Cymoryl

"Strange Evocation"

Musea/Frontiers (2002)

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Recensione di R. Guarnieri

Se la Magna Carta e' stata, per diversi anni, il punto di riferimento dei gruppi prog metal, ora e' la francese Musea a presentare i prodotti piu' validi, anche se poi la medesima etichetta esiste sul mercato ancor prima della Magna Carta. A voler essere sinceri la Musea si e' sempre contraddistinta per una scelta coraggiosa, ovvero produrre gruppi con del materiale decisamente piu' sperimentale, senza lasciarsi condizionare dalle influenze di un mercato che ha fatto dei Dream Theater il gruppo da prendere ad esempio. Ho citato il gruppo americano poiche' nel caso dei Cymoryl sono sin troppi i riferimenti al combo di John Petrucci. Quello che manca e' l'apporto canoro di Alain Puget, vocalist che tradisce un eta' giovanissima nel suo modo di cantare, mentre la sezione ritmica svolge un ruolo predominante, un motore pulsante senza sosta. Mediocre pure il lavoro del chitarrista Jean-Christophe Panza, privo di particolari idee nel suo guitar-playing.Un lavoro come ve ne sono tanti, prodotto forse nella speranza di accedere ad un mercato diverso da quello del progressive classico.