INTERVISTE
Intervista
tratta da RockSound di settembre 2001
Il
vostro primo album è uscito nel 1998. Come mai ci sono
voluti ben 3 anni prima di dare alla luce "Toxicity"
? Serj:
siamo stati 2 anni on the road senza mai fermarci. il nostro
debutto è uscito nel giugno del 1998 e noi gia ad aprile
eravamo in tour con gli Slayer ed altre band. Abbiamo passato
due anni a suonare nei club e nei teatri degli USA per poi passare
al palco principale della Ozzfest, che è stato il nostro
trampolino di lancio. Il disco è stato certificato d'oro
ed ora quasi di platino; per una band come la nostra, suonare
dal vivo è fondamentale in quanto siamo troppo Heavy
per le radio o Mtv.
Immagino
che, propiograzie al successo di "system of a Down",
le pressioni da parte delle etichette nn siano di certo mancate...
Daron: per noi il business viene sempre dopo la musica;
al primo posto c'è sempre la qualità del nostro
lavoro, l'arte ed il cuore... solo ad allora ci dedichiamo all'aspetto
più commerciale del prodotto. Siamo stati molto chiari
sin dall' inizio con la nostra casa discografica, dicendo che
se volevano un album veramente "cool" ed originale
avrebbero dovuto stare al nostro gioco, senza metterci troppa
fretta. Fortunatamente il nostro rapporto è ottimo e
così abbiamo avuto tutto il tempo necessario per concentrarci
su del materiale nel quale credevamo molto.
Una
delle principali novità di "toxicity" rispetto
al passato è il contributo vocale di daron in numerose
canzoni... Daron: prima di formare i System ero il
cantante di una band di L.A. per cui trovarmi a cantare non
è una novità; inoltre durante le nostre performace
dal vivo mi è capitato molto spesso di accompagnare Serj
in qualche fraseggio vocale. Sul primo album mi ero limitato
su alcune parti di "Sugar", mentre questa volta Serj
ed io abbiamo sperimentato maggiormente, andando a toccare note
+ o - alte a seconda del brano. Serj: penso che Daron
sia un artista veramente eccezionale e completo. La sua versione
delle cose e di come una canzone deve essere scritta, arrangiata
e prodotta è veramente completa ed è un piacere
lavorare con lui. Daron: La nostra intesa artistica è
migliorata anno dopo anno, nonostante il fatto che le nostre
due personalità siano fondamentalmente molto lontane
tra di loro: io tendo ad essere più violento e passionale
, lui è più tranquillo e pacato. nonostante ciò,
abbiamo moltissime cose in comune e molto spesso gli stessi
punti di vista. sembra sciocco ma credo che l'armonia tra le
persone di una band si rifletta molto anche nella qualità
della musica che suonano.
Avete
registrato ben 33 canzoni: secondo quale criterio avete scelto
quelle per realizzare "Toxicity" e che ne sarà
delle canzoni escluse? Daron:
Abbiamo scelto solo 15 pezzi perchè volevamo un album
dalla durata di 45-50 minuti.I 15 brani che compongono la scaletta
finale sono semplicemente quelli che stavano megli insieme ed
avevano la maggiore armonia. Abbiamo gia parlato tra di noi
e crediamo al 100% nelle altre canzoni, che utilizzeremo come
b-side e come demo per il prossimo album. Se tutto procede come
pensiamo, non ci vorranno altri tre anni per un nuovo lavoro
dei SOAD.
