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siae

Copyright, internet, proprietà, arte, siae, soldi... ecco altre parole riguardo al diritto d’autore, premettendo una cosa fondamentale, ma mai banale: no copyright, base fondamentale di tutte le cose che faccio, a partire dalla mini: libero di esprimermi senza dover rivendicare nulla, liberi voi di prendere tutto ciò che volete da qui. Il diritto d’autore, argomento senza fine, ogni volta si aggiunge qualcosa di simpatico... Nonostante da queste parti ci sia un rifiuto generale motivato di questa istituzione, resta un argomento sempre caldo, perché ad esempio, se decidi di fare un 7" devi comunque avere rogne con la siae, per avere i bollini da attaccare sui dischi o anche perchè c’è qualcuno (allargandoci un po’) che decide di registrare le proprie produzioni alla siae. L’argomento "nuovo" almeno per molti, è il diritto d’autore su internet, dove di recente musica e idee ne passano parecchie e soprattutto gente... Diritto d’autore su internet non vuol dire specificatamente che la pagina di pippo che vuoi scaricarti da leggere è registrata col copyright (può essere...) ma in linea generale, il discorso del software "libero" o pirata, che spesso della brava gente mette su internet in modo che il maggior numero di persone possa utilizzarlo senza dover spendere soldoni. Chi produce il software logicamente si incazza con costoro, la legge sulla pirateria software esiste da anni (in Italia dal 93) è uno strumento molto usato dalle case produttrici, ora questo è stato esteso su internet: attuale terra di conquista per tutti quanti. Ora sta capitando che il diritto d’autore su un’opera artistica o informatica... si stia diffondendo nel mondo del web, investendo anche il discorso mp3, real audio... così che si va a completare una nuova autorità completa di tutto: lo Stato Internet. Il diritto d’autore, secondo me è fondamentalmente una cazzata, o secondo altri uno dei fondamenti della proprietà nell’epoca moderna, praticamente tutto ciò che penso e faccio, può diventare di mia proprietà se riesco a registrarlo prima di altri: ora dico che Strologoto è il mio pezzo di carta su cui scarabocchio quando non ho nulla da fare, lo vado a brevettare, così diventa mio ed io potrei rifarmi su altri che usano un qualsiasi foglio per fare scarabocchi, più o meno va così.... multinazionali e non basano questo fondamento per molte loro attività: brevettare qualsiasi cosa che fanno e brevettare anche cosa usano, andando quindi a rivendicare verso altri il possesso di una certa cosa / idea / strumento. Paradossalmente il campo musicale è molto più semplice e meno battagliato, ma non meno burocratico e idiota. La Siae è una grossa signora tipica del sistema burocratico italiano, che vive in forza delle leggi che la delegano ad imporre le tasse su uno spettacolo e sulle opere artistiche (esempio: bollini sui dischi) a preservare il diritto d’autore degli artisti. Buona parte delle leggi a cui fa riferimento sono antiquate e buona parte degli artisti che si dividono i compensi sono i soliti noti, che già stanno bene di se; i piccoli iscritti pagano in pratica per dare ai grossi, però si sentono tutelati come artisti ! Ah, bell’affare ! Personalmente l’artista mi sta sui coglioni per questi motivi... artista può essere sinonimo di libertà, ma alla luce di tutto questo e per come si stanno evolvendo le cose, questa sembianza viene smascherata. Così la libertà di ognuno , di idee viene meno anche in uno dei campi più espressivi dell’uomo: questo pezzo, è mio, l’ho scritto io, voglio tutelarmi, non voglio mica che quando vado a suonare in birreria qualcuno dica: "copione, questo pezzo l’ho già sentito" Io ho la prova il pezzo è mio, l’ho registrato alla siae. Non vi sembra di ingabbiare, costringere