Ludovico
cosa pensi
quando suoni?
Cosa senti
quando suoni?
Ludovico
cosa divieni
quando suoni?
Tu sai
che spezza l'anima
come uno sbaglio
di prospettiva
questa vita
dove tutto
davvero
non può stare.
Piccola Verità
Tu scalci
e arrossisci
d'innocente furore:
potenza dei tuoi anni
brevi quest'essere
profondo nelle cose tutte
per appartenerle;
crescendo
da uomo lo muterai
in dovere questo furore
dalle guance rosse
sorridendo
(molti lo fanno con amarezza)
a quel perduto istante
in cui tutto era
per te ma senza circostanza
e tutto poteva essere
ma senza il vincolo
perenne di un sogno
qualunque.
Da mezza via
Ma tutti avevamo
un nostro posto,
chi all'estremo vento
chi sotto l'afflato sole
chi dietro dentro l'ombra
e tutti siamo cresciuti
cambiando di posto quel posto
ma conservandone il ricordo
innato come di chi vede
tutto
o niente
o solo qualcosa,
e sogna sente
una cosa
il possibile
il resto.
Auxesia
fragile ricordo di mia nonna
Quante
al di là del tempo
che esauriamo ignari
stagioni
fosche d'ubriache sere
sono passate sfiorandoti
lungo i seni sottile
la follia che nei diurni
accendeva ricolma e vuota
con movimento di fonte
l'essenza da te permeata.
Sono passati
oltre il vento
lo strepitio del nulla
nelle melancolie di sere
i moti stagionali
d'intuizioni acerbe
e tu che in esse dimoravi
la mano improvvisa
sul tuo ventre
d'ignoti figli
come una culla posavi.
Ora il tempo
non esiste e non ragiona
mentre il vento
in cornice di foglie percorro
e sempre l'autunno
m'aspetta al tuo venire,
improvvisa maschera
è la tua morte
l'allegoria solida del vuoto
trascese le infinità e l'oblio
schiva
nel mio specchio di sorte
e nuda
su una terra di commiato resto.
Durerà questa esistenza
di memoria permessa
ai duri saccheggi d'eterno
che una mente disposta al tedio
s'abitua a fare
ma non saranno più
le tue frasi sull'erba mossa
d'ombra lunare
a serrarmi dentro
quell'incoscienza amara
di misurare il mondo
con due mani tese
e un cuore d'uccello
per estati eterne
a stringere pioppi
in un battito d'ali.
A quanti ti insultano
in nome di un'idea:
Non è con la rabbia
che riuscirete ad essere
più veri.
L'errore del sasso
Con l'anima
che trabocca
m'impiego
a criptare
l'esistere.
A caso
senza coerenza
di forza
questo mestiere
l'hanno fatto in tanti.
L'errore del sasso
è costruirci dentro
una vita sospesa
e fingere
che sia a caso
bruciarla in pochi istanti
di tutti gli anni
con la mano d'un ladro
che dentro ti fruga
per berci due soldi.
Svoltano
per un qualche meglio
quelli che hanno
radici fisse
e l'hanno sempre saputo.