Joe Nardulli

"Joe Nardulli"

Import (2003)

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Recensione di R. Guarnieri

Le reminescenze di Joe Nardulli, chitarrista newyorkese scoperto da Carl Roa, fondatore dei Magic Elf, chiamano in causa sicuramente Steve Morse, soprattutto per il suo modo di interpretare le composizioni. Rispetto pero' al chitarrista dei Deep Purple si sente subito che Joe ha qualche marcia in meno, rimanendo su un livello tecnico inferiore, specie per quanto riguarda la scelta delle note. Ottimi invece i suoi riffs chitarristici, forse il lato migliore dell'intero cd, composto da 9 brani strumentali che si mantengono su di un tenore costante. Conoscendo Carl Roa mi sarei aspettato un qualcosa in piu', ma da questo primo cd omonimo ne esce fuori un musicista che ha sicuramente delle potenzialita' per far meglio, il suo guitar-playing e' infatti di una fattura ben piu' incoraggiante di tanti altri suoi colleghi. C'è solo una cosa che non riesco a perdonargli, ovvero l'uso di una batteria programmata, con sonorita' estremamente povere. Per contatti:joe@joenardulli.com