le idee ad entrare in dei binari ? Internet, musica, idee, prodotti: tutto è registrato. A me sembra di vivere in un mondo finito. Qui sotto c’è una breve spiegazione di cosa è il diritto d’autore: Il diritto d’autore come ogni diritto è tutelato dall’autorità giudiziaria. Se un’opera viene ad esempio copiata e sfruttata economicamente in maniera illecita o non autorizzata, l’autore ha il diritto di fare ricorso alla legge per dimostrare ad esempio la paternità della sua opera, oppure dimostrare il plagio e rivendicare così i propri diritto morali ed economici. Per svolgere questa tutela è necessario provare di essere l’ autore dell’opera stessa. Uno dei modi per dimostrare la paternità dell’opera è quello di portare come prova un supporto fisico del quale si riesca a provare l’esistenza in una data anteriore rispetto a quella apportata dai soggetti che hanno violato tale diritto (questa viene detta per semplificare data di anteriorità). E’ qui che si capisce come mai il solo fatto di essere in possesso di un supporto fisico con un’opera musicale non significa avere la titolarità del diritto d’autore. Il fatto che ad esempio io abbia a casa un CD di Lucio Dalla (uno dei soliti pigliatutto) non significa che io sia il titolare del diritto d’autore su quella musica. Provare la data di anteriorità quindi è il modo principale che consente di stabilire di chi è l’opera. Facciamo un altro esempio: se io sono l’autore di un brano e qualcuno lo prende ne stampa 1000 copie e le vende senza il mio consenso e senza quindi riconoscermi il diritto d’autore, posso rivendicare nei confronti di quest’altra persona i miei diritti in sede di giudizio. Come farà il giudice a capire chi è veramente l’autore dell’opera?
Chi è in grado di provare la propria anteriorità evidentemente è colui che aveva per primo fissato su un supporto l’opera e quindi evidentemente fino a prova contraria ne è l’autore. In sintesi quindi per quanto concerne la tutela delle opere musicali, due concetti sono importanti: questa tutela riguarda la legge e quindi l’unica autorità competente per occuparsene è l’autorità giudiziaria fissare una data di anteriorità in grado da fungere da prova in caso di giudizio è un’ottimo strumento per tutelare le proprie opere. Lo si può fare presso un notaio, presso la SIAE, puoi trovare ulteriori informazioni nel paragrafo sul diritto d’autore e la registrazione dell’opera. Qui sotto ancora, una breve spiegazione di come funziona il diritto d’autore su internet: Avete realizzato un sito Web no profit dedicato a un regista(ad esempio), pubblicando testi tratti da libri specializzati e specificando la fonte di ogni testo usato. Attualmente si applica anche a Internet la legislazione sul diritto d'autore, secondo la quale chi realizza l'opera ha "il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l'opera in ogni forma e modo, originale e derivata". L'articolo 70 della stessa legge aggiunge che: il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purchè non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell' opera. Si tratta infatti di riproduzione senza alcun profitto e, quindi, sarà l'autore a dover dimostrare che questo utilizzo dell'opera rappresenta per lui è un danno economico e che sono stati superati i limiti di tolleranza previsti dal citato articolo 70. In questo caso il nostro "copiatore" potrà essere obbligato alla cancellazione delle frasi riportate ed eventualmente a pagare i diritti per il periodo di utilizzazione non autorizzata, tenuto comunque conto che si tratta di un'operazione senza scopo di lucro. Consigliamo quindi di limitarsi a inserire semplicemente i riferimenti bibliografici delle opere, brevi estratti o brevi citazioni (mai l'opera per intero) con indicato chiaramente il nome dell'autore e la fonte.

