Sarax

"570.kythera"

Lizard (2003)

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Recensione di R. Guarnieri

E va' bene, lo ammetto, non sopporto piu' di tanto il nuovo corso storico dello stoner-rock, a mio parere totalmente privo di idee e di musicisti preparati. Cio' non toglie che, per interesse personale e per lavoro, ascolti tutto quello che tale mercato propone, nella speranza di trovare un gruppo decisamente piu' valido. Certo e' che fa' sorridere il fatto che il miglior gruppo di questo inizio di 2004 sia una band cilena, Paese comunque che segna dei passi in avanti notevoli nel campo del rock progressivo. Improntato su liriche da temi di film di fantascienza, il cd si dipana benissimo in parti strumentali degne del prog anni 70, soprattutto per quanto riguarda l'uso delle tastiere, peccato
solo che gli assoli di chitarra non siano sulla stessa altezza, ma la bellezza delle composizioni supera ogni esame. Se dovessi fare un paragone direi che i Sarax sono un unione fra i Black Sabbath di Ozzy ed alcune partiture dei nostrani Deus Ex Machina, una miscela esplosiva che non da' assolutamente luogo a brani ripetitivi e noiosi, come sono invece la stragrande maggioranza dei gruppi stoner.
E' l'ennesimo segnale di risveglio del metal, per fortuna che suddetto lavoro sia anche distribuito in Italia, DA AVERE.