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MEMBRI
Biografie
e curiosità di ogni tipo sui 4 componenti della band
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Serj
Tankian |
Ruolo:
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Cantante |
Nato
il: |
21
Agosto 1967 |
Nato
a: |
Beirut
(Libano) |
Strumento:
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Microfoni
Ibanez senza fili, Stagemaster Fender, Tastiere Yamaha,
occasionalmente Chitarra Fender Stratocaster |
Curiosità: |
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Analisi: |
il
soggetto Serj Tankian richiede di svolgere il colloquio
presso un campo di basket per "fare quattro tiri".
L'esaminatore nota che il soggetto ha un ottimo tiro
da fuori. Il comportamento estremamente a modo del
soggetto, contrapposto alla brutalità con la quale
canta nei System of a Down, dimostra una complessa
dualità se non un conflitto interiore. Il soggetto
potrebbe essere stato influenzato dalla barba del
produttore Rick Rubin. Come molti cercatori perpetui
il soggetto Tankian cerca la strada della tranquillità
pur sapendo che non è lastricata di fiori. Devoto
dichiarato delle arti meditative, il soggetto è ciononostante
colpito spesso da ansia esistenziale, incentrata soprattutto
sul dubbio riguardo alla capacità dell'animale uomo
di avere fiducia in un villaggio globale che prenda
sempre più coscienza di sé. "Facciamo così caso alla
nostra mente che stiamo perdendo di vista il nostro
vero angolo visivo, il nostro istinto", dice. "Da
quando siamo stati separati dalla Terra, come cultura,
come religione, siamo stati dominati dall'emisfero
sinistro del cervello, da troppa logica. Abbiamo perso
qualcosa." Il soggetto usa liberamente il gergo politico
("Darwinismo cooperativo" alla Chomsky) e esprime
evidente scetticismo riguardo ai modi e ai mezzi di
diffusione dell'informazione, "Vediamo le stesse cose
su tutti i canali" dice. "E' tutto controllato, filtrato."
Ben dotato dialetticamente su argomenti importanti,
non è ne un apatico ne un attivista, bensì un personaggio
affascinato dalla natura e dalle conclusioni delle
transazioni internazionali di politiche e ideologie.
Consapevolezza delle cause e effetti globali significa:
a) desiderio inconscio di evitare un esame approfondito
dell'io. B) fobie riguardo alle estinzioni delle speci
c) aspirazioni rivoluzionarie (vere o presunte) e/o
d) desiderio di intraprendere la carriera di insegnante.
Come succede per Daron Malakian è difficile classificare
il soggetto sotto le quattro principali categorie
caratteriali. La sua curiosità riguardo alla validità
dei mezzi della metodologia stessa è fondamentale
nella proposizione del problema. Il soggetto è a volte
evasivo, ma non necessariamente in maniera scostante.
La conseguenza è che per Tankian non vi sono risposte
assolute. Ciò stabilito il soggetto si identifica
con elementi di tutti e quattro gli ordini. Come ex
presidente di una società di software per il marketing
management, Tankian si identifica da un punto di vista
logico con Bill Gates, un Razionale, ma sembra più
affine ad una Madre Teresa, un Guardiano e a Gandhi,
un Idealista. E' possibile che il soggetto sia "quadriforme",
psicologicamente definibile come "appartenente a tutti
e quattro gli ordini ma senza la maggioranza di nessuno".
Come prova di questo troviamo la risposta apparentemente
elusiva del soggetto alla domanda se la musica dei
System of a Down è ottimistica o pessimistica: "Nessuna
delle due, in certi momenti può apparire di natura
ottimistica in altri no, ma in generale ne l'una ne
l'altra." Il soggetto viene esaminato dal punto di
vista dei sei strati di Schwartz & Bristol ("Razionale",
"Altruista", "Magico", "Innocente", "Orfano", "Vagabondo"
e "Guerriero"). La maggior parte delle risposte di
Tankian sono nel mezzo della porzione altruista, una
posizione che comprende i bisogni e le offerte interpersonali.
Brevi risposte, quasi zen, alle domande 'che cosa
chiedi alla gente intorno a te?' ("un sorriso") e
'cosa offri in cambio?' ("un sorriso"), suggeriscono
chiaramente una associazione con la semplicità come
saggezza e la sconfitta di una logica restrittiva
attraverso una forma di comunicazione non- linguistica
universalmente comprensibile. |
Conclusioni: |
il
cantante dei System of a Down Serj Tankian è felicemente
intrappolato in una forma evolutiva che spinge verso
la capacità di avere una fede cieca che intrinsecamente
metta da parte le eterne domande su noi stessi e quello
che ci circonda. Poetico nei suoi pensieri, il soggetto
ha fede nelle arti per un discorso inter-culturale
e riserva il suo vetriolo per il palco e lo studio
di registrazione. In parole povere: non molte persone
pensano, cantano e sono in prima linea in una band
come Serj Tankian. Il ragazzo spacca. |
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Shavo
Odadjian |
Ruolo:
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Bassista |
Nato
il: |
22
Aprile 1974 |
Nato
a: |
Armenia |
Strumento:
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Basso
Gibson, Amplificatori Ampeg, Corde Ernie Ball |
Curiosità: |
Oltre
ad essere un ottimo bassista Shavo è anche
un grande regista, infatti il DVD e i video Toxicity
e Aerials sono stati diretti da lui.
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Analisi: |
L'incontro
con il bassista dei System of a Down, Shavo Odadjian,
avviene nel suo salotto. Per quanto fuori ci sia il
sole le persiane del soggetto sono chiuse. Una grande
videoteca di DVD, un impianto di home entertainment
impressionante, apparecchiature da DJ e altre cose
del genere dimostrano la predilezione del soggetto
per il gioco e l'intrattenimento. Un colorato assortimento
di lunghi vasi di vetro punteggiano questo paesaggio
interiore. Il soggetto dimostra grande deferenza e
ammirazione per l'attore Christopher Walken, un elemento
che chiaramente indica una passione per le cose enigmatiche
ed occulte. Il soggetto Odadjian è un interessante
caso di dualità emozionale e di adolescenza prolungata.
La sua immersione nei suoni e la ricerca della soddisfazione
uditiva deriva sia da una innata attitudine a modellare
metal progressivo, sia da una infantile ossessione
per le rockstar ("Quando facevo dei disegni da bambino
ci mettevo sempre il logo dei Kiss da qualche parte."
Chiaramente convinto e ben focalizzato nei suoi scopi
musicali, il soggetto appare per contro a volte insicuro
o bisognoso dell'approvazione del resto del gruppo.
Esempio: Odadjian non si scompone quando deve eseguire
intricate linee di basso, ma può venir preso da ansia
e stress se deve scegliere un piatto da un menu. Coerentemente
con questo atteggiamento il soggetto appare a disagio
all'inizio della conversazione, rimuginando quali
possano essere le risposte giuste o sbagliate. Nato
e vissuto fino ai 5 anni in Armenia, i primi ricordi
musicali del soggetto Odadjian, oltre al rumore delle
pentole e padelle, sono quelli di guardare con ammirazione
curiose immagini che rimbalzavano dal cosmo. "Vedevo
gli Abba sul satellite," dice. "E cantavo tutte quelle
canzoni,sai 'money, money, money'". Più ancora che
nei suoi compagni di gruppo la sua educazione infantile
appare essersi sedimentata emotivamente. Da un'iniziale
etica dominata dalle figure della madre e della nonna
e dalla frequentazione di una scuola cristiana privata,
si è passati improvvisamente alla scuola pubblica
e alla morte della nonna. Questi cambiamenti hanno
creato il terreno per un sentimento di dubbio nei
confronti della religione e di una forzata accettazione
di strutture sociali allargate. Dei quattro principali
ordini caratteriali il soggetto si identifica chiaramente
con gli Artigiani. Tra questi: "Magic Johnson, Elvis
Presley, Picasso, Hugh Hefner e Mozart. Per quanto
alquanto varia la scelta del soggetto (da notare che
anche Christopher Walken appartiene alla categoria
degli Artigiani) è dimostrazione un grande virtuosismo
creativo. La secondaria ammirazione del soggetto per
i Guardiani, specialmente per George Washington e
Karem Abdul-Jabar (il soggetto è apparentemente un
fan dei Lakers), dimostra un senso di fiducia in se
stesso. Logicamente, interrogato dal punto di vista
dei sei strati di Schwartz & Bristol, le risposte
del soggetto lo fanno ricadere nel segmento dell'Orfano.
La reazione all'improvvisa morte della nonna viene
spiegata così: "Ho perso completamente la fede. Ero
fuori di me.Pregavo tutte le sere. Da allora non l'ho
più fatto. Mai più. Non vuol dire che non credo più
in Dio, ma credo nel mio Dio." |
Conclusioni: |
Il
bassista dei System of a Down Shavo Odadjian è pieno
di entusiasmo e appare cosciente di tutti gli aspetti
della vita, è curioso e incline sia all'apprendimento
che al dolore. Il suo atteggiamento verso la musica
come una giovinezza rimasta sospesa è contemperata
da un maturo senso del potere della musica stessa
di esorcizzare i demoni personali. In parole povere:
Shavo Odadjian se la spassa e suona il basso alla
grande. |
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John
Dolmayan |
Ruolo:
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Batterista |
Nato
il: |
15
Luglio 1979 |
Nato
a: |
Beirut
(Libano) |
Strumento:
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Batteria:
Tama 'Star Classic' Maple; Struttura: Struttura Tama
- MCA63, HS80, HTC87, HC83B, MC66, HTW99, HC94B, HT510,
HTB5; Sedia: Tama "First Chair" HT510C; Pedale: Tama
Doppio pedale - HP900PTW; Hi-hat: Tama 'Iron Cobra'
- HH805; Piatti: Paiste; Bacchette: Vic Firth modello
5B |
Curiosità: |
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Analisi: |
Il
soggetto Dolmayan, nonostante sia un "rockettaro",
accetta di incontrarsi in ore molto mattutine e molto
poco rock, dando dimostrazione di motivazioni e ordine,
altre cose molto poco rock. Il soggetto tiene la camera
in ordine, collezioni di fumetti, cd e romanzi sono
accuratamente organizzati con ottima efficienza. Le
pareti del soggetto sono tappezzate di curiose opere
d'arte, un chiaro segno di fantasia accessoria in
un uomo per contro ben radicato nella realtà. Viene
fuori in seguito che il suo posto sul tour bus del
gruppo è addobbato in maniera simile, "Attacco immagini
di cose che mi piacciono e mi rilassano," dice. "Se
non ci si sente a casa non va bene". Dopo neanche
venti minuti di conversazione, quando il dialogo diventa
letterario, Dolmayan regala all'esaminatore una copia
di "Shogun" di James Clavell, indicando chiaramente
la epica lotta amorosa come una delle sue ispirazioni
favorite. Il soggetto stesso è nato in un Libano martoriato
dalla guerra, da un padre che suonava il sax, ma che
preferì occuparsi della famiglia scoraggiando anche
il giovane John dall'intraprendere le arti ritmiche.
"Sa com'è la vita di un musicista" dice Dolmayan parlando
del padre. "Non avrebbe mai pensato che un giorno
avrei avuto un contratto discografico." Va tenuta
in considerazione l'educazione musicale ricca di elementi
jazz di Dolmayan quando si cerchi di spiegare il suo
modo poco convenzionale di suonare la batteria. L'eclettico
Pantheon di eroi del soggetto suffraga ulteriormente
questo punto di vista: Keith Moon, Maynard Ferguson,
Jaco Pastorius, The Dickies, Billy Idol e Rush. Il
soggetto asserisce correttamente che i System of a
Down sono il risultato di un misterioso miscuglio
di diverse radici. "Non c'è modo di imitarci," sostiene.
"Abbiamo così tante influenze, che noi stessi non
sappiamo esattamente quali siano. Come potrebbero
copiarci?" Dei quattro ordini di caratteri il soggetto
Dolmayan è principalmente un Razionale con un'associazione
secondaria con l'Artigiano. La sua primaria assimilazione
con personaggi quali Douglas Mac Arthur, Thomas Edison
e Albert Einstein implicherebbe una mentalità metodica
con particolare enfasi sul perseguimento di uno scopo
con conquista finale e/o l'abilità di risolvere i
problemi. "Devi avere disciplina nel suonare la batteria,"
dice. "Il tempo è molto importante, ma non voglio
essere un robot. Mi piace anche l'idea di andare di
tanto in tanto leggermente fuori tempo." Il soggetto,
nei sei strati di Schwartz & Bristol, dimostra di
inquadrarsi nella categoria dell'Innocente, una categoria
che fa risalire tutto alla fanciullezza. Alla domanda
"quando hai capito che il tuo destino era di fare
il batterista?" il soggetto risponde "probabilmente
a uno o due anni." Dolmayan sembrerebbe il soggetto
meno motivato politicamente del quartetto. Seppur
ben cosciente dei problemi globali i suoi desideri
sono a carattere più immediato. Come in molti Razionali
è acutamente consapevole del suo potere di determinare
dei cambiamenti, così è logico e conseguente che alla
domanda su quali siano i problemi del mondo che lo
preoccupano risponda: "E' da un po' che cerco una
Dodge Charter del '69 e non la trovo. Ce la passiamo
abbastanza bene qua. C'è gente che non vede, non sente,
non ha da mangiare. Io ho solo dei piccoli inconvenienti."
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Conclusioni: |
Il
soggetto John Dolmayan ama l'ordine ma capisce e apprezza
il chaos musicale dei System of a Down. Il suo istinto
Razionale sarebbe quello di andare lento, il suo elemento
Artigiano capisce l'importanza di fare durare le cose
e di viaggiare verso limiti sconosciuti. In parole
povere il ragazzo è un batterista della madonna.
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Daron
Malakian |
Ruolo:
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Chitarrista |
Nato
il: |
18
Luglio 1975 |
Nato
a: |
Los
Angeles |
Strumento:
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Chitarra
Clyde Fulltone Wah, Amplificatori(3)(altre informazioni
sconosciute), Pedale a tre switch (altre informazioni
sconosciute) |
Curiosità: |
Daron
è un grande scrittore di poesie, dalle quali
sono nati e nasceranno molti testi delle canzoni
dei SOAD.
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Analisi: |
Il
soggetto Daron Malakian viene esaminato presso la
sua abitazione. L'esaminatore viene introdotto nella
camera del soggetto, un oscuro antro che necessita
di urgente intervento di riordino. Sia la stanza da
letto che la sala sono disseminate di chitarre e custodie
chiara testimonianza del desiderio di una immersione
continua nel lavoro. L'assenza di ordine (il soggetto
nota che "non sono capace di tenere i conti") dimostra
ulteriormente che il soggetto privilegia la creatività
al di sopra di tutto. Il soggetto consuma un grosso
cheese burger durante il colloquio. Malakian irradia
il tipico disagio e l'intensità di un creativo. L'esaminatore
nota che il suo motore sembra non fermarsi mai, come
se anche nel mezzo dell'analisi lui stesse pensando
a nuovi accordi o a riff da sviluppare in seguito.
Malakian ammette di mettersi sulla difensiva e di
essere aggressivo quando viene criticato sul lavoro.
"Prendo ogni critica come un attacco personale", dice,
"Come potrei fare diversamente? Mi viene da dentro.
Come se dicessi 'beh, se non ti piace vaffanculo!"
Il soggetto non è reticente, risponde chiaramente
alle domande, ciononostante mostra uno spesso scudo
emozionale. Questo comportamento può derivare da una
precedente esperienza di Malakian con le arti psicoanalitiche.
A seguito della repentina fama acquisita dai System
of a Down il soggetto è caduto in preda ad attacchi
di panico e, nelle sessioni di terapia che ne sono
seguite, ha perso fiducia nella pratica. "Volevo fare
quello che faccio da quando avevo quattro anni. Non
mi sono svegliato a diciotto anni e ho detto voglio
entrare in un gruppo. Se mi chiedevano da bambino
cosa volevo fare rispondevo che volevo stare su un
palco a suonare." Cosa che è poi effettivamente successa.
"Avevo attacchi di panico, andavo dallo strizzacervelli.
Molto del mio disagio aveva a che fare con il fatto
che si trattasse di business. Arte e business per
me non hanno molto a che fare tra loro. L'analisi
non mi è servita. Vai dallo psicologo e quello non
fa altro che darti delle pillole. Al diavolo! Ho deciso
di arrangiarmi e ho cominciato a fare meditazione."
Il soggetto Malakian, un "odia-persone" dichiarato,
non è facilmente inseribile nelle quattro categorie
fondamentali. Tra le varie icone culturali egli si
identifica con: Madonna e Charles Manson (entrambi
Artigiani), Gandhi (Idealista) e Karem Abdul-Jabar
(Guardiano). La metodologia classica è quindi poco
utile e il soggetto è più facilmente definibile attraverso
un aneddoto relativo al suo periodo formativo, "Mi
addormentavo quando ascoltavo i Cannibal Corpse e
i Deicide da ragazzino" racconta. Malakian dimostra
profonda vulnerabilità quando, nell'evidenziare l'evento
saliente della sua vita, la morte di sua nonna, gli
viene chiesto come aveva reagito a questa perdita.
"Male" dice "sono diventato aggressivo. Devo tenermi
sotto controllo, perché molte cose mi fanno incazzare
di brutto." |
Conclusioni: |
il
chitarrista dei System of a Down Daron Malakian accoglie
con cautela coloro che sono ben disposti verso di
lui, ma si rivela violento verso quelli che si dimostrano
ostili verso di lui o le persone a lui care. Per quanto
misantropo è legato per la vita alle persone ammesse
al suo ristretto circolo. Sarebbe giusto definirlo
un musicista sapiente, una testa pensante devotamente
fiducioso nella propria capacità di creare grandi
pezzi di progressive metal. In parole povere: il soggetto
è un chitarrista coi fiocchi e un ottimo compositore.
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