contributi altrui

CHRISTIAN

queste righe sono allineate con il sottotitolo de La mini: delirio puro. allineate anche con la mia testa: delirio puro. visto che partecipo alla mini e voglio parlare di me ho scritto questo collage di pensieri senza troppo filo logico. rileggendolo a distanza di un mesetto appare chiaro il confronto tra le cose che mi fanno star bene e quali no. e che comunque continuiamo a girare. girare. girare. In realtà non so cosa sia la cache di secondo livello... dal nome si direbbe una cosa figa ma resta il fatto che non so cosa sia.
Adoro i vapori di un bagno bollente.
La gente la fuori, mi sento diverso (o forse così lo voglio vedere) li guardo con curiosità ma non so so se li amo o se li odio.
una passeggiata dal sorriso sulle labbra sulla riva di un fiume che pulito non è, ma sicuramente è romantico.
A piedi nudi per la casa in punta di piedi
persone in fondo diverse sento che non riesco a farli entrare troppo nel mio mondo.
forse mi sono simili...ma così distanti io sono veramente in un altro posto
il naso contro il finestrino
i luoghi ed i tramonti mi rallegrano
il tepore sussurrato a bassa voce nell'ora del rientro
il piacere della cucina
osservazione-analisi-consapevolezza
tu gridi senza motivo se non la tua futile ragione io ti sto ridendo in faccia
il lavoro è una merda: logora. 10 ore fuori di casa 5 ore di sonno la notte.
*X|99*
.christian.

