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LE SOLUZIONI MECCANICHE |
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I motori impiegati sono quasi sempre d'origine
motociclistica, sia a 2 che a 4 tempi. Tralasciando le
cubature inferiori ai 200 cc, destinate ai ragazzi, si
trovano sul mercato tutte le cilindrate fino ad oltre 700 cc.
Telaistica e meccanica vanno dalla massima semplicità
(trasmissione a catena, assale rigido posteriore, avviamento
a kickstarter) alla sofisticazione più spinta (trasmissione
a cardano, trazione integrale permanente, cambi
automatici/sequenziali, sospensioni indipendenti, frenatura
integrale, ecc.), ma quasi tutti offrono l'avviamento
elettrico e la retromarcia. Non tutti i quad sono omologati,
e quindi targabili per l'uso stradale, ed è bene
accertarsene prima dell'acquisto. Lo stesso vale per la
possibilità di trasportare il passeggero, che su molti ATV
non è consentita.
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LA GUIDA |
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La comoda posizione di guida ed il cambio generalmente
automatico consentono di concentrarsi su sterzo ed
acceleratore (un manettino da azionarsi con il pollice
destro) che diventano gli elementi fondamentali della guida:
si sterza ruotando il manubrio e aiutandosi col gas. Dopo un
po' di pratica ci si rende conto da soli che gli spostamenti
del corpo sulla sella sono utili e tutto sommato simili a
quelli richiesti dalle due ruote, ma attenzione: bisogna
convincersi che si sta conducendo una piccola auto e non una
"strana" moto. Gli errori più frequenti derivano proprio da
questa errata sensazione e viene spontaneo mettere i piedi a
terra (pericolosissimo) e spingere con il ginocchio sul
serbatoio per "piegare" (non serve a nulla). In fuoristrada
la coppia generosa e la notevole luce a terra consentono di
affrontare
passaggi veramente impegnativi in tutta tranquillità, nel
deserto la carreggiata ridotta permette di sfruttare anche i
più stretti "corridoi" dunari e il peso contenuto di
affrontare le dune più alte senza problemi. Proprio la
grande maneggevolezza spesso inganna, molta attenzione va
prestata ai passaggi in pendenza laterale ed al mantenimento
della linea di massima pendenza in salita e discesa. In caso
di ribaltamento non c'è una carrozzeria a proteggerci, come
in auto, ed è meno semplice saltare via dalla sella come in
moto, ma basta non esagerare. |
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LE SOLUZIONI MECCANICHE |
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I motori impiegati sono quasi sempre d'origine motociclistica, sia a
2 che a 4 tempi. Tralasciando le cubature inferiori ai 200 cc,
destinate ai ragazzi, si trovano sul mercato tutte le cilindrate
fino ad oltre 700 cc. Telaistica e meccanica vanno dalla massima
semplicità (trasmissione a catena, assale rigido posteriore,
avviamento a kickstarter) alla sofisticazione più spinta
(trasmissione a cardano, trazione integrale permanente, cambi
automatici/sequenziali, sospensioni indipendenti, frenatura
integrale, ecc.), ma quasi tutti offrono l'avviamento elettrico e la
retromarcia. Non tutti i quad sono omologati, e quindi targabili per
l'uso stradale, ed è bene accertarsene prima dell'acquisto. Lo
stesso vale per la possibilità di trasportare il passeggero, che su
molti ATV non è
consentita. |
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LA GUIDA |
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La comoda posizione di guida ed il cambio generalmente automatico
consentono di concentrarsi su sterzo ed acceleratore (un manettino
da azionarsi con il pollice destro) che diventano gli elementi
fondamentali della guida: si sterza ruotando il manubrio e
aiutandosi col gas. Dopo un po' di pratica ci si rende conto da soli
che gli spostamenti del corpo sulla sella sono utili e tutto sommato
simili a quelli richiesti dalle due ruote, ma attenzione: bisogna
convincersi che si sta conducendo una piccola auto e non una
"strana" moto. Gli errori più frequenti derivano proprio da questa
errata sensazione e viene spontaneo mettere i piedi a terra
(pericolosissimo) e spingere con il ginocchio sul serbatoio per
"piegare" (non serve a nulla). In fuoristrada la coppia generosa e
la notevole luce a terra consentono di
affrontare passaggi veramente impegnativi in tutta tranquillità, nel
deserto la carreggiata ridotta permette di sfruttare anche i più
stretti "corridoi" dunari e il peso contenuto di affrontare le dune
più alte senza problemi. Proprio la grande maneggevolezza spesso
inganna, molta attenzione va prestata ai passaggi in pendenza
laterale ed al mantenimento della linea di massima pendenza in
salita e discesa. In caso di ribaltamento non c'è una carrozzeria a
proteggerci, come in auto, ed è meno semplice saltare via dalla
sella come in moto, ma basta non esagerare. |
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