)

La rispondenza esterno/interno "oggettiva"

 

Un architettura legata alla prospettiva: FIGURATIVA, simbolica ed allegorica. Un architettura ASTRATTA con elementi architettonici riconoscibili, creata su figure nominabili ( il tetto, la finestra ); un architettura basata su segni astratti, antifigurativa e antisimbolica.

 

 

IL CATALIZZATORE

Fagus di Gropius 1910-1914

 

Mentre nel Rinascimento l’elemento catalizzatore era la PROSPETTIVA, nel movimento moderno l’elemento catalizzatore diventa la "TRASPARENZA" come livello più alto di estetismo e non più stilistico. La trasparenza dunque il paradigma moderno che ci permette di vedere tutti gli altri aspetti fin qui analizzati e che è basato su di un sistema di rottura della cornice, di eliminazione delle barriere tra l’esterno e l’interno attraverso l’uso delle superfici vetrate che non hanno solo valore estetico ma che consentono anche una nuova visione architettonica che distrugge l’idea di prospettiva.

LA TRASPARENZA DIVENTA QUINDI L’ELEMENTO CATALIZZATORE.

 

 

PARADIGMA RINASCIMENTALE
PARADIGMA INDUSTRIALE

SINTETICA,PROSPETTICA,

PROPORZIONALE,SIMMETRICA.

1 VISIONE
ANALITICA,FRAMMENTARIA.
STRUTTURA CONTINUA, SISTEMA VINCOLATIVO.
2 STRUTTURA
STRUTTURA DISCONTINUA, MASSIMA LIBERTA’.
RAPPRESENTATIVE : CHIESA, PALAZZO.
3 FUNZIONI
SOCIALI : CASE POPOLARI, FABBRICHE, SCUOLE, ECC…
DALLA FORMA ALLA FUNZIONI.

4 METODO DI CONCEZIONE (RAPPRESENTAZIONE, PROGETTAZIONE)

DALLE FUNZIONI ALLA FORMA.

CITTA’ CHIUSA , MASSICCIA,CIRCONDATA DA STRADE CORRIDOIO.

5 CONCETTO URBANO
CITTA’ APERTA, FRAMMENTARIA, ESPANDIBILE.
FIGURATIVA.
6 CARICA DI COMUNICAZIONE(SIMBOLISMO,COMUNICAZIONE)
ASTRATTA.
PROSPETTIVA.
7 CATALIZZATORE
TRASPARENZA.

 

 

DIARIO DI BORDO

FINE I° CICLO >>