COCKRING BLUES

di Reverend Rambling Fiend e-mail: rambling_fiend@bigfoot.com
Ok, ok, ok... cosa cazzo vi dovrebbe dire uno che abita in via Emo? Sì, avete letto giusto: io abito in via Emo, come emo core, emo piagnone, emo metallaro, emo del cazzo che infesta l'hardcore e il punk. Ironia della sorte. Beh, in effetti, uno che abita in via Emo non ha poi molte cose da dire. Anche perchè è depresso e sta uscendo di testa per conto suo, quindi i suoi pensieri sono un po' confusi, ammesso e non concesso che ne abbia ancora. Bene, in questo periodo sono senza stereo, senza radio, senza walkman... non posso ascoltare la "mia" musica, nè tantomeno suonarla. Ogni tanto capito in un negozio di dischi e mi scopro a sfogliare distrattamente gli LP con una brutta sensazione... insomma, fino a 5-6 anni fa non mi lasciavo sfuggire nulla, ogni disco che vedevo tra le novità, anche se non lo compravo, almeno lo conoscevo e avevo una vaga idea di cosa facesse il gruppo. Ora mi accorgo che non conosco il 95% della roba che esce. E nemmeno mi interessa farlo. Nell'ultimo anno di tutti i dischi che ho comprato (parecchi!), gli unici usciti di recente sono stati Hellacopters, Gluecifer, Cellophane Suckers, Killer Klown e Penthouse. E su questi ultimi ho molte remore, tanto che credo di poter affermare di avere fatto una cazzata a prenderli. Insomma, la realtà è che ascolto e compro quasi solo roba di almeno 10 anni fa. Certo, in parte è perchè la mia cultura musicale non è mai stata molto sviluppata, quindi solo ora scopro un sacco di gruppi vecchi che avevo sempre snobbato (dai Sisters of Mercy ai Joy Division, passando per Radio Birdman, Violent Femmes e molti altri); ma in parte credo che ciò sia da imputare al fatto che ben poca della roba recente mi suona eccitante e buona come quella più "antica" che invece compro. Il crust e il power violence (o come cazzo lo chiamano) non mi sono mai piaciuti; l'emo è diventato una roba insopportabile... ma dove cazzo è finito l'emo-core, quello VERO di gruppi come Dag Nasty, Big Drill Car, All, Farside, Verbal Assault... da un po' d'anni ci spacciano per emo core delle fucilate sui coglioni di gruppi che urlano, suonano storpi e fuori tempo e, sostanzialmente, rompono solo i marroni. Per non parlare poi del metallo... ok, ragazzi, io preferisco andare a tirare fuori la mia vecchia copia di "Reign in blood" piuttosto che ascoltare una qualsiasi cagata belga neo metal hardcore H-8000 di oggidì. E non ditemi che non ho ragione... tanto più che fino a pochi anni fa il metallo era bandito dall'hc, mentre ora sembra che sia la regola, in certi giri. Ma fatemi il piacere! Tutto è moda, la moda è tutto. Anche nel punk e nell'hardcore.
Fra poco si stancheranno anche del metallo e allora qualche guru inizierà a pompare qualche altra cagata e via... tutti a seguirla. Ah, un'altra cosa: com'è che se ascolto un disco di un gruppo hardcore appena uscito e mi pare buono, cambio quasi immediatamente opinione se, subito dopo, mi sbaglio e metto sul piatto i Circle Jerks, i Black Flag o i Minor Threat? Certo, sarà perchè sono vecchio e non riesco a staccarmi dai miei anni d'oro... nostalgia, vero? Può darsi, però non venite a menarmi il can per l'aia: se "Golden shower of hits" uscisse domani ci impazzireste tutti lo stesso e non suonerebbe nè datato nè già sentito. Sarebbe semplicemente un disco della madonna che cagherebbe in faccia a tutti gli altri. Punto e basta. Ci tengo a sottolineare che sto scrivendo questa column dopo avere fatto la doccia, completamente nudo, tanto per rinverdire i fasti del Rev Nørb. Non ho la poltroncina di vinile sotto al culo, però questa sedia impagliata garantisce un sufficiente grado di tortura al didietro per vomitare una serie di cazzate astiose e senza senso. La verità è che esce un casino di roba, davvero un casino... troppa. Qualsiasi gruppo ormai si produce un singolo o un CD, le etichette sono aumentate di numero e sfornano parecchie cagate (continuando a scambiarsi tra loro i dischi, senza venderne uno... parlo per esperienza personale!)... e poi vi siete accorti della nuova piaga d'Egitto? Parlo dei CD masterizzati che stanno sostituendo i vecchi demo tape (che avevano, se non altro, il pregio di poterci registrare sopra). Ora qualunque gruppo che suona insieme da 6 giorni e s'ispira ai Pantera (scrivendo nella "biografia" - che palle!!!! Ma chi se ne frega delle vostre biografie!!! Mica siete Napoleone o Stalin!! - di suonare vero e incontaminato punk '77), si chiude in una sala prove con un 4 piste, registra un tot di pezzi, va dall'amico con il masterizzatore e zac! Un centinaio o più di CD (spesso dall'aspetto molto professionale) vanno ad aggiungersi alla marea di robaccia che infesta il panorama punk et similia; con un notevole spreco di plastica, alluminio e carta assolutamente non riciclabili (a meno che non prenda piede l'abitudine di masterizzare questi demo CD su CD Rom riscrivibili... ma dubito!). Certo, il fatto è che su un CD Rom il demo ha tutto un altro aspetto... sembra quasi un disco vero. Appunto: sembra QUASI un disco vero, ma non vuol dire che lo sia e che il materiale che c'è dentro abbia anche solo un grammo della dignità necessaria per essere fatto circolare! I vecchi demo su nastro erano sicuramente meno spocchiosi e più umili a confronto con questi nuovi aborti digitali. E non parliamo degli MP3!!! Diocane, c'è gente che ti manda via e-mail 3 Mb di MP3 così per simpatia, senza che tu gli abbia mai chiesto nulla. Dico io: perchè devo buttare un quarto d'ora di collegamento per scaricare le vostre cagate? Mandatemi una cassetta, piuttosto, oppure datemi un URL da cui posso eventualmente scaricare questi cazzo di MP3 SE NE HO VOGLIA. Sono ancora nudo e pensavo che vorrei un cockring, un bell'anello da mettere al mio pisello. Molto punk... altro che i vostri piercing da MTV Generation. Anzi, sapete cosa vi dico? Ora mi attacco a Internet e cerco un sito dove mi vendano un anello da cazzo per corrispondenza. Geriatric punk rules.
PS: qualcuno sa chi cazzo era Angelo Emo?

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