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Marzo 1956 - Tarnaby (SWE)
Da molti è considerato il più
grande campione di tutti i tempi. A queste persone non si può dar torto,
dal momento che, con 86 vittorie in Coppa del Mondo, detiene un record
difficilmente superabile, tenendo anche conto che gareggiava soltanto in
slalom e in gigante.
Possiede
anche un altro record importante, quello di aver vinto ben 13 gare in una
sola stagione (1978).
Ma
andiamo per ordine: nel 1975 giunge 2°
in classifica finale di Coppa del Mondo, superato dal nostro Gustavo
Thoeni solo all’ultima gara, il famoso parallelo
della Val Gardena nel 1975.
Nei 3 anni successivi (1976-77-78) domina la Coppa del Mondo, realizzando
un altro record: infatti, solo lui e Thoeni sono riusciti a vincere 3
Coppe del Mondo consecutivamente (Thoeni ha realizzato l’impresa nel
1971-72-73).
Nelle Olimpiadi di Innsbruck 1976 conquista una medaglia di bronzo in
gigante, mentre ai mondiali del 78 a Garmish fa la doppietta: oro in
gigante e oro in slalom. La stessa doppietta si è ripetuta nelle
Olimpiadi del 1980 a Lake Placid,
probabilmente il trionfo clou della sua carriera perché conquistato con
una piastra metallica di 8 cm nella caviglia a causa di un infortunio
avvenuto l’anno precedente.
Quattro anni dopo non ha potuto ripetersi nelle Olimpiadi di
Sarajevo a causa di una decisione del Comitato Olimpico, che lo ha escluso
dai Giochi perché considerato professionista. Nel 1988 questa regola
viene eliminata e Ingemar può partecipare ai Giochi di Calgary, ma ormai
32enne riesce ad arrivare “appena” 5°
in slalom.
Purtroppo per lui, come per altri grandi campioni, la FIS
(Federazione Internazionale Sci) aveva più interesse verso atleti
polivalenti che non verso specialisti come Ingemar: così, per mettergli i
bastoni fra le ruote e non fargli vincere ulteriori Coppe del Mondo
generali, si è inventata un tipo di gara che oggigiorno è assolutamente
criticata: la combinata.
L’inserimento di questo tipo di gara in calendario ha fatto sì che
atleti meno forti di Stenmark, che partecipavano a tutte le gare, avessero
un vantaggio considerevole. Questo è avvenuto anche in seguito, quando
per fermare Alberto Tomba non rimaneva che
aumentare il numero di combinate svolte nell’anno (come nel 1992, anno
della Coppa al simpatico Paul Accola).
Stenmark è stato l’atleta che forse ha vissuto in prima
persona i maggiori cambiamenti tecnici dello sci: soprattutto in slalom ha
infatti dovuto cambiare la propria sciata inizialmente per il passaggio
dal palo rigido a quello snodato, poi ha sperimentato l’abbattimento del
palo stesso con il braccio interno, poi con un braccio solo (che in una
curva è esterno mentre l’altra è interno) ed infine con il braccio
esterno come nella sciata moderna. Ingemar è forse l’unico atleta che
è stato capace di vincere in Coppa del Mondo sia con il palo rigido che
con quello snodato.
In gigante era la sua immensa classe a fare la differenza,
associata ad una grande reattività neuromuscolare: è passata alla storia
una manche in cui, praticamente per terra, si è rialzato con un colpo di
reni ed è andato a vincere.
Stenmark si è ritirato nel 1989, anno in cui è riuscito
ancora a vincere una gara di Coppa del Mondo, ad Aspen, a 3000 metri di
quota, ben 16 anni dopo la sua prima vittoria, targata Campiglio 1974 !!!
Lo possiamo incontrare passeggiando per le vie di Monte
Carlo, dove risiede tuttora.
Foto
Parallelo
Val Gardena 1975 - Stenmark vs Thoeni
Slalom
Naeba
Gigante
Kitzbuhel
Discesa
Libera Kitzbuhel
Gigante
Shiga Kogen 1989
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