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Millenium Bug Buon anno ! Boom ! Capodanno, o
meglio, 5 minuti alla mezzanotte, tutti assieme, tu e i tuoi amici, già
con lo spumante in mano, meno cinque, meno quattro, qualcuno comincia
a stappare la bottiglia, meno tre, meno due, meno uno... Augu... Boom
!!! Capodanno dell'anno 2000, chissà se sarà così
devastante, come romanzieri, pseudoscienziati, registi e tecnici prefigurano
da parecchio tempo... Non so se ricordate alcuni film degli anni 80: tipo
fuga da New York.... , 1999.... o le visioni di Nostradamus o altri del
genere... In realtà, il capodanno del 2000, potrebbe essere proprio
così: disordine, forse solo un attimo, ma comunque disordine...
Mettendo i piedi per terra... I computer, che siano i personal computer,
o le grandi macchine per il calcolo o macchine che controllano apparecchiature
elettroniche/meccaniche hanno un piccolo difetto di fondo: non riconoscono
correttamente la data del 2000, per cui alla scoccare della fatidica data
potrebbe andare tutto in tilt, pensate un po' cosa potrebbe succedere
? Calma, calma, l'uomo moderno, la società odierna, sta provvedendo
a correggere il cosiddetto bug dell'anno 2000: ovvero a modificare tutte
queste ferraglie intelligenti, in modo che non creino casino... Ciò
non toglie il divertimento, molte di queste macchine, alla mezzanotte
avranno bisogno di essere spente e riaccese, per cui per poco, saranno
fuori uso, così tutto quello a cui sono collegate: possono essere
centrali elettriche, telefoniche o altro, ma onestamente credo che i casi
saranno pochi ed isolati, ma qualcosa andrà comunque in palla...
Per cui cominciate a pensare ad un capodanno un po' diverso, magari non
capiterà nulla, magari potrebbe essere la scintilla, l'occasione
per capovolgere tutto... Pensateci, ci sono tanti modi, anche solo godersi
lo spettacolo (se accadrà) da una posizione strategica, oppure
stare per le strade di una città, vedere che succede intorno, e
agire, oppure, da eremiti imboscarsi da qualche parte, in buona compagnia,
lontano da ogni tecnologia... Insomma, potrebbe essere qualcosa di eccitante...
C'è chi invece sta già per partire per l'Oceania, dove il
2000 arriverà per primo, credo si faccia un mega rave della durata
di qualche mese, bah... vi conviene stare qui, e attendere..... Mille
non più mille ! Nel frattempo, pensate anche al buon vecchio Nostradamus,
che predisse per l'agosto di quest'anno la terza guerra mondiale, c'è
poco da sorridere, non tanto per la previsione, ma per quanto in realtà
succede già, l'uomo del 1999 che bombarda/stermina come l'uomo
del 1999 avanti cristo, che strano tipo è l'essere umano ? non
trovate ? Qui di seguito ci sono un po' di notizie e spiegazioni su cosa
è il bug dell'anno 200, e cosa comporterà... e quello che
potrebbe scatenare (speriamo)... Detto per inciso, io nell'ambito, praticamente
ci lavoro, per cui alla mezzanotte del 2000 sarò lì a salvare
le macchine (?)... chissà che succederà e chissà
cosa combinerò io.... L'origine del termine bug, che indica un
qualsiasi difetto di programmazione del computer, risale ad una programmatrice
americana, Admiral Grace Hopper, che risolse delle anomalie di funzionamento
di un calcolatore, un Harward Mark II, estraendo un insetto annidato tra
i contatti di un relay. Fino a poco tempo fa il registro dell'intervento
e i resti dell'insetto erano conservati in una teca al Naval Surface Warface
Center (NSWC). Il Millennium Bug è quindi un difetto di programmazione,
un errore nato dall'adozione di un sistema di datazione, per indicare
l'anno, a due cifre anzichè a 4, per risparmiare spazio nella stesura
dei programmi. Così per il 1976 o il 1961 bastava scrivere 76 o
61, proprio come si usa comunemente, a parole o per iscritto. Questa procedura
di abbreviazione rende al computer impossibile distinguere se l'anno 00
è il 2000 o il 1900. I problemi legati al sistema di datazione
non riguardano solo il passaggio di millennio. Si potrebbero infatti,
e in alcuni casi si sono già verificati, incontrare problemi molto
prima della fine dell'anno già con la cifra '99 che viene riconosciuta
dal computer come segnale di fine programma. Negli ultimi anni schiere
di commentatori si sono affaticati a spiegarci come, allo scadere del
millennio, ci attenda qualcosa che in sintesi può essere descritto
solo come un'apocalisse cosmica. Nulla si salverà. Addirittura
un articolo della rivista Wired (rivista internet su nuove tecnlogie et
similia) spiega come crollerà il sistema penitenziario portando
ad uno scenario simile a quello prospettato dal celebre film 1997 fuga
da New York.(speriamo) Gary North, editore e noto futurologo, si affatica
a spiegarci che, se i problemi non verranno completamente risolti, anche
i computer che non risentiranno del Millennium Bug, ricevendo dati corrotti,
finiranno per funzionare male. E conclude "Non c'è terza via,
l'unica soluzione è correggere tutti i difetti, il che è
impossibile". Al Gore, vicepresidente degli Stati Uniti, ha rilasciato
una dichiarazione a Vanity Fair nel gennaio del '99 persino più
tranquillizzante dicendo: "come potrebbe essere un problema in un
paese come gli Stati Uniti in cui abbiamo la Intel e la Microsoft?".
