La neve

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Contrariamente ad una opinione alquanto diffusa, la neve non è composta da goccioline di acqua gelata: la formazione della neve è un fenomeno più complesso e sorprendente.

Le precipitazioni vengono causate dalla presenza di piccole particelle di polvere nell'aria che, in condizioni particolari, possono costituire dei nuclei di aggregazione del vapore e dei cristalli di ghiaccio. In questo modo si formano particelle più grandi, che rimangono in sospensione nella nuvola. Quando la dimensione di queste particelle eccede la spinta ascensionale delle correnti, esse cadono  sotto forma di pioggia, grandine o neve.

Ma come si forma un cristallo di neve? Ad alta quota, dove le temperature sono di parecchi gradi sotto lo zero, la polvere diventa gelata. Quando una goccia di vapore entra in contatto con la polvere gelata, si raffredda in un tempo brevissimo, sublimando. La sublimazione è il passaggio diretto dallo stato di vapore allo stato solido, senza passare per lo stato liquido. 
Per i più esigenti, possiamo dire che in pratica avviene lo stesso fenomeno che permette di ottenere la neve artificiale.
Attorno al nucleo di aggregazione l'acqua gela secondo uno schema esagonale, mantenendo la classica forma a sei punte (malgrado non esistano due cristalli di neve identici). A contatto con altri cristalli, il fiocco di neve diventa più grande ripetendo all'infinito il disegno iniziale.

Da notare che nelle zone più fredde del pianeta la neve cade in cristalli separati, mentre nelle zone più calde ed umide i cristalli tendono ad unirsi gli uni agli altri dando vita ai "fiocchi di neve". Questo lo si può notare anche nelle nostre stazioni sciistiche: quando c'è una temperatura molto fredda non si vedono dei veri e propri fiocchi, ma semplicemente delle piccolissime particelle di ghiaccio; al contrario, quando la temperatura è tra i -4° e 0° i fiocchi possono raggiungere dimensioni relativamente grandi

Proprio a causa della forma esagonale dei cristalli, la neve trattiene una grande quantità d'aria:un metro cubo di "neve farinosa" (quella migliore per sciare!) può pesare anche meno di 200 Kg (mentre peserebbe 1000 Kg, cioè una tonnellata, se si trattasse di un metro cubo di sola acqua!).

La quantità di aria trattenuta dalla neve dipende dalla umidità dell'aria in cui si forma: se l'aria è molto secca un centimetro cubo di acqua può generare anche 20 centimetri cubi di neve, mentre in condizioni di forte umidità può arrivare generarne soltanto 6.
Tutto questo ha importanti conseguenze al momento in cui la neve raggiunge il suolo. I cristalli od i fiocchi di neve, cadendo gli uni sugli altri, spezzano i filamenti cristallini più fragili, da cui sono formati, tendendo a compattarsi fra loro sotto forma di ghiaccio: la quantità d'aria trattenuta dalla neve, benché si tratti di una forma particolare di ghiaccio, la rende un ottimo isolante termico. I contadini sanno da sempre che una abbondante caduta di neve impedisce al terreno dei loro campi di gelare favorendo il germoglio dei semi nella successiva primavera. Ciò avviene perché la pressione esercitata dal manto nevoso provoca lo scioglimento dello strato a contatto col terreno, mantenendo umida la superficie della terra. Inoltre, la neve caduta sui tetti delle case trattiene parte del calore disperso dal fabbricato, migliorandone l'isolamento: gli esquimesi non costruiscono forse i loro igloo con blocchi di neve compressa?

Ciò spiega anche perché non bisogna mai cercare di sciogliere la neve presente sul tetto o sui balconi usando getti d'acqua calda. L'acqua, benché calda, una volta raggiunta la neve si raffredda rapidamente, gelando. Quest'acqua filtra fra i cristalli di neve, espelle l'aria e la sostituisce con nuove formazioni di ghiaccio. In particolari condizioni, un tetto che riusciva a sopportare il peso della neve che vi era caduta, a causa di questo maldestro tentativo di liberarlo, può arrivare ad essere gravato di un peso maggiore anche di 10 volte!

 

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