Carina Alfie

"Cuerdas Vitales"

Import(2003)

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Recensione di R. Guarnieri

Di solito il massimo dei voti si da' per diverse ragioni, prime fra tutte la bellezza dei brani e la tecnica dei musicisti che compongono la band. La band che aiuta la chitarrista argentina Carina Alfie non raggiunge il massimo dei voti, non ci troviamo infatti dinanzi ad una sezione ritmica tipo Deen Castronovo-Stu Hamm, ma il vero fenomeno, perche' di fenomeno dobbiamo parlare, e' costituito dall'estrema bravura di questa giovane ragazza, una vera e propria furia di note e di melodia. Nel passato avevamo avuto l'occasione di ascoltare altre donne che si cimentavano con la sei corde, ponendo i riflettori su Jennifer Batten e Jaye Foucher, ma Carina e' di gran lunga piu' entusiasmante. Il suo stile riflette lo studio dei grandissimi chitarristi degli anni ottanta e novanta, George Lynch, Vito Bratta, Joe Satriani, Malmsteen, Macalpine, Steve Vai e Doug Aldrich su tutti. Il punto e' che Carina non ha affatto i limiti che sinora si sono riscontrati nel gentil sesso chitarristico. Dopo due cd strumentali ed alcune esperienze in gruppi metal del proprio Paese, Carina si propone con il suo nuovo lavoro, anch'esso strumentale e che giudico come il lavoro piu' bello degli ultimi due anni. Il capolavoro in questione si chiama " Cuerdas Vitales " e, dopo un richiamo cosi' cosi' a Macalpine nella title-track, esplode in una serie di pezzi a dir poco unici, brani che passano con notevole disinvoltura dall'heavy metal piu' bruciante alla rock-fusion di maniera. Negli assoli la nostra amica e' dirompente al massimo, con una pulizia allucinante ed una velocita' che farebbe impallidire i migliori axemen. Se non erro poi Carina( di nome e di fatto) ha anche partecipato in un tributo a Jason Becker, a dimostrazione di tutte le proprie qualita'; nel cd viene anche accompagnata da altri chitarristi argentini, neppure a dirlo tutti bravi. Chi la mettera' sotto contratto fara' un vero affare!
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