Frase che ha vinto il primo premio per la più grossa sciocchezza
detta nel mese di gennaio. Campionari di sciocchezze e di eccessi in entrambi
i sensi quindi è fin troppo facile trovarne. Per quale ragione?
Nel Centro Studi Millenaristi dell'università di Boston si sono
dati una risposta. In un articolo Charles Cameron mette in rilievo come
il tema del baco del millennio abbia suscitato moltissime analisi tecniche
ed economiche ma pochissime indagini sociologiche sul peso che ha nella
testa delle persone. Cameron sostiene che i problemi legati al Millennium
Bug alimentano le numerose paranoie ed i timori preesistenti: la fine
del mondo cristiana in primo luogo ma anche le visioni apocalittiche delle
milizie paramilitari o dei gruppi razzisti, degli ecoterroristi o delle
falangi luddiste che guardano alle macchine come a dei mostri che divoreranno
i loro creatori. (si, Cameroon, hai ragione... se qualche macchina comincerà
a divorare la gente, spero tu sia il primo ad essere inghiottito) Tutto
questo ha trasformato un problema informatico in un caso mediatico che
molti hanno finito per interpretare come il sigillo dei tempi. Finita
questa, ad ogni modo, aspettiamo di vedere che aspetto avrà la
prossima apocalisse. Negli Stati Uniti, ormai, vanno a ruba le guide per
affrontare il disastro dell'anno 2000. Quelle più allarmistiche
forniscono anche la lista dei generi alimentari di cui conviene avere
una scorta. Eppure, chiudersi in casa, dicono, con i viveri ed i generi
di prima necessità, potrebbe essere la mossa sbagliata. La nostra
casa, infatti, si può trasformare in un vero inferno tecnologico.
A cominciare dall'ingresso nel portone di casa: il cancello automatico
potrebbe chiudersi per sempre, bloccato dal suo microchip che gli dice
che sono passati almeno cento anni dall'ultima revisione. Per non parlare
del rischio di restare chiusi in ascensore, per lo stesso identico motivo.
Ma i pericoli peggiori sono dentro l'uscio di casa. Si rischia di restare
tagliati fuori dal mondo: la segreteria cancella immediatamente i messaggi.
E il telefono non chiama più: le centraline sono occupate a smistare
prima le telefonate che hanno una precedenza secolare sulla nostra. Il
televisore si accende improvvisamente senza motivo. L'impianto di riscaldamento,
intanto, non è più in grado di mantenere la temperatura
giusta, i suoi parametri di riferimento del giorno prima sono scomparsi.
Anche mangiare diventa un'impresa: il forno a microonde non riesce più
a scaldare con i tempi giusti. Oggi, nel mondo esistono 25 miliardi di
microprocessori attivi ed una notevole parte sono all'interno di oggetti
di uso comune come la radiosveglia ed il videoregistratore. Centinaia
di migliaia di microcircuiti che danno disposizioni a scadenze predeterminate
e che rischiano di andare in tilt. Il fatto è che nell'era dell'informatica
il tempo ha assunto un ruolo diverso che in passato. Ormai i microchip
si affidano ai loro orologi per avviare migliaia di piccoli processi,
grazie ai quali il mondo ed il nostro microcosmo quotidiano vanno avanti.
E, in un'epoca in cui il tempo è prezioso come la nostra, non poteva
essere diversamente.
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