The Howland/Imboden Project

"The Howland/Imboden Project"

Import (2003)

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Recensione di R. Guarnieri

Ecco uno di quei cd di rock fusion strumentale che potrebbe essere d'insegnamento, soprattutto per coloro che si avvicinano a questo genere con molta circospezione. Di certo Keith Howland alla chitarra e Tris Imboden alla batteria sono due strumentisti del tutto particolari, certamente lontani dal circuito tradizionale del turnista, anche se poi Imboden puo' vantare numerose collaborazioni, specie verso la fine degli anni ottanta. Accanto a loro una schiera di musicisti niente male, fra i quali spiccano i nomi di David Garfield, Jimmy Earl e Bill Champlin, il cui apporto fa' aumentare notevolmente la caratura della scaletta. I richiami sono spesso orientati verso le sonorita' dei Los Lobotomys di Steve Lukather e dello stesso Garfield, ovvero partiture molto tecniche, assoli di chitarra notevoli, una grande carica melodica. Secondo me questo e' un vero e proprio capolavoro, capace anche di annebbiare i cd dei vari Gambale, Scott Henderson e CAB; non me ne vogliano i fan di questi tre nomi, ma il progetto di Howland ed Imboden e' un qualcosa di superlativo, il punto d'unione fra la fusion ultra-tecnica e le armonie tipiche della west-coast e del jazz-funk anni settanta.