In
molti vi hanno etichettato come band "politica" a
causa dei vostri testi socialmente impegnati. nel nuovo lavoro
pur continuando su quella scia, sono presenti ache argomenti
decisamente molto più soft; è una vostra scelta
o si è svolto tutto in modo naturale? Daron: In
realtà come artisti non ci siamo mai voluti porre dei
limiti o degli obblighi e questo era gia successo durante la
registrazione del primo album. La gente però ama le etichette
e si ricorda soprattutto di determinati argomenti, così
da 3 anni i SOAD sono visti come la band politica per eccellenza,
ma non è affatto così. Il "Toxicity"
ne è la prova: passi da una canzone come "Prison"
che tratta del problema del sovraffollamento delle prigioni
americane a "Psycho" che ruota intorno al trittico
sesso droga e rock'n'roll. Come ho gia detto non vogliamo limitarci,
se cerchi l'arte non arriverà mai. Serj: In parte
trattare con altrettanta cura argomenti apparentemente meno
seri è quasi una sorta di reazione a cio che è
capitato con il primo lavoro. Siamo cio che siamo e non smetteremo
mai di parlare di cose su cui siamo legati, come ad esempio
del genocidio armeno che ricordiamo nella strumentale "Arto"
un brano suonato solo con strumenti armeni. nonostante tutto
siamo uman anche noi, con i nostri pregi e difetti. con il nuovo
album è stato raggiunto un perfetto bilanciamento tra
i temi sociopolitici e fatti che accadono nella vita di tutti
i giorni, riuscendo a far coinvivere questi due aspetti all'interno
della canzone "Jet Pilot".
Come
per i testi, anche la vostra musica è da sempre un concentrato
di suoni apparentemente lontani tra di loro che poi invece riescono
a convivere splendidamente all'interno delle stessa canzone.
Non pensate che la definizione Nu Metal vi vada troppo stretta?
Daron: All'inzio non abbiamo dato molta importanza
ai commenti della gente o alle etichette che ci venivano lanciate;
la scena non era satura come invece lo è oggi, e quindi
era anche più facile distinguere le diverse correnti
musicali. Ora invece ci sono tanti gruppi che si definiscono
Nu-Metal , ma che invece suonano del pop con aggiunta di chitarre
elettriche e sample. Saimo stati definiti nu ed abbiamo tantissimi
amici in questa scena, ma paradossalmente ci sentiamo tutto
tranne che una nu metal band. Associo subito aquella definizione
a band come Korn e Limp Bizkit, che hanno stili decisamente
diversi dal nostro. Dall' altro lato invece suoniamo metal e
siamo una formazione nuova, per cui come potrebbero definirci
se non nu-metal?! (ride) Serj: Lo stesso discorso vale
per coloro che continuano a riferirsi alla nostra musica con
il termine Armenian Rock. Le nostre origini sono quelle e ne
siamo fieri, ma siamo crescuti tutti in California a L.A....
Dovremmo allora considerarci degli esponenti dello stile L.A.
Rock? non credo che un gruppo italiano che suona del rock o
del metal venga etichettato come Italian Rock; la musica è
musica, non ha bariere e non ha confini. Il rock'n'roll, in
Europa come in Giappone o negli USA.
Dopo
un solo album avete ia creato un vostro sound personale, obbiettivo
spesso molto difficile da raggiungere per molte band anche dopo
il 4-5 album. Vi sentite in parte gia appagati? Daron:
assolutamente no. Anzi ogni album nel futuro sarà
una sorta di sfida nei confronti di noi stessi e delle nostre
capacità. La gente parla tanto di un System sound e la
cosa mi fa veramente molto piacere, ma sono altrettanto franco
e sincero che non è tutta una cosa studiata o premeditata:
cerco solo di scrivere cio che vorrei sentire, senza preccuparmi
troppo di come la gente etichetta il risultato. Quando parlo
della nostra musica e del nostro percorso musicale prendo come
punto di riferimento band storiche come i pink Floyd, gruppi
che album dopo album hanno sempre portato qualche cambiamento,
mettendosi in discussione. Se ascolti un qualsiasi loro album,
noti che il sound cambia ma lo stile e l'impronta sono lo stesso
dal primo all'ultimoalbum. questo è propio il nostro
obbiettivo: esplorare nuovi territori e nuove aree senza dimenticarci
però del nostro stile e della nostra matrice musicale.
Per
concludere una domanda che tutti i fans italiani si pongono:
quando potremo vedervi finalmente dal vivo in italia? Serj:
purtroppo l'unico nostro show risale al 1998, quando l'album
era appena uscito ed avevamo aperto per gli Slayer e Sepultura.
Siamo tornati altre due volte in europa ma ci siamo limitati
a festival europei che non hanno toccato l'Italia... Cmq è
ancora presto per dire una data ma per gli inizzi del 2002 saremo
in europa e questa volta non ci scorderemo dei fans